Nel 1604 Jacob Tschuegg acquistö il secondo maso da Niclas Stafler, consorte di Christina Lännserin. In quel- 10 stesso anno si addivenne alla definizione dei confini del bosco tra Jacob Tschuegg di Greit e a Valtin Pfan- zelter del maso Pelhamer. In quell'occasione viene menzionato anche un pendio abbandonato sotto il maso, appartenente all'Ospizio di Caldaro e in affitto ad uno dei proprietari del maso Pelhamer. 13 Jacob Tschuegg nel 1610 fece costruire una nuova casa a Greit. L'allora
fienile, il novale e i prati a Vadena «al di la del lago». De Jeronimi doveva versare annualmente all'ufficio di Caldaro a titolo di censo fondiario: 10 staia di segala, 3 di frumento, 3 ome di mosto e 17 capponi. A titolo di canone d'affitto doveva inoltre versare metä del vino , bianco o rosso che fosse, e 4 ome di mosto per la casa e i campi. Al momento del recesso doveva ri- consegnare, come da inventario, il bestiame e l'attrezzatura ricevuti. Lui e i suoi eredi garantivano con tutti i loro averi
. La disdetta del contratto doveva avvenire nel giorno di S. Giorgio. 16 Funzionario amministrativo a Caldaro a quel tempo era Hans Ruedl. 17 11 vecchio fienile fa pensare ad un piü antico maso ; nel catasto tributario teresiano si parla di ««vecchio maso» e viene identificato nelle particelle fondiarie 312, 313 e 315. Nell'elenco delle imposte del 1633 il maso viene descritto come segue: 2 edifici abitativi e, un po' discosti, fienile, stalla, giardino e bosco. Tutt'intomo 30 iugeri di arativi e vigneti
, di cui 1/3 in pendio. Presso il fiume Adige, inoltre, 50 Tagmahd di prati e paludi. Nel suo insieme il maso versava annualmente all'ufficio di Caldaro 6 ome di mosto, 2 staia di frumento, 20 di segala, 2 di miglio, 34 capponi, 2 capretti e 30 uova. 18 Il 1649 vide sorgere una nuova contesa per la legna. Rosina Tschueggin era andata sposa ad Hans Pedranz di Caldaro. Con ciö uno dei masi di Greit passö dalla famiglia Tschuegg alla famiglia Pedranz. 11 ' Rosina Tschuegg cessö di vivere giä nel 1647
. Lasciö 5 figli, i quali nel febbraio dello stesso anno si divisero pacifica- mente il maso cedendone metä ai fratelli Gotthart e Hanns Pedranz. Tale metä fu a propria volta suddivisa fra i due fratelli, senza tuttavia fissare dei nuovi confini e conservando la coabitazione. Paul Pedranz, figlio di Hanns, fino al 1674 scritturale e dal 1688 giudice a Caldaro, vendette nel 1674 la sua quarta parte dell'intero maso, cosi come l'aveva ereditata dal padre, a Johann Baptist Remich von Weißenfels di Caldaro