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DEI Xlll. SECOLO. 555 „ diai tie Arcu, quorum unus Veneris (?) Qttefta figla E. forfè vorrà lignifica- „ conjunftas : alter vero praedi&o Ar- re Egnone, giacché questo Nocajo Zaccheo „ chiduciSigifmundo virilicer'adhaefit. „ coftumò in altre Carte di nominare tal (c) Qyefto Vescovo dunque trovoflì Ve [covo colla medefima lìgia ; laddove perfonalmente ^refente in Trento alla nominando il VdcovoEnrico lì. usò.di pubblicazione di fienili Laudi nel 122.2.. , fcrivere dfistefo il di lui nome , come

ß ed è molto lungi dal vero, cheinqueft* otferva nel Codice Wanghianq. anno , elTendo egli affente, fienfi i Ve- (f) Qpefto stello Notajo Zaccheo , rile- ronefi impolle ilari di Trento lotto la vò in forma autentica, per autorità , èd condotta di Manfredo da Cordovico gene- ordine del Ve (covo E. , un' altra Carta frale lor Capitano . Nè fi creda, che al- registrata in Breviaturis quondam Conradini meno negli anni apprestò i Veronefi fie- . Tiotarii. Ha la data » in Schala Vaiati» no venuti in pofleflb

fe non di Trento, ,, Epifcopatus. prelent. D.Gifoldo Cano* bensì dei Territorio Trentino, perchè da „ nico. D. Odolrico de Veleno. Arpolinó. altra Carta autentica dello fteffo Archi- „ de Cleto Sc Wihelmo luo frarre. tri vio del Cartello di Trento, rogata da „ moldo deCagnò. Xoopo deLivo. Am- Matteo Notajo del facro Palazzo, e pub- „ brofio Gaftaldione. Contolino. Henri- blicata Jlnno Domini Mìllefìmo Ducentefimo „ co de Porta. & aliis. An. Dni Mill. vigefmo quinto Indizione Xlll. die nono intran

procuratori dunque ( che furono D- 2or- latinis &c. , pretesta ndofi dipendente, datius de Telvo, AG. Odolrìcus de Rambaldo, non già da'Veronefi , ma bensì dal Ve & D. Montenarius de Difuculo ) portarono fco ?o di Trento, ch'era allora Gerardo , le loro querele, e ricercaron giustizia, a fino % dichiararli efpreflamente, quod ha- motivo che „ D. Brianus de Caftrobarco bet Jurifdiftionem & Cmitatum ad Feudum „ per vim accipit & accipere fecit unum a Domino Epifcopo Tridentino & Epatu ut in „ ioloneum

in loco de Ravazono homi- Canuti* Feudi &c. Che nè tampoco i Ve- „ nibus Civitatis Tridentine & de fuo ronefi dominafiero in Riva, lo accertan „ Epifcopatu. qui vadunt& res fuas por- due Carte del 12.2.2.., l'una data a' iz. di „ tant leu portare faciumt & conducuut Luglio, c l'altra nel 1. di Settembre. „ perAticem in zofum & in fufum &c.„ (d) Qui pur rendefi manifesta la per- Che feBriano Caftrobarcenfe,per altro fe* fonai prefenza del nostro Vescovo in dele alla Chiefa di Trento, ufava firaili

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(1761)

Seite 771 von 828

non fi chiama Benoloto, ma Bertoleto. (ee) Ecco nominato di nuovo Gomita- tiis de Hitenoro. (//) Tal Cartello, attefa la fua situa- zione, fu confederato il più importante alla Chiefa di Trento , e quindi nelle aostre Carte vien rinomato cotanto. Di presente però è tutt'affatto diftrutto. (gg) Su di tal piissimo Testamento , che tuttavia conservali anche nell'Ar chivio del Cartello di Trento, veggafi fopra pag. 595. (bh) Siccome molto dee la Chiefa di Trento alla munificpntiflìma pietà

di Gu glielmo di Caßelbarco, cosi merita qui ono rata ricordanza il detto F. Daniele Mi norità come di lui Consigliere e Diret tore. ^ G : jt R I K E. (ii) Cioè ( crederei ) quelli del Frate- mano di Trento. Vedi pag. 157. (MO Va Carta del 1x63. apparifce , che Bertolotto di Ravazzone Notajo avea scritto un Inftrumento in grazia del Sìg. Ridolfo di Fivario figliuolo del q v Sig. Marcohrum di Fivario, quali che fofle stato investito dal nostro Vefeovo Egncme de quibufdam Muntamis & media Vaiar fa ; il qual

Inftrumento fu giudicata un'im postura del detto Notajo da' Signori Mazzorento e Cristiano di Pomarolo , Arrigo Soga d'ÄrcQ , GIacopino e bor dano di Gardumo , Rartolommeo dì Brentontco , Bonaventura Giudice di Verona ec. (Il) Da tutti i prenarrati Diritti del la Chiefa di Trento nella Valle Laga- rina è piìt che manifesto, che non foto ne' tempi da noi più rimoti era compre• fa nel Ducato di Trento, ma tuttora è qual che cofa di più j che pura e pretta cefi di quel Fefcovato . Somiglianti dirìcci

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(1761)

Seite 610 von 828

e Riprendo e Buza fratelli, e figliuoli del q* Marcovvardo di <Alla , e Ber nardino figliuolo della Signora Berta. (d) Quello UAelpreto Conte del Tirolo l'u diremo nominato in alcune Carte, che in feguito barer , onde lo crederei di- à ^ueli' videlpreto Conte del Tiralo s che fiori a tempi del noftro B. ^idelpreto. ( e ) Quello Caftrobarcenfe , di nome BriatiOy lo vedremo In feguito mentova to più fiate, come fedele, c nobile Vaf- fello della Ghiefa di Trento. </) Quéft' QdmcOf o fia Vdalricu d'Ar

- SECOLO: 513 co , non fu già il vècchia ; il quale di- moftroffi mai few pre fedele alla Chiefa di Trento, e divoto del J5. idelpreto,ma Ì1 giovine, che fu figliuolo di Federigo 3 e nipote d'Odorico il vecchio. (g) Quindi raccoglie lì, che dovettero seguir olìilità militari tra le due Città di Verona, e di Trento. (h) Qui non fi efpritne , qual Muta fosse pretesa dal predetto Odolrico d'arce il giovine. Ma (ebbene tra' Diplomi dell' illuftre Famiglia d'Arco raccolti da Am brogio Franco, all'anno 12.00

. pag. 2.5. rapportali Jnvefittura Cmradi Ept in B. Gdelricum /. q. D.Friderici de Uno de Mu ta Turbulae & Rippae t non può dubitarli però, che gli veniffe disputata e con- tefa . E da qui nacque la lega d' elfo Odolrico con la Città di Verona contra la Città di Trento, e le oftilità indi fé- guite, che in virtù del prefente Accordo doveano felicemente celiare. Ma fu di ciò verrà in acconcio-il riparlarne nelle note fopra i Documenti, che feguonò» LXII. 12Ö 5. Carta Originale da cui apparisce

la rinuncia del Vescovado di Trento fatta da Conrado 11. , affine d abbracciare / Ifthuta lAonaflìco nel Monte dì S. Giorgio nella Valle delf Ena. Si conferva nell'Archivio del C aft elio di Trento. ANno Domini Millefimo Ducente/imo quinto Indizione Vili, die decimo intrant e Menfe Marcio. In Intal in Bur go Infpruk. in So lario Domus Hainrici Juftitiarii. Prefentibus Comitc Egenone de Ultimo. D. Hermano de Livo. D. Ottone de Formiano. Mufone. & Pe- tarino de Tndento. Hainrico Swap de Livo. fpecialiter

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(1761)

Seite 50 von 828

H oq oiial u n ° n / tC j! 10 r Te una preziosa memoria pel noftro Trento (c), e • r c . e ■ ' n g°lare, e di principale, Eccola dopo 1* oculare mia pezione più correttamente riprodotta di quella che in lontananza da SÄ'i J f?de *' Vd(ci '°= {a 4ì me C. VA- (a) Non dicafi cflferfi ommeffi ì Tren tini , per la ragione, che Trento non fa Città oftile ; perchè Plinio L. I. c. zo, ciò dice bensì delie Città Cozie, ma non di Trento, degno per alerò di particolare menzione ; né il tefto di Dione, qualor bene

fi c fami ni, porta che la prima guer ra pih fanguinofa fa ieguita in vicinanza di Trento, o entro le Alpi Trentine, ma apui Jilpes Tridentina* , le quali in SÌ fat ta deno mi nazione aver doveanò dalla Città di Trento non poca eftenfione. (b) Che lo fteflò Augufto inverfo de' Trentini abbia dimoftraca la fua benefi cenza,, io contessa it Ch. Sig. Rofchman- no nella fua Veldidena pag. ixj . scrivendo: » Quod in Baia Tridentina tot occur- „ rant (ex viri Utwußdes ob gratam ni- ,, rnirum i» propter

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(1761)

Seite 645 von 828

34 § DOCUMENTI annotazioni: '(<0 CE il Tridentine Ecclefie appellafle nel pendio di ftretta Valle fopra la Chiz; non folo al Canonicus , ma anco- zola, dee ricercarli il Campus Sardis, qui ra al Trepofitus, converrebbe dire, che fupra Feronam eli, mentovato da 'Paolo Oi> la Digniia .di Trepofito unita al Canoni- cono, in cui futuri Re de' Longobardi celebro cato, foflevi in Trento a' tempi del no- le nozze colla Spofa Teodolinda. Tanto pin Uro Vescovo Federigo XVanga ; e che per che v'ha

Documefl^ legio, ma piuttofto allo flesso riftituita. to LXXII. lo Spedale eli S. Margherita ß Ciò però vien combattuto dal faperfi, chiama fitum inter Mam & Mm um. Ol' che nella Diocefi e Principato di Tren- trechè mettendo la Tavola Teodofiana , S ÌO furonvi altri Prepoliti ; e che Marti- 'Peutingeriana, come vien appellata, 2.4. mì ni v. con Bolla del 142.6. fi mosse ad glia lontano da Trento S^mi{is, tal diftao- aggiugnere alla Cattedrale di Trento la 2a fem bra convenirli a Sarno predo il Dignità

Hofpitalis de Sartia Vallis Lagarine, fd) Nel Glossario del Cangio per Sit' c nel margine da antica mano è notato era s intende Confecrutip. Qui però forfe epiid Burgetum. Presso al Borghetto dun- vorrà esser intefa per la Fessa principa le fotto Pia, luogo più ampio, e non le di S* Vigilio. Cosi pure ne 11 antece. già o nei diftntto di Garda, o in Som» dente Documento. £ eden go fejeovo di Trento . Si conjerva nell'Ar chivio del Caftelb di Trento. Tdreac ì ^ cn, !' cus Tridentine Ecclcfìc Dccarrus

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(1761)

Seite 796 von 828

» (h) Se in tempo, quando celebro® fopra Trento, e non g'à de Semiana, di questo Sinodo ( tempo certamente in cui cui parla Paolo Diacono L. 5. c. zo. ; la Chiesa di Trento refpirava aria di ~pa- nè però tal Semiana, che rimafe distrut- ce ) fuvvi giusto motivo di querele fu di ta nell' incursione de' Franchi, dee in-! fimili ufurpazioni di moltiffimi beni de- terpretarfi per Mejano, ma bensì per Men dicati al Signore, commesse dalla non zana ( in Latino Semiana ) eh' è nella men cieca, che ardente altrui

cupidigia, Valle di Sole, dalla qual parte, pel paf- contra. Deutn & juftitiam ; che farà ila to fo detto in oggi 'Ponte di Legno , pene.' poi ne tempi addietro aneor più fuhefti, ■■ trarono nel Trentino i medefimi Frati- allora quando correa (conforme da. airi- chi. Onde non potrei nè 'tampoco indur- tico MS. s'impara ) la dottrina Arhal- mi a credereche per Semiana debbafi in- diftica, che pretendeva , appartenere a* tendere Seregnano poflo fopra Trento alla foli Principi fecolari il temporale Domi

Memorie iAnti~ va , da Giovanni Giandone , o fia di che di Rovereto pag. 74.,. óve non fo, co» Gand» e da fimili altri, come può ve- me il prenominato Giacopo ^Arciprete di derfi presto Alvaro Pelagio De Tlanftu \Avolano fi dica foferitto il prima in Atto Ecclefiae L. I. c. 68. Altro errore non feguito in Trento l'anno 133d. invece di men pregiudiziale alle Chiefe erafi fpar- dirla foferitto il primo in un Sinodo dell' fo per le nostre contrade da certo Dal- anno medefimo. Si avverte nelle precket

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(1761)

Seite 17 von 828

molto differentemente Eberbardus , conforme vedraflì nelle An notazioni fuddette. Riflettali eziandio, che all'appellato ne' noflri Ca taloghi Lodovico Madruzzo fi dà in altre indubitate Carte il nome ancor di Giovanni ; c che il Capo della fiera ribellione molfa in Trento con tra il foprallodato Giorgio dì l.iecbtenßdn , febben collantemente, e nelle Carte a e nelle Storie , denominato Rodolfo Bellenzano 3 ad ogni modo dal Ch. Mohfig. Oent'ilotti fi nota , che 'Petrus Bellenzanus vocatur in Nummer

in memoYtdm ejus fupphcti cu[o , cujus . Anche in Carta del 1263., che parla del Si g. Rodolfo da Vi vario figliuolo del q. Sig. Mar~ cobruno da Vivano, vien ricordato Conradus diflus Hufo Canonicus Tridcn- iinus ; ed in altra del 1265. , che fa menzione del Sig. ^Arrigo di Pie tra Piana , e che di molto commenda la benemerenza preffo la Chiefa di Trento del Sig. Giacopino del Cartello di Belvedere, quefto fecondo non folo fi nomina Jacobinu$, y ma anche Frimnus dkitur de Behedero . Onde fottentrato

quefti efTendo ne' Feudi, che in tutta la Valle Lagarina > prima ottenuto aveano dalla Chiefa di Trento il qu. Sig. Giacopino da Lizzana, e Giacopo fuo Padre, dice tal Carta, che Jacobinus Frixonus juravit fidelitatem &c, Tutto il fin qui detto parmi più acconcio per ri spondere all'obbiettata difficolta infumabile z che 0 l'ammettere con lo ftef-

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(1761)

Seite 189 von 828

H2 U K K 0 T c CONRADO II. (yoj Qucfti giufta le furriferite Carte fembra, chefofie di Befeno, prima Canonico, poi Vicedominoj e Decano J e finalmente Vefcolro e Principe di Trento . Anche nella Pergamena del Fr. Bkxius de Tri- dento fi chiama' de Befeno , e fi dice Vir litteraitis in fcientia ó- moribus. Lo fteffo F. Blaxius atteflä, ché dà lui fu confecrata Ja Chiefa di S. Miccolo di: Cara no nella Valle di fiemrae, e che ciò fe'guì anno Cbri- fli 12 03'. ultima Dominica rnenfis Se- ptembris

Arco e Ri va 5 unitamente ad uno Spedale , «retta e dotata da Odorko d' -Meo, figliuolo d'liberto d'arca ; la qual Confecrazione feguì agli 11. d'Ä- gofto del 2194. Di quella ne par la Ambrogio Franco nel fuo Volu me Diplomatico pag. 84., e noi in feguico pubblicheremo l'intero Do cumento j in parte soltanto recato nella Differs, del B. <yìdalp. pag. m MS» Catalogo de' Vefcovi t Z 1 0 M t di Trento, che termina in terms Clefio , fi ag'giugne al noftro Conra-■ do z che' pro hofoitandis pmperibus

- Conventwn feu Fraìimanum Teutonico« rum Balzani edificavit fub ^Advocati# Tridentini Epifcopi. de quo inveflivii quendam Confratrem cum confenfu 18, Canonicofnm refidentium . Atte ft a In nocenzo da Prato pag. i 3 6. a ter go ? d'aver ciò rilevato ex quod'am anti quo eorundèm temporum uriius Inveßi~- tarae Documento anno Dni MCC1L- Neil' accennato Catalogo chiamali T rimeps magnanimùs . E di fatto da altri antichi Cataloghi MSS.de' Ve« feovi di Trento fi- narra, che Con- rado multa Caflra. éf Jufa

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(1761)

Seite 515 von 828

tutti fcifmatici que' moki Vescovi, ed Abbati, clic in tempo dello feifma, come fedeli all' Imperio , hanno impetrato grazie da Federigo l'Augusto ? Dovrà.crederli ficura nota di fcifsna ogni Ceiareo Diploma ottenuto in tal tempo ? Troppo tortu farebbefi a così peoi'.ir di tutti loro. (b) LeCirte, che in autentica forma confcrvanfi nell'Archivio del Cartello di Trento, non fanno motto di simile Do nazione fatta da un Re Arrigo, ma bensì da Conrado Imperadore nel 102.7. c 102.13. Vi ha è vero una

Carta autentica del Re ir riga del io8i. ; ma questa non tratta del la Donazione predetta. (ir) Le flesse rteffifìiinc parole leggonfi ne' due Diplomi di Conrado Imperadore pubblicati negli anni fuddetti. (ci) Ecco che qui fi tratta di mera con ferma . (e) Nel Codice del Vcfcovo , e Cardi nale Bernardo CI elio , e ncH'Ifloria MS. di Trento d'Innocenzo da Prato /»•'£• z ff' (erbafi la stessa lezione di Sißmimtb s ben appo l'Ughelli fi legge 'ì in più Copie Cifmon. Ma che a a- - Principato di Trento

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(1761)

Seite 533 von 828

43 6 DOCUMENTI Sì creda, che il detto Teutvvigo fosse Ab- „ milia Nobilissima crac, Divitiis&De bate di S. Lorenzo di Trento, e'che in „ time potens, ut confìat exDocumca* Pergine tenesse un Ospizio di Monaci; „ tis Tabularli Perginenfis. „ perchè come vedremo nel Documento (/;) Attefa la detta clausola del falvo prossimamente seguente , era Abbate di honors Imperii & Ecclefie Tridentine T fi vico S. Lorenzo di Trento in quello mede- a giufliificare limile lega, fine anno 1166. Lanfranco, e non

anche a' danni dall'impero, e del- to seguen te. _ la Chiefa , tanto di Trento, quanto di feltre. fe) QueAi egli è forfè l^&rwwo nominato V 'ha chi penfa, che da quelle parole no» Delle precedenti Carte n.XXIV. XXVI. pvfßnt deduci in wer am contra hnper iftm &c., ÄVlll., il quale deve esserli diftinto possa fufpettarfi Kendos Mos n01t aliar!i ^ fedeltà inverso la Chiesa di Tren- fuiffe partium , quam Catbolìcorum, ut a )*- neìh Prelodato Sig. Bartolommei bar.t, hoc efi , torum , qui Mexmiro

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(1761)

Seite 768 von 828

<Aldrìghetto, confessò : JurifdìUìonem Civìlem & Crimìnalem & merum & mixtum Im- perinm Cafiri & Caftellantie Befeni tam in monte quam in plano effe & pertinere pie• tto jure ad ipfunt D. Epifcopum ( Nico- laum ) & Eccleftam Tridenti &c. (e) La Carta qui accennata può ve derli N. 134. Cod. Wang. (d) Intorno a quefto Cartello leggo notato in un Codice pergameno per ma no del noflro Vefcovo Giorgio di Njydegk, overapporta.il maràl valore de'Ve neti nel Principato di Trento : „ Pe- „ tram Caftrurn fub Bifeno

„ Comitatus Archenfis. „ Ce) Fra limili Inftrumenti e Atti pub blici v' ha nell' Archivio del Cartello di Trento una Carta originale d'irrigo Re di Boemia, Duca di Carintia, Conte del Tirólo, e di Gorizia, ed Avvocato delle Chiefe d' Aquileja, di Trento, e di Breflanone, ufeita nel 132,0., in cui vien ordinato a'Signori Caftrobarcenfi, che Fenda & Jnveflituras fuas recipiant a Dfio Epifcopo Tridentino. (/) La Carta in queft' anno pubblica ta è del Vefcovo Enrico II. , ma l'infe ritavi del Vefcovo Egnone

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(1761)

Seite 127 von 828

fu la corteccia delle parole , cioè bensì ih rapporto si popolo di Trento non peranche sgombero affatto da tutti i pregìudizj del Paganefimo , ma molto più in rapporto al popolo dell' Anaunia, e di Rendena per la maggior parte Pagano. Certa mente fe il popolo di Trento ftato foflfe per là maggior parte idolatra, S. Majfenza co* tre Santi fuoi Fi gliuoli non avrebbe avuto ficuro ricovero in Trento per poter con eflfo loro servire il Signore ; nè feguita la morte del Vescovo ^iße- rw 3 il popolo fenza disparere

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Seite 275 von 828

jura Imperii perfequì. Ni- 5, hilominusLegatos ad Papam mit- „ tit, fcilicetz Epifcopum Triden- 55 tinum Cancellarium fuum 3 Epi- 5, feopum Borentinum ( Botrontimm) 5, &Comitem Sabaudiae, qui hujuf- 55 modi mandatum revocando operam 55 dent. ,5 Veggafi il Tomo IX. Rer. Itaìicar. Script, col. 885. e col. 1277. Non men grato fu ad altro ^ir- rt ZP Re di Boemia, e di Polonia , Duca di Carintia, Conte del Tiro- Io s e di Gorizia , Avvocato delle 4 Z l 0 Kl Chiefe d'Aquileja , Trento, e Brefc fanone

> mentre da una Carta del 1314 .5 avvalorata col figlilo diGìo- vanni Vefcovo di Breflanonej lì äf fte ura ) che il noftro E\ Enrico tan« to potè anche preffo di quello fe condo Regnante , che dallo ftefTo ottenne il rilafcio della Valle di Fi em me 5 impegnata per cento e cinquan ta marche d'argento a Mainardo fuo. Padre. Quefto Re ^Arrigo dimoft rolli molto benemerito della Chiesa di Trento, conforme lo dimostra il Di ploma traferitto da Innocenzo di Prato pag, 148. ac feq. Comincia : . Noj Henri

cu s Dei Grätig. Bob e Micie & Toloniae Rex^ Karintbiae Dux, Gq- ri fine A Tjrolis Comes, àquilej enß s Tridentinae, & Briximnßs Eccltßarn m tAdvocatus &c. Termina : Datum Tj rolis anno Dni Millmo tricenteßmo tri- geßmo quarto, die vigeßmo Menßs^Au- gttfli5 indiB. fecmda. Egli febben figliuolo di Mainardo , tanto fu lun gi dall'imitar il mal talento del Pa dre, che anzi ha dato a conofcerc inverfo la C hie fa di Trento un mu- nificentiffimo cuore. Ritorna in molta noch del noftro Vefcovo Enrico T aver

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Seite 507 von 828

4io DOCUMENTI derivo VVetnia, il quale febòcn detto puf - (/) Qui pure apparifee con 'qual oc- fimus & pacißcHs nel noltro Calendario, chio religiofo fi voleflcro allora riguar- e febben chiamato nel Codice -da lui dati i Feudi della Ghiefa di Trento . Il denominatoWanghiano num. CCV. Fe- Dornus Dei , e Domus Dei SanÜi Pigilii, dericus necis hoflis puis amicus, ad ogni non vuol dir certamente lo Spedale Ita- modo voleva elfo pure Caftrmn aptrinm limo , detto in Trento la Cà di Dio. Dna Epo

bene il Fattura come mal- del q. Fcitrìgo della Corte. to diverfo dal Damm, XXIX. 116c>. Carta autentica di Compra, che fece il J^efcovo Adelpreto lì. in. Trevigi da Ecii'mo ed Agneje Coniugati 5 conservata nell'Ar chivio del Caflello di Trento, conferita e corretta con altra ) da miti teftimon) autenticata. L. ^S.IN nomine fanfte & individue Trinitatis. Anno Domini Mil- I le fimo Ccntefimo Sexagefimo . Indift. Vili. XI. Kal. Oftubr. Conftat nos quidem Ecilinum & Agnetem Jugalcs hoc Vcnditionis

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Seite 692 von 828

DEL XIII. ff ire la Chiefa di Trento, che al riferi re del Tur ri : Tridentina Civìtas [up er ci ta , depopulata, & depredata, fait, & fer me tota Diocefìs diruta & deßruSia . An che a' tempi del noftro B.^delpreto per non diffomiglianti congiure ad effa Chiefa di Trento convenne patire sì grandi scia gure, che fcriffe il detto Turri, qualmente allora per appunto inTridentinarfl Ecclefiant multa machìnabantur mala, & maxitni tu- rmltus oriebantur, e ciò perchè tunc temporis Domini C aft

&c. , dì cui fa onorata memoria una Pergamena origi nale pubblicata a zp. di Marzo del 1470. in Cavalefe in Domibus Magnis. Contieni! in un Rotolo dell' Archivio Vescovile. XCII. 1266. Accord» feguìto tra l Vescovo Egnone, ed il Sig. Older te 0 Van- Km vvprn r} ^ ardo . aììa Braìda praSo S. ADEL- K&IO. L, Originale conferva fi ne It Archivio del C aft elio di Trento. L.^S. 'IN nomine &c. Anno Dni M. CC. LXVI. Indizione nona A Sabati XI. infrante Septembri . In Ripa in Palatio Ep at us ( à ) ' prefentia

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Seite 435 von 828

, che i predetti due Fratelli di S. Vigilio non fossero ni Daconi, nè a verun altro Ordine Eccleftaßico promoffì. Non fo eziandio, come scartarli polla la pre detta lezione venerarti , da chi per altro celebra gli Atti pubblicati dal Vapebrochio a 2,6. di Giugno per veri *Attì dì s. l'igiUo. Che fe il Papebrochio dello üctto Giuiim Trete notò: ncque ( quodfeiam ) SanUus ha betur, non negò per questo che non fofo per CONFESSORE, ma uè meno per TO paßt egli nella Cbiefadì Trento , ma di- mostrò

foltanro di non averne notizia. Bensì tal notizia dimostrò d'averla il Ma riani , il quale nel fuo Trento pag. 130. e feg. cos'i parla della Fai di Hendena ( di quella Valle cioè, in cui Figilio conseguì la Talma del Martirio , e Giuliano Trete, co me pure i due Fratelli di Figilio, C laudiano j e Magoriano , meritarono la laurea di ConM' fori ) così parla, diflì, che pag, 544. l'i- parlando di nuovo della stella Fai di dena , fa ricordanza dell' ^icqua , e della Cbiefa di S. Giuliano, quel Santo

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Seite 799 von 828

Valle Attefina. Quindi l'Oluran- diìitìs de Enno , e 1' Harius de Enno prelfo ]' (Jghelli r. 5. col. 606. e djo. non fu- ron d' Egna , oaa di Enno , o fia Denno ■nella detta Anaunia. Anche 1' Hennum nominato nello Statuto Capitolare di Trento deve interpretarli per Demo , e non per Egna. (aa) Sopra 1' antichità di quefto Luo go in Tridentino diftriSu nota 1' Erud. Sig. Canonico Bionifi nella tua Differt.de duo- bus Epifc. bidone &11otingo'pag. Z]. „Quis non videat a Cimbris oriri , qui eo „ loci

di S. Chiara nel Borgo dì. 8. Croce di Trento v' ha una Pergame na originale col pendente figlilo, in cui. lo fteffo noftro VcCcovo F. Enrico con ferma qmddara auftentìcum 'Privilegium. Sanffi'Jìmi Tatris Dni Johannis Divina Tra- videntia Tape XXII. , col qual Privilegio Papale le Monache di tal Moniftero fi. volevano efenti dal pagamento di Deci me, Collette, Dazjj fpefe di Viiìte, e da altre fimiìi impofizioni. Il Privile gio Papale ha il Dat. Evintone XV. KaL Oftob. Tontificatus nofiri. Anno fecundo

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lxx'xiv pi SS E R T 2 / '0 2v M Cappella a lui in Val di Non dedicata } quali che fi avelTea temere dei no fòr o S, Romedio- He, fi forte fuas repetitum venerit olim • Grex avium flumas ^ rnoveat cormcula rifum Furiivis nudata coloribus (a) ; . non altri contrappongo, che lui medesimo nelle Memoria Ißoricbe pz». 37 .5 ove dello ftelTo 5. Romedio coti mente più fé rena > e più fpire giudi cata, -tute* all' oppofito afferma, che -quel Santo finì la fua vim nella Diocefì di Trento nel Caßello

foßenneroil martirio . Gos-à egli fcfiSe'allorché- scriveva fenza paffione-. LVIIL Alle predette Memorie diS. Remedio, vengono in legu'à nella noftra Raccolta altre Memorie, sì intorno a primi Vescovi di Trento d& Giovino fino ad Agnello s come'intorno alle C hie fé di S> Maria, di Caldaro ^ de J SS. Quirko c Gialita di Tre me no > e di S*Vigilio di .Gattello, a' tetti- pi del Vcicovo Uàilfcalco. dalle quali Memorie rilevali * che il numero de 3 ' Vescovi preceduti a S. Vigilio no» dee lì trasporre dopo

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(1761)

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Mario fi era fatto un accompagnamento di Servi aßaii, a quali dava egli il nome di V^iPyDIE : così porta il teßo Cnco. Veg ga fi la di lui Verona lllußrsta Lib. XI. pag. 6o-j. dell' Edition Veronefe del 1 73 i - (c) Non è facile l'indovinare quale fa qucfto Cartello, attefochè febòcn lot to Trento di là dall'Adige v'ha la Vil la di Tiffavacca , detta Belvedere , e ncll' alto appo la medefima verso Ravina vi lì icorgono tuttavia i veftigj d' un Cartello, ch'era porto in dein veduta ; tal

denominazione però di Belvedere non fi ravvila nelle vetuste Carte, ma trop po è recente. In vano pure fi cerca ^ Cartello di Belvedere in Fon. is , per- l* ètiche Carte non parlano fuor- « Una Torre, e non gà di Castella O r a uopo malte diligenti ricerche l'atte pec mezzo di Amici, avendo- rilevato dalle Carte fotto Egnone , qualmente quello Vefeovo per declinare i fuoi per- lecutori, erafi rifugiato nell' anno 1170. in Tinedo fopra Trento, e vieppiù affi oratoli mìCaftellQ di Belvedere , quivi fi- tuato

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parte poi della Co munità di Trento dal Sig. ^iiebebo- m figliuolo ^ di Sei- Giacopo degli xAicheboni Sindico e Proccuratore della medefima. V'ebbe parte in sì fatto trattato di pace eziandio Mai- nardo Conte del Tirolo, con la riser- va però, ut ipfe nìhìlominus poßtt obedire preceptis Dni Imp. tum etiam pojjìt auxilium preflare ^Alberto de la Scala. & Communi Verone . é 1 Dno Tinnamonto de Mantua . fi continent Homines de Br ixt a boßiliter intrare. eo- rum territoria. neque teneatur ad emen

- dationem aìicujus damni fi Dni de Ca- flrobarco damnificarent perfonas Civita tis njeì DißriElus Brixie in Valle Lagari. Nello ftefTo anno avvenne, che Gof- falco o fi a Gotfalco Decano della Chie sa di Trento 3 e Vicario del noftro Vefcovo Enrico , sottopose ali* In terdetto Tietro Arciprete di Rende rla, come ingiusto detentore de' be ni spettanti all'Ospedale, ed a' Con fratelli di Campiglio , e per aver trascurato, febben più volte citato, di comparir al Sinodo celebrato di tutto il Clero della

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