Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)
proiezione elei suo principe ecclesiastico, Vcggonsi non dimeno anche in Rovereto adottali la esclusione del l'istituto collegiale sui giudi/li, il sistema prettamente italiano dei podestà o prelori con attribuzioni persino più estese che non lo trentine. Lo Statuto Roveretano non contiene le qualifica zioni necessarie per ottenere la carica di pretore. Vi si trova stabilito soltanto, che la conferma dovesse se guire, da parte del principe, secondo le forme ed i privilegi della città e terra
di Rovereto (1) e che il pretore prestasse il giuramento di fedeltà al Sovrano e di retta osservanza de' suoi doveri d'ufficio nelle mani del Capitano di Rovereto. Entrava .egli in carica circa al mese di Settembre, e vi rimaneva per un biennio ; spirato il quale , soggiaceva al sindacato di tre sindacatori, due scelti dal Consiglio Comunale, ed uno dal capitano del principe. Terminate le sue fun zioni , traltenevasi a tale oggetto ancora per otto giorni in città, e doe volto al giorno presentavasi
ai sindaca tori , onde udirvi le querele che si potessero muovere contro di Ini, c alle quali personalmente o mediante procuratore era suo debito di rispondere. Scorso co testo termine, non gli si impediva il partire, anche a pendenza di cause, purché prestasse idonea cauzione. (1) Secondo i capitoli dell'alto eli dedizione ed il diploma dell'imperatore Massimiliano dei 5 Novembre 1510, venivano dal Comune di Rovereto presentali al Sovrano o al di lui luo gotenente Ire do Ilo ri in legge, estranei
a Rovereto, ma sud diti austriaci, periti nell'italiana favella; fra i quali egli sce glieva o nominava il pretore.