(ili investimenti «ella provincia fatti dalla Cassa di Ri sparmio di Trento e Rovereto erano alla fine di dicembre 1934 così distribuiti: Mutui ipotecari e ebirografari L. 7.3,146.122.12 Conti correnti attivi » 23.334.941.07 Portafoglio » 6.989.133.91 Partecipazioni » 16.120.000.— Un totale quindi di investimenti per L. 119.590,197.10 Investimenti delle Casse Rurali Trentine E 144.689.809.— Per cui l'investimento globale nella pro vincia di Trento era al 31-12-1934 di L. 264.279.809.10 ALCUNE

CONSIDER AZIONI Dai dati sopra esposti si rileva come col fallimento delle tre banche, fallimento che naturalmente ha portato con sè il richiamo dei fidi, sono venuti a mancare alla provincia di Trento circa 260.000.000 di credito bancario. Ora tenuto conto che, a grandi linee, gli Istituti di Cre dito Fondiario (Trentino e delle Venezie) nel corso dei due anni si sono surrogati in operazioni delle Banche in concordato e hanno fatto nuove operazioni per circa 30.000.000; che la Banca del Trentino

e dell'Alto Adige ha dovuto contabilizzare nella provincia di Trento circa 2 0.00 0.0 00 di perdite ; ed an cora che nella provincia di Trento rimangono in essere, a con cordato onorato da parte della Banca del Trentino e dell'Alto Adige per la quota fissa in contanti (55%), circa nominali 20.000.000 di posizioni, destinate a passare all'Istituto Finan ziario che succederà alla Banca: rimane pur sempre una massa di quasi duecento milioni che è venuta a mancare in via de finitiva alla provincia

. Considerato che la provincia di Trento ha circa 390.000 abitanti, ne risulta che, a seguito dei fallimenti ban cari e della riduzione dei depositi nella Cassa di Risparmio,

di Arco e della Banca Calderari e Mog gi oli di Trento in quanto ammontanti ad alcuni milioni soltanto. Non ho tenuto, nè tengo, conto dei depositi fatti da gente trentina presso le filiazioni dei grandi Istituti di Credito ope ranti nella nostra provincia. Per contro ho integralmente esposta la somma dei depo siti della Banca del Trentino e dell'Alto Adige, sebbene questi in parte — non rilevante del resto — provenissero dalla pro vincia di Bolzano e dalla provincia di Belluno. Tale fatto si può

considerare bilanciato con l'omissione totale del computo della esistenza della « Industriale » e degli altri piccoli Istituti. ìfc ^ ^ Al 31 dicembre 1932 gli Istituti sopra accennati avevano in essere nella provincia di Trento i seguenti investimenti: Banca del Trentino e dell'Alto Adige L. 177.590.243.53 Cassa di Risparmio di Trento » 1Ì8.555.613.19 Cassa di Risparmio di Rovereto » 39.742.836.76 Casse Rurali Trentine » 184.208.193.— Banca Mutua Popolare di Rovereto » 10.594.890.63 Complessivamente

. Mi si potrà obbiettare che un'operazione di risanamento e di riorganizzazione collettiva delle Casse Rurali trentine po trebbe essere ostacolata, non tanto per se stessa quanto per la tema del precedente. A questa obbiezione, non priva invero di un certo fondamento, ritengo di poter a mia volta obbiet tare che in nessuna provincia del Regno esiste una rete di Casse Rurali non solo così fitta, ma pure così organica; ed essendo la provincia di Trento all'avanguardia nella coopera zione nel campo del credito

, come in altri campi, ad essa, tenuto conto che è indirizzo generale quello di sviluppare la cooperazione, è logico e giusto che venga usato un trattamento particolare per conservarle questa situazione spec ; ale. Inoltre l'intervento non si può considerare ostacolato dalla tema del precedente, in quanto non sussiste nel Regno una situazio ne analoga. L'importanza del problema per la provincia di Trento risulterà chiaramente se si tiene in debito conio quanto ho fatto rilevare nel capitolo generale

deprezzamento degli immobili, deprezzamento che si manifestò connesso alla progressiva caduta del valore dei prodotti agrari. Il fenomeno di ordine generale venne succes sivamente acuito nella provincia di Trento dai dissesti ban cari (Unione Bancaria Nazionale, Banca Mutua Popolare, Banca del Trentino e dell'Alto Adige, Banca Industriale). Il conseguente dilagare delle insolvenze, con le sue ripercussioni dirette ed indirette, ha determinato non solo la messa in liquidazione di trent a tré Casse Rurali