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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 138 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
Figli del Conte Cesare Ercole 1. ° Carlo Ercole del 8. R. I. Conte di Castelbarco Visconti-Limonetta ecc. eoe. nato il 20 Dicembre 1750. Ciambellano delle LL. MM. I. 26 Aprile 1770, con decre to 23 Febbraio 1778, veniva dichiarato colla famiglia cittadino e patrizio di Ferrara. Amministratore del L. P. Trivulzi e membro del Consiglio dei 40. Ammogliato, il 1° Maggio 1777, con Donna Maria (') figlia del Marchese Pompeo Ditta, nata il 22 Ottobre 1761, e morta il 29 Agosto 1815. Moriva

il 20 Ottobre 1814. Sepolto colla moglie nel Cimitero detto della Molazza in Milano. 2. ° Giuseppe, nato il 24 Febbraio 1752, cavaliere del S. O. di Malta, morto il 4 Aprile 1804. 3. ® Teresa, nata il 12 Giugno 1753, maritata, il 10 Settembre 1771, col Duca Galeazzo Serbelloni, morto il 13 Maggio 1821. Figli di Carlo Ercole l.° Francesca, nata il 30 Luglio 1781, maritata, il 22 Aprile 1798, col Marchese Francesco Durazzo; rimasta vedova passò a seconde nozze col Marchese Mari di Genova. 2° Cesare, nato

il 30 Novembre 1782, ammogliato, il 14 Dicembre 1806, con Donna Maria, figlia del Marchese Alessandro Freganeschi Martinetti, Dama della Croce (l) È questa 1’ inclita iSTice a cui il Parini diresse l’ode “ Il Messaggio „ che al .Foscolo parve la più bella del grande Poeta.

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 157 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
§• 3 Accadendo dunque caso,. olio uno dei Nostri Vicari non po tesse pronunciare la Sentenza, entro il termine, prescritto nel §. 210 de] Cod, (rimi., dovrà esp irre al Nostro Capitano di tri li sti zi a come Capo del Consiglio Diuastiale j motivi, die 1’ hanno impedito, affinchè .idi sia prorogato il termine secondo le circo stanze. §. 4 Se proposta di una Parto la Ricusazione del Giudice, le cause di sospizione sem tireranno al Giudice stesso non su Hi ci en ti o non vere, e sia quindi

rimessa da lui la cognizione al No stro Consiglio Diuastiale a senso del § -188 del Cori. Gind. la par te. che ha proposta la ricusazione dovrà, nella seconda susse guente Udienza Capitani a le presentare con suo ricorso al Consi glio Diuastiale. le cause di sospizinne insieme co' docnmenti. e col le attestazioni, che ne provino la verità,; altrimente non sarà più ascoltata; e dovrà proseguirsi la Causa innanzi allo stesso (tiudice. Nella stessa Udienza la parto contraria, allorché voglia, contraddire

alla ricusazione proposta, dovrà presentare egualmen te con suo ricorso le ragioni della sua contraddizione: e sarà os servato nel restante il' disposto al Capitolo NXXIX del Cod. G-iud. §• d Il Giudichi del Nostri.) Consi-dio 1 dna stia le nel caso accen nato nel precedente tz. sarà tonnato ila Ime Consiglieri senza, il Capitano, se. la ricusazione tosse contro di lui proposta, e dal Capitano con due Consiglieri, se la ricusazione l’esse proposta contro uno de' Giudici interiori. Li consiglieri

saranno sempre cavati a sorte. L ciò che sarà statuito almeno da due del I i tre voti, avrà vigore, e sarà inappel 1 a hi 1 m en te eseguito. §- o Tenendo riconosciute vere, e legittime le cause di ricusazio ne del Vicario, se le parti non fossero convenute nella scelta d J un Giureconsulto per Giudice in luogo del Vicario, secondo e disposto al § 485 del Cod. Giml.. quello Causa si devolverà al Tribunale Cnpitaniale immediato supcriore, od ordinario di se conda istanza.

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 166 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
c^-159 Al g 369 del Cod. Gind. 1 Mollili, ohe .saranno presi in esecuzione saranno traspor tati in deposito presso il Massaro di quella Comunità, e non mai di altre persone, quando il creditore non acconsenta,, die siano depositati presso qualche altra sicura persona. Indi verranno stimati die, come nel g :-5(>9 del Cod Cimi. §• ol Al g 373 in jiw del Cod. Gind. Se il delntoro non avrà ubbidito al mandamento accennato nel g 373 del Cod. Cimi il Vicario ne farà, il rapporto al Capi tano

di Giustizia, ipLale ordinerà, tantosto la ritenzione del de bitore medesimo. §. H5 Accudendo qualche caso, in cui si presenti mi fondato dub bio sol vero .senso della, disposizione del Cod. Cimi., o di questa Nostra, Costituzione Di »astiai e, dovrà ciascun Giudice rappresen tare il caso al Capitano di Giustizia,, osservato quanto è pre scritto nella Prelazione di Sua Altezza Reverendissima al Cod. Giml. N. 2 e 8. LI Capitano poi avrà cura di procurare la con veniente determinazione da chi V aspetta

. §• 36 .Rapporto alle Tasse de’ Giudici ed Avvocati si osserveran no in lutto le disposizioni del Cod. Gind. solo che l’onorario de’ Giudici potrà giungere fino alla somma chi Pi orini t-rentasei e- gualmcnte che quello degli Avvocati. §. 37 Dovrà caci a un Vicario deputare nel suo Foro un’ Esattore fiscale delle penali determinate nel Codice Giudici arto a senso del g 657 dello stesso Codice.

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 89 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
stello. Tutto questo si comperò dai quattro figli di Ti li ti uccio eli Gardumo e da Beatrice figlia di Àdelperio del lo stesso nome. Il documento originale conservasi nell’ar chivio di Loppio. Enrico, figlio di Mainardo Conte del Tirolo e Gori zia, salito per la morte di Venceslao III sul, trono di Boemia, ne veniva poi scacciato da Giovanni di Lucem- burgo. Enrico conservò il titolo di re, e si ritirò nel castello del Tirolo, ove, sul declinare del 1318, nacque la principessa Margherita

. La mano di questa erede della contea del Tirolo e del Ducato di Carintia fu ambita an che dagli stessi nemici di sua famiglia. Giovanni ri con cili ossi con Enrico, promise che il secondo suo figlio Gio vanni, ancor fanciullo, sposerebbe Margherita, bambina allora di 6 anni. Lodovico il Bavaro, ingelosito dell’ in grandimento della casa di Lucemburgo, dichiarò la con tea del Tirolo devoluta all’ impero, e ne investì ì Duchi d’ Austria. Giovanni di Lucemburgo veniva allora nel Tirolo, e preponeva

a questo il suo primogenito Carlo qual tutore dei giovani fidanzati, ed egli stesso, invitato dai Guelfi di Brescia, veniva per la nostra valle in Ita lia, dove assistito da Federico, Azzone, Guglielmo e Mar cabruno figli di Aldrighetto Castelbarco, prendeva la cit tà di Brescia nel 1331, ed in riconoscenza dei prestati servigi investiva i quattro suddetti fratelli delle terre di Salò con tutta la riviera bresciana del lago di Garda, cioè dei paesi di Salò, Gavardo, Man erba. 8. Felice, Pon- tese

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1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 151 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
ìegere tre o quattro confidenti, persone leggali e conscienciate non sospetti alle parti, uno dei quali il Signòr Conte confirmerà. Nelle cause poi criminali ad istanza del reo, o suoi inter venienti il Signor Conte darà un Congiunto al Capitando, tanto a formare il processo, quanto la sentenza, qual coaggiout.o però pa rimente sia persona legale, e non sospetta, al quale effetto ne sieno nominati dal reo, o suoi intervenienti tre o quattro, et lo stesso s' intendi nel li casi concernenti pena

pecuniaria.. 5 . La compensa alle fiere elei Vicariati lascia il Signor Conte a li bito dei sudditi d/andarvi o no. 6. Che il signor Conte e suoi successori possine godere' le caccio che usavano li Signori Madruzzi, cioè quella del castello di Brentonieo et quella del li Cirer; e che tutte le altre sieuo proi bite dal primo Marzo, et per tutto il mese di Giugno rispett’al- le selvaticine cioè pernici, cottomi, galli, francolini et lepri. Et. in quant’elle salvaticine volatili come sopra per tutti il mese

di Agosto, del resto sieno libere et assolute cumulative a detti sudditi. 7. Che il Signor Conte sia conservato nel possesso d’ esigere li suoi datii secondi il solito, eh’ era sotto li Signori. Mad ruzzi, ri servando al Vicariato di Brentonieo il transito libero per le pro prie entrate che cavano dalle loro armenti di butiro,' e formag gio, come anche facendo carbone delle loro selve. 8. Che gli sudditi del Vicanato di Ala et Avio non siino tenuti a pigliar dolete per le propie galete et seta

, ma comprandone da forestieri, siino tenuti a pagar il datio, eccettuate anco le gale - te, che non passeranno gli confini dal Balio del Vò, ancorché fossero forestiere et acciò non segni frande, si farà pubblicare un proclama contro contravenienti sotto pena venticinque ducati. 9. Ch’ il Signor Conte non impedirà gli Consigli, et Congressi legit timi, se non negli casi dalla legge e statuti proibiti. 10. Rispetto al Scucielè et aderenze di Loppio, il tutto stii nel sta to presente libero ed assoluto del

Signor Conte, quale però sii obbligato mantenere la strada attorno li muri di detto luogo del .scudelè bene adattata, et comoda per carri e bestiami. ' 11 . Che sii rimessa la corte del Capitanio e Commissario generale delli .quattro Vicariati nel castello di Brentonieo per le cause che degnamente muovono l’animo del Signor Conte. 12. Che nel passar li porti vi paghino la solita mercede secondo la tariffa et antica consuetudine madrazziana.

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 152 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
13. Quant’ alli Borghetti per quelli del Borgheto se ne possine ser vire per uso proprio, e non altrimente in fraudo dell i porti. 14. Che il proclama di non piantare morari nelli campi, et vigni d’ Avio sii revocato, et all’ incontro che la casa fabricata per il datio di Mori sii conservata intieramente. 15. Che li daciari, et Agenti del Signor Conte, che possedono beni o negozzi propri rispetto a questi non godine alcuna esentione ne prerogativa. Contro 1’ ordini statutari nell’ esazioni

et in quant’ all’ inte ressi del Signor Conte sii osservato il solito dominio Madruz- ziano. 16. Che le citazioni avanti 1’ ufficio del Capitanio possine essere eseguite dagli Ufficiali del Comune eccettuato Brentonico dove sarà la residenza del Signor Capitanio, 17. Che il conto delle spese sia rimesso all’ Ill.ma Comissione che sarà in Rovereto, o Ala, avanti la quale il Signor Conte et le Comunità debbino in termine di quattro settimane dal giorno della notificazione a detta Commissione haver detto

et dedotto quidquid ecc, ed in sei settimane doppo cl? notificazione debbi esser deciso tal punto, come sopra de jure et de facto inappella bilmente. 18. Che la pesca dell’ acqua Sagra resti per solita regalia del ca stello di Avio senza pregiuditio dell’ adacquare li prati ivi con tigui. 19. Che li Novalli del Borghetto il Signor Conte sii conservato nel suo possesso, e valendo detti sudditi pretendere cosa alcuna si servino della via giuridica. 20. Che in quanti al capo soldo si stii alla pratica

madruzziana. 21. Che per le mercedi del Segretario di rescritti e salvi condotti s’ osservi il solito. 22. Che mentre d’ alcun sbirro fosse data alcuna demmtia falsa non solo la persona denunciata non sii obbligata a spesa di sorte alcuna, ma in tal caso detto sbirro sia arrestato et debba sog giacere a danni, e spese di tal denunciato e condegnamente pu nito. # 23. Che le denunzie siino date dalli Massari ove sono e non da Conscieri, ma in quelli luoghi, d-ove non sono Massari, si diino dalli .Conscieri

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 61 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
Prima ancor del Marianni, e forse prima del Franco, un frate carmelitano lasciò una cronaca manoscritta, della quale avventurosa« non te poche pagine pervennero in mano del Zotti, Da queste pagelle sconnesse fra loro si desume, come l’autore descrivesse le varie castella ' possedute dal Castelbarco, e le molte signorie eh’ essi possedevano nella Valle Lagarina, e, parlando fra le altre di quella di Lizzami, cosi egli scrive: « Dante visse et « dimorò per qualche spatio di tempo in la villa

di Liz- « zana, qual è prossima alle rovine de Marco, et ivi « avea la sua innamorata, come ho udito per tradizione « dalla bocca degli più vecchi del paese » (?!) Il Zotti inchina a credere autore di questa cronaca il P. Luigi da Inevigi, che, ai 7 Gennaio 1574, scrivea una lettera al barone Federico di Gresta, della quale il Zotti possedeva 1’ originale. « La calligrafia dei due manoscritti s’as- « somiglia d’assai, sarebbe però cosa troppo dubbia « 1’ asserirlo qual verità, si conosco poi che

questa cro- « naca è d’ un frate carmelitano, poiché, parlando di S. « Maria di Rovereto, la dice « del nostro ordino del « Carmelo » . Il P. Bonelli (') dà il seguente conno: « Quantunque « si sappia che il famoso poeta Dante Alighieri, di fazion « Ghibellina, ebbe a rifugiarsi nelle nostre contrade, non « si sa però che abbia fatto soggiorno in Trento sotto « la protezione del nostro Vescovo, ma bensì nella Valle « Lagarina all’ ombra di Can Grande della Scala signor di Verona ». È da notarsi

9
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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 37 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
trò podestà in Trento Ropo di Breganze, il quale po se subito la città in stato di difesa, munendo terre e case, sicché i pochi partigiani del Vescovo restati in città non gli poterono se non offrire di uscir fuori per unirsi a lui. Ma Briano si giovò del buon successo del podestà per sciogliersi da ogni impegno col Vescovo, pur conservandone ancora la fiducia. Recatosi a Stenico presso Corrado, insieme ne ven nero a Castelbarco, dove il 2 genn. 1202 il Vescovo con fermò a Briano il feudo

di Ala che forse gli avea con ferito anteriormente per indurlo alla spedizione dei 500 soldati, gli rimise tutti i diritti che 1’ episcopato trentino avea sopra Castelbarco per la compera del 1198. Nel 1202 Briano esercitò effettivamente i suoi diritti su Ala im ponendosi accortamente a quella comunità. — Nè le pretese del Castelbarco sopra Ala erano nuove; che Bria no non faceva se non seguire la politica tradizionale del la sua famiglia. Intanto il vescovo, accortosi della gravità delle cose, levò

querele vivaci contro il Castelbarco, per il che ambedue le parti fecero arbitro di loro discordie Tebaldo dei Turrisendi. La più antica investitura feudale dei signori di Castel barco è quella concessa dal vescovo Corrado Briano (’). Il documento venne steso a Chiusole « in bruito Clu- solis » nel giorno 17 agosto 1198 da Bartolomeo di Nomi notano imperiale. Quivi il signor Briano di Castelbarco del « quondam * signor Aldrighetto vende a Corrado Vescovo di Trento, che compera a nome della casa di Dio

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 60 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
__ _____ ________ le suo truppe -< in locum api.nl Martii pugnivi Danthis poetae celeberrimum »; di qui si vede che nel secolo XVI era tanto conosciuta la dimora di Dante nel Trentino, che Ambrogio Franco non dubitò d’ asserire il paesello di Marco, posto in parte su «quella mina», celeberrimo per avervi soggiornato vicino Dante Alighieri Michelangelo Marinimi, altro scrittore del secolo XVI, in una sua relazione manoscritta del Tirolo ( ? ) afferma che in una facciata della Chiesa di Volano

v’era dipinto T inferno coll 7 idea data dallo stesso sommo poeta, quan do esso abitava in queste parti, quando «visse sotto la protezione degli Scaligeri e Castrobarcensi ». L'asserzione del Marianni non è giustificata da alcun documento, e perciò lascia sospettare, che essa non sia che una tradi zione da lui raccolta. L’ antichissima Chiesa di S. Rocco, all 7 estremità del paese di Volano, è tuttora abbastanza ben conservata. Si ritiene da tutti del sec. XIII. Tempo addietro la facciata era tutta

dipinta, e, se la memoria non in’ inganna, si vedono anche adesso due figure difese dal. cornicione sporgente. Il pennello d’ un qualche im bianchino sfregiò in pochi istanti quello che tanti secoli aveano rispettato, c coprì la veneranda antichità di quel luogo. Ecco le parole' del Marianni « è celebro questo « sito per la memoria del poeta Dante, che, per quanto « scrive Ambrogio Franco, qui abitò in tempo che il « poeta, per altro di patria Fiorentino, visse sotto la pro- « tezione degli Scaligeri

11
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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 67 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
Qui però non s’arrestano le prove d’ una visita di Dante al Trentino, e por conseguenza a Guglielmo di Castelbarco. Nel canto XX dell’Inferno, prima di descrivere la mitologica origine di Mantova, ci dà una magnifica de scrizione del Lago di Garda, che prima chiama vasi Be- naco: Suso in Italia bella giace un laco Appiè dell' Alpe, che serra Lamagna Sovra Tirali!, ed ha nome Beriaco. Per mille fonti e più, credo, si bagna Tra Garda e Val Camonica Pennino Deli’ acqua che nel detto lago stagna

; Loco è nel mezzo la dove ! 1 Trentino Pastore, e quel di Brescia, e T Veronese Segnar patria, se fesse quel cammino. Se Dante descrive con le minime circostanze il la go di Garda, bisogna ammettere che 1' abbia anche ve duto. Il castello di Peuede, dal quale si gode lo stupen do panorama di esso lago, apparteneva in questo tempo a Guglielmo di Castelbarco, sembrami quindi che Dante abbia visitato quelle amene sponde del lago, quand’era ospite del Castelbarco, o da solo o accompagnato dallo stesso

Guglielmo, al quale tanto onorifica dovea riuscir la visita del sommo Alighieri. Farmi quest’ opinione non del tutto priva di proba bilità. Altre prove si potrebbero cavare della visita del di vino poeta al Trentino dalle stesse suo opere, ma vedo

12
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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 66 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
Non era quindi sufficiente una sola occhiata di Dan te all'immane mina per così scientificamente descriverla ina do ve a il poeta fermarsi in quei luoghi; qual sog giorno migliore e più acconcio polca trovare del castello di Lizzana, vicinissimo alla mina c splendida corte al lora di Guglielmo di Castelbarco ? Sostengono questa verità molti espositori di Danto, e per non citarne altri, il celebro Cesare Balbo, clic nel la sua vita di Dante, dopo d’ aver constatato la dimora del poeta alla corte

dello Scaligero, cosi si esprime: Dirai « tra reminiscenza del soggiorno di Dante in Verona c « del l'aver quinci peregrinato su per Val d'Adige fino a « Trento trovasi nell’ inforno. Nel quale scendendo Dan- « to e Virgilio dal sesto al settimo cerchio, ei fa di tal « dirupata discesa il paragone seguente Era lo loco, e qui cita tutto il passo, c conclude <- Certo, è questa « tal descrizione da far molto probabile, che il luogo fos- « se stato veduto dallo scrittore, nò potò esserlo se non

* durante questa dimora del 1303 c 130 4, la sola di' ci « facesse in quelle regioni prima di pubblicare l'inferno. « 8' aggiungono poi altre memorie e tradizioni, che fos- « se l'esule poeta ospitato tra quelle alpi nei castelli di « Guglielmo Castelbarco e di Cantieri di Paratico, e « percorresse peregrinando e poetando la Val Pulicella, « e La Val Pagarlo a. Ma queste gite ei le potè fare a n- -- che durante il suo secondo soggiorno molto posteriore « in Verona. Che in esse Dante scrivesse parte del

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 86 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
dai detti Lodron, so queste castella, appartenevano al vescovo di Trento? Il Baroni (') si richiama ad una scrittura legale del 1696, da cui apparisce che il Vesco vo di Trento, per opera doli' imperator Federico, restituì ai Castelbarco Nomi e Castelbareo, ma che non così fe cero i conti Lodron per rispetto a Fastelli uovo e Castel lano. Quello che di certo abbiamo si è, secondo il Baroni, che da più documenti emerge, che Matteo di Castelbarco sulla fine del secolo XV possedeva Nomi

e Castelcorno. Le discordie fra i Lodron e Castelbarco s'inaspri rono sempre di più, Legge-si infatti neV Sansovìno, che i due fratelli Castelbarco « inteso una volta che il con te Pietro Lodron si trovava con altri suoi ai bagni di Bornio (*), assalitolo ali' improvviso, lo fecero prigione ». L 5 arciduca Sigismondo, come intese la prigionia del Lodron, s J interpose tosto fra i fratelli Castelbarco onde pacificarli, ed il Baroni (V pubblica un documento, che contiene la pacificazione dei Castelbarco coi

Lodron. I .Lodron venivano condannati a pagare 16000 ragnesi e le giurisdizioni di Castellano e Castelli uovo ritornavano in podestà dei Lodron; le due parti promettevano di deporre gli antichi sdegni ed obliare le vicendevoli offese. Il documento porta la data d'Innsbruch del martedì do po la festa di S. Uldarico del 1479. Nel 1472 Uldarico di Brandis domandava a nome di sua moglie di essere investito dal Vescovo Giovanni di Nomi e Castelcorno (')• Gal documento non si cono scono i diritti del

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 16 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
« Gli arimanni possedevano per franco allodio piccole « terre ereditarie ed esenti da ogni gravezza, ed oltreciò « coltivavano qualche fondo rustico di alcun ricco si- « gnorc, o ajutavano all’ aratura, alla vendemmia, alla « falciatura del grano e del fieno o militavano in « occasione di guerra. « L’ ultimo gradino della scala sociale era occupato « dai servi .... « Lo spirito tirannesco dei grandi proprietari di fon- « di e castella costrinse un gran numero di uomini li- « beri a rinunciare

per disperazione non solamente alle « proprie terre, ma ben anche alla libertà personale, « sottomettendosi come schiavi alla volontà ed al ca- « priccio dei loro signori .... Spogliati dai diritti ina- « lienabili della specie umana, non potevano senza il * consenso del feudatario, ammogliarsi; i figli dovevano « rimanere nella condizione, del padre; il padrone poteva « punirli nel capo, senza intervento del giudice; poteva « venderli colla famiglia, col bestiame, col fondo che i- « naffìavàno

dei loro sudori. Fochi soltanto riuscivano « a fuggire, e qualche comune, qualche vescovo, qualche « chiostro li ammetteva al godimento delle 'sue immu- « nità o per cristiana carità, o mediante doni, lasciti « personali « Lo stato dei servi annessi alla gleba era molto « peggiore di quello degli addetti alla persona od alla « casa del loro padrone; poiché questi ultimi, in beneme- « renza dei lunghi servigi, acquistavano più sovente la « libertà, o col frutto dei loro risparmi o con prove

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 165 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
Vicariati presepi ve 'ggr 1 58 -^=> §- 29 Chi vorrà nella nostra Giurisdizione de’ Quattro esercitare 1’ ufficio di Xotajo, dovrà osservare «pianto 10 Statuto di detta Giurisdizione Gap. f!d Ci vii. §. 90 Al § 202 del Cod. Giuri. Allorché sia aperto un concorso annerale de’ creditori avanti 11 Vicario, ad esso incomberà il costruire 1' informativo sulla condotta tenuta dal debitore, e sulle capponi (lidia, di Ini insolvi bilità, o fallimento. Ve vili cani lesi in tutto, o in parte le circo

stanze esposte nel § '202 de] Cod. Giud. il Vicario ne farà 11 rapporto colla trasmessa degli alti, o del suo parere al capitano di Giustizia, a cui spetterà il conoscere e sofie porre il reo al la prigionia, e pena meritata. Sarà in potere del Capitano di la re anche l'informativo quando per parto di gualche creditore fos se eccitato 1' ufficio suo a tale oggetto. & 31 Al § 348 del Cod. Giuri. Nel caso, che il mandamento contenente il reato, come nel § 346 de! Cod. Giud. tosse stato rilasciato dal

Vicario, e non constasse dagli atti il valore dell' oggetto della lite, dovrà nel suo foro deputare qualche soggetto, die sostenga le parti d' av vocato fiscale a questo fine. §■ Al § 387 del Cod. Giud L ! esecuzione, o sia la domanda de' pegni si farà ordinaria mente dal sol ito Vintone di cadami Vicaria.lo. Qualora il debito-, re non consegnasse al Via toro li pegni ricercati, sarà dal V ica rio secondo lo Statuto concessa la licenza, e spedito mio de' Ca ntigli, o .Birri della Curia a. levare

li pegni. Qualora poi il de bitore ardisse ressistere, o d'opporsi colla forza, al. Famiglio, ne darà questi tosto relazione a! Capitano di Giustizia, quale pro cederà in seguito secondo il disporlo al § 367 del Cod. Giud.

17
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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 18 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
) 11 Se i Signori di Castelbarco abbiano dato il nomo al fastello di Zapoo, e uieeuei^a - testimoniando di antichi storici sull' origine dei Castelbareo - Documenti e^ìl’ antichità del nobile casato. Nella stretta di Chiusole sulla destra dell'Adige al cuni anni sono, erano ancor cospicue le rovine di grossa muraglia, che movendo dalla riva del fiume per 1’ erta del monte giungeva fino ad un forte torrione e quinci difilando finiva in un castello detto poi « Barco », che torreggiante dal suo

duro macigno minacciava sterminio a chi avesse tentato il passaggio lungo la via del sotto posto fiume. Questo castello fu la prima residenza dei Signori di Castclbarco. La famiglia Castelbarco, dice un antico manoscrit to ('), « è nobilissima od antichissima nelle parti di Tren to, ove per lunghissima serie di anni tiene e possiedo molti feudi c castella ed ampie giurisdizioni, e fra gli altri il fondo di Castelbarco, il quale è cosi antico in questa casa, che non lascia memoria se da lei

ricevesse il nome, o s’ egli tributasse il cognoma ai Baroni di Castelbarco ». Adamo Chiusolo ( ? ), accennando al castello dì Barco, ripete nè più nè meno lo parole del manoscritto. Nessun (1) Archivio <li Loppio. (2) Notizie antiche c moderno della Valle Lagarinn, Verona 1787, pò». SS.

18
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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 140 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
2. ° Maria Beatrice, nata il 27 Gennaio 1810, morta fanciulla, 3, ° Giuseppe Scipione, nato il 26 Maggio 1813, si ammogliava, il 24 Maggio 1837, con Donna 4M carda, fi glia del Conte Carlo Scotti Gallarati, Duca di S. Pietro, e della Marchesa Francesca Gonzaga, nata il 13 Novembre 1820, morta il 9 Ottobre 1850. In secondo nozze sposava la Contessa Minerva. Mancini vod. Antinori. Moriva il 9 Gennaio 1875. Pel patto di famiglia: Fra la Contessa Antonietta Ditta Castelbarco, discendente dal ramo

femminile della Famiglia Albani, e il Cardinale Principe Giuseppe Albani, suo zio, venne convenuto che, estinguendosi colla morte del Cardinale Albani la famiglia Albani, i beni primoge niti Albani fossero devoluti al Conte Cesare Castelbarco, figlio primogenito della Contessa Antonietta,, coll' obbligo di assumere il nome c lo stemma Albani. In conseguenza di questo patto il Conte Cesare primogenito del Conto Carlo Ercole ed i suoi discendenti ebbero ad aggiungere il nome e lo stemma Albani

al Castelbarco ( Decreto reale 25 Settembre 1886 ). Per questo fatto la discendenza del Conte Carlo Ercole venne a distinguersi in due rami e cioè: l.° Ramo Castelbarco Albani Visconti Simonetta, di scendente dal primogenito Principe Cesare del Conte Carlo Ercole, e a questo ramo spettano oltre i titoli pri mogeniali della Ca.sa Castelbarco Visconti, anche il titolo

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Jahr:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Seite 17 von 169
Autor: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Ort: Camerino
Verlag: Savini
Umfang: 159 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.488
Intern-ID: 334400
« I rapporti dei coloni liberi coi proprietari dei fon-/ « di erano differenti secondo i luoghi e le qualità del « padrone. Vi avevano locazioni e livelli a tempo e per- « petui, condotte coloniche a mezzadria o ad un terzo « delle derrate. Alcuni trovavansi quasi nelle condizioni | « dei servi della gleba; altri disponevano a loro piacere « dei fondi; ma questi ultimi dovevano rispondere al ban- « no militare. Le prestazioni dei coloni verso i loro si- « Fuori consistevano per lo più

in prodotti della natura ed in denaro. Molti però erano tenuti a varii servigi « personali. « Fra le molte servitù personali pretese dai feuda- « tari eranvi lo « jus primae noctis », il far lavorare « i sudditi nei loro castelli, nelle fortificazioni ed in al- «- tri mestieri ancor più vili, e talora negando perfino « di pagare la tenue mercede che veniva contribuita. « Conculcato ogni diritto; violata ogni legge, 1' u- « nica volontà del feudatario o del dinasta, teneva luo- « go dell' uno e dell altro

, e guai a chi sol disprezzata « F avesse; le forche, gli abbacinamenti, il taglio della « mano, delle orecchie punivano il fallo più lieve, e le * torture più atroci estorcevano al paziente una vera o « falsa confessione, che bastava a segnare la fine del « patire dell' infelice »! Tali erano le condizioni del Trentino al comparire nella stòria dei Signori dì Castelbarco.

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