— 36 ' — 6. — Egnone, ultimo rampollo dei Conti dì Appiano, consanguìneo di Mainardo di Gorizia, già Canonico di Trento e Vescovo eletto di Bressanone, fu il successore nel Principato Tridentino dello sventurato Aldrighetto (1248). « Il Pontefice lo divisò al Principato di Trento, come uomo cui solo bastava T animo ed aveva la forza e T autorità per sorgere contro la prepotenza di Eccedi no da Romano e di Alberto Conte del Ti- l'OlO. » l ) Non ci voleva che la nomina di quest’uomo a Vescovo
di Trento, per istizzire maggiormente il Conte Tirolese. Nemico personale .dei conti d’ Ap piano; nemico di lui, come Vescovo di Bressanone, Alberto del Tirolo T avrebbe desiderato distrutto prima ancora, che prendesse possesso della sede di 8. Vigilio e per conseguenza si accordò tosto con Incelino e Sodegerio, per rovinarlo e perderlo. Ma Egnone, che era di animo torte ed infles sibile, non si sgomenta per le intimazioni del Conte tirolese, ed alla minaccia delle armi, risponde colle armi. E siccome
le cose per gli imperiali non an davano tanto bene in Italia, Sodegerio dovette ritirarsi da Trento e lasciar libero il passo ad Egnone, il quale, vinti alcuni vassalli ribelli venne fino alle porte della città. Non potè entrare in Trento, perchè il Municipio era contro il nuovo Principe ed aveva fatta lega eòi nemici stessi del Principato, laonde si ritirò in un suo Castello, ad Adriano, aspettando tempi migliori. Intanto gli affari dei ghibellini avevano presa i) Ambrosi - Op. cit,