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Autor:
Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort:
Bolzano
Verlag:
Casa Ed.Athesia
Umfang:
395 S. : Ill., Kt.
Sprache:
Italienisch
Anmerkungen:
1 Karte
Schlagwort:
g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur:
II 122.101
Intern-ID:
134910
Maso Cervo N. C. 3-11P. ed. 53 Fu citato per la prima volta nell'urbario di Enrico di Rottemburgo del 1350. 1 Doveva trattarsi di un maso assai granae, perche dalla sua divisione nacquero il Tröpflhof e l'Ungerhof. Il nome Ungar fa la sua comparsa giä nel 1288 a Mezzocorona. 2 Il 22 giugno del 1399 Sigmund Niederthor ed il procuratore di suo fratello assegnano a Lienhard Ungar di Vadena l'omonimo maso. 3 Linhart Unger e menzionato anche nell'urbario del principe regionale del 1412 in quanto
di Sigmund Gerstl e di suo figlio Andre. 4 Nel 1469 si ha notizia anche di un certo Christoff Unger di Vadena, in quanto compare in qualitä di teste in una lite per della legna fra il comune di Caldaro e i fratelli di Novale. 5 Tuttavia, non dovrebbe trattarsi della stessa persona che coltivava l'omonimo maso, perche nel 1489, stando all'urbario di Gerstl, a versare un censo di 37 libbre annue a Ugo (Hawge) Niedertor sono gli eredi di Oswalt Robenär. Sigmund Gerstl annotava nei suoi registri sia
le proprie rendite che quelle di Ugo e piü tardi quelle di Leo Niederthor. Lo stesso Sigmund Gerstl aveva da ricevere da Robenär a fine contratto «48 marchi e 6 carichi del miglior fieno». Nel 1503 fittavolo per dieci anni del maso Unger e Peter Parolar. Il relativo canone censuario non viene cor- risposto a Ugo Niederthor ma a Sigmund Gerstl. Il nuovo conduttore non deve piü versare 37 libbre all'anno, bensi cedere metä del vino ed un terzo del frumento, della segala e degli altri cereali prodotti, come
miglio, saggina e panico. Sempre nel 1503 e inoltre detto : «nella vecchia casa un terzo di tutti i prati». Non £ escluso che per «vecchia casa» s'intenda il maso Castello (Schloßhof) . Quest'ultimo apparteneva di sicuro a Sigmund Gerstl, ma nei registri contabili non viene mai citato con questo nome. Ad ogni buon conto Sigmund Gerstl riceveva dalla suddetta un terzo del fieno da essa prodotto. L'affittuario doveva allevare per conto del pro- prietario 2 scrofe ed inoltre cedergli la metä dei
nelle stalle padronali (Schloßhof?) . Il contratto d'affitto veniva redatto in duplice identica stesura su un unico foglio di carta, di modo che ciascuna controparte ne riceveva una metä in tutto e per tutto uguale all’altra. Nel 1514 Hasler versava il seguente censo in natura: 20 staia di segala, 5 staia di frumento, 2 vitelli all'anno, 3 staia di noci, la metä del vino e 1/3 del fieno. Nel 1522 Andre Gerstl, figlio di Sigmund deceduto nel 1515, su richiesta del fittavolo Hasler gli riduce il censo