Guida di Cavalese e di Carano, Daiano, Varena, Castello, Molina, Predaia, Stramentizzo
, Lagorai, Roda, Moena, Cadmo, come si possono osservare da Cavalese. Tutta una rete di strade comode, nascoste dalla foresta, sale la montagna. Servono esse per la tradotta dei pregiati legnami e danno modo a turisti e villeggianti di spingersi oltre i 1500 m., senza eccessiva fatica, A oriente si innalzano con pareti ripide e scoscese i Comazzi 2189 m. e Gonion 2217 m., che sembrano chiudere la valle. A settentrione si profila nella sua forma tondeggiante, il monte Cucal 1705 m., ricoperto di boschi
e mèta di comode gite. Poi l 'oriz zonte è sbarrato dal massiccio della Rocca 2349 m., con Cu gola 2077 m. ad occidente e Pozzi 2019 m. ad oriente, lambito dal torrente Gambis, che scende dal passo di Lavazè. In cima alla valletta boscosa sporge il costone delle Pale di Santa 2492 m. e si intravvedono le guglie del Latemar 2752 m. Più a occidente il Monte Solombo 1412 m., tra il rivo del Cela e il Rivo di Predai a, che scende da Solatolo e passo dì San Lugano. A sera la valle è chiusa dal Monte Fraul
cavalesana. UN PIZZICO DI GEOLOGIA La cittadina e I borghi che la coronano giacciono su di un terreno formate da depositi fluvio-glaciali e alluvionati postglaciali, rivestito di vegetazione. A sua volta, detto terreno poggia su di un enorme tavolato di porfido quarzifero , dell'epoca permiana, che affiora con poderose masse qua e là entro la zona: ad oriente e nord di Cavalese, alla Pieve, sull'orlo della terrazza, che scende all'A visio e lungo Io stradone, che porta a San Lugano. Il monte Cucal