La forza motrice che viene dal Leno, 0 suoi derivati, non manca a Rovereto. 11 Muni cipio, proprietario di essa, con provvido pensiero accordò facilitazioni d’ogni specie agli indu striali che impiantarono opifici lungo il corso del Leno: ond’è che oggi Rovereto conta e fra le sue mura e nei suoi dintorni importanti stabilimenti applicati alle più svariate industrie: quali, la macinatura dei grani, la fabbricazione della birra — coi sistemi di Germania — la fabbricazione della carta
, le concerie di pelle, le pilature e brillanterie di risi: fabbriche di pizzi e merletti, di stoffe di seta, di velluto, tintorie, e lavorazioni di carni suine insaccate, eccel lenti, che passano in Germania, ove se ne fa grande consumo, sotto la denominazione di « salami veronesi ». Il punto centrico di Rovereto é la piazza del Podestà, ove trovasi il palazzo del Pre torio — edificio che Rovereto deve alla dominazione veneziana. — In esso, .oltre che gli uffici del Comune, hanno sede la Camera
di Commercio ed i pompieri civici. In una sala, dipinti a fresco, si veggono ancora tutti i podestà veneti — che tanta orma de!/ loro governo lasciarono in Rovereto. Il castello è fra gli edifìci pubblici di Rovereto il più cospicuo ed antico. Le sue origini sono anteriori al mille: probabilmente longobarde. Fu ricostrutto e restaurato, verso il 1300, da Guglielmo di Castelbarco, che s’era fatto signore, insieme agli altri paesi della valle Laga- rina, anche di Rovereto. I Veneziani, presentendo
— e dev’essere —- si gode un panorama magnifico: ma per salirvi occorre un permesso dell’autorità militare, ch’io neppure pensai di sollecitare. Uno stupendo, maestoso edificio di Rovereto è il palazzo Alberti-Poja, ora della pubblica istruzione, e, comperato per questo civilissimo scopo con non lieve spesa dal Municipio rove- retano nel 1850. In esso hanno sede otto classi ginnasiali: cinque liceali superiori: cinque serali popolari od elementari: la biblioteca ed il museo, contenente importanti collezioni
, fra cui una di oggetti appartenenti all’epoca romana, abbastanza interessante per gli studiosi di archeologia. Negli edifici sacri di Rovereto poco havvi di rilevante. A titolo di curiosità si può visitare sul Corso Nuovo, vicino ad un convento dei padri Riformati — chiese e conventi abbondano n^l Trentino, come, favorite dal governo pietista ed interessato, fioriscono tutte le analoghe industrie religiose — la piccola chiesa di Sant’Osvaldo —eretta nel 1715, nel luogo stesso ove è fama venisse