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Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 115 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
il pupillo sotto la sua protezione, considerava vacante l’Impero, e dichiarava ai baroni ed ai prelati di Calabria e di Sicilia, che i due Stati rimarrebbero in perpetuo della Chiesa Romana. Iti Germania, alla morte del re Guglielmo (1256), i. principi e gli Stati s’ erano costituiti iti tante sovranità indipendenti, e non volevano riconoscere alcun re, o imperatore, che non fosse della natura d’un capo d’una repubblica. I papi v' accrescevano il disordine con le loro scomuniche; e qui, e nelle Due

Sicilie facevano uso d’ogni arte per soffocare nel sangue le. ultime faville di casa Sveva. Ad Innocenzo IV succedeva Alessandro IV di casa Segni (12 decembre 1254), e questi, degno successore della slealtà politica del defunto, morto il re Guglielmo, vietava alla Germania (28 lu glio 1256) di eleggere re Corradino sotto pena di scomunica. Colà gli elettori erano discordi intorno alla nomina del re. L’ arcivescovo di Colonia s’ accordava con quello di Magonza nel nominare Riccardo, conte

di Germania, coglie una voce divulgata a caso, o ad arte, che spacciava morto Corradino, e tirati a sè ì prelati e i baroni del Regno, in Palermo piglia la corona di re delle Due Sicilie (1258); ma il Papa non poteva darsi pace che Manfredi avesse osato usurpare un feudo di san Pietro e farsi incoronare a .dispetto delle censure ecclesiastiche. Lo scomunica di nuòvo, e proibisce agli Italiani di riconoscerlo, di assisterlo e di pre stargli consiglio. E nondimeno Manfredi fu riconosciuto re, e tutte

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Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 108 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
contro la casa di Svevia mille dissapori e inimicizie, finché 1 ’Impe- ratore, sconfitto a Parma (18 febbr. 1248), e poi a Bologna nel di lui figlio Enzo (26 maggio), e visto come le cose di Germania inco minciavano a prendere mala piega, quasi schiacciato dal peso d’una vita lungamentè tormentata, si ritira nella Puglia, e muore a Firen zuola (13 decembre 1250) tra le braccia di Manfredi, suo figlio na turale, nel cinquantesimosesto anno di sua età. Corrado IV, alla morte del padre, avea

, e, lasciando Lione (16 aprile 1251), faceva ritorno in Italia Corrado volea accordarsi con lui ; ma non riesce. Il Papa dichiarava che la Sicilia spetta alla Santa Sede per sentenza del concilio lionese e toma alla scomunica, finché il giovane Imperatore si risolve dì ri tornare a Germania ; ma nel porsi in viaggio, a Lavello nella Basi licata, muore improvvisamente (21 maggio 1254). ' E intanto colla morte del vescovo Aldrighetto veniva dichiarato vescovo e principe di Trento Egnone, o Egenone, di Piano

e d’ animo intraprendente; vuole misurare se . stesso con ì suoi nemici, e prima, senza lasciare il titolo che li conferiva la Chiesa da lui occupata, impugna le armi contro i Vanga, i più vicini dei suoi nemici. Li vinse in uno scontro, e Beraldo Vanga, caduto p r ,-_ giomero, lo rinchiuse nella torre di Salomo, e ve lo trattiene, finché Adalberone di lui nipote, facendo per sé, e per lo zio, non rimette in mano del vincitore, per 1250 lire di piccoli, la casa murata con torre ed altri edifici posta

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