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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 544 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
testimonium, atque robus putes conscribi, sigilli Regiae Majestatis nostrae fecemus appensione muniri. Datum ex civitate Bellum per manus honorabilis Veleilaii Fragend, et Visegraden. Ec clesiarum Canonici, et Regiae Aulae Prothonotarii vice vend. Ballaui Archiepiscopi Colloniensis Sacri Imperii per Italiam Archicaiicellarium. Anno Dmi 1847 Indict. XV. XII Kalen. August. Regni nostri Rom. anno 2do, Bohemien vero pino. N°. 8. Convenzione dell’ anno 1363 seguita tra Alberto Vescovo di Trento e Rodolfo

IV Duca d’Austria come Conte del Tyrolo. (Dalla Miscellanea dell' Alberti, li, 122-23). MSS. della B. di T. N. 6. Noi Alberto per la Dio grazia eletto e confermato Vescovo di Trento, e noi Decano, e tutto il Capitolo confessiamo, e facciamo sapere colla presente, qualmente U Htmo Principe Protettore ereditario Sia.. Rodolfo IV Duca d’Austria e Conte del Tyrolo ci ha benigna mente ricevuti in grazia, e piotettione, e rimessa la Nostra Chiesa da 17 anni in qua travagliata, ed angustiata nella premierà

Confermiamo per Noi e Nostri successori perpetuamente tutte le dichiarazioni, e convenzioni di qualunque sorte fatte dalli Vescovi di Trento Antecessori in particolare, overo anche da questo in par ticolare, 0 pure da cadauna parte unitamente in generale colla pa dronanza del Tyrolo, e vogliamo, che. tutte restino ferme e tali nelle cose ivi esposte a favore del Sig. Duca, suo Fratello ed eredi loro, come fossero novamente segnate 'da Noi, e sigellate col Nostro usuale sigillo, e ci obblighiamo per Noi

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 217 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
bassava l’uomo alla condizione delle cose. Non così era nel principato trentino, dove il regime feudale continuava a mantenersi inviso alle popolazioni, elle, flagellate in ogni senso, irrompevano sovente contro le nequizie degli oppressori. 11 Vescovo di Trento a dì 7 agosto 1488 prese possesso della sua Chiesa; nell anno susseguente rinnovò all’arciduca Sigismondo la convenzione seco stipulata subito dopo la sua elezione, e in se guito ad essa ricevette da lui le valli di Non e Sole, e dall

’ imperatore Federico III, nel suo passaggio per Trento, rinvestitura del temporale e le regalie (21 giugno 1489). Ma la questione dei cinquecento scudi tornava allora a rivivere. Nell’anno 1490 l’auditore papale Matteo degli Ubaldi, trovando il Vescovo renitente lo dichiara interdetto, e la cosa sarebbe andata molto innanzi, se 1’ Imperatore e Massimiliano suo figlio non si fossero posti di mezzo per finirla. Quest’ ultimo avea in quel tempo conseguita la contea del Tirolo dall’ arciduca Sigismondo, che

al vescovo di .Treviso conforme al! articolo decimo della pace del 1487. Nel 1492 la città di Trento otteneva da Massimiliano, come Conte del Tirolo, ampia conferma de suoi privilegi e statuti 2 ) ; e nello stesso anno cessava di vivere (25 luglio) papa Innocenzo, a cui succedeva Roderigo Borgia, nipote di Callisto III, che prese il nome di Alessandro VI. Il nostro Vescovo invece viveva, e s’ occu pava nel riparare agli sconcerti recati all’ erario vescovile dalla lite sostenuta contro le pretese dei

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 198 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
CAPO XXII. Il vescovo Giorgio (II) Hack e i nuovi accordi con il Conte del Tirolo. (1445 — 1464). Il Capitolo della Chiesa di Trento, alla morte di Alessandro, seguendo le norme del concilio di Basilea elesse vescovo Teobaldo diVolkenstein, canonico della cattedrale. Ma papa Eugenio vi s’op pose, e nominò vescovo Benedetto, dì patria trentino e abbate di san Lorenzo fuori le mura. C’ erano perciò due vescovi, ciascuno sostenuto da un certo numero di partigiani. Lo scisma era bello e formato

un male peggiore. Concede a Federico re del Romani, con sua bolla del 1445 , vita sua durante, il diritto di no minare il vescovo nelle future vacanze della Chiesa dì Trento, di Bressanone, di Gurk, di Trieste e di Coira, esempio, che fu poi se guito anche dal pontefice Pio II, che con bolla del 1459 confermo la precedente. E quasi contemporanea alla sua bolla è la concessione fatta al Vescovo da lui creato della facoltà di consegnare all’Arci duca per cinque anni in custodia il castello del Buon

Consiglio con tre altre rocche per sicurezza e quiete, com’ egli diceva, della Chiesa 41 Trento E cosi andarono le cose sino all anno 1446, nel qual© Sigismondo, blandendo i popoli e i cittadini, si fa consegnare la città, le fortezze e le terre del vescovato per il corso di cinque anni, pro mettendo di corrispondere le rendite, sottratte le spese e i soliti stì- pendj, al vescovo che verrebbe eletto, o alla Camera vescovile, I due vescovi, stanchi finalmente della loro anormale posizione, si ritirano

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