Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 23. 1999
Seite 132 von 374
Ort:
San Martin de Tor
Verlag:
Ist. Ladin Micurá de Rü
Umfang:
367 S. : Ill., Kt.
Sprache:
Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Anmerkungen:
Bini, Claudio: Aspetti pedologici e paleoambientali del sito mesolitico Putia I / Claudio Bini e Andrea Pilli, 2001</br>
Böhmer, Helga: Sprachliche Stereotypen im Comelico : ein Beitrag zur subjektiven Dialekterkennung / Helga Böhmer, 2001</br>
Craffonara, Lois: Gibt es einen alten Quadra-Block in St. Martin in Thurn? / Lois Craffonara, 2001</br>
Faggin, Giorgio: Testimonianze sulla lingua friulana ; 2</br>
Goebl, Hans: Giovan Battista Pellegrini und Ascolis Methode der "particolar combinazione" : ein Besprechungsaufsatz / Hans Goebl, 2001</br>
Kostner, Barbara: ¬Il¬ canto religioso in Val Badia tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 / Barbara Kostner, 2001</br>
Odwarka, Karl: ¬Die¬ Namen des Kalser Tales : (am Großglockner) / Karl Odwarka ; Heinz Dieter Pohl, 2001</br>
Pancheri, Roberto: Lettere inedite dello scultore Giovanni Battista Insom : (1829 - 1832) / Roberto Pancheri, 2001</br>
Richebuono, Giuseppe: Processi criminali dal 1483 alla fine del 600 / Giuseppe Richebuono, 2001</br>
Stolzenburg, Andreas: Zu einem wiederentdeckten Madonnenbild Giuseppe Craffonaras / Andreas Stolzenburg, 2001
Schlagwort:
g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Signatur:
II Z 1.092/23(1999)
Intern-ID:
355222
Il carteggio con il pievano di Sanzeno Luigi de Maffei (Cles, 1791 - Sténi- co, 1855) 32 risulta tuttavia di indubbio interesse per fare luce sulla personalità dello scultore e sul suo desiderio di mantenere un legame con il Trentino, nono stante egli avesse ottenuto nel 1822 la cittadinanza fiorentina 33 . Questa aspirazio ne trovò, come si è visto, una prima manifestazione nel viaggio a Trento intra preso con il figlio nella tarda estate del 1827 34 . La motivazione fondamentale di quel
ritorno emerge dal testo della seconda lettera (doc. 2), ancorché esso ci sia pervenuto in stato di frammento: il foglio venne infatti decurtato nella parte supe riore, cancellando in tal modo la data e l’indicazione del destinatario. Nella lette ra si accenna a un concorso indetto a Trento “anni 3 passati”, in forza del quale lo scultore si era invano “accinto al viaggio con la fiducia di potere essere uno dei tanti prediletti tra li artisti”: di questo avvenimento, tuttavia, non si trova riscon tro
né sulla stampa periodica coeva, né negli annali della città di Trento, né tra le memorie del podestà Giovanelli. Dalla terza lettera si evince che lo scultore era in contatto anche con il conte Simone Consolati (Trento, 1772 - ivi, 1841), uno dei più importanti collezionisti e committenti d’arte del primo Ottocento nel Trentino 35 . Come ricordava Gioseffo Pinamonti nel 1836, egli possedeva “una preziosa raccolta di quadri, d’incisioni e di sculture, e tra queste alcune opere del nanne Insombe che
lavora in Firenze” 36 . Dette opere si conservavano non già nella villa di Fontana Santa a Cognola 37 - dove pure erano collocate “preziose dipinture”, tra cui una tela di Francesco Hayez - ma nel palazzo di città dei Consolati, come si deduce dal fatto che sono menzionate dal Pinamonti tra le rarità visibili a Trento interpellando “i servi di piazza” 38 . In un passo significativo della prima lettera (doc. 1) si fa riferimento al pit tore Giovanni Battista Lampi (Romeno, 1751 - Vienna, 1830), che
., p. 80. 35 Sul Consolati si veda G. B. Emer, Fonti manoscritte inedite per la storia del l'arte nel Trentino, Firenze 1939, pp. 19-21. 36 G. Pinamonti, Trento, sue vicinanze, industria, commercio e costumi de' Trentini, Trento 1836, p. 55. L’Insom è nominato anche a p. 122, insieme a Giuseppe Craffonara e Domenico Udine, tra i “viventi artisti nostri”. 37 Sulla villa di Fontana Santa si veda B. Passamani, Ville del Trentino, Trento 1965, pp. 212-220. 38 Sul palazzo si veda R. Bocchi, Trento. Interpretazione