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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 42 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
i confini solo con un contratto di lavoro in mano. I numeri sono nuovamente impressionanti: dal '46 al '72 lasciano l'Italia sette milioni di perso ne. Ancora una volta gli italiani all'estero finan ziano lo sviluppo, in questo caso il boom, eco nomico del proprio paese. L'ondata continua fino al '70. Poi ci sarà un altro brusco calo e solo cinque anni dopo i rimpatri supereranno gli espatri. Curiosamente il '75 è proprio Tanno della 1° Conferenza nazionale sull'emigrazione. Ancora una volta la politica

trovarsi sul fronte opposto a quello di tutti questi paesi latino-americani. Con il regime fascista l'indifferenza della poli tica nei confronti del fenomeno migratorio si trasforma in sfacciata negazione. Nei fatti però Mussolini si interesserà del fenomeno più dei suoi predecessori e sostituirà il loro laissez faire con una strategia di emigrazione pilotata. Uno dei suoi strumenti sarà l'Icle, Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero. Tutto questo però ad una condizione: „bisogna abolire

con le sue due mete,. Parigi e Mosca, e quella coloniale dopo la conquista dell'Etiopia nel 1936. Con la seconda guerra mondiale la situazione degli emigrati italiani cambia ancora e natural mente in peggio. Negli Usa l'Fbi compila una lista dei cittadini da internare nel caso di un at tacco sul suolo americano, la Custodial Detenti- on List, nella quale compaiono anche gli italia ni. Le navi dei pescatori italiani vengono seques trate e alcuni equipaggi sono internati. Anche i consolati italiani

del mondo". Con questo in vito del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi riparte nel dopoguerra il flusso migra torio italiano. Dalle sue parole traspare l'idea dell'emigrazione come rimedio alla povertà e soprattutto alla disoccupazione a lungo termi ne del dopoguerra. A non avere un posto è il 6,7% della forza lavoro in Lombardia, i'8,4% in Veneto e un'uguale percentuale nel Friuli Ve nezia Giulia. La popolazione migrante si indirizzerà verso il Canada, l'Australia' e alcuni paesi europei

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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 81 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
porto. Ed é esattamente quello che fanno. I pic coli contadini messicani, trovandosi schiacciati da questa irraggiungibile ed ingiusta competen- " za, sono costretti ad abbandonare il campo e cercare fortuna altrove. Il lavoro che per mil lenni ha dato da. mangiare agli abitanti di ques ta regione é stato svalutato con il leggero tratto di una penna, un tratto che ancora oggi causa la fuga o peggio la morte di migliaia di perso ne. Il Chiapas é uno degli stati del Messico dove più é presente

il duro morso della politica liberista, dove le risorse naturali e culturali, ricchissime nel territorio, sono facile preda di grandi compagnie trans nazionali, ma dove la resistenza quotidi ana dei popoli indigeni é l'unica vera diga contro l'invasione dell'omologazione tar gata Coca Cola. In questo scenario dì lot ta si afferma il fenomeno migratorio die, da diligente figlio del sistema liberista, impone l'esilio e la criminalizzazione dell'esule. Dopo gli attentati dell'11 Settemb re, gli Stati

i lavoratori hanno conseguito in se coli di lotta (salario degno, orari di lavoro uma ni, assicurazione sanitaria, ecc...) ed accetti, sotto la minaccia di una pronta deportazione, anche i lavori più rischiosi che facilmente possono causargli la morte, facilitando inoltre i già pro speri affari delle grandi imprese di esportazio ne agricola nord-americane. Questo é circolo vizioso che lo schema del la globalizzazione economica ha creato: produ zione degli elementi che spingono alla fuga e, attraverso

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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 79 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
dell'Associated Press USA, afferma che in ame- rica muore un lavoratore messicano al giorno. Sebbene sia aumentata la sicurezza sui posti di dall'ingresso dei Messico nel mercato globale il salario minimo nazionale ha perso il 20% del suo valore d acquisto, la classe politica messi cana non ha saputo affrontare e risolvere il pro- blema della rn mcanza ai posti di lavoro , ea e costante ia uomamcia di mano a opera nei setto ri aericeli, industriali e dei servizi da parte de- c / i gli Stati Uniti a America

, monsicle o inoltre la differenza salariale che sussiste tra le due eco nomìe, non stupisce che il fenomeno migrato rio messicano verso il piu ricco vicino del nord sia in costante crescita e che 1,3 milioni di fa miglie dipendano direttamente dalle rimesse economiche provenienti dagli USA 10 , lavoro, le quantità di morti messicane aumen tano: 30% a metà degli anni '90; 80% nel 2003. Gli stessi ufficiali della pubblica sicurezza si spiegano il fenomeno considerando che i mes sicani, dato il loro status

eli illegalità, sono cos- ’ fretti ad accettare qualsiasi tipo di lavoro gii sia proposto, e generalmente questi sono lavori mal pagati e ad alto rischio, in totale assenza di equi paggiamento e preparazione adatta. La cosa che stupisce di più é la reazione delle autorità fe derali in caso di incidente mortale di un lavora tore clandestino: l'OSHA (Occupational Safety and Health Administration) multa il datore dì lavoro per mancato compimento degli stan- 'dards di sicurezza. La cifra é di 50,475

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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2009
Protestkultur.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2009, 1)
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Seite 48 von 76
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 74 S. :Ill.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: s.Protest ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/54(2009),1
Intern-ID: 511757
- to dei tempi di permanenza nei CPT (ribat tezzati CIE, centri di identificazione ed espulsione). Alcuni studiosi, come ad esem pio Maurizio Ambrosini, hanno giustamente fatto notare che, tra le molte nonne del pac chetto sicurezza, nessuna inasprisce le pene per i datori di lavoro di immigrati irregolari. Anzi, i controlli ispettivi sui luoghi di lavoro sono stati alleggeriti” 1 . Al momento di scrivere queste righe, assisi- tiamo ad una sorta di tiro alla fune sull’intro duzione delle ronde

nazionali che vigilano sul rispetto dei diritti umani l’hanno segnalata con preoccupazione al governo nazionale. L’Organizzazione In- 1 Maurizio Ambrosini, Quell'inutile linea dura sull'immigrazione", in lavoce.info, 13.02.2009 temazionale del Lavoro (OIL), ad esempio, esprime preoccupazione, in un suo rapporto del 2009, per le “violazioni di diritti umani fondamentali, specialmente di migranti irre golari provenienti da Africa, Asia ed Europa dell’Est, e per un clima apparentemente di crescente

Internazionale del lavoro, Ginevra, 2009, pag. 644 3 Si veda in proposito, Report by Thomas Hammarberg, Commissioner for Human Rights of thè Council of Europe following his visit to Italy on 13-15 January 2009, Comm (DH)2009 16, Strasbourg, 16 Arpil 2009 Se questo è, in breve, il quadro a livello na zionale, qual è la situazione nella nostra au tonoma provincia? Come è nelle tradizioni di questa terra, i toni del confronto politico sono (fortunatamente per chi deve seguirlo) più smorzati e soffusi

va ricordato che non solo tutte le regioni e le province autonome italiane di spongono ormai di una propria legge sull’im migrazione, ma che diverse fra queste sono già alla seconda o alla terza generazione (di pari passo con l’evolversi della normativa nazionale). Nel 2004, in verità, l’ammini strazione provinciale aveva nominato un gruppo di lavoro ad hoc con il compito di elaborare un disegno di legge: la bozza pro dotta però, presumibilmente per motivi di opportunità politica, non è mai approdata

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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 20 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
, dopo la sanatoria del 2002, hanno questa difficoltà. Un altro problema è il contrat to CoCoCo, la gente che ha quel contratto ha difficoltà. Pa gano solo il 10 per cento di tas se, ma a fine anno devono fare una dichiarazione dei redditi (moello 730). Non lo sanno, non viene spiegato, anche dal le cooperative non viene spie gato, così non sanno come fun ziona. Non hanno diritto di fare ferie e nemmeno di amma larsi. Poi a Bolzano, l'affitto costa molto, particolarmente in cen tro. Per esempio una

man davamo in onda solo informa zioni e notizie, adesso, dopo il giornale mettiamo anche can zoni tìpici delle diverse lingue per rendere la cosa più inter essante. Ognuno fa cinque mi nuti di notizie, poi una canzo ne. Il servizio della radio lo faccia mo da settembre 2003 e funzi ona! Ognuno va lì, trova le in formazioni, le traduce, e regis tra. Ci si mette due o tre ore, per farlo; e non viene pagato niente, e volontario. Si può in serire anche informazioni sul la propria repione, sullo sport

blema, e così pensiamo di ri solverlo", ma poi deciderà la giunta comunale, chiaro. La consulta, per gli immigrati è un segno positivo, ma funziona anche così che dicono, "Bene, state lì, aspettate, fate questo o quello, aspettate fino a quan do tocca a voi." Non c'è ancora il diritto di voto, anche se qual cuno dice di volerlo permette re. Forse pensano che chi darà il voto agli immigrati, venga premiato e guadagnerà, che la gente dopo lo voterà.

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Recht, Politik , Sozialwissenschaften
Jahr:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Seite 285 von 356
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Ort: Meran
Umfang: XXXVII, 313 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Signatur: II Z 759/17(1982)
Intern-ID: 62148
lavoro; l’aspetto didattico dell’apprendimento innovativo o anticipatorio; l’aspetto predittivo dell’orientamento scolastico e professionale, II primo riguarda la «cultura del lavoro» diretta a stabilire un rapporto costruttivo tra il bisogno di sviluppo della persona e il bisogno di sviluppo della socictà, attraverso la mediazione del lavoro: un’attività organizzata rivolta a produrre un profitto e a distribuirlo fra coloro che hanno concorso a produrlo, a scambiarlo, a consumarlo, La cultura

del lavoro - come ogni altro aspetto della cultura - ha, quindi, una dimensione soggettiva: l’insieme delle conoscenze, delle abilità, delle competenze e dei comportamenti che caratterizzano l’individuo in quanto partecipe di un sistema tecnologico (le strutture di lavoro con le loro attrez- zature) e una dimensione oggettiva: l’attività, la «prestazione» realizzata, che ha una sua logica interna (struttura - procedimenti - linguaggi) ed un suo signifieato personale (rivelazione di competenze

trasformare i materiali e utilizzare le informazioni al fine di produrre risultati specifici); allo studio delle logiche dei processi produttivi considerati nel loro insieme, dei lin- guaggi tecnico-scientifici comuni a gruppi di professioni, del tipo di orga- nizzazione del lavoro e, cioé, della suddivisione e attribuzione delle opera- zioni a determinate persone con il eonseguente coordinamento tra le mac- ehine, le operazioni e gli uomini coinvolti, delle condizioni in cui si svolge il lavoro, ecc

. La cultura del lavoro, a sua volta, implica: 1) la stessa «scuola» sia conside- rata e predisposta come «ambiente di lavoro», dove vengono assolti com- piti, esercitate attività rivolte a produrre servizi ed educazione, nonché a scambiarla tra coloro che hanno concorso a produrla; dove vengono pro- mossi e seguiti processi di apprendimento ed utilizzate particolari tecnolo- gie e strumenti; dove il lavoro è organizzato e programmato in modo razio- nale; 2) le «discipline di studio», gli apprendimenti

scolastici, le esperienze realmente vissute dall’alunno in formazione, servano a ricostruire i procedi- menti di lavorazione dal lavoro manuale a quello meccanizzato, alle nuove tecnologie, ad evidenziare come il tipo di lavoro, la quantità di prodotto finito, Í tempi di produzione siano o no legati all’uso della macchina; a prendere coscienza della trasformazione del lavoro e della condizione ope- raia, dalla rivoluzione industriale ad oggi e del rapporto fatica fisica e fatica psichica nell’ambiente

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Recht, Politik , Sozialwissenschaften
Jahr:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Seite 231 von 356
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Ort: Meran
Umfang: XXXVII, 313 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Signatur: II Z 759/17(1982)
Intern-ID: 62148
e dalle quali dipende il percorso, dopo l’obbligo, che gli toccherà di compiere. Sono prove che vengono preparate da apposite commissioni, su base nazionale, e valutate secondo criteri indicati ad hoc. La quasi totalità degli stu- denti parteeipa a queste prove. Nel terzo ciclo dell’obbligo sono stati introdotti elementi di cul- tura e pratica del lavoro. Ogni allievo è tenuto a svolgere uno stage in azienda di un paio di settimane a completamento dei suoi studi. 191

piü vasta gamma di qualificazioni per entrare nelle Facoltà e anche l’ammissione di persone che non hanno completato il ciclo tradizio- nale o di studenti maturi che arrivano dal lavoro. L’intento era di non fare della scuola secondaria superiore un cunicolo troppo stretto per accedere soltanto all’Università ma di aprire sul suo terreno anche vie di accesso al mondo del lavoro per i giovani desiderosi di sceglierle come quelle da essi ritenute piü adatte per la loro auto-realizzazione

. Io ho riferito nei suoi concetti fondamentali il documento Kerr perchè riassunse e sintetizzò idee sparse in quel momento nei vari Paesi europei e segnò una svolta nel dibattito già iniziato nello sforzo di correggere i guasti prodotti dalla politica scolastica espansionistica i cui effetti avevano tanto allargato e approfondito il fossato tra scuola e lavoro. Quel rapporto volle suggerire modi e vie per ricon- giungere scuola e lavoro. Questa è stata ed è la direzione nella quale si sono mossi e si stanno

industrializzato nell’area europea. In Svezia si entra a scuola a sette anni e vi si rimane, normalmente, sino ai sedici per adempiere l’obbligo scolastico che dura nove anni. La scuola obbligatoria è divisa in tre cicli di tre anni ciascuno, nell’ul- timo dei quali si possono scegliere materie opzionali, quali l’econo- mia, l’arte, la tecnologia, una seconda lingua straniera dopo l’inglese. A questo punto lo studente può, se vuole, partecipare a prove stan- dard che si svolgono negli ultimi anni di studio

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Recht, Politik , Sozialwissenschaften
Jahr:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Seite 230 von 356
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Ort: Meran
Umfang: XXXVII, 313 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Signatur: II Z 759/17(1982)
Intern-ID: 62148
gamma di scelte molto piu com- plesse che vada dalla istruzione a tempo pieno dopo la scuola dell’ob- bligo al lavoro a tempo pieno, Molti giovani vogliono cominciare a lavorare verso i 16 anni, anche se sono studenti a tempo pieno. II pro- blema si risolve nel trovare il modo di fornire una gamma di opzioni scolastico-lavorative per tutto il gruppo degli adolescenti. Perció il rapporto propose una poiitica piü integrata tra scuola e lavoro tra- mite l’educazione continua in modo che piu studenti

e inizio del lavoro è troppo lungo per permettere al mondo scolastico e al mondo del lavoro di sintonizzarsi in modo significativo, in con- seguenza di una pianifícazione. In società aperte e dinamiche - disse il rapporto - si deve ricercare un processo piú efficace di sistemazione promuovendo occasioni piú flessibili per l’individuo, per sviluppare, adattare, cambiare le sue capacità e carriere e attività a seconda dei cambiamenti della società. Le società aperte e dinamiche, se vogliono

possano lavo- rare e piú lavoratori possano avere ulteriori esperienze educative. In conclusione la nuova strategia politico-educativa proposta dal rap- porto Kerr, audace e innovatrice, era quella di non restringere la lotta per l’uguaglianza delle possibilità nell’ottica dell’allargamento della êlite universitaria e di porre la scuola secondaria su basi piü flessibili fornendo una serie coerente e soddisfacente di opportunità di istru- zione, di lavoro e di servizio ai giovani tra la fíne della

scuola secon- daria obbligatoria e l’inizio della vita adulta. La soluzione non sta, secondo gli autori del rapporto, soltanto nel fornire una scuola a tempo pieno per tutti che non abbia un termine ma nel dare le migliori opportunità di alternare e fondere l’educazione e la istru- zione professionale con il lavoro. La conseguenza voluta era quella di un minore incanalamento dei giovani nelle scuole secondarie supe- riori per accedere alla Università, ma il rapporto non voleva perció chiudere

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sozialwissenschaften
Jahr:
1998
¬L'¬ Europa multiculturale : filosofia, pedagogia, metodologia, economia, filologia ; atti del XXIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 13 maggio 1998 = Philosophie, Pädagogik, Methodologie, Soziologie, Ökonomie, Philologie ; Akten der XXIV. internationalen Tagung deutsch-italienischer Studien, Meran, 11. - 13. März 1998
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Seite 166 von 756
Autor: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <24, 1998, Meran>/Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Ort: Merano
Verlag: Hauger
Umfang: XXII, 728 S.
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Parallelsachtitel: ¬Das¬ multikulturelle Europa Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zs.fassung.
Schlagwort: g.Europa ; s.Multikulturelle Gesellschaft ; f.Kongress ; g.Meran <1998> s.Europäische Integration ; s.Kulturelle Identität ; f.Kongress ; g.Meran <1998>
Signatur: II 172.117
Intern-ID: 201519
il quale le economie dei nuovi territori passano dalla old alla new immi- gration, per deprimere il saggio di salario e aumentare il comando sulla forza lavoro. Ma un analogo meccanismo di sostituzione tra vecchi e nuovi flussi immigratori si ritrova in Francia, ove, a partire dagli anni ’70, belgi svizzeri e tedeschi vengono sostituiti dagli italiani, che dopo la fine della prima guerra mondiale sono affiancati da spagnoli, portoghesi, polacchi e africani (vedi figure 2 e 3). • Cicli brevi. II ciclo

che attecchisce con difficoltà presso la forza lavoro immigrata e precaria. Questo ciclo rappresenta anche una fase dello sviluppo ad elevato rapporto marginale capitale prodotto e ad alta intensità di lavoro, dunque una fase ove ogni sforzo per contenere il costo del lavoro è giustificato. Uimmigrazione di manodopera poco qua- lificata consente di realizzare fobiettivo. II caso delfimmigrazione italiana in Francia mostra bene questa stretta correlazione tra in- vestimenti in opere pubbliche

e flussi di forze di lavoro pro- venienti dal nostro paese (vedi figura 1), per lo meno fino alla fine delfOttocento. • Cicli medi. Tra il 1873 e il 1896 feconomia internazionale va incontro ad un lungo periodo deflazionistico (“grande depressio- ne”). Alla caduta tendenziale del saggio di profitto si cerca di porre rimedio con alterazioni delle forme di mercato, inasprimento delle relazioni industriali, sperimentazione di nuove forme di or- ganizzazione del lavoro. È giusto l’arco di tempo durante

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Bücher
Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Recht, Politik , Sozialwissenschaften
Jahr:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Seite 237 von 356
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Ort: Meran
Umfang: XXXVII, 313 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Schlagwort: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Signatur: II Z 759/17(1982)
Intern-ID: 62148
school non facciamo presente che la comprehensive school nella sua, diciamo, esemplarità e nella sua normalità è una scuola obbligatoria, cioé corri- sponde, pur se di maggior durata, alla nostra Scuola Media inferiore. Pos- siamo dire che anche noi abbiamo la comprehensive school in Italia, abbiamo cioé la Scuola Media inferiore. In Inghilterra hanno la comprehensive school come scuola obbligatoria; vero è che dopo la comprehensive school come scuola obbligatoria c’é un altro tipo

e corsi che viceversa immet- tano nel lavoro, questo sarebbe ingiusto e discriminante. Veramente questa è un’idea solo italiana, perché in tutti gli altri Paesi noi abbiamo un’istru- zione secondaria superiore la quale consta di corsi diversi, di varia durata ed indirizzi. Io ho letto un appunto riguardante la Svezia da cui risulta che ben 14 linee secondarie superiori sono aperte sul mondo del lavoro. Alcuni di questi corsi di varia durata portano al lavoro ed altri portano all’Università. Debbo

awertire che solo apparentemente la soluzione della scuola secon- daria che comprende corsi che portano all’Università e corsi che aprono l’accesso al mondo del lavoro è discriminante e lesiva del diritto di tutti di entrare all’Università. Perché solo apparentemente? Perché negli altri Paesi, purtroppo in Italia non lo abbiamo ancora, c’é un canale extra-scolastico per arrivare aü’Università ed è un canale accessibile anche a chi venga dal mondo del lavoro. Fa l’esame d’ammissione ed entra

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