Eppure, quanto sono pesanti e affini alla terra patria queste possenti ligure nelle quali l'Egger raggiunse il culmine del suo stilismo — in con fronto alle leggere cariti hodleriane, che, tessute di linee vibranti sembrano volare, prive di ogni peso terrestre. In esse il Hodler realizzò l'ultima finezza della sua arte. Anche nell'espressione più estrema lo siile dcll'Egger con siste sempre nella massa plastica delle forme — per il Hod 1 er invece nella superfice e nei contorni. Didatti
disegnatrice del Hocller, ma serbano una rotonda mollezza. E' vero, che il contorno raggiunse sempre maggiore significazione, ma esso non diventa mai cosi sottile e tagliente come quello hodleriano, invece resta forte e. largo. Mai la linea prende possesso della forma interna; la forma appunto è dala a mezzo di molli superfici d'ombra e di luce, mentre sui quadri del Hodler è raggiunta a mezzo di striscio. 1 contorni crudi e le linee interne, cozzanti l'ima con l'altra prestano alle figure hodleriane una
durezza di roccia, i con torni rotondi e le superfici largamente modellate dcll'Egger invece producono l'effetto tranquillo di una forma fusa. Si può perseguire questo contrasto fino negli abbozzi disegnali dei due artisti e là conoscerne le radici. 11 Hodler abbozza a linee fine, leggere, assai sentile già da bel principio, quasi esclusivamente a contorni e a poche linee interne, quasi del lutto senza ombre, ma con leggere intonazioni di colore. (ìli studi dcll'Egger invece non sono nul l'ai Irò che
una modellazione della forma, a larghe luci e ombre, talvolta poste crudamente le une vicino alle altre, talvolta morbidamente confondendosi. Nell'abbozzo il colore non assume nessuna importanza, esso rimane in una specie di monocromismo rosso-bruno. I na visione l'ormale aifatlo diversa è da trovarsi in qucsle maniere eonlraposle dei due artisti. L'elemento del Hodler è la .superfice, quello dcll'Egger il corpo, lo spazio. Questa visione diversa della forma ha l'ultima origine in un mondo diverso
di immaginazioni e di sentimenti. L'angusto suolo patrio ha l'ornilo a tutti e due gli artisti i primi molivi: ma il Hodler ben presto lo abbandonò, mentre l'Egger gli rimase tenacemente fedele, (ili ulteriori quadri storici dello Svizzero sono di carattere molto cosmopolita, nei quadro di libera figurazione egli diparte bensì da una visione ollremodo intensiva di tipi patrii, ma poi si crea un mondo del lutto a parte, lontano dal tempo e dal luogo, dove vivono essere liberi di ogni peso materiale: nelle