principali, in attendervi con canti et soni mai non ho inanellato, et meno sono per inanellarvi ». Conviei) credere che in questo tempo i. due fratelli Violini fossero molto noti, anzi molto popolari in -paese, scrive lo stesso Livi, se da essi la via dove abitavano s'in titolava contrala Vìolììuwivm (*.), anticamente con tre diversi nomi chiamato, corrispondenti a tre sue diverse sezioni: Borgo Belfiore, l’attuale Via Garibaldi; Borgo delle Strette, l’attuale Borgo di Mezzo detto ancora in un punto
delle strette, e Borgo s. Bernardino, l’attuale piazzetta dello stesso nome, (Gratàrglo. Lib. 2°). (i) Livr. Op. cit. - Una via con questo nome non v’è più; il Fossati in una lettera al Livi, che lo consultava su ciò, mostrò di credere eli’essa possa corrispondere all’attuale della disciplina in Borgo Belfiore, così denominata, per Ja vicina chiesa eretta poste- Hormente ai tempi di Gasparo. Sull’epoca dell/erezione della chiesa dubito il Fossati fosse in inganno, da poi che la veggo ricordata dal
GrataroJo (Lib. 2°) che la disse ben tenuta et officiata da ima Schola di Secolari; quindi anteriore al tempo dì Gasparo che morì,, come insegna il Livi, il 14 aprile 1609. Inclinerei a credere piuttosto che la contrada dei Violini fosse l’attuale vicolo s. Bernardino che congiunge il Borgo di Mezzo colla piazzetta di s. Bernardino, ed ecco il. perchè. Nel contratto stipu lato il 24 febbraio 1560, nell’interesse della moglie d’ un Oli ve rio - rinvenuto dal Livi nell’Archivio Not. di Salò - si legge
volta mettevano in comunicazione il Borgo" dimezzo coll’antico Belfiore, così che quasi ogni casa colà chiude Lei suo interno vicoli o porzioni di vicolo o corticc! le eli e un tempo-
