La parecchia porta a quest’ epoca il nome di 8. Gottardo dì Mezio in documento riportato dall’Hippoliti (Cod. Cles , II, 165) all’ anno 1515. Nicolò de Albis, cantore e famigliare di papa Leone X era pievano di s. Gottardo di Mezio ; vessato dai suoi parocchiani viene raccomandato al Vescovo di Trento dal Cardi nale dì s. disegno. Il motivo delle vessazioni ci è schiarito da un altro docu mento del 1515. La chiesa di Mezocorona era data in commenda dal Pontefice, Cosa non nuova allora
. Il pontefice Leone X scrive al Vescovo di Trento nello stesso anno 1515 a fine che procuri che Nicolò de Albis, arcidiacono della chiesa di Trento, rettore parocchiale di s. Maria in Mete, alla quale era unita la cappella dei tre Re (?), non venisse disturbato nel suo possesso, come te meva Nicolò per le minacele di certo Stefano Rossini e del Co mune di detto luogo di Metz, perchè era stato immesso nel possesso della chiesa o cappella (sic) senza il consenso di esso Co mune. L’anno dopo, 1516, Nicolò
de Albis, che era chierico pa- fluvio Silaris.,.. damus. „ Questo lunare presso al Silaro combina perfet tamente con quello a Roverè presso l’Adige. Altro riscontro ci viene riferito dal Signor F, Ambrosi, civico biblio tecario di Trento, che assicura esservi presso a Borgo diValsugana una località presso il Brenta chiamata il lunare che, non è grande tempo, fu ridotta a coltura essendo prima una regione paludosa. Anche la carta del Burgldelmer del 1611 .indica il seno od il lunare ove si fermavano
a Roverè, ma possiamo dire che lo stemma è parlante.. L’ Orsi (Topografia del Trentino, Rovereto 1880) dice che Roverè della Luna era un luogo romano. Vi si trovò una pietra sacra a Nettuno (Corpus Inserip. lat. Berlino 1872, voi. V. n.° 5023) e che sepolcri romani si scoprirono anche nel 1878 nel podere Kreutzehberg (Museo civico Rov), Poco fa vi fu trovata una graziosa lncernefta romana, che fu regalata al Museo di Trento.