Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
178 Appendice impronte. Michelangelo Mariani, nella sua opera Trento con il Sacro Concilio ed altri notabili, edita net 1672, parla di queste pitture cosi: « Sono le pitture di questi luoghi di città assai lodevoli, ma cedono a quelle « che stanno in faccia della torre del Duomo su la « piazza, dove in gran varietà portano le figure a s scurcio, motto e geroglifico, rispondendo quelle che « si veggono nella Torre stessa e dirimpetto ». Delle pitture della Torre non si hanno più tracce; queste
delle due Case ai Portici, assai interessanti per l'arte, sono ancora abbastanza bene consertate. Credesi siano dovute al pittore vicentino, ben noto nella storia del l'arte veneta, Marcello Fogolino. Santa Maria Maggiore. — Dopo il Duomo è fra gli edifr/.i sacri di Trento, per bellezza di architettura e per memorie storiche, il più importante. Sorge sulla piazzetta omonima, nel luogo ov'era anticamente l'an tica chiesetta di Santa Maria della Neve, prima par rocchia che fu chiamata in sussidio
Seminario, eretta sui disegni del P. Andrea del Pozzo, gesuita, nel 1701 ; — la Chiesa di San Pietro, in istile gotico, rimodernata sui disegni di Pietro Selvatico, a tre navate ed una magnifica can toria: — ed infine la piccola ina elegante Chiesa di San Martino, con un bellissimo dipinto del Gignaroli, bolognese. Castello del Baon Consiglio. — È fra gli edi lìzi profani di Trento il più importante per ragioni ar tistiche, architettoniche e storiche. Fu l'antica splen dida residenza dei principi
-vescovi di Trento, e per quanto mal ridotto dalle successive occupazioni militari serba in alcune parti buofii avanzi dell'antico splen dore. Il castello del Buon Consiglio sorge nella parte orientale d'ella città, che è anche la più elevata, e presso l'antica porta di Aquileja, alle falde quasi del monte Calisio, che si presentano irte e spezzate in lunga fila, come una scogliera battuta dal mare. La posizione, alta e sgombra da ogni parte nella quale sorge il ca stello, permette, dagli spalti
e dalle finestre, di domi nare, non solo sulla città, ma su l'intero bacino di Trento edi buona parte della vallata superiore dell' A dige fino alla piana di Lavis. Secondo le antiche memorie trentine, ove ora sorge il castello e precisamente nel luogo ove è il torrione rotondo, vuoisi sorgesse, al tempo della dominazione romana, una rocca di ri scontro a quella esistente sulla Verruca o Boss' Trento. Ma nessun monumento serio conferma questa leg genda : ed il torrione attuale, sebbene porti il nome