Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
proibire io stabilimento di delti padri, sia dentro, sia fuori delle mura della città. Nell’anno 1287 fu giurata solennemente la pace ira le città di Trento e di Brescia; e ne abbiamo au tentica copia, rilevata nel 1507. Fu trattata cotesta pace, per parte della città di Brescia, dal fiorentino Lotto degli Agli podestà, e dal modenese Guidone Guidoni, capo del popolo e del comune della città e distretto eli Brescia, come pure da Framondo di Biva, sindaco e procuratore della stessa città
di Brescia; e per parte del comune di Trento, da Àicbebono figlio di Sor Jacopo degli Aicheboni, sindaco e procuratore della città medesima. Ebbe parte eziandio nel trattato Mainardo Conte del Tirolo; dal che si raccoglie che lo stesso conte, che escluse intieramente dal governo della città di Trento il vescovo Enrico, e n’era allora in pieno possesso, riconobbe e rispettò nel Connine della città medesima un'autorità non indifferente. Rischiarati abbastanza, come mi lusingo , i principii sui quali posa
il sistema del governo trentino, potrei dispensarmi da ricerche ulteriori. Ma siccome in ma teria di gius pubblico è invalsa oggidì la massima, che alle cose molto vecchie poco o nulla delibasi at tendere, non sarà fuori di proposito il discendere an che a tempi da noi non molto lontani. Nel 1454, ebbe luogo un atto importante tra il Comune di Trento e il Principe Vescovo Alessandro di Mazovia; il quale, non contento di avere introdotte molte novità pregiudiziali ai Trentini, era giunto a sconvolgere