divìse le varie signorie Lagarine. Rovereto e Lizzana toccarono ad Aldrighetto figlio di Federico e nipote di Guglielmo ; Àvio, Brentonico, Serravalle, Chizzola, Castelnuovo, Castellano, Castel- corno, andarono ad altri dei quattro fratelli e loro porzioni di territori e Castellante ebbero pure Briano ed Alberto figli di Bo nifacio, altro fratello di Guglielmo. Ad onta di queste divisioni, i Cartelbarco di Rovereto e Lizzana, restarono e divennero assai più ricchi e potenti delle altre famiglie
colla somma (allora fortissima) di 12.000 fiorini e. in ricambio ne riceveva l’investitura della Bresciana riviera Benacense colle terre di Manerba, S. Felice, Portese, Ga- vaido, Salò, Gardone, Maderno, Toscolano, Gargnano, Tignale, Tremosine, Limone. Ma una pace tra Guelfi e Ghibellini conchiusa nel 1333 fece tutto restituire ai primi possessori, e cosi soli due anni la riviera Benacense ricevette leggi, e governatori o magi strati da Rovereto. L’anno stesso ventre a morte il potente Aldri ghetto
, e i suoi quattro figliuoli, se ne divisero i castelli e le terre, che per diverse ma non ben note vicende erano tornate sotto il dominio di lui. Nel borgo di Rovereto stipulossi l’atto di spartizione, e vi sono mentovati Gresta, Nomesino, Gardumo, S, Andrea, (Loppio), Mori, Ragazzone, Lagaro, Àldeno, quasi tutto in somma l’oltr’Adige, che toccò a Federico. Beseno, la Pietra, Vigolo, e tutto il territorio da Mattarello a Volano, che vennero a Marcabruno ; Rovereto, Lizzana, Serravalle,- Brentonico
, Penede sopra Nago con altri territori e castelli, che restarono indivisi fra Guglielmo ed Azzone. Si ebbe in questa divisione parzial riguardo a Rovereto decretando per convenzione che solo in questo borgo si tenessero le fiere, i mercati e ìa vendita del Saie. Ragione di questa preferenza era anche la popolazione, poiché verso quel tempo fatta l’anagrafe generale, e contati, come alìor s’usava, i fuochi. Rovereto ne avea 216, Mori 95, Sacco 65, Castellano 63,