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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 61 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
53 4843 caddero i pochi giudizj patrimoniali che sussiste vano ancora fra noi. In seconda istanza per gli affari civili e criminali siamo soggetti al tribunale d’appello in Innsbruck e nella terza alla corte suprema di giustizia in Vienna. La diocesi di Trento comprende i tre Circoli, ossia De legazioni, di Trento, di Rovereto e di Bolgiano, con una popolazione di 400,000 abitanti sopra 2646 miglia qua drate geografiche di 60 al grado ('). Dati questi brevi cenni del paese che siamo per visi

tare, ci faremo a descrivere i luoghi più notabili ebe troviamo in esso. Il primo di questi che ne cada sott' occhio è Fonale s renale la più grandiosa cascata d’acque, tra le molte che si veg gono sulla riviera occidentale del Garda. Eccovi la bella descrizione che ne fa il Betteioni : Odi mugghiar Pontile: eccol di balza In balza furiando, la tonante Precipitar sua piena, che rimbalza Sui petron candidissima, spumante : Polve, nebbia, fragor dai gréppi s’alza Al rovinar delle grosse onde infrante

, Che di cento color brillano al sole Quando pinger del del l’arco si vuole. La via di Fonale è ripida, erta in sulle prime, costrutta in guisa di gradinala, e vuoisi opera degli Scalìgeri. Di inano in mano però che più si dilunga dal porto, ren- (') Chi amasse avere più circostanziate notizie statistiche del Tren tino, legga i Cenni statistici inseriti nell’Almanacco trentino per l’anno 1 843.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 25 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
22 Veneti il di 9 maggio 4440, nel potere dei quali rimase, perchè nella susseguita pace di Cremona dell'anno 4 444, Riva colle sue pertinenze venne giudicata alla Repubblica. Il prìncipe vescovo di Trento non intervenne a quel trattato di pace, nè punto acconsentì alla cessione di Riva; ma egli non aveva forze per ricuperarla, ed essa rimase in potere de'Veneti fino al princìpio del secolo seguente, in cui, dopo la famosa lega di Cambra!, Riva colle sue pertinenze ritornò nuovamente in potere

de’ve- seovi di Trento ». In questi ultimi tempi navigli guerrieri solcarono le acque del Garda in occasione dell’assedio di Peschiera del 1800, il ix.° anno della Repubblica francese. In quanto ai confini delle provinole di Verona, di Brescia e di Trento, andarono del contìnuo soggetti ad alterazioni. Il principato di Trento, per darne un esempio, si protendeva assai più dentro nel lago di Garda che noi faccia al presente, sia da parte della riviera bresciana che della veronese. I commentatori

di Dante spiegando quel suo passo dell'Inferno Luogo è nel mezzo.là dove il Trentino Pastore, e quel di Brescia e '1 Veronese Segnar potria ciascuno in suo cammino ; fissano i confini della provincia di Trento (ai tempi di Dante s’intende) al Prato così detto della Fame vìcin di Campione. Il principe di Trento possedette eziandio la contea di Garda nella riviera veronese. L’ imperator Bar barossa la diede in feudo ad Adalberto principe di Trento li 4 7 settembre 4 4 56 , eolia condizione: « JVe

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 92 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
78 fango, piu larga alla cima die alla base, e questa forma le fu data per avventura dall’Adige, die una volta le scorreva sul fianco, dove or passa la strada. I Romani la uoss- denominarono Verruca^ e Verruca eziandio il castello che sorgeva sul dorso di lei. Fu luogo di molta considera zione anche presso i Goti, e Cassiodoro, cancelliere di Teodorico, la descrive minutamente in una sua lettera, colla quale si eccitano i Goti e i Romani a fabbricarsi delle abitazioni nel castello Verruca

. La rocca esistente su questo scoglio, antichissima opera forse degli Etru schi, divenne famosa nella guerra cimbrica combattuta qui nel Trentino colla peggio dei Romani. Fu poscia ri- fabbricata ed, ampliata dall’imperatore Augusto all’epoca della guerra retica. Del castello Verruca troviamo ora a mala pena le tracce. Lascialo in abbandono alla caduta del regno gotico, il tempo, lento ma inesorabile distrug gitore, e i Padri Benedettini che eressero un monastero a piè di quel colle, ne spazzarono fin

le rovine. Eglino si valsero di quei marmi e di quelle antiche lapidi per fabbricarlo. Il barone Gian Giacomo Cresceri, nella sua pregiala operetta Ragionamento intorno ad una Iscrizione trentina di Augusto ^ riporta alcuni di questi marmi che si trovarono capovolti ed infranti nelle mura del con vento e della chiesa. Alcuni di questi il cardinale Cri stoforo Madruccio fece estrarre dal muro ed allogare nella sua villa, detta le Albero. Ravvi pure tra queste la fa mosa lapide di Cajo Valerio Mariano

intorno alla quale tanto si scrisse da due illustri letterati trentini, il conte podestà Giovanelli e lo Stoffella. Prematura morte ra piva quest’ ultimo alla scienza ed alla gloria della patria. piedi- Trascorso il paesello di Piedicastcllo (denominazione derivatagli dallo starsi a’ piedi del castello Verruca),

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 94 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
79 s’arresterà il viaggiatore a contemplare la chiesetta di s. Apollinare di forma gotica che sta in fondo al villag gio. Il volgo tiene questa chiesa per antichissima più assai che noi sia ed eretta sulle rovine di un tempio in titolato ad Apollo. Ma eccoci finalmente al termine del nostro viaggio. Le torri, le mura , le chiese della gentile mia Trento si fanno ad ogni passo vieppiù distinte; già siamo in sol ponte che mette nella città per Porta Bresciana o sia di s. Lorenzo. Prima

di entrarvi soffermisi il viaggiatore, volga lo sguardo a mattina e consideri alquanto quella stupenda scena che gli si affaccia. La città di Trento gli si presenta in semicerchio, gli estremi punti del quale tengono due torri, quella così detta Vanga, e la tor Verde. L’Adige secondando la linea semicircolare, sulla quale sorgono gli edifici, la viene lam bendo, e dalla riva opposta bagna le verdeggianti cam pagne di campo trentino. Innalzasi di fronte, a qualche altezza dal piano della città, il castello

sovrasta il dosso di sant’Agata che sì appunta in guisa delle antiche torri dei Ghibellini, in sul cocuzzolo del quale sta una chiesetta : lontano lon tano monti svestiti che rompono la tinta cilestrina del l’orizzonte. Figuriamo! di considerar Trento da queste pendici, e Treni®

, una volta resi denza dei Principi di Trento, con torre di stile romano, e più sopra il convento dei Cappuccini di costruzione recente, e più lontano ancora il convento ora soppresso dei Carmelitani, ridotto a ricovero dei Trovatelli. La co stiera a mattina di Trento è tutta sparsa di ville, tra le quali è veramente magnifica quella detta di Fontana Santa dei Conti Consolati, Di questa villa cantava Tommaso Gar, tridentino, con sciolti che respirano foscoliana fra granza. A quelle collinette

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 24 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
. Il prin cipe di Trento Alessandro di Mazovia si vide implicato in questa contesa, e per mala sorte si dichiarò in favore del Visconte contro la Repubblica di Venezia. Il nostro Barbaeovi nelle sue Memorie sloriche della città di Trento narra questo fatto in succinto nel modo che segue: « Avendo l’armala del duca Filippo Maria Visconti Tanno 1438 stretta d’assedio la città di Brescia soggetta al dominio veneto, ed essendo impedita la comunicazione col Veronese dal Marchese di Mantova collegato col Duca

21 peschereccia, ella si ridusse dal marchese d’Este Azzone, amico a Lottario marito di lei, che l’accolse cortesemente c la tenne celata fino a tanto che Ottone re di Germania discese in Italia. Questi la fece sua sposa, e così la bella prigioniera finì coll’essere imperatrice. Teatro di lungo e sanguinoso conflitto furono le rive e le acque del Garda nel secolo quinlodecimo, al tempo del famoso assedio di Brescia, promosso dall’ambizione di Filippo Maria Visconti a danno dei Veneziani

, Gattamelata capitano generale dei Veneziani si accinse all’impresa di attraversare la Val Sabbia, la contea di' Ladrone e le Giudicane per quindi sboccare nelTÀrchese e per la valle Lagarina trasferirsi a Verona. Prima però di tale impresa Luigi del Verme, ministro del Duca di Milano, crasi portato a Riva, ove aveva con ehi uso col principe vescovo Alessandro un trattato di alleanza contro la Repubblica} e quindi fu che nelle Giudicane si trova rono sulle armi i contadini del paese per ordine del principe

vescovo, i quali validamente si opposero al passaggio di Gattamelata, che non senza gravissimo danno entrò poi nel Veronese. La guerra fu sfortunata pel Duca di Milano e pe’suoi alleati, ed il Principe vescovo di Trento ebbe in essa a perdere Riva, la quale fu assediata per terra e per acqua, e dopo una lunga difesa presa dai

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 50 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
43 evo) ed i Bresciani s’ebbero la peggio. Infatti Limone eoi grosso comune di Tremosine, dalla dominazione bre sciana passarono in questo incontro sotto quella del prin cipato trentino {'). Il cronista Ambrogio Franco di Trento attribuisce la presa di Tremosine al valore di Odorico conte d’Arco. Ecco l’iscrizione che parla di questa pace: MCCLXXIII CUM TRIDENTIKIS PACE COKFECTA, BRIXIA HIC UBI DIVUS TTER- CULAKEUS VITAM SANCTISSIMAM HABIJIT SACRAR 2EDICULAM EX- TRUXIT. PROCUKAXTIBUS GHIRARDO

DE GÀBBÀRA ET ULBE- BRAiSDO DE COMITIBUS DE COKCISIO RIPERLE PRiESIDES. D’altra pace seguila in quel torno di tempo fra i Bre sciani e i Trentini parla il nostro Bonelli. v Nel 4287 seguì la pace solennemente giurata tra le città di Trento e di Brescia, giusta una copia autentica rilevata sotto il vescovo Bortolammeo nel 4307.*Fu trat tata tal pace per parte della Comunità di Brescia da’ si gnori Lotto de Aleis di Firenze podestà, e da bidone de bidoni di Modena, capo del popolo e del comune della città

e del distretto di Brescia , come pure dal signor Framondo di Riva, sindaco e procuratore della stessa città di Brescia; per parte poi della Comunità di Trento dal signor Aichebono, figliuolo di ser Giacopo degli Aicheboni, sindaco e procuratore della medesima. V’ebbe parte in siffatto trattato di pace eziandio Mainando conte del Tirolo, con la riserva però, ut ipse nihilominus possit obedire preceptis Domini Jmp. tum etiam possit auxìlium prestare Alberto de la Scala et communi Forane, et domino

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 68 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
59 esistevano ed in Verona, in quella cioè di loriche, e in questa di scudi ('), Riva, terra già di qualche importanza sotto ai Romani, venne per donazione di Carlo Magno, in una colle Giudi- carie, aggregata al ducato o marchesato di' Trento. Del 4349, con Tenna, valle di Ledro, e Tignale passò in dominio degli Scaligeri data a pegno da Giovanni III di Pistoja, principe di Trento, a Mastino II della Scala per 4000 ducati d’oro. Del 1405, ricuperata dal vescovo Giorgio, non andò molto che venne

occupala dà Giovanni Galeazzo Visconti. Verso la metà del secolo quintodecimo, le convenne sostenere un assedio da parte dei Veneziani, e cadde anche in loro potere; ma colla pace di Brussel- les, 4 516, fu di bel nuovo aggiudicata al naturale suo principe. Il cardinale Bernardo Clesio ottenne in perpetuo la restituzione della città e prefettura di Riva dall’ impe ratore Carlo V. D’allora in poi ella soggiacque sempre, fino alla secolarizzazione dei principati ecclesiastici, al Principe di Trento

, e corse da quell’ epoca la fortuna della sua città capitale. Scorsa la città, e veduto quanto havvi di buono in edifici ed in tele f), non intralascierà il viaggiatore , se gli è propizia la stagione, di visitare anche i bei contorni di Riva. Si rivolga da prima a vedere la ricca ed ele gante Chiesa dell'Inviolata t a pochi passi fuori della porta che mette in Arco. È dessa un edificio di forma ottan golare con buone tele di Palma il vecchio, del Crafjfonara (') Filiasi. Memorie storiche dei Veneti

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 66 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
penisola del Scrollone: l’uno e l’altra opera degli Scali geri. Alte mura raccerchiano, lungo le quali correva una fossa sormontata da ponti levato]. Questa Rocca, forte già per la sua postura sul lago, porge un aspetto singolare di robustezza per le quattro torri che stanno in sugli an goli, munite di saracinesche, di bastile, e di ferritoje d’ogni maniera. Questa Rocca formava nel verno il soggiorno predi letto dei Principi di Trento, e qui si rifuggivano, come a luogo di sicurezza, allorché Trento

57 L’Oratorio di santa Croce, possiamo dirlo una piccola galleria di tele del Craffonara. Qui si veggono, in piccole dimensioni, le bozze della Via CructSj, ch’ egli operò a fresco nel cimitero di Bolgiano, coi profeti che stanno fra una stazione e l’altra, assai leggiadro lavoro. Del Craffonara è pure l’affresco del soffitto. Fra gli edifici profani meritano di, essere annoverati la Roccaj ed il Castello o Bastione. È la Rocca un edifi cio quadrato che tiene molto del castello che vedesi nella

veniva minacciato da straniere invasioni. Risiedeva in essa il capitano o luogotenente del Principe, ed in nome di lui ammini strava la giustizia negli affari civili e criminali. Servono ora quelle stanze di carcere ai delinquenti. II castello o bastione di Riva sta in cima ad un colle a sera della cittadella. Di là si gode una meravigliosa vi sta, dominandosi il lago in parte e la deliziosa vallata di Riva e di Areo. Lo eressero già sin dal secolo undecimo, ottenuta licenza dal Principe, i Rivani

a difesa del loro porto. Del 4704 nella devastazione fatta dal Va lido me in sull'Arehese, fu smantellato in parte anche il nostro ca stello. Il principale albergo in Riva è quello del Traffellini all’insegna del Sole.

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 76 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
storie longobarde di Paolo Diacono. La città di Rovereto diede i natali a non pochi uo mini illustri sia in letteratura che in scienze, e tra questi voglio usi annoverare il Tartarottij il Fannetti i Fontana > l’abate Antonio Rosmini ed altri molti. Non molto discosto da Rovereto verso Ala di Trento , è Liszana. Il divino Alighiero vuoisi ospitato quivi da Guglielmo di Caslelbarco, da lui conosciuto alla corte degli Scaligeri in Verona. Dante cantò di alcuni luoghi del Trentino in modo che noi

64 volgari di architettura. Nella chiesa parrocchiale reggia mo un s. Gerolamo del Brusasorzij un s. Vigilio del- YUdinej roveretano, ed una Concezione del Baroni di Sacco. Un s. Paolo del Craffonara troviamo nella chiesa dei frati Zoccolanti, ed una santa Caterina dello stesso pittore in quella dei frali Cappuccini. Altre pitture del Craffonara e dell’ Udine si veggono nella chiesa del Lo reto, e nella cappella Bridi. Anche presso alcune fami glie private si conservano de’preziosi dipinti

ed inci sioni. Il viaggiatore, se artista in ispecie, non si dipartirà da Rovereto senza recarsi al vicino villaggio di Sacco a con siderare il fresco dipinto dall 5 tedine nel vólto della cap pella Fedrigotti. IL soggetto n’ è la Conversione di Salilo. Prima di lasciare questa città visiti inoltre il forestiere la grandiosa filanda Bettini, la cartiera a vapore del Tac chi, e lo stabilimento Staffetta, non che la Madonna del Monte da dove signoreggia la deliziosa valle di Lagaro, sì celebre nelle

possiamo con fondamento congetturare aver egli vedute parecchie delle nostre vallate. casiei Ripigliando ora il cammino verso Trento, ad un mi- p lg tpji glio da Volano, si abbatte il viaggiatore in grandi ma cigni l’un su l’altro ammonticchiati. Il vieni monte è

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Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 90 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
76 Da Vezzano a Cadine, paesello a un’ ora da Trento , nulla havvi di notabile se non la villa di Terlago die vedesi da lontano a’ piè del monte , e non discosto un cadine piccolo lago. Cadine è celebre nella storia municipale di Trento per la sconfitta die toccarono quivi gli Ànnau- niesi da Odorici Paezeria, signor d’Arco, a’tempi del grande Egnone. Lo Slopi, professore di astronomia a Pisa, era di Cadine. A pochi passi da questa villetta si abbatte il viaggia tore in un genere nuovo

di bellezza, unico per avventura in tutta la provincia trentina. Dagl’incantevoli giardini del Garda, dagli uliveti dell’Archese, dallo sfasciume delle Marocche e dalla bella valletta di Toblino, eccoci metter piede negli orrori di Buco di Vela. Mezzo miglio circa prima di giungervi, le montagne che fiancheggiano il cammino, si tolgono alla linea paralella percorsa, e si appressano le une alle altre, per modo che ad un tratto s’incontrano in un solo punto. Si direbbe che l’andar oltre ci è tolto. Di mano

in mano però che ci avviciniamo vedesi come una piccola fenditura nel nudo macigno, per entro alla quale penetra la strada. Una tradizione rende sacra ai popoli trentini questa entrata. Vuoisi che s. Vigilio, vescovo e protettore di Trento, inseguito dalla popolazione ancor pagana di Rendena, alla quale annun ciava la buona novella, sia giunto fuggendo in questo luogo, e che trovando chiusa, dal monte la via, coman dasse allo scoglio si aprisse, e lo scoglio sì aperse; e si tolse in tal modo al furore

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Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 49 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
e i trentini. Di quel tempo che teneva il principato di Trento »1 grande Egnonc di Piano, Trento e Brescia erano in guerra (solila peste di tutte le città d’Italia nel medio 0 Descrizione del Iago di Garda di monsignor Serafino Volta.

42 bianco e di mandolalo rosso, corrispondenti intieramente nel loro impasto a quelli dell’opposta rupe di Monlebaldo, divisa dal catino del lago. Il monte detto dei Dossi, vi cino al paese, è quasi tutto di marmo cenerino scuro as sai compatto e pesante, dentro del quale vi si riscontrano degli impronti àti\Y Argonauta argo_, o sia di quel NaulUo papiraceo , da cui si pretende che abbiano gli uomini ap presa l’arte della navigazione. Del medesimo marmo se ne trovano varj pezzi svelti dalla

montagna c rotolali alla riva del lago. Quella parte del monte di Gargnano che guarda il mezzogiorno abbonda di semplici rari, ed è sparsa in ìspecie dell 'Aloe perfoliata, che cresce sponta neamente anche nelle vicinanze di Tuseulano (*) ». Gazano Gasano vicin di Gargnano è villetta che diede i natali a Jacopo JSonfadio. A non molta distanza dalla Bra$a_, torrentello che preci pitando di balza in balza si getta nel lago, è la povera terra c . arn * di Campione, così denominata dal torrente dello

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Kategorie:
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Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 13 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
tutte o in parte disegnate o cantate. Le vedute di Vaiò., di Garda j di Sermione e di Malcesine di Fonale e di Miva di Trento sono diramate per tutta Europa, incise in rame e in pietra. I versi di Catullo e di Fante che ri cordano questo lago; i poemi di Giodoco s monaco di san Zeno, e dello Spolverinij quelli dellV/Hci e del Bucci lini j bresciani; del Beltelom* veronese e del Pompcatij tren tino, procacciarono al Benaco una bella celebrità. E cerio e’sarebbe degno d’essere visitato da maggior

Nè a questo i dolii si tennero paghi. Sottopose il chi mico l’acqua del lago all’analisi, e la trovò leggierissima non mista a sostanze terrose, imbevuta di puro ossigeno, del sapore dell’acqua piovana. L’antiquario credette veder traccia della supposta Beoaco nei cippi e nelle colonne scavate fra Tuscolano e Maderno : interrogò le rovine della villa di Catullo, e gli antichi marmi onde sono ricche le piagge del Garda, religiosamente raccolse e lesse ai profani. Lo storico narrò i popoli che

abitarono primi questi lidi, le loro leggi, le insti tu zioni loro civili e religiose, il commercio: ne disse quali altri popoli suc cedettero a questi, e le prepotenze dei feudatari, e le. guerre fraterne di che furono spettatrici queste rive; di che sangue contaminarono gli uomini quest’acque che solo respirano amore. Gli Scaligeri, i Visconti e i Prin cipi di Trento disputarono più volle coll’armi alla mano la signoria di queste belle contrade. Alle quali non trasse poeta o pittore che non le abbia

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Kategorie:
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Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 82 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
11 giugno 1508. La pala dell'al far maggiore, che rappresenta Nostra Donna delle Grazie, è buon dipinto dell’ Udine. Ma ripigliamo il cammino per alla volta di Trento. Varcato il ponte sulla Sarca, si mette la strada fra ver deggianti campagne e lungo boschi d’ulivi. Il torrente or si mostra or si nasconde agli sguardi del viaggiatore per comparirgli dinanzi, fallo breve cammino, più rigoglioso e romoreggiante di prima : una chiesetta sul vertice di qualche rupe, nudi massi, monti azzurrognoli che dise

69 un lungo assedio contro il generale de* Francesi Van derù e; e, preso più tardo d’assalto, venne smantellato e distrutto. Altro luogo da vedersi nel contado di Arco, di genere tutto diverso del precedente, è il Convento di s. Maria delle Grazie pressò Vargnano. Fu eretto dal conte Fran cesco d’Àrco in una co’suoi tìgli Andrea ecl Udalrico, verso lo scorcio del secolo quintodecimo. In questo con vento fu conchiusa la famosa tregua fra Massimiliano im peratore e la Repubblica di Venezia gli

gnano la vòlta del cielo in mille forme bizzarre, ed alle spalle il nudo scoglio sul quale stanno i ruderi di caste! d’Arco, fanno i contorni del quadro che sta dinanzi ai nostri occhi. Trascorse le terricci noie di' Ceniga e di Dro 3 si entra nella strada propriamente detta delle Marocche. È dessa di recente costruzione, ed ove si tolgano qui e là alcune mende, si può dire perfetta. Ne fu imprenditore il signor Poli di Brescia, e si condusse a termine sotto la presi denza del sig. Gioachino

de Negri di Arco. Quando tutta la via da Riva a Trento sarà corrispon dente a questo cosi Comodo ed elegante tronco di strada, sarà difficile trovarne altra che la superi in bellezza in tutto il Trentino. Indizio di maggiore o minore civiltà Strada delle* Maroc che

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 95 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
80 di salutarla con quc’ bei versi onde, ancor giovinetto, la salutava il nostro Gar nel poema testò menzionalo: Come brillanti nella bianca luce Del pianeta morente io vi discerno 0 antiche mura della patria! 0 sommo Del gran Tempio fastigio, ove esorata L'apostolica dorme ombra del Giusto, Che primo infranse de’bugiardi Numi Fra noi la benda, e alla novella Fede Fea sigillo col sangue! Eccelsa rocca Che l'origine sua mette nel lustro De' bei tempi di Roma, alti palagi, Vie superbe ed ornate

; ampli, e di vivo Sasso, per quanto la città comprende, Eterna opra, acquedotti, esteso campo Sacro agli estinti per cui meno all’Arno E al biondo Mela invidierai, te vaga Mostran città fra quante onde s’abbelia Questo chiaro d’Italia ultimo lembo, 0 Trento mia, di forti e illustri ognora Intelletti nutrice. Oh! le tue sponde Coronate di spiche e d’albcrclle Che maestoso in suo placido corso Fertilemente il padre Adige irriga; A me, cui cieca la fortuna, e i gravi Tempi e J l desio d’onore

, e la speranza Fanno acerba la vita, a lunghi giorni Fia di premer concesso, e spirar l’aure Pregne dì molli effluvi! e rotte sempre Dai venti fuggitivi, e dai ruscelli Che t’inaffiano il caro antico grembo. Della città di Trento esistono già dee Guide a stampa, Pana di don Gioscffo Pinamonti, lavoro sensato e spoglio

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
tubi che servono per condotti dell’acqua, un deposito dei quali trovasi pure in Trento. Così pure Chiarano e Massone, terre dell’Archese, danno delle cave di pietra statuaria: di questa si fa molto smercio nelle provinole lombardo venete. Le statue che fiancheggiano il ponte del Taro presso Parma sono della cava di Massone. Ilo nuovo albergo fu aperto in Arco, detto alla Corona. Il castello e la terra d’Àrco erano antichissimo fendo della chiesa trentina, da Carlo Magno in poi, che donò

, quanto può l’occhio, ne si presenta dinanzi : si dispiegano a foggia di anfiteatro le colline dell Archese, e la pianura del Sarca estendesi fino alle campagne di Trento. Il castel d’Arco vogliono alcuni sia d’origine romana; altri lo fanno dell’epoca di Teodorico. In sull’ incominciare del decimo'lavo secolo sostenne

l’unico ch’ella vanti, è la Chiesa parrocchiale: un ampio vaso ad una sola navata con volta ardita , ed elegante facciata: tiene assai dello stile palladiano. Tra le tele meritano essere menzionate un s. Michele del Brusasorzi nel primo altare a sinistra, un s. Bernardino con altri santi dell'^dme, ed una Maddalena d'ignoto autore. In sull'esterno delle case Marcabruni e Marchetti si veggono freschi di buon pennello. Nel territorio dì Arco havvi una cava di pietra molle, onde si lavorano dei

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1844
Viaggio da Desenzano a Trento
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Seite 91 von 134
Autor: Puecher-Passavalli, Ignazio / [Ignazio Puecher-Passavalli]
Ort: Milano
Verlag: Ubicini
Umfang: 117 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; f.Reisebericht
Signatur: II A-4.023
Intern-ID: 155169
venivano a 1 fianchi del viaggiatore a un tratto da lui si dilungano quasi per forza d'incanto: un vasto e sereno orizzonte gli si apre dinanzi e domina da un’altura tutta la valle di Trento (‘). In tanta varietà di oggetti che lo colpiscono, l'occhio non sa da prima dove poggiarsi. Quindi or si getta sulle virenti colline che gli sorgono di fronte semi nate di paeselli e di ville, ora su quella lista d’argento che serpeggia in mezzo alla valle : quando s’arresta sulla città e raffigura le antichissime

torri etnische e romane, 1 palagi, i templi e le mura, e quando cade sulle gigante sche montagne che le fanno corona. Se una mite stagione, se un cielo sereno abbelliscono questa specie di anfitea tro, la veduta di Trento da questo punto è magnifica ve ramente. Aggiungi a questo che dal Buco di Vela a Trento corre un tronco di strada di recente costruzione assai ben condotto a termine che va costeggiando il monte con declivio insensibile fino alle sponde dell’Adige. Più che noi pigliamo della china

e più distintamente raffiguriamo la bizzarra forma di una rupe che sorge come in capo alla via. È foggiala questa rupe à guisa di O In certa posizione vedesi l’ imboccatura di tre principali val late del Trentino, dcfi’Annatinia, della Valle dell'Adige c della Vai- sugati a.

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