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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 530 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
210 Thurm, v. — 1874 Federico (Friccio) di Castel Tlumn, v. — 1374 Giovanni Salgardo di Feltre, v. — .1376 Tramontono di Città di Belluno, v. — 1377 Giovanni Salgardo di Feltre, v. — 1378 Dedo de Dedis di Feltre, v. — i33o Giovanni de Strata di Padova, v. — i38i Giovanni de Pugnis di Parma, v. — 1387 Antonio di Trento v. — 1391 Antonio di Dasindo, v. — 1891 Antonio di Bergamo, v. — 1392 e 1394 Antonio de Temici di Levino, v. — 1395 Giovanni de Capitani di Bologna, v. — 1399 Alessandro dei

. — 14Ó2 Girolamo Mussato dì Padova, podestà. — 1467 Bartolomeo Gozzadini di Bologna, p. — 1468 Alessandro de’ Madis di Bassano, p. — 1470 Paolo degli Ungarelli di Padova, p. — 1475; Giovanni de Sallis di Brescia, p. — 1477 Alessandro de’ Madis, p. — 1480 Salio Buzzacarìni di Padova, p. — 1481 Gianvittore di Burgasio di Feltre, p. — 1484 Paolo , dei Oriano di Brescia, p. h- 1485 Giampietro Caudini di Brescia, p. — i486 Leonardo Cepolla di Verona, p. — 1490 Giambattista Lam berti ni di Bologna

. — 1518 Antonio de Cappo di Man tova, p. — 1518 Antonio Cardellini di Bassano, p. — 1521 Girolamo Romagnano di Trento, p. — 1522 Nazzaro Scopoli di Mantova, p. — 1523 Pietro Petrelli di Parma, p. — 1524 Giovanni Castelvetro di Modena, p. — 1525 Giovanni Francesco Bebio di Reggio, p. — 1528 Alfonso. Rossetti di Ferrara, p. e poi vescovo di Comacchio. — 153,0 Bernardo Nuvoloni di Mantova, p. — 1534 Giambattista Scopoli di Mantova, p. — 1537 Pietro Petrelli .di Parma, p. — 1541.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 535 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
221 1Ó55 — Gio. Lazari di Cavalés. 1656 — Giovanni Braito di Daiano. — Pagò di nuovo grossa summa in Trento al Vescovo, 1657 — S. r Gio. Angelo Baldiron. 1658 — Magnifico Gio. Chelodio di Carano. 1659 —■ Bort. 0 Canal di Tesero. 1660 — Magnf.co Gregorio di Francesco di Varena. IÓ61 — Gio. Batta Giovanelli di Carano. 1662 — Gio. Braito di Daiano. — Sotto questo S. r Scario li R. P. Riformati di S. Francesco impiantarono la Croce P er il loro convento dopo aver superate le fitti ben lunghe coi

PP. Capucini d’Egna,' che durarono anni 23. 1663 — Giovanni Chelodio di Carano. — Da Sigismondo Francesco Arciduca d’Austria, e Conte del Tirol furono confirmati li privilegi alla Comunità di Fiemme. 1ÓÓ4 — Luca Micho di Tesero. 1665 — Giovanni Felìcetti di Moeria. 1666 — Gabriel Zeni di Tesero. — Morì Scario, e rese conto Gio. Zeni. 1667 — Simon Somovilia di Moena. 1668 — Magf.co Giorgio Sartorelfi di Tesero. — Morì Scario, e fu sostituito suo fratello Bartolomeo. 1669 — Gio. Batta Bonelli di Cavalés

. — Fu poi Vicario. IÓ70 — M, r Gio. Batta Giovanelli di Carano. 1671 — M. l ‘ Antonio Longo di Tesero. — Conferma dei Privilegi del V.° Sigismondo; poi cercò di levare le cacie e pesche. 1672 — M. r Martin Zanin di Cavalés. 1673 “ M. r Tomaso Brigadoi di Predazzo. — Cominciò la fitte per le caccie. 1674 — M. r Giovanni Zeni di Tesero. — Proseguì la suddetta fitte, e la sortì favorevole. 1675 — M. r Giacomo Morandìn di Cavalés. 1676 — M, r Antonio Somovilia di Moena. 1677 — M. r Luca Michi di Tesero

. 1678 — M. r Antonio Jacomuzzo di Tesero dalia Roda. 1679 — S. r Gasparo Riccabona di Cavalés. 1680 — M. r Giovanni Zeni di Tesero. 1681 — S. r Giovanni Pietro Baldiron. — Esention delle Mutte di Francesco Alberti. Il Vescovo Francesco Alberti con proclama proibisce il trasportar fuori salvatici senza prima presentarli ai suoi delegati. ■— Rivocato. Il Vesc. Frane. Alberti proibì li vini, acquavite di Valsugana e ■ Pergine, poi sul ricorso rivocò il proclama. 1682 — M. r Antonio Jaeomuzzi di Tesero

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 534 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
16.14 — Simon Bonello di Carano, TÓ15 — Bortolo Braito di Varena. 1616 — Nicolò Bozetta di Moena. 1617 — Giovanni Longo di Tesero. 1618 — Costanzo Bonello di Carano. 1619 — Giorgio Braito di Daiano. 1620 — S. T Paolo Baldiron di Cavalés. 1621 — Nicolò Baldessari di Predazzo, 1622 — Simon-Bonelli di Carano. 1623 — Giacomo Zorzi di Tesero. — Morì Scario. 1624 — Antonio Gabrielli di Predazzo. —■ Aprì la strada di Cadin. 1625 — S. r Paolo Baldiron di Cavalés. 1626 — Bernardin Alberti Notaro

. Batta d’Ivan di Varena. — Partirono Milizioti verso Lana per alcuni Masi con. pericolo di portar alla patria la Peste. 1Ó36 — Mattio Somovilla, o Felicetti di Predazzo. — Pagò un ta glione per il Vescovato di Trento de f. 700. 1637 — Sd Giacomo Giovauelli di Tesero. 1Ó38 — SA Carlo Filippo Baldironi di Cavalés. 1639 — Giorgio Sartorelli di Tesero. 1Ó40 — Giorgio Vanzo di Cavalés, 1641 — Martin jacomello di Predazzo. 1642 — Giovanni Chelodio di Caran. 1643 — Giovanni de Lazari di Cavalés. 1644

Giovanni Andrea Calder011 di Predazzo. 1 1645 — Gio Domenico Bonelli di Cavalés. 1646 — Gio. Braito di Daiano '— Furono spedite le nostre milizie che costarono f. 1000, cioè f. 10 per soldato. 1647 — Gio. Chelodio di Carano.. 1648 — Matteo Braito di Daiano. 1649 — Gregorio de Francesco di Varena. 1650 — Gio. Angelo Baldiron. 1651 — Antonio Mich di Tesero. 1652 — Gio, Braito di Daiano. 1653 — Gio. Batta d’Ivan di Varena. 1654 — Martin Jacomelli di Predazzo.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 157 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
157 marchese Lodovico entra intanto in Trento, vi dichiara abolito per sempre il dominio del vescovo, e chiede che gli sia prestato il do vuto omaggio !). • A’ dì 28 ottobre 1848 il Papa avea nominato vescovo di Trento un Giovanni III da Pìstoja ; ma il Marchese non io volle riconoscere, onde avvenne, che il neoeletto, venuto su pel Garda, si trattenne a Riva, contento della signoria di quella terra e delle vicine castella. Clemente VI 1' avea raccomandato al Visconti, ma da lui non ottenne che

fiorini d’ oro, e a patto che lo di fendesse dal Conte predetto, e s’ adoperasse di strappargli di mano gli altri beni tolti alla sua Chiesa 2 ). E dopo quest’ atto, visto che le - cose non s’ acconciavano per bene, chiese ed ottenne che il Pon tefice gli assegnasse un’ altra diocesi, che fu quella di Spoleto. Nell’ anno stesso che il vescovo Giovanni veniva eletto a suc cedere al fiacco Gerardo, una terribile pestilenza giungeva tra noi. Era la peste o morte nera , die infieriva in tutta 1’ Italia

lettera arrivata dal cielo in Gerusalemme assicurava, che Cristo non avrebbe più misericordia con gli uomini, se questi non Ve lo costringessero a forza di penitenza é di elemosine. In Trento la moria non fu minore delle altre città invase dal morbo letale, e ce ne fa fede la cronaca di Giovanni da Parma, canonico della chiesa di san Vigilio, e testimonio oculare del terribile flagello ; cronaca che ci venne conservata da Innocenzo a Prato ä ), e fu poi stampata nel d) Vergi: Storia citata, XIII, pag

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 300 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
di paese in cerca di nuovi studj. Lo studio di Bologna era uno dei più attraenti pei nostri Trentini 2 ), e v andavano coloro che ama vano approfondirsi nelle scienze sacre e nelle profane. Il vescovo Giovanni IV proteggeva le lettere e le arti ; e, sotto di lui si fecero in Trento le prime stampe, come fu notato altrove. La Catìnia , com media in italiano, che vi fu stampata l’anno 1482 ci rammenta un celebre nostro scrittore, primo che inaugurasse quella vita intellettuale, che nel Trentino troviamo

libertà ed ài progresso. Nicolò d’Arco, che visse tra gli anni 1479 e 1546 si distinse tra gli altri trentini nel poetare in latino, e . lasciò cose di , vario argomento, che furon stampate la prima volta dal Fruticeno in Mantova con il tìtolo : Nicolai Archii Comitis Numeri (1546) * Giovanni Lagarino di famiglia oriunda parmigiana venuta a stabilirsi in-Ala trentina era suo contemporaneo, e fece versi latini, che furono tratti dalla polvere dal nostro bravo giovane Giuseppe Papaleoni V). ' Altri

latinisti verseggiatori del tempo di Nicolò d’Arco furono Alberti Alberto di Trento, Lodovico Betta, e Giovanni della Betta di Arco, non meno che Jacopo Vargnano pure di Arco, i cui versi sono di recente pubblicazione 3 ), il cardinale Cristoforo Madruzzo ü ), ed altri,die forse il tempo e le raddoppiate investigazioni ci potranno rivelare. l) Scrittori ed Arlisti Trentini, pag, 253. q Susteb Guido : I Trentini all' Università di Bologna. Roma, Aceti.- St. per Trieste ecc. Ili, pag. 99 0 seg

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 156 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, e Ci nomina Nicolò Alrain, nipote del vescovo, defunto (4 gennaio 1848), in suo vicario ed a capitano della città, e di tutto il vescovato, con mero e misto imperio, vale a dire con impero di spada e di giurisdizione, si nel civile come nel criminale 2 ). Ma questa nomina pare non abbia ottenuto il suo effetto: i canonici, nell’assenza del vescovo, si tenevano conie suoi vicereggenti, come prova 1’ atto capitolare, con il quale essi nominarono (29 maggio) capitani in Giudicane Nicolò e Giovanni Signori

duca di Teck, generale dell’armata nemica. Rimaneva a scegliere un uomo di specchiata lealtà, che si assumesse la difesa dei castelli, in ispecie quello del Buon Consiglio ed a ciò fu eletto Giovanni Dionisio Gardelli, già vicario di Pergine* In lui erano riposte le speranze del paese ; ma 1 ’ uomo non è sempre eguale a sè stesso ; e costui, tratto a favorire il nemico, licenzia ur banamente i Carraresi, s’ unisce ai nobili di Campo, e seguendo J e direzioni di Corrado di Castelnuovo lagarino

, uccide Giovanni d’Arco Fa buon viso alle genti di Siccone di Caldonazzo, di Marcabruno di Castelbarco, e poi con nero tradimento consegna ai nemici il Ca stello, e la torre Vanga di Trento (gennaio 1349). Indi tenta di as soggettare al Brandenburghese anche il castello di Porgine ; ma non ci riesce'- Bonaveutura, suo nipote, lo teneva in custodia; e, come seppe l’intenzione dello zio, gli si volta contro, lo uccide/e con temporaneamente chiama i Carraresi, e se ne fa scudo consegnando loro

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 44 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, lo storico del tempo, insieme con Otgero vescovo di Spira, affinchè presiedessero alla, nomina del nuovo papa, Ne fu eletto il vescovo di Kami, il quale prese il nome di Giovanni XIII, ed era creatura dell’ Imperatore. I grandi di Roma insorgono contro di lui; e lo costringono a fuggire. Vi si ristabilisce la repubblica, e Adal berto, cogliendo F occasione, ricorre novellamente alle armi ; ma in uno scontro avuto con Burcardo duca di Svcvia lascia la vita in sieme col fratello Guido. L’Imperatore

ridiscende allora per la terza volta in Italia, ed entra in Roma, vi punisse crudelmente quanti per amore di libertà aveano avuto parte all’ attentato contro il pontefice- rimette Giovanni XIII sulla sua sede, e in ricompensa ottiene, che suo figlio, già designato re di Germania nella dieta di Worms (26 maggio 961)7 fosse incoronato imperatore (22 decembre 967). Indi passa nel mezzogiorno d’Italia, e vi sottomette il duca di Spoleto' e i signori di Benevento, di Capua e di Salerno, interviene al concilio

di Ravenna aperto nell’ aprile dello stesso anno 967, insieme con molti vescovi, fra i quali il vescovo di Trento Arnaldo pavese, e Teutperto o Ruperto vescovo di Feltre 2 ) ; restituisce a papa Giovanni la città e il territorio Ravennate, ed ottiene, che la chiesa di Mag- deburgo venisse eretta a metropolitana. Ma più di questo a lui pre meva farsi padrone delle terre estreme della penisola possedute dagli Imperatori orientali, del territorio di Venezia e dei luoghi occupati dai Musulmani, e non avea

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