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Jahr:
1919
Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)
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Seite 149 von 165
Umfang: 159 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/1
Intern-ID: 402920
), 579, 580, 723 S. Martino, sella di monte, 119, 136 S. Martino Buonalbergo, 814 S. Martino del Carso, 119, 125, 218 S. Martino di Castrozza, 579, 580 S. Martino di Quisca, 201 S, Mauro, 68, 170; 182, 205, 215 S. Michele, monte, 56, 57 , 59 , 67 , 70, 96, 117, 119, 120, 123, 124, 125, 136, 157, 158, 170, 171, 180, 209 S. Michele, villaggio, 127 S. Nazario, 713 S. Nicolò di Comelico, 543 Santorso. 790 S. Osvaldo (Cimolais), 464 S. Osvaldo (Udine), 7 S. Osvaldo (Val Sugana), 60, 736 S. Osvaldo, colle

S. Marco, monte, 78, 87, 128, 167 S. Margherita (Piave), 682 S. Margherita (Rovereto), 850 S. Maria (Carso), 56, 256, 263, 266, 268 S. Maria (Fehre), 605 S. Maria, castello di, (Thiene), 766 S. Maria Coeli, (S. Maria Zeli) san tuario di, 264, 277 S. Maria, giogo, 27 S. Maria la longa, 61, 65, 105 S. Martino (Aviano), 116, 624 S. Martino, monte (Savogna), 287 S. Martino (Dolomiti), 580 S. Martino (Valle del Brenta), 693 S. Martino, monte (Carso), 57, 96, 120, 123 S. Martino, Pale di, (Dolomiti

di, 26 S. Pellegrino, passo, 33, 566 S. Pellegrino, valle, 64 , 566, 568, 584 S. Pietro (Brenta), 732 S. Pietro (Udine), 31 S. Pietro, canale di (Tolmezzo), 35 S. Pietro dell'Isonzo, 47, 81, 78, 99 S. Pietro al Natisene, 284, 309 S. Pietro di Ragogna, 455 S. Polo (Carso), 45, 74 S. Polo di Piave, 664 , 667 S. Quirino (Pordenone), 116, 624 S. Quirino (Udine), 309 S, Salvatore, castello di, 627 S. Salvatore, Pieve di, 674 S. Sebastiano, cime di, 571 S. Simeone, monte, 344 5. Stefano (Udine), 61 S. Stefano di Cadore

, 33 , 423, 537, 543 S, Stino di Livenza, 95 S. Tommaso, 447 S, Ubertus, castello di, 516 S. Ulderico, 792 S, Valentino, 68 , 84, 33, 58, 170, 211, 215 S. Vito (Carso), 39, 47 S. Vito (Carnia), 388 S. Vito di Cadore, 503 S. Vito al Torre, 101 Sanguarzo, 283 Santo, monte, 41, 84, 85, 91, 93, 128, 152, 174, 177, 179, 182 , 217, 222, 227, 228, 229 , 235 , 241 Santo, convento di monte, 179 Sanzan, 605 Sappada, 423 Sappada, cima, 35 , 425 Sappada, valico, 26 Sarca, 29 Sarca, fiume, 859, 860, 861, 864 Sarca

, valle del, 21, 28 Sarta, malga, 768, 773 | Sassmaor, monte, 579 Sasso, monti del, 876 Sasso dei Corni, monte, 502 Sasso Gemello, 533

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Jahr:
1919
Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)
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Seite 130 von 165
Umfang: 159 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/1
Intern-ID: 402920
Carpendo, 9 Carraria, 252 Carré, 765 Carso, 20 , 36, 37, 41, 43 , 47 , 55 , 56, 57, 59, 60, 63, 69, 71, 76, 77, 82, 84, 85, 86, 92, 50, 74 , 78, 86, 94, 127, 134, 135, 152, 170 Carso della Camiola, 39 Carso Cicceno, 39 Carso di Comeno, 39 Carso Goriziano, 47 Carso I strio la, 39 Carso Liburnico, 39 Carso Triestino, 39 Casa del Pastoie, 228 Casa Giudici, 647 Casalena, bailo, 808 Casali, 896 Casa Martini, 647 Casa Ninni, 647 Casa Rigati, 648 Casa Rossa, 661 Casarsa, ponti di, 116, 624 Casa Serena

, monte, 517 Castelletto di Brenzone, 865 Castellili, monte, 548 Castello, monte (Ampezzano), 515, 552, 554 Castello, (vai Lagarina), 843 Castello, col di (Forni di Sopra), 419 Castello, monte, (Tolmino), 256, 261 274 Castello Lavazzo, 491 Castel del Monte, 198, 252, 254 Castello dì Albana, 278 Castel d'Aviano, 116, 470, 624 Castello di Valdajer, 389 Castelnuovo (Sag rado), 33, 118 Castelnuovo (Borgo), 730 Castel Nuovo, 56 Castel Pietra, 57®, 579 Castel Tesino, 32, 719 Cast eons, 391, 392 Castionc

, 843 Castìons di Strada, 10 Catinaccio (Rosengarten), 22 Cauriol, monte, 71,74, 569, 570, 588, 589 Cavallazza, monte, 580, 583, 587 Cavallazza, valle, 568 Cavalese, 519 Cavallino, 658 Cavallo, monte, 473, 481 Cavallo di Noveza, 29 Cavallo, passo del, 396, 406 Cavaso, 684, 685, 688 Cavasse Nuovo, 459 CavazuccHerina, 648, 656, 657, 699, 660 Gavazzo Gamico, 440 , 441, 462

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Jahr:
1919
Isonzo.- (Guida dei campi di battaglia) ; 2)
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Seite 88 von 387
Umfang: VIII, 375 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/2
Intern-ID: 402921
ima caldura diurna, ad un freddo intenso e violento, durante la notte- Chi percorre la pianura friulana, la quale si stende molle e flessuo sa, macc fileggiata da campi lavorati, incisa di ombrose vallee, rigata di corsi d'acqua, alberata, feconda, bellissima, e si avvicina all'altipiano carsico, avverte l'improvviso distacco tra la terra pingue e fertile che si estende ai piedi del Carso, e il Carso stesso. Distacco non solo di aspetti e di colori, ma sostanziale, profondo, sorprendente

, ricorda la grandezza di ieri e tie ne desta la fede per la grandezza di domani. Monte Sei Busi (2 42) Doberdci (i,6- 43,8) Il nome di monte Sei Busi non s'incontra nelle cronache e nella storia del passato. Si ha, per contro, menzione della regione che lo comprende, nelle guerre gradiscane dal 1615 al 1617, quando cioè don Giovanni De Medici, al soldo della Repubblica Veneta, deciso d'invadere la Contea di Gorizia dal Carso, diede ai suoi comandanti gli ordini per l'esecuzione delle operazioni

. D 'improv viso, la terra così ricca di verde e di messi, sbianca e perde la sua vivacità, gli alberi dalle rame fronzute e spesse scompaiono; tutta la frescura e la bellezza di un terreno lavorato e sfruttato, secondo le regole agrarie, muore in un'aridità senza confine, in una foga di dossi e di pietraie, paurosamente poveri e terribilmente inospitali. La pianura che da Aquileia si allarga fino a punta Sdobba, è inve ce di natura alluvionale e mentre, nel tratto del medio Isonzo, è ver de per potenza

. 11 Moissesio nella sua Guerra in Friuli, parlando dei quattro passaggi prin cipali dell 'Isonzo per attaccare la Contea di Gorizia, disse che, passalo l'Isonzo nel suo punto più facile di fronte a San Pietro e più a valle, due vie d attacco si pre sentavano: una per la riva sinistra del fiume, sbarrata da vari forti (forte Sfella, for-

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Jahr:
1919
Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)
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Seite 43 von 165
Umfang: 159 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/1
Intern-ID: 402920
(1495) è nudo a nord, boscoso a sud, 2°) Selva di Piro (Birnbaumerwald). Si stende a sud est del precedente fra il Frigi do, il Piuk e 1 Linee. Cul mina nel monte Pomario (Javoroik 1268). 3 ) Carso eli Carriola (a Liburnico). A sud—est della depressione Prawald — Planma, e comprende il gruppo di monte Nevoso (Sclineeberg, 1796 metri), e si protende fino al golfo del Quarti aro. A sud—ovest della valle del Frigido: 4°) Il Carso Triestino o di Cornelio. È compreso fro il mare, 1 Isonzo

, il Frigido, lino alla frattura di Sesana (attraversata dalla rotabile Trieste —San Vito). Il suo monte più alto è il Trstelj (643 metri): degrada in basse colline sulla piana di Gorizia, verso nord-ovest. 5°) Carso Istriota o di Ciccerio. Si stende a sud-est del precedente, e con questo costituisce la regione classi ca dei fenomeni carsici. Verso sud—ovest forma la peniso la Istriana, e termina col monte Maggiore (1396 metri), D) PREALPI GIULIE. Hanno particolare impor tanza nel nostro studio nei

riguardi delle prime operazioni di guerra ivi compiute. Possono delimitarsi fra il medio e basso Isonzo (da Caporetto) ad est, dal Tagliamento ad ovest, ed al nord della linea segnata dalla vai Resia dalla Sella di Carnizza e dalla valle di Uccea, Essa comprende una zona settentrionale dove e notevole la regione di Pia tiscine, ed una zona meridionale la quale a sua volta è divisa in due sezioni dalla valle del Nati sono. La sezio-

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Jahr:
1919
Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)
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Seite 65 von 165
Umfang: 159 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/1
Intern-ID: 402920
sa, clie fu tentata il 26 marzo, in tre settori diversi: nel la zona del Pai Piccolo, fra Pod gora e il Peuma e sul Carso. Dopo breve alterna vicenda le truppe italiane pas sarono brillantemente al contrattacco; 1 pochi, fitti zzi vantaggi che 1 avversario aveva ottenuto si trasforma rono in magnificile vittorie delle nostre armi, e sulla line di marzo 1 offensiva austriaca era fiaccata, ne valse a ri sollevarla il tentativo miseramente fallito il 29 marzo sulle alture dal Ppdgora al Sato tino

. Mentre sul Carso 1 offensiva austriaca languiva, la nostra andò nell aprile intensificandosi, particolarmente nell Alto Adige, nell Al to Isonzo, e sul margine meridionale del Carso. Nella zona dell Adam elio, sotto 1 imperversare della tormenta, furono espugnate posizioni nemiche ad oltre tremilatrecento metri di altitudine, ed m vai Sugana, il gradino di Sant Osvaldo, a mezza costa della formidabi le posizione nemica del -Panarotta, che invano il nemi co tento riprendere con quattro battaglioni dal

18 al 21 aprile. Nello stesso mese dì aprile, la notte sul 18, fatta brillare una poderosa mina sotto la cresta del Col di La na, riparti di fanteria della Brigata Calabria, ne conqui stavano alla baionetta le ultime posizioni. Intanto sul] Alto Isonzo, fra 1 8 ed il 28 aprile, per arrestare i nostri progressi in altri settori, ii nemico at taccava nostri posti avanzati sul monte Nero, sullo Ja- vorcek, nella conca di Plezzo, ma dopo brevi limitati suc cessi, nostri violenti contrattacchi lo rigettavano con

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Jahr:
1919
Isonzo.- (Guida dei campi di battaglia) ; 2)
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Seite 104 von 387
Umfang: VIII, 375 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/2
Intern-ID: 402921
dal Carso alla vallata della Branica. Rif ember ga (14 - 66,5) Nella valle della Branica. Il paese si distingue dagli altri (tutti paesi rurali) per il bel castello che lo domina, alla destra del paese, che è ben conservato. Sopra Rifemberga, a sinistra, il paesino di Bntof, grazioso, ab barbicato com'è ad uno sperone che scende ripidissimo sul fiume. A San Daniele si ritorna sul Carso, qui forse un po' meno mo notono e si attraversano i villaggi di Kobilaglava, Gomena, Gorjan- sco tutti abitati

ciò dell' Hermada, riuscì in un primo tempo, ad occupare il primo gradino del massiccio stesso (quota 146, 146 bis, 145, N. 110) nonostante la violenta reazione dell'artiglie ria e la resistenza opposta dal nemico, specialmente con le mitragliatrici appostate in caverne. Ma ai primi di settem bre, un poderoso e furioso contrattacco nemico diretto da Cianci su quota 146 e da Medeazza su quota 145 nord, costrinse le truppe del Tredicesimo Corpo, dopo aspri com battimenti, durati dall'alba del

giorno 4 alia notte sul 6, a ripiegare sulle linee che occupavano prima dell'offensiva di agosto. La strada prosegue, attraversando l'antico campo di battaglia la sciato intatto, con il suo disordine e le sue rovine; il Carso pare un deserto: non un segno dell'attività umana, non un'anima viva. L 'abi tato di Temnizza è mezzo diroccato, e solo a Skerbma si comincia no a ritrovare gli abitanti. Dopo Skerbina, la strada, che prosegue piuttosto monotona, brut ta e mal tenuta e con ampi risvolti, scende

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Jahr:
1919
Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)
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Seite 41 von 165
Umfang: 159 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/1
Intern-ID: 402920
(metri 2678) del Tricorno o Tntìlav (metri 2863) e del monte Nero (me tri 2245). Le Alpi Giulie Inferiori o Carso (in tedesco Karst, derivante dalla voce gali o-celtica Kar-Sasso) interes sano particolarmente il nostro studio, dappoi eh è in que sta regione si svolsero molte nostre offensive e furono perciò combattuti aspri e sanguinosissimi combattimenti. Il Carso, morfologicamente molto diverso dai rilievi finora esaminati, nel suo aspetto generale si riconnette alle Alpi Illiriche, e si presenta

Passo di Predi! Schlitza. Le occidentali, dette anche Al pi di Raccolaria, possono considerarsi come la continua zione delle Alpi Carniche, conservano i caratteri alpini originari e 1 aspetto di gradinata, e, colle ultime pendici delle Prealpi Giulie, si fondono nella pianura friulana. Le orientali si incurvano verso sud-est, alte e ripi de sulle alti valli dell Isq nzo e della Sa va, degradano sulle valli dell Idna e dello Zeier; vi sono notevoli i mas sicci dolomitici del monte Manliart

come una successione di altopiani che cadono ripidissimi sulle valli del Vippacco, del Timavo superiore (Reka) e dell Isonzo, Le sue caratteristiche, — compendiate nell assenza o quasi di acque superficiali e in una misteriosa idrografia sotterranea, nella nudità della roccia, rotta da spuntoni e da linee di falda strapiombanti, nelle vallee più o me no estese e in una infinita e capricciosa disposizione di escavazioni varie di ampiezza e di profondità (fojbe, ca verne, doline), — traggono la loro

11
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Jahr:
1919
Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)
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Seite 81 von 165
Umfang: 159 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/1
Intern-ID: 402920
4) Le operazioni sul Carso nell'autunno e nell inverno 1916-17 Sul Carso, intanto, si era andata svolgendo una serie di azioni offensive eli e nell insieme delle operazioni di qu esto periodo ebbero speciale importanza. Le azioni del - 1 agosto, terminate con la presa di Gorizia, e la conquista della zona carsica ad ovest del Vallone, avevano fatto raggiungere alle truppe italiane la linea sinuosa, che dalle pendici occidentali delle alture ad oriente di Gorizia (San Gabriele) toccava

il Frigido (Vippaco), e, per San Gra do di Merna, con direzione generale sud, passava ad ovest di Loquizza, toccava le prime case di Vtllanova, serpeg giava lungo le pendici occidentali delle sue contese quote 208, e raggiungeva le paludi del Lisert, ad est di Mon- falcone. Il nemico, aveva colla sua consueta abilità, fortificato robustamente la sua linea di difesa: trincee m roccia, blin damenti metallici e numerose caverne davano alle trup pe buona sicurezza; molteplici e profondi reticolati ren devano

le posizioni formidabili. In settembre, sulle insanguinate rocce carsiche, anco ra una volta le nostre artiglierie scagliarono fulminea mente un torrente di ferro e di fuoco: non un palmo di terreno rimase libero dalla violenza del tiro. Nel pome riggio del 14, dopo die ardite pattuglie ebbero ricono sciuti gli effetti della prima fase della nostra azione, ì

12
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Jahr:
1919
Isonzo.- (Guida dei campi di battaglia) ; 2)
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Seite 89 von 387
Umfang: VIII, 375 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 219.331/2
Intern-ID: 402921
scarsità di terra e tutta roccia. Da allora, nessun* altra notizia si ebbe di episodi guerreschi nelle alture del Carso, di monte Sei Busi e di Doberdò. La guerra italo-austriaca ha invece immortalate tali lo calità, legandole ad episodi di fulgido eroismo e ad esem pi inimitabili di tenacia e di bravura. Gli italiani (Settimo

te Imperiale, forte Diana, il Barco, il Bosco, il Castello di Rubbia) e dal fiume Vippacco - e l'altra, evitante le fortificazioni, per il Carso, lungo strade che l'au tore avverte essere difficili, lunghe, sassose, erte, cavernose e boscose, opportune alle insidie e in buona parte poco capaci a spiegarvi (ruppe ed a portarvi artiglierie. Malgrado ciò, il De' Medici decise di seguire questa via e mentre ordinò al Trivigianc» di fingere, con cavalleria, il passaggio a Lucinico, dispose che

Orazio Ba igliene, per la strada di Vermiano (Vermigliano) e Dobradò (Doberdò) occupas se San Michele sopra a Rubbia e vi si fortificasse, e che Cosimo dal Monte forti- Strada Selz-Doberdò, una trincea italiana di seconda linea (settembre 1916} i fi casse Doberdò per assicurare le retrovie e Je comunicazioni tra iMonfalcone e le truppe operanti verso San Michele ed il Frigido. Nel far ciò consigliò di fortificar si con gabbioni ripieni di fango, perchè non si sarebbe potuto scavar trincee, essen dovi

15
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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Seite 65 von 172
Autor: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Ort: Trento
Verlag: Tridentum
Umfang: 155 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Fassatal;f.Führer
Signatur: II 226.586
Intern-ID: 387715
Albergo dolomiti. L'edificio della chiesa contiene una cappella sotterranea detta «del Rosario» ed è a questa che probabilmente si riferisce una antica memoria, secondo la quale la chiesa fu costruita nel l'anno 962. La chiesa attuale è di epoca posteriore, probabil mente del tredicesimo secolo. Sulla porta laterale della chiesa, verso sera vi è uno stemma del cav. Sommaripa colla data del 1434; sulla porta maggiore lo stemma del vescovo di Bressanone e quello di Michele Somvigo,. colla data

1491. L'interno della chiesa è a tre navate sostenute da colonne di sienite dei Monzoni. La pala dell'aitar maggiore è di Antonio Longo di Varena; è una copia del battesimo di S. Giovanni in Laterano e porta la data del 1790. Gli altari ed il pulpito sono di legno dorato; quest'ultimo con figure ad alto rilievo dipinte. Sulla-parete sinistra del presbiterio è pure appeso un quadro del celebre Amalteo Veronese dipinto nel 1687 rappresentante i Misteri del S. Rosario. Il battisterio venne fatto

costruire da Silvestro Soldà nel 1536. Vuole la tradizione che il Soldà fosse un guerriero che con una compagnia di militi si distinse nella guerra di Carlo V con tro i Turchi e ritornò in patria con ricco bottino, dove si stabilì a S. Giovanni nella casa sita sul colle oltre il rivo di S. Gio vanni (ora di proprietà Bernardi). Fu appunto in questa casa, che il Soldà fece dipingere il serraglio del Sultano e non nella casa in Vigo, dove hanno sede gli uffici governativi, come venne fal samente indicato

in parecchie guide. Il Soldà è ricordato anche nella tradizione che si conserva attorno alla fusione della grossa campana di S. Giovanni (chia mata la gràna) avvenuta nell'anno 1549. Raccontasi, che detta campana venne fusa sulla piazza di S. Giovanni e che tutte le donne della valle portarono all'uopo i loro ori, onde il suono riescisse più perfetto ed argentino. La moglie del Soldà, all'insaputa di lui, gettò nel forno un vaso pieno di monete d'oro e d'argento. Accortosene, egli montò sulle furie e giurò

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