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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 439 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Ma dopo un nuovo viaggio a Napoli, egli terminò a comprendere elio era meglio ritirarsi interamente da ogni pubblico incarico. Tramu tassi quindi in Toscana, dove comperò un’ampia possessione presso Arezzo ed un palazzo con altre case a Firenze. Gran parte dell’anno egli passava a Venezia, in casa del mentovato nipote, tìglio di suo fratello Raimondo IX. Eppure quello non fu tempo d’ ozio; un uomo di-tanta atti vità non avrebbe potuto sopportarlo. Benché quasi cicco ed acca sciato da abituali

fu sopraggiunto dulia morto il 13 luglio 1831. Del conte Giuseppe della Torre Ira ragione di rammentarsi con gratitudine la città di Gorizia, in vantaggio della qualo, dopo la chiusura del monto di pietà eretto dall’Attcms, egli un nuovo ne stabilì a sue spese, assegnandovi pure la sede in una casa di sua proprietà. Anche più grandiose furono le istituzioni, a cui, non avendo nè moglie nè figli, egli .aveva dedicato il rimanente suo patrimonio. Erode doveva ossore il Cardinale Pietro Capivano, Pre fetto della

congregazione romana de Propaganda Fide , affine di venire in soccorso ai poveri cristiani nei paesi limitrofi all’Austria, che gemevano sotto l’imperio brutale dei pascià ottomani. Della loro miserrima condizione egli medesimo aveva potuto accertarsi, quando era stato spedito alla guerra contro la Porta. Ebbe anche intenzione di lasciare un pingue legato al monastero degli Agosti niani, ripristinato in Aquila dopo la soppressione francese, affino di collocare più decorosamente in una cappella di quella

chiesa le reliquie del Beato Antonio della Torre, venerato da tutto il casato. Ma poi beneficò invece due pii istituti di Firenze,' 1’ Orfanotrofio del Bigallo e la congregazione der dei Buonomini di S. Martino, occupati segnatamente nel venire in aiuto alla miseria più degna di compassione, i poveri vergognosi. Il legato a questi due istituti non trovò ostacolo nelle leggi lcopoldine; bensì l’istituzione in erede del Cardinale Captano. Perciò dopo lunghe liti vennero in Toscana riconosciuti gli

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 332 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Tale mostrossi Francesco della Torre, che accoppiava agli altri pregi la esatta conoscenza delle coso locali del Friuli. Della sua grande abilità tutti erano persuasi ; egli solo no dubitava. Il perchè si arrese a malincuore ai desiderii di Ite Ferdinando, dopo i caldi eccitamenti fattigli anche da Mattia Hofer, figlio di sua sorella. Venuto a Venezia nel 1558, il della Torre mandò alla sua corte un esatto ragguaglio sugli uomini e sulle cose di quella Repubblica, il quale fu riputato di tanto

valore, che F Arciduca Carlo, figlio dell’ Imperatore Ferdinando, alcuni anni dopo la morte del barone Francesco desiderò averne una copia '. La giustezza e chiarezza delle sue vedute, accompagnata da instancabile operosità si manifesta in una serie di atti che qui sarebbe impossibile riferire. Ma per toccare almeno di ciò che risguarda la provincia di Go rizia e i confini veneti, la Repubblica dopo d’ essersi impadronita della fortezza di Marano, e il come si vedrà più innanzi, cogliendo

compenso, perchè questa cedesse tutto ciò che possedeva sull’ altra sponda del fiume. Ma là era eretta F importante fortezza di Gradisca, che era F aspirazione precipua - della Repubblica, dopo d’ averla perduta nella guerra contro Mas similiano. Fu merito dell 1 ambasciatore Tornano F avere stornato questo progetto, dimostrando alla reggenza dell’ Austria la danno sissima permuta che avrebbe fatta e la sproporzione del cambio, il il quale non che dare in mano ai Veneziani un sì importante baluardo

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 424 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
, infiacchito dal peso degli anni, venne a stabilire la sua dimora non nel castello di Duino, ma a Sistiana, eh 1 * ora sua proprietà. Vedemmo in altro luogo ’ aver egli edificato colà un nuovo palazzo ed una chiesa dedicata al suo protettore, il Patriarca S, Giuseppe, dotandola d’un beneficio a parte, di cui riservò il patronato alla sua famiglia. In quella chiesa egli venne sepolto nel 1775 dopo raggiunta la grave età di novantacinque anni \ Giuseppe I. non aveva discendenza; gran numero di figli ebbe

invece suo fratello, il conte Giovanni Battista II ; il perchè Giuseppe, sebbene fosse il primogenito di Raimondo Bonifacio, e gli spettasse quindi di preferenza succedere all’ estinta linea gra discali, non aveva dapprima, atteso ch’egli contava allora,già novantatre anni, opposto ostacoli alla successione dì suo nipote Raimondo IX, primogenito di Giovanni Battista II, contentandosi d’un annua pensione, Raimondo, come testò narrammo, venne chia mato all’eredità di Duino da Federico Luigi, dopo

d’esserne stato già da parecchi anni amministratore. Ma avvenuto poco dopo un litigio, alla morte di Giuseppe L la successione, arricchita del ferace possesso di Sistiana, passò a suo fratello Giambattista II, il quale però già in vita cedette al suo primogenito Raimondo 1’ usu frutto della sua facoltà, e in morte chiamollo a succedergli in tutti i possedimenti torriani in se raccolti, tranne la legittima spettante agli altri due figli superstiti, Francesco V e Giuseppe II 4 . Giovanni Battista

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 262 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
Walsee. Il Vescovo Piccolomini poi era spinto da motivi speciali ad unir la sua causa, di cui parleremo, con quella della città: egli sperava che dopo tante contraddittorie sentenze del Papa e del concilio di Basilea, una‘soluzione più pronta sarebbe potuta otte nersi compromettendo la causa in Federico III, giudice più vicino e più potente. Ma nella sua aspettazione trovossi deluso- poiché l’Imperatore, benché costituito arbitro dalle 'clue parti, se già nel resto, qui più che mai mostrassi

a nuove im posizioni, che il Walsee vigne e delle decime ad c i suoi rimangano in possesso delle esso spettanti, vietando ogni molestia dei Triestini ed ogni nuova imposizione. Ilispotto ai dazii della villa di Proseco, osserva averne i Triestini pretesa Y esazione in forza deFlaudo del Duca Ernesto (del 1424), perché dentro i con fini della loro giurisdizione; laddove secondo il Walsee non meno il defunto signore di Duino (Ugono VI), che il padre del Walsee ed egli stesso prima c dopo il predetto

poi alla contesa fra il Vescovo, triestino ed il Walsee pel gius- patronato di quattro chiese sul Carso, nota Federico che\ le due partì si sono già accordate nell’ eleggerlo ad arbitro assoluto, ed annuirono eh 1 egli convochi una dieta di prelati, dottori o periti, affinchè udite le parti, tentino comporre il litigio amichevolmente; se ciò non riesce i delegati pongano fine alla contesa con giusta, definitiva sentenza. À questo scopo egli intima la dieta pel giorno dopo la festa dì S. Giacomo

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 233 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
eredità. Con tutto ciò neppure nel suo nuovo testamento il Duino dimentieossi dei Walsee; e data la morte dei tìgli in età minorenne, volle che i suoi cognati, non le proprie figlie, gli succedessero. Nella sua scheda testamentaria del 1385, allorquando anche Giorgio di Wcisseneck era venuto a morire, Ugone VI confessa che dopo riflessione matura c sul consiglio dei suoi amici ', essendo sano di corpo e a piece cognizione di quanto faceva, ha raccomandato c raccomanda a’ suoi cari cognati Rodolfo

, Rainberto o Federico fratelli di Waltsee i figli che ha presentemente 0 potrebbe ancora avere in futuro, con tutto le sostanze e beni che lascierà dopo di sé, comunque si chiamino e nulla eccettuato. 1 Walsee predetti dovranno tenerli ed amministrarli con fedeltà, siccome coloro in cui fra tutti i suoi parenti ripone la maggiore fiducia; c ciò lì licitò i suoi figliuoli, arrivati all’ età maggiore pos sano fare da sé. Vuole die le figlie nel contrai' matrimonio prcn-. dano consiglio da’ suoi parenti

e clic ciascuna riceva non più di quattro mila fiorini di dote, rinunziando a tutto il rimanente in favore dei loro fratelli, secondo il dir ilio feudale e civile 1 ; di guisa che le altre sostanze restino ai figli. Se questi morissero prima di essere maggiorenni, tutte le sostanze che lascieranno dopo di se, nulla eccettuato, dovranno andare ai predetti suoi cognati Rodolfo , Rainberto e Federico fratelli di Walsee ed ai loro eredi. Dispone altresì che quando, prima di morire, figli e sostanze

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Seite 290 von 481
Autor: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Xerokopie
Schlagwort: g.Duino / Schloss
Signatur: II A-1.623
Intern-ID: 137259
dominazione milanese, furono distrutti dalle fiamme \ Vennero quindi assediati e presi l’un dopo l’altro gli altri castelli della contea. ■ * Anche Duino s’era intanto cominciato a bombardare e il 19 aprilo ne rimase bruciato il borgo \ Le genti venuto all’ as sedio del castello avevano bensì ricevuto ordine di abbandonarlo, avendo Zorzi Cornavo, provveditore generale, scritto a Girolamo Contarmi, capitano delle galee, di sospendere il fuoco e di ca ricare nuovamente nello barche 1’ artiglieria, per

aveva fatto vedovo i gravi peri coli del suo indugio, riuscirono vane. Con tutto ciò il capitano di Duino avrebbe dovuto salvare 1’ onore dello armi, imitando il coraggio e il valore che aveva dimostrato Giorgio Hofer nella difesa di Cormons. La disgrazia in cui egli cadde presso la corte, fa in vece credere eh* egli abbia preferito venire a patti dopo poche ore, piuttosto che prolungare -una difesa inutile contro un nemico su periore per numero e per macchine di guerra. L Veneziani arri varono

sotto Duino il 25 aprile o il giorno appresso, luercordì di pasqua, alle ore 12 il castello s’era già reso \ .Persone ed averi 1 II Palladio, pag. 93 narra che Giorgio Hofer vi rimase ucciso; ma se questi fu il figlio di Stefano, ciò non è vero, perchè morì molti anni dopo combattendo coi Turchi in Ungheria. 3 Àrch. di Duino, processo avvenuto per questa dilapidazione. 3 Vedi i brani delPAmaseo riferiti ne\Y Archeogr. Triest, n. s. voi, IV, pag- 323 e segg. da D. Angelo Marsich. 1 Oj>. cit. pag. 323

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