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T R E V I U, tf zione a perpetua memoria de' Pofteri odorato Pubblicamente(a) Ma lafciando I a più e fatta difatnina di quella, e di più altre fimi«' li noftre- Lapide, a chi s'internò più di me in cali Anticaglie, rimet terò anzi il Leggitore a! Ragionamento intorno ad un Ifcrizione Trentina d' ijugvßo dell' Erud. Sig.Ab. Giangiacomo Barone Crefieri Accade mico Agiato 5 il quale non Pure ha diligentemente prodotte più Lapi de Romane, ehe Vantichità, e nobiltà di Trento ci fanno chiaramente

medefima, la Metropoli Nazionale certamente fu Trento ', e pag. 98. ebe la Città di Tren* to fia fiata la Metropoli della Rezia , /' off errarono già molti, e gravijfìmi Scrii-* ■tori j fopra <t quali, -avvegnaché non Trentini di patria , non può cadere fofpeU ■iò.icbelapajpone'iiegii abbia fpinti ec. Allo ft e fio Trento, qual princiU -pie Città della Rezia, non mancò nè il Campo Marzio (ö) , neppure, fc- creder vuoili alfe conghietture del prelodato Sig. Barone Crelferi, 1 Anfiteatro.;. Nè perdette

Trento il fuo pregio anche ne' tempi più baffi, mentre ebbe e Corte Ducale, e Scuola, e Ginnafio, e meritò è elf er trafcelto per la celebrazione delle Diete, e Congrefli Reali, e ne tampoco mancogli la Zecca ec. (c) g 2 XXVII. Ciò Tip 'il . titoli fi ha , norum. Altri Documenti in feguiro della , , j • ^ fi &iualA,.AL:c'*ìpa iwnftra Raccolta. rappoirjerèmo, onde ap » partici',- cJicTiemo non divenne già Città chiara , ed opulenta per il folo Concilio Ecumenico qui celebrato, feb- ben per altro

da quefto ricevette mag gior luftro, e splendore. Il voler far valere ad ifcredito di quella noftra Città certa Defcrizione della medefima, ben ché anonima, benché appafliónata, ben ché mancante in più altre Edizioni dello fteflò Concilio (anche in quella di Paolo Manuzio in Roma 1564. ) e benché •non fenza una fallica manifefta, fino a dire de' Pozzi di Trento in tempo d' in verno, che per tèmpus id aquis omnm meant, non può non fgmbrar cofa ftrana. E che e moicu oivciiu Od aicra ^ap Valerio figliuolo

di Cajù presto il Lettoli ivi pag. 130. (b) Su di quefto a fuo luogo rechete» WO più Documenti, e faremo vedere , che il Campo Marzio di Trento è fimi- gliaìite a quelli d' altre vetufte ed illu* •itri Città. (f) Che in Trento fi coniaflero Mo- iiete, denominate quindi Trentine, chi può dubitarne? In quefto fteffo punto mi giunge alle mani una Carta originale dell' Archivio di S. Michele di Trento, eh' è del 13d5.,in cui fi nominano du cente Libre ien&ÙQTHM parVQYUM Tridenti-

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(1761)

Seite 133 von 828

3 6 '^annotazioni Evino Duca di Trento contra Cram- nicbi Capitano Franzefe , da lui rag giunto fopra Trento in Salorno, fcriflfe negli Annali d'Italia all'An no DLXXVII. , che 'Paolo Diacono Urne conto di quefie piccioli notizie riguardanti il Ducato di Trenio, -per chè ave a davanti agli occhi la Storia di SECONDO VESCOVO DI TREN TO, invuto in queßi tempi , che ne dovette far menzione. Qui dirò fo- lamente , che ammetter non poffo quello leggo contra lo fteffo Secon do pag. 291. ^ipol. , cioè

z che non ■può non eß'er dubbiofo, fe co' [enti memi de' Cattolici , 0 con quelli de gli Scifmatici ( tra quali il fuo pro prio Vefcovo di Trento, cioè Agnello tr oliava fi J egli fi morijfe . Imper ciocché fe* come confefsò lo ftef- fo Apologiftail noftro Secondo fu 3 fenza dubbio , nomo fiudiofo , e di Santa vita, per le quali doti molto era riputato nella Corte de 3 Longobar di 3 ed altresì S. Gregorio h apprez zala affai , e lo accarezzava , anche con regali, lo loda dall' außer ita della vita

, e fi raccomanda per fino alle fue orazioni ec. quindi forza è d'infe rire piuttofto z che egli vi {Te, e ino ri co J sentimenti de'Cattolici ., tute' oppofti a' sentimenti di quegli fei- fmaiici z che rotta sfacciatamente l'uni ta , non volevano comunicare con Ro ma . 1/ annoverar poi tra co/loro an che i Vefcovi di Trento , fi è una pura e pretta caricatura , non fa- pendoli 3 che involto foffe tra' Ve- feovi di Trento cello Scisma fuor- che ^Agnello soltanto, e volendo an zi ogni ragione fi creda, che que

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(1761)

Seite 283 von 828

fua Conforte colla Corona d'oro, nella Bafilica di S, Ambro gio in Milano, lì contano Federigo de' Maggi di Brefcia , Guido Tarlati di grezzo , ed irrigo di Trento. Ma ciò elfendo appoggiato agli An nali di Milano To. iß.Rer. ltd. Seri- ftor.y ed a Gualvaneo della Fiam ma c. 3 66. , lo Scrittore de' primi ricorda bensì tutti e tre ì detti Ve- feovi, ma fu troppo lungi dal fat ato ffcritto avendo circa l'an. 1480.) nè però atto a convincere nelle co- fe lontane, non appoggiate a più antichi di lui

: il fecondo poi non efprime il nome di uirrigo di Tren io , ma dice foltantofeguita tal Co ronazione per quondam Epi- feopuw retirtum ; e per empiere il vacuo dopo il per ^ balìa il Guido- nem de Tarìatis quondam Epifcopum lAntinum, fenza intrudervi il Ve- lcovo di Trento. Certamente Io ftef- *o Gualvaneo ivi nonc.z66.zMac. Z65. 1 am menta il folo Vefcovo d' Arez- z0 ' e quindi foggiunge di lui : t Z ì 0 tf 1 Si eque Epifiopus depoßtus Impernio* rem depoßtptm inj ufi è ßerunxit. per altro accordo bensì

, che gli lì ag giunga il Vefcovo di Brefcia Fede rigo de' Maggi 5 ma non già qual ter zo Vefcovo ^Arrigo di Trento. Che fe nella feconda Coronazione del La- varo in Roma, quantunque sattem (al riferir del Villani L. 10. c. 54. ) con grandi (fimo bonore & triunfo , non . ebbevjt mano fuorché il fefeovo di Vinegia , ed il Fefcovo d' Eller a 5 0 fìa d'Alena ( co fa accordata anche da! Sig. Muratori ) e perchè poi la prima feguita in Milano , febbenper altro in e fifa ( al dir dello fteffo Villani

) picciolo, fefla 1/ hebbe, vuoili folennizzata, nonché da' due Ve- (covi d* Arezzo, e di Brefcia, ma ben anche dal terzo di Trento Non faprei indovinare il perchè que lli loro lì aggiunga, fe non fe ? ò a cagion del fuddetto Parlamento congregatofi in Trento, cui il tio- ftro irrigo non era in gerader di op porli , 0 prefo il motivo di tutt'al tra Coronazione anteriore 5 cui fu ptefente il noftro Vefcovo, avendo molto bene a noftro propolito av vertito T Eruditiffìmo Monfig; Gen- tilotti nelle fue

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(1761)

Seite 37 von 828

, e zelo di fondar la Chiefa di Trento, malgrado l 'idola tria trionfante nelle noftre contrade, e come Abbondanzio , che fegnaloflì cotanto nel Concilio Aquilejefe contra gli Ariani, svellerò non per tanto lasciato nel più profondo bujo del Gentilefimo, senza lume alcu no della Fede di Gesù Grift o, un paefe non più di dodici miglia dalla Cit tà difeoflo, quale fi è la Val di Non. Proverebbe, che nè tampoco le Chiese di Brefcia , e di Verona contar potrebbero tanti Vescovi, quanti ne annoverano, non

? (f) Qual ma raviglia, che Trento fielTo allora 'non foffc cfcnce dalle reliquie del Gentilefimo, fe tal esenzione neppur godettero nel secolo appresso nè e % Ro- (a) Affai più di dodici miglia è però difcoßo dalla Città di Trento il luogo, ove feguì il Martirio de' Tre Santi Anauniefi. (b) Che la Città di Trento non fosse allora per la maggior parte Pagana, lo proveremo più (otto. (e) Su di ciò parleremo nelle Note fopra gli Atti del medefimo Santo. La Suddetti ragione viea obbiettava dal Sig

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(1761)

Seite 279 von 828

. ( la quai Opera fi può vedere preffo il Frehero To. 1«. Rer. Germanicar. Scriptor. ) ragionari-» doli pag. 608. della calata in Italia dello ftelfo Lodovico Bavaro per farfi scovo d'Arezzo Guidone Tarlati di [ riconoscere Imperadore, tanto non Pietra Mala , che dalle di lui mani il Bavaro in Tempio S, Ambrofii il- ìam accepit. Il Tracagnota eziandio L. 16. fot. 378. nomina ben è ve ro il Vefcovo d'Arezzo , ma non quello di Trento . Similmente TA- fi nomina il Vescovo di Trento y . che tra'Vefcovi

rammentanfi foltan- to i nomi Epifcoporum Caßellani de Veneta $ é Arecinenfis. Anche in una picciola Raccolta intitolata : Ludovici Bavarì Imp. Scripta ^Publica 1 appo 1q ventino Annoi. Bojor. Lib. VII. Cap. ft e (To Frehero ivi pag. 66-j. ac feqq XVII. n. 6. ove fa ricordanza del- ritrovo un Diploma dello fletto Lo* Ja fteffa Coronazione 3 accenna un J dovico del 1328. 3 . che porta il ti tolo : Sublimatio Caßrucii in Decern Lucae&c. in cui senza il nome del noftro Vescovo di Trento leggo : Venerabilis

Jacobus Epifcopus Caßel- lanus j Venerabilis Frater Bonifatius Vescovo di Venezia, ed un di Arezzo ma serba un alto filenzio fui Ve scovo di Trento. Egli erra bensì nell' avanzare > che il Bavaro ferreo. Diademate ex vet eri inßituto , a Vi» done Mala Tetra Arcbtmjßa Medio- Epifcopus Cbiromnps . Del detto» fi or na tur , perchè Guidone dì 1 Giacopo Vescovo Cafìellano 3 qual Pietra Mala non era Arcivescovo di I feguacc c fautore d'elfo Lodovico fi Milano j ma bensì Vescovo deporto parla preffo

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(1761)

Seite 800 von 828

TRENTINO. 1^6. 703 menò fu amata, e favorita la Chiefa di Caftello dì Trento, fcritto con mano Trento da Lodovico Marchefe di Bran- di quefto Secolo XIV'. V'ha dei mede- demburgo figliuolo del detto Eavaro ; fimo un altra Copia men antica,di cui perchè anzi in Fitis Trìncìpum Carrarien - abbiarn fatto qualche ufo. In fine del fium (preffo il Sig. Muratori To. 16. Script, detto Codice trovali un Catalogo de' no- Her. ItaL col, 178. ) leggo, che Giacopo ftri Vefcovi dello fteffo fecola, nei

Dante Ghibellino rito- vegga fi il Sig. Biancolini. nelle K^otizie vrolfi nelle noftre contrade, ciò fu pe- storiche delle Chiefe di Verona. L. 5. pag. 79. rò non in Trento, ma in Marco lotto Mentre così lìava scrivendo, e notan- Roveredo, al dir di accreditati Scrittori, do, ecco, che arriva fortunatamente a nè per invito del noftro Vefcovo F. En - quella nostra Città Monfìg. Giuleppe rico, ma per il favore, che lo fteffo Dan- Conte Garampi Canonico di S. Pietro te godea di Can grande della Scala

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(1761)

Seite 241 von 828

, e pofcia diTren to, in effo Trento 5 come udimmo da Innocenzo da Prato, multo tem pore exiiterat Canom'cus , così ben po tè rilevar la verità de' medefimi ti toli 3 ed eflere appieno informato fililo fcifma a' tempi di Federigo Bar- barojfa ; sì perchè loro molto vici no ; sì ancora perchè di quella flef- fa Illustre Famiglia, della quale fu rono Heinricus Comes de Tiano, TJU ricus il epos ejus , tutti e due inter venuti alla Riconciliazione e Pace seguita in Venezia l'anno 1177. tra '1 detto

, a j„ la Chiefs di Trento , che di gran lunga fuperarono quelle altre dalla Congiura de' loro Antenati co'Ti ranni di Pergine recate non che al la ftelfa Chiefs di Trento, ma ben anche a quella di Feltre. Il perchè maraviglia non è, fe la S, Sede cer tificata da Egnone di quanto qui a v „ • venne , - fi molle a proccurare alla noftra afflitta Chiefa conforto ed ajuto da altre vicine Chiefe della Germania, cui non toccò tal fla gello. E per nulla dire della Chiefa di Bressanone, di cui fopra parlammo

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(1761)

Seite 600 von 828

D E L X 1 I. me gli antichi Signori d' Arco nel loro Astretto innalzarono Chiefa e Spedale al Vefcovo e Martire Cantuarienfe S. Tommaß , come a difenfor invitto de'Di ritti Ecclefiaftici ; così un altra per la flessa ragione abbiano eretta anche a 5. <Adelpreto Vefcovo e Martire di Trento, Cui non guari dopo fu unito un altro ' Spedale. Dalla fteffa Carta eziandio raccogliefi, essere lungi dal vero ciò, che'fi va conghietturando nell 'apologia delle Memorie .Antiche di Rovereto pag. izó. con

Martire entro quefto Se colo dedicata , fecondochè può vederti presso il P. Luca d' Aehery To. %. Spi- cileg. five colled. Vet . Scriptor. m- 577- (è) Della fpedizione di quello Au guro verfo Roma fa menzione una Car ia Coi. Wang. n. 44., che fu data nel Palazzo Vefcoviie di Trento a' 1 j. di Giugno del npo., ove fi nominano Federigo ed Odolrico d' .Arco , Padre e Fi glio, infieme col Conte Wilielmo di1?la- von , con Compone di Madruzzo , con Roiegem di Livo, con Warimberto d'Ar- fio ec. (c) Questo

Ilcleberto è il S. Ecghrtus *Anglus di cui parla lo Sponda no nell' Epitome all' anno 6po. n. 1., ed è moi re» diverto dal S . Engelbertus Epifcopus, di cui il Martirologio Romano a'7. di Novembre ; mentre quelli morì martire per la Libertà Ecclefiaftica nel 122-5. Quindi nella nostra Carta dee ritenerli la lezione dì Elcleberti, piuttosto che quel- SECOLO: 503 la di Engleberthi , o fia di Engelberti (d) Nell'Autentica Carta pergamena, che confervafi nell'Archivio del Cartel lo di Trento, dopo

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(1761)

Seite 431 von 828

. Anzi v' ha mo tivo di credere, che ne'primi tempi, non meno , che in altre vicine Città, allignale in Trento la Fede, Tutta là difficolta cónfi(ìe,fe aveffe germogliato» e fruttificato in maniera fi no al confe- guimento d' un Vefcovo . Malgrado Epìfcopi & Confefforis, nel medefimo Co- però tal difficoltà , vuol effe re rifpettar dice contenuta , vi trovo , che erat fe deus in Monaflerm in fecretiori parte in op- pido FerOiienfì contìnuis jejunih & crebri} erationibus' a Dna petens ut fibi

, che „ foio verfo if fine del quarto Secolo fu da San Vigilio fondate la prima Chiefa nella Città di Tren to, allegando le parole fleife di S. Vé- .. gilióefprefic nell'Epiflola da effo ferie- „ ta a S. Giovanni Grifòftotno r cufl* „ adbuc effet in fupradiffia Regione nomcn ,, Domini peregrinum &c. Onde chiara- „ mente rileyafi che 'la Fede di Criß» „ v era affatto fco no fc iuta. altresì, che le dette parole ti' '-u ài Trento, — . 'i reucu, - ■ r-u- fi in Trento ' nè riguardano non già la ^ìtra

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(1761)

Seite 281 von 828

habitatoribus Tridenti te- fiibus è'c. La prima è intitolata : Invefiitura Boninfigne Tbome Henrkì Marci & Fiorii de Tifi av ach a ; la fe conda : Invefiitura ^Ajcbeboni q. Dfii Marchi de Ti(/avacba ; sì, torno a di re , fo, che il noftro VefcovoF. En rico fu in Trento prefente alla loro pubblicazione 5 tutto occupato in quefto medefimoMefe, iti cui legni in Milano l'Incoronazione di Lodo vico il Bavaros a promovere nella fu a Residenza il bene della fua Chiefa. So eziandio , che esso Lodovico per atteftato

del prenominato Ano nimo Trentino poco fi dimoftrò fa vorevole al noftro F. Enrico , nè vi ha memoria ne' noftri Archivj, eh' egli abbia avuta parzialità alcuna per la Chiefa di Trento, ma bensì che Niccolò di Bruna Successore immedia to dei noftro Enrico , dovette foffrir multa mala a Ludovico Br am deburgen fi Ludovici Bavart Imperatoris depoßti fil'o ; conforme accertano due anti chi Cataloghi. So , che tra le Cit ta confederate colio flcffo Lodovico r Z IONI Bavaro fi nominati bensì dal fommo

Pontefice Giovanni XX71. pfefTo il Rainaldo all'anno mede fimo 1327. fotto il num. 16. Mediolanenfis y Sao~ nenßs, Gumma, Vercellenßs , Terga* menfis, Laudenßs, Cremonenßs, Areti na , N ovari enfi s, Tapienßs^Mantuam s Verontnßs, Lucana , ma nulla {ì dice ' di quella di Trento, malgrado il Parlamento qui celebrato. So, che il noftro Vescovo F. Enrico flato essendo Abbate dell'Ordine Cifter- cienfe ( Ordine, il quale tanto fa vorì Giovanni XXII. da Lodovico il Bavar& combattuto , ch'esso Pontefi

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(1761)

Seite 332 von 828

Trento pag. 550. fa menzione d'u na Chiesa di queftó S. talentino in Rende na , celebre pe' miracoli ope- rac ' 1 dal Santo. V' ha un' altra Chie- del medefimo .Santo presso Clès ' e H Anaunia , un' altra con le Re- %uie anche nella Va! Lagaà pres- Poi LS. Feb bra/o2Z5 fo Ala ec. Altre Reliquie dello fteffp S. Valentino confervanfi nella Cattedrale di Trento, in cui, come pure in tutta la Diocefi , a' tempi del Vescovo e Cardinale Carlo Ma- druzzo fi celebrava del medefimo Santo l'Uffizio sotto rito

doppio. (54) Quefti è certamente Arnoldo Vescovo di Trento, di cui abbiam fatta ricordanza di sopra pag. 69. not. 45. Anche nel Dittico Adel- pretano fi nomina Arnoldo. ( jj ) Nell'Adelpr. Fauflini m. & Joiòite m. Neil' Hinderb. Fauflini & Jovile Brìxien. mf. Di quefti Mar tiri nel Martirologio Vescovile fi parla nel giorno appresso. In luo go loro nel presente fta ferino : Jofippi. ^Agape Virgin. Johannis. Vi- Eloris ; con la giunta : Retrorfum capite Diaholus rece fit a Drìo lbtì Xpo. Nel Capitol

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(1761)

Seite 505 von 828

Mario fi era fatto un accompagnamento di Servi aßaii, a quali dava egli il nome di V^iPyDIE : così porta il teßo Cnco. Veg ga fi la di lui Verona lllußrsta Lib. XI. pag. 6o-j. dell' Edition Veronefe del 1 73 i - (c) Non è facile l'indovinare quale fa qucfto Cartello, attefochè febòcn lot to Trento di là dall'Adige v'ha la Vil la di Tiffavacca , detta Belvedere , e ncll' alto appo la medefima verso Ravina vi lì icorgono tuttavia i veftigj d' un Cartello, ch'era porto in dein veduta ; tal

denominazione però di Belvedere non fi ravvila nelle vetuste Carte, ma trop po è recente. In vano pure fi cerca ^ Cartello di Belvedere in Fon. is , per- l* ètiche Carte non parlano fuor- « Una Torre, e non gà di Castella O r a uopo malte diligenti ricerche l'atte pec mezzo di Amici, avendo- rilevato dalle Carte fotto Egnone , qualmente quello Vefeovo per declinare i fuoi per- lecutori, erafi rifugiato nell' anno 1170. in Tinedo fopra Trento, e vieppiù affi oratoli mìCaftellQ di Belvedere , quivi fi- tuato

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(1761)

Seite 442 von 828

vero Ecclefia, velut e promptuario mano, vai a dire 1 ingenuo Viro ejufdem difciplinae, ahae omnes Occidentale s Orbit fidei { orthodoxae ) copulata. Ecclefiae. ( c h k S ue ^° è vero , egli è (7) Altri de' prefati Monaci profefla- più che fallo quello figurali dagli Atti vano vita Cenobitica, altri Anacoretica, di S. Vigilio del MS. di Treviri, che Tra' Monaci Anacoreti, o Eremiti,con dopo 1'elezione di lui in Vefcovo di tanfi in que* tempi il noftro S. Remedio Trento fienfi convertiti parentes

appreffo, fioriflero tuttavia le Seien- tini attribuire l'origine di Trento d Reti Volume Secondo . X x Aqi-

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Seite 753 von 828

,, de Flaun. Illi de Runo. Domus Mai- „ nelmi de Spur. Quin tura vero q 0 . „ lupnellum funi illi de Perlen.,, Trg, i foferitti a quella Carta vi fi leggono il Conte W Heimo di Fiaòn , Federigo ed Odol- tico £ Arco Taire e Figliuolo , e Warim~ berta d' *4rfio, con più a&i. CXVII. 1317. Enrico III. Vefcovo di Trento conferma alla Valle dì Fi emme le efen^hm da [mi Tredec effort ad effa accordate. L'auten tica è nelf Archivio del Camello di Trento. F Rater Henricus Dei & Apoftolice Scdis grada Tridentlnus

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Seite 444 von 828

pergamena de 5 PP. Ago- Trento ferifle päg. 54. „ Giace qui ( lenza fìiniani di Trento , contenuta nelle due ,, che conili preciso dove) il corpo di S. prime Lezioni j come pure alla prima Le- „ Maflenza Madre di S.Vigilio, ripofto- 21'one prelTo il Calendario Perpetuo del ,, vi dal Vckovo Altemanno ec. Vedeß fezio pag. 2 69. _ ' ' „ a delira di quello Altare la Statua d'ef- (b) Innocenzo da Prato nel margine 3 , fa Santa Maflenza, con a'piedi li due delia cit, pag. .fa ricordanza antiquiffimae « Figli

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Seite 60 von 828

de 3 Dionifi Canonico e BibliotcW cario delia Cattedrale di Verona. Ma prima di paffar alia difamina dì quanto fcriffe anche qucfti contra il noftro Dittico, non farà fuor di propofito il rimuovere una difficoltà, che di leggieri inforger potreb*. be, ed è : come mai la C hie fa di Trento, per altro cosi fear fa, anxj povera di Documenti rapporto a Secoli da noi più lontani, prestar fì pofTa d'un vero Dittico, quando produr non Io può n è 'pur 1* in ' dira Chief di Verona , la di cui Biblioteca Capitolare

di tant* e tanti Documenti, e vetufti, e pregiati, non può negarli affai dovi* ieiofa, contenendo in ifpczie unEvangeliario di gran pregio, ed i L|^ bri MSS. de Trimitate di S. Ilario dì molta antichità? A quefta difHW colta pronta è la rifpoftanon dover recare punto di maraviglia, ch& la Chiefa di Trento abbia avuta la buona forte di confer vare un ve ' ro Dittico, quando a gran ventura le riufeì del pari di prcfcrvarcnoa che dal tempo divoratore, ma ben anche da tante perfecuzioni, guerre

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Seite 301 von 828

Domini 139. ( leg. 1039.) Conradus jecundus Imperator fecun* do Nonas Juliì ( leg. Junii j obiit &c. Quello Imperadore dagl* Italiani fi chiama Conrado primo , ma da noi dietro gli Scrittori della Germania, e della Francia fi appella il feconda di quello nome. Egli ben meritò d'effer mentovato nei preferite Dit tico, e nel seguente Calendario 3 come molto benemerito sì del n De liro Udalrico II. , Come pur della Chiesa di Trento. Le di lui Do. nazioni fatte al medefìmo Vefcovo ; e Chiefa di Trento

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Seite 266 von 828

. Rapportali anche dall'Ughelli con quefto folo divario, che pre£- fo di lui non fi legge Bonacolfus 3 ma Bonacoìtus . Onde non può per modo alcuno fuflìftcre, nè ciò che rapporta il Mariani nel fuo Trento P a g. 134. parlando della Chiefa de J Minori Conventuali prello di noftra Città, cioè che fuori à* Chiefa ft a il Qepofito di Filippo ^rrhaheni Mantovano della fteff# Volume Secondo. ÜDjLRICLJNO : 169 li gioite , qualfu P'efcovo di T vento , e morì lannoizSg.: nè quello fcrif- fe 1 Anonimo Trentino pag

annos Dnì MCCCX. Non più dunque dovraiìì credere fep- peliito nei Cimiterio della Chiesa di S. Francejco fuori di Trento , ma beissì nella Chiefa di S. Francefco di Mantova. Reca maraviglia, e maraviglia ben grande., come dall' Ughelli foprac- citato fi dica translatus ad, Mantuanam Eccleßam a Benedico 11. anno 1303.3 quando la fuddetta Lapida fepolcra- le nello fteflfo anno 1303. erettagli in Mantova, non ne fa di tal tra« slazione menomiamo motto > cofa per altro affai rilevante, e che noni fembra

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(1761)

Seite 419 von 828

la Città di Trento l altro certa cola è, che tanto S. FiUflrio, era convertita alla Cattolica Fede , ma I quanto S. Gqudenzo Vescovi di Brescia a lui toccò la felice forte di ripurgarla da j dimostrarono il loro zelo contra i Pa- ogni fermento di'Arianefimo , e crede-' gani , ed Idolatri', come può vederli rei altresì da alcune reliquie di Pagane- nella Brixia Sacra par,, 4,. e <z. fimo. Lo fteffo dubitar non fi put? aver (M) Nulla v' ha di ciò , che negli fatto in Brescia 5. F ilajino , iebben per

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Seite 436 von 828

Veronenfem , e fi ram menti ciò che sopra pag. j 51. fu premeffo : ad portam Civitatis quae dicitur Brexiana quae vadit adpontem , e fi vedrà, che ciò sup pone la Citta di Trento, come venne gua* ri dopo ridotta, ampliata,e cinta di mu ra fotco / il RsTeodorico, nè però ciò può dirli dagli Atti primitivi trascritto. (s) Nulla di ciò ha la nortra Mem brana. Bensì ne parla la Vita scritta da F. Bartólommeo con le seguenti parole : j, Occurrerunt corpori Sanéèo plurimi , ,, inter quosSalonitani, qui in via

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Seite 302 von 828