Andrea Palladio : 1508 - 1580 ; 1980 - Celebrazioni nel IV. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 4 )
diagonali afferenti alla piazza. Piu in disparte, quasi all’incontro dei due fiumi, era il palazzo Piovene - sciaguratamente distrutto - inizia- to circa il 1569; nel 1572 tornava il Palladio sul posto intervenendo nella sistemazione della zona portuale. Infilato il «decumanus», odierno corso Palladio, sulla destra di palazzo Chiericati ecco subi- to il «paramento» di casa Cogollo (1559-1562); pressoché a mezzo dello sviluppo del «decumanus» verso occidente, sul lato meridio- nale, appare il prospetto
di palazzo Pojana (1560-1561) a cavallo, con un arco, di contra’ Due Ruote; piu. avanti e probabilmente sul lato opposto, nell’isolato tra l’attuale chiesa dei Filippini ed il retro- stante ospedale di S. Marcello, era stato progettato (1563-1564) un palazzo per Giulio Capra; alla flne, chiude la sequenza meridionale verso piazza del Castello, al lato opposto del «decumanus» rispetto a palazzo Chiericati, la piccola, ma elegante - e purtroppo sconciata al piano inferiore - facciata di quel palazzetto
, pure molto probabil- mente dei Capra, che da poco recuperabile al catalogo palladiano, vi si puó d’altronde, per la cronologia, inserire come un tentativo iniziale. Quanto alla piazza del Castello, ingresso deputato alla città da ovest, I’architetto vi arriva nella fase tarda, con due opere incom- piute o manomesse da esecuzione altrui: la torreggiante iperbole de- gli intercolumni giganti di palazzo Porto, sul lato sud, e l’affrettata, convulsa cadenza dei due ordini di Palazzo Thiene-Bonin
«Basilica»; giunti nella piazza maggiore o «dei Signori», vediamo, a sinistra, la Loggia del Capitaniato (1565 e 1571), con il suo caldo paramento d’ordine gi- gante in mattone scoperto. Risalita contra’ del Monte e superato l’incrocio con il «decumanus», scendiamo lungo contra’ Porti: vi si 12 —