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Capo Decimo. 171 nuovo nella Chiefa di S. Michele in Riva di Trento, per infeudar del Cartello di Madruzzo Gumpo, e Boninfegna di Madruzzo s la quarta Carta autentica del 1161. nel di 29* (*0 ^ Novembre, gioroo di Mercoledì, Indizione 9. Prefente quefta fteffa Carta lo afferma altre sì a' 16. del Dicembre di quello medefimo anno 1161. nella Via R 0 f- fa non guari fopra Trento, fotto il Cartello di Gardolo . Ed in sì sattem maniera vien teftificato prefente ne' predetti anni 1160. , e 1161

. 11. nel dì 22. di Luglio, per rifedere con la fua Curia, e pronunziare folcn- nemente fentenzà- intorno ài diritti fui medefimo Cartello di Stcnico , due altre autentiche Carte. XII. E come mai, qualor egli negli anni apprelfo non fofle flato pèrfonalmente prefente, avrebbe potuto nella predetta Valle di Fiemme confecrare la Chiefa di !S. Vigilio di Moena , in giorno di Domenica A nell Antivigilia di S. Michele del 1164. , fecondo la prefata Cartape cora del Fratet 'Blaxius ; t come altresì avrebbero

. y giufta le Carte autentiche, le quali daremo nel fecondo Volume, ch'ef fe fole, baftar polfono per dimoftrare, ch'egli (fecondochè vien figurato uno de primi Miniftri, e de' maggiori Favoriti di Federigo , e pretefo [cm- pre à fianchi di lui , e che lo andava corteggiando fempre , ) non fu cer tamente prefente, nè al Conciliabolo di Pavia del 1160., ne tampoco ai Conciliabolo di Lodi del 1161. XI. Prefente in oltre lo dimortra nella Val di Fiemme , Diocefi , c Principato di Trento, per confecrar

la Chiefa di S. Valerio fotto Cavalefe, nell'anno 1162. , nella Fefta de' SS. Appoftoli Simone , e Giuda , un' antica pergamena Memoria, lafciata da certo Fr. Blaxius de T.ridento (b) . E così pure ce Io dimoftran prefente , tanto in_Pref- fano fopra Trento nel 1163. in giorno di Giovedì , a' 25. d' Aprile Indizione 11. , per dare di propria mano 1' Invertitura del Cartello di Stenico a Bozzone di Sténico (c) ; quanto preffo al Cartello detto Formigar fotto Bolgiano (<0, nello rteffo anno 1163. Indiz

le di lui molte pre mure , ed iftanze ottenuto finalmente , che il piiffimo Arnoldo Conte di Magre, e Signore di Griffenftein, ( molto parziale, e divoto del me defimo noftro Vefcovo, e però intervenuto con etfo lui alla predetta Sentenza del 1 163. ) che, difli, ergefTe querti (e) nel 1167. un Conven to ai Canonici Regolari di S. Agoftino ; il qual Convento meritò po- Y 2 feia ( a) Non 2., come ivi fi legge, (è) Vcggafifopra pag. 113. in not.col. 1. (r) Veg. fopra pag. 111. nota a. Ù) Indarno dunque

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Geschichte

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[1857]

¬Il¬ viaggio imperiale

Seite 29 von 37

Ort: Lipsia

Verlag: Weber

Umfang: 32 S. : Ill.. - 2. ed.

Anmerkungen: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano

Schlagwort: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857

Signatur: IV 1.107

Intern-ID: 209509

26 IL VIAGGIO IMPERIALE. [M 2. Ecco in poch paroll nomo l'è slada: — El di venticinq do s(« bcll'antutda, M Ire òr circa dopo mezz di, (Tegnìmel ben a meni sto bui d'i), Vogncva (accaa sui canton do Milan on graziös begliett del nosl S uvrax. L'avvis l'era minga taut grand, Bui cai-alter o stampaa elegant, Leggi, c capissi clie l'è on buglioli. GIi'ò vim denanz, e disi: - El penuetl? ' Vedi elio al cont lladetzky l'è imlrìzzaa, E disi: - Sicur l'è orni bella uovitaa! Ve disi nagott i ine sciori

! Se sent suhit a vosà: Fveura i lumi! è rivaa oiui grazia de I'I mphratók Oh'ci peidoima ai pvviìr e ai seiòi'. El perdon l'è propri per luci: Audemni in piazza de la Cori a anice. Infatti, in mane che no el se scriva, Gna gran folla in piazza del Donmi riva, E giò j eapcj, i barrett, i calloll: in d'on bolt tuce i eoo in der e bìott, E l 'i: - Viva el nosler bon Imperator! Voseiuro, fieuj, voscinm con tuli onori Pocb prima on avvia del Municipio L'avvertiva die se dava prìncipi A unoltra bella

Scultore Faccaroli ed altri simili, lo cui belle opere, parie finite e parte sotto lo scalpello de' Maestri, Lo sorpresero al sommo. Onorò poi' dell' alta Sua atten zione la gran fabbrica di seta del Sigr. Osnago e quella di bottoni del Sigi*. Binda. Da questa Egli recossi al Gin nasio di Sani' Alessandro ed al Ricovero Pio Trivulzio. Primo ballo mascherato.'alla Scala'. — Non manca rono le Maestà aiigustississime d'intervenire al primo balio mascheralo che si diede in questa sera alla Scala

. £8 Gennajo. Francesco Giuseppe 1. al Duomo. — Ogni volta che lumini dato di vedere l'edifìcio gigantesco e me raviglioso del Duomo di Milano, mi s'apri il cuore ad insolita -gioja. Esso è slato già da secoli inco minciato: Principi ed Imperatori non pochi contribui rono a questa fabbrica imponente e superba, che la puossi dire un poema portoni-uso, a cui ogni secolo ag giunge il suo cauto. Lo stesso Napoleone cooperò al line di questa preziosità; egualmente gl' Imperatori Fran cesco ed il vivente

quell' infelice, studiosa gioventù e do' suoi progressi ri masero attonite. Gran lode al fondatore c Direttore di si pio Istituto, e cosi all' esimio Sigr. Mundolfo che a beneficio del medesimo seppe tanto sacrificare! Ambedue i Bene fattori al premio degli uomini s'avranno pur quello, clic eternamente dura, del Cielo. Basilica di Kant' Ambrogio. — Dal lllOgO succitato la Coppia Imperiale pertossi all' antica Chiesa di Sani' Am brogio, in cui venivano coronati i Re Longobardi. Vi fu ricevuta

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(1760)

Seite 99 von 503

go Notizie Jjhrico -Crit. del B. t Adelp. VI. Dirò foltanto, che confultato avendo io co'proprj occhi, noi? ben aflìcunco degli altrui, il citato Martenc, c Durand, nel Tbefaurns now* ^Inecdotort'.m To. I. coìum. 447. F. Edit. Lutetiae Tarifiortim 1717-, non già ritrovai la cotanto efagerata Sinodica del Conciliabolo Lodi- giano del 11 61. , ma bensì 1' Epiflola Epifcoporum Scbijmatkorum in Con- ciìiabulo ( fi aprano ben gli occhi ) PAPIENSI congrega tor um de elefiio

- ne Fi ci or is IF, -Antipapae. Nel margine : Anno 1 ióo. ex MS. Elnoneft - Incomincia : I. ( qucfto è uno fpropoiito, cfTcndo la lettera iniziale del Patriarca d' Aquile ja d' allora non ì' J, ma il 7. ) Dei gratta ^Aquile- gicnfis Tatriarcb.i, Ar. Maguntinus, R. Colonienfn, IV. Magbebeburgenfis, ó* II. Bremcnfis ^Ar ibi e pi fco pi é' <Abbate$ éf Viri Religio fi in Concilio ( di nuovo fi tengano gli occhi ben aperti s congregati à'c. Egli è dunque chiaro chiaritalo, come la luce del fole, a chi noti c affat to cieco

in tutti c due gli occhi, che quefta non. c già Sinodica del Conciliabolo Lodigiano del 1161., ma del Pavefe del ii6q. VII. Non fapendo adunque, come altrimenti feufare uno fvarionc così madornale nel per altro erudito Avvcrfario, penfai, che non tutti i libri da lui citati, egli abbia co' proprj occhj veduti; ma o che qual che Letterato fuo Amico ndl' indicargli il pafifo del Martenc, per if- baglio di penna, abbia chiamata Sinodica del Conciliabolo Lodigiano quella che di fatto è foltanto Smodica dei

Conciliabolo Tavefe > o che l'Avvcr fario piuttofto , accecato dall' impegno contra il noftra ( così egli lo chiama ) infelice Fefcovo , abbia travveduto, c prefa la Sinodica del Con- tiliahoh Tavefe prejfo il Martern per Sinodica del Conciliabolo Lodigiano, motto egli forfè dal motivo, che non poteva indurft a credere , come due Sinodiche vi foflero del Conciliabolo fteffo. Cosi andava tra me divifatido, non ofando figurarlo reo di quelle patenti impofìure, c Men zogne , delle quali egli con tanta

franchezza fa rei i Difcnfori del San to. Ma che? Riflettendo poi meglio a quelle fue parole oipol. pag. 71. Cost l' Edizione del Goldißo, così quella del Martenc , cos) tutte V altre da me vedute ( Ci noti bene il di me vedute ) e ciò in quella fteffa pag. 71. ove parla dell' Enciclica originile del Conciliabolo detto poc' anzi pag. 70. Conciliabolo di Tavta , eh c appunto 1 Enciclica originale conferva!act da Radevico , fpcttante ad effo Conciliabolo di 'Pavia del 1160. , C non già a quello di Lodi del

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(1760)

Seite 126 von 503

Capo Sefìo • Friderico nonnulla obtinuìt privilegi*} accerta contuttociò il già lodato Fa- ftrado Abbate di Chiaravalle in queft' anno medefimo 1161., che Do minus Trevirenfis Epifcopus fiat iti unitate ; nè pur anche diffomigliante fofTe ai due altri fofcritti Henricus Ficembttrgenfis Epifcopus 3 Everardus Bambergenfis Epifcopus, del primo de J quali afferma lo fteffo BeyerJinck ivi fol. 185., che praefuit laudabiliter ac optimi (a) , e del fecondo il Cardinal d 'Aragona preflfo il Baronio all

' anno 1170. , che Caibolic-us Jèmper cxtiterat (b) . XXXir. E febbene la teftimonianza del Cardinal d'Aragona pref- fo il Baronio , onde il Vefcovo Bambergenfe vien aderito, e dichiara to Cattolico, ammetter non può giufta eccezione ; ad ogni modo con fermai potrebbe con quello ritrovo sì nella Vita contemporanea di S. Eberardo Arcivefcovo di Salisburgo appo le t Antiche Lezioni d En- rico Canißo 5 To. 3. pag. 300., ove d* Eberardo Vefcovo di Bambergs fi dice , che Hic Eberbardi noflri fidißtmus fem

per 3 <& unum par fuerat (c)> come pure in un MS. Hinderbacfeiano della Decade feconda del Biondo fu %a) Egli gìufta l* Autor fopraccitato fu eletto nel 1161. , nè durò Vefcovo, fuor- che tre foli anni, un mefe, c quattordici giorni. Non intervenne dunque nè al Con ciliabolo Pavefe del 1160. , nè a quello d'Erbipoli celebrato giufta il Cronifta Rei- cherfpergenfe nel 1x65. a 1 23. di Maggio. Altrimenti quando ben anche averte comin ciato a governare la Chiefa d* Exbipoli nel le Catenae

di Settembre del 1161., e con tinuato avelie fino a' 23. di Maggio del 116$., farebbe durato Vefcovo, come ognu no ben vede, più di tre ioli anni, un me fe, e quattordici giorni. Non intervenne nè tampoco al Conciliabolo di Lodi nel di 18. di Giugno del 1161., mentre nel di 3. di Giugno di queft' anno medefimo non ri- trovavafi per anche preffò 1* Imperàdore prefente a giurare fedeltà all' Imperio, fe condo che apparifce dal Diploma riferito non folo dal Magero de Aiwcatìa pag. m. ma ancora da Gafparo

Brulchio in Commentar, fa 'Patavìa ejufque Epifcopit L.2. n> vVjgtjj eo j-Jundio e Criftoforo Gev- voldo Te. 1. Metrop. Salisbury, pag. 247. e jcg ire. ( b ) PreflTo il Baronio all' Anno 1170. pag. m. Ó44. Anche lo Spondano allo ftef- Ìo Anno num. X. dice 51 medefimo. Main Udixioo più recente degli Ecclcfiaftici An nali del Baronio , uniti alla Critica del Pagi , ed alle Note del Baluzio, To. 12. all'anno predetto 1170., num. LVII. fiom- merte il jfemper; ed in una nota dello ftef fo Baluzio num

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(1761)

Seite 521 von 828

Qui è manifesto, che il Copifta lasciò nella penna ira i L. ed il UH. il X., si perchè il nostro Adelpreto non fu Vefcovo nel MCLIIIL ; si per chè quella feconda Confecrazione vica rapportata come pofleriormente seguita, alla prima del MCLXll. -, si ancora per chè nel MCLXU1L cade appunto il gior no di Domenica nell'Antivigilia della Fefta di S. Michele ; sì finalmente perchè non altrimenti lo stello Copista lafciò nella penna un altroX.,registrato aven do : Ecclefia S. Lucani Leonardi Sigiß

424 documenti 5, 5» 99 il (0 Qui pure apparisce la perfonale pre- fenza del nostro Vefcovo. (f\) Chi potrà credere, che cotanta rag guardevole Curia dipendere da unVelco- vo e Principe fcifmatico , ed anche [comuni cato * Di limili Curie Trentine cosi leggo in un MS. lasciato da chi molto s'impol verò negli Archivj del Castello di Trento: „ Tunc Comes Tyrolis, a ditione iilius Arcìs denominationero trahens, Episco po Tridentino inter alios Vaffaifos ejuf- „ dem Curiam concorriitando inlervicbat

; e però ma raviglia non è, fe da Trillano Calco, da Bernardino Corio, e da limili altri Scrit tori, non è nominato tra que'Prelati, che con lo stello Augusto furon non guari do po presenti alla Traslazione solenne de! Corpo di S. Bafßano da Lodi vecchio a Lodi nuovo. Per qualche fuppiimento poi del le Carte, che non mi riuici di rinvenire spettanti agli anni appresto 1 i6q. e 1165. qui giova parte compendiare le cofe più diffufamente prodotte nel primo Volume a Capi Vili.e IX., parte dar loro lume

, e forza maggiore. Rapporto dunque ali' anno 1164. , qui recherò di bel nuovo il frammento d'una Membrana in copia da un. Amico comunicatami. T^i Membrana è di certo F, Bugio da Trent,■> , detto in una Pergamena del i z66. Fviter Blaxius Dei Ö* ^poftolice Sedis gratin Epifcopus Va- zifchafienfis ac Reverendi]!, in Xpo Vatris & A D. ^ Ortinborg eie ed & Cmfirma- L r' Ep: f c - in Vontißcalibus FU.trim Gè- td in ai,« del ,;6 } . f. tu. fms Epifcopus Terißafienfts in 'Pontificai, vie*- rim Generalis

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(1760)

Seite 100 von 503

Capo Quinto. 61 non averte la mente troppo prevenuta contra il noftro Santo ) del Tuo abbaglio , mentre ivi col. 5'7<5- parlandoli della Sinodica prodotta dal Martcne, non fi rapprefenta come Sinodica del Conciliabolo Lo ài gì ano del xi6i ma come Sinodica del Conciliabolo Tavefe del 1160. Non effendo- ü dunque accorto egli punto ci' un errore così vifibile , e palpabile, non altronde panni che ciò nafeer polla, fé non fé dall' infinita pre mura che avea lo fteflfo Avverfario di far vedere per

diritto e per rovefeio, che il fommo della colpa ( fu e parole pag. 137. ^Apol. ) d'^Al~ berto non conßße precifamente mil' incominci amento dello feifma, qual era il Conciliabolo di Tavia, ma nella perfeveranza, e fermezza in quello ; fino z foferiverfi alla prete fa Sinodica del Conciliabolo Lodigiano neli' anno appretto Seguito. Ciò ch'egli lufingafi d' aver non clic provato, ma ancor der' /Irato , fino a gloriarli pag. 68. e pure fi è provato VlM.OSTKjfflV'jiMEK-. TE ^ anzi non folo l intervento

al Conciliabolo di Tavia ß è provato, ma ancbz a quello di Lodi, convocato un anno appreffo per conferma del primo. Vili. Ma come lo ha provato dimoßrativamente ? Non altrimenti che col rimandarci agli ofnecdoti del T. Alartene To. 1. pag. 447- > ove per altro del Conciliabolo di Lodi non fa (Ti alcun motto: il che è una dì- moftrazione firnile a quell' altra dello fletto Apologifta pag. 300. col. 2. noe. 20., ove per dimoftrare , che Conrado Vefcovo di Trento inveßl 4' un Caßel/o \Aldrigbetto di Caßelbarco

, cioè nel 1198., era morto Aldrighetto, ne da Conrado Vefcovo di Trento d' alcun Cartello in vertirli porca. Se tali fono le dimoftrazioni del noftro Loico , di qual calibro faranno mai le altre pruove conghietturali ? Che direbbe , qua- lor le comparali alle pera mezze, che cadon dall'albero? Che direbbe altresì , fc qui gli fi rendette la pariglia , rinfacciandolo di quella moU ta ignoranza , con cui egli s'avanza a dileggiare, e deridere uno de fuoì più modelli Avverfarjc 1 (a) Io però penfo

meglio di compatirlo per aver- r ,a > , a ' tro 'ella citata Dlflcrtazhnc Jip.flelare idi Origine della Ciac fa di *Aquì- iija P3R. 150. c fcg. rotto ogni fret>o di Crmiana moderazione ebbi a sfof,arfi in maniera contra tutti c tre gli Apologifli del noftro Beato , fmo ad hifultsrli qua] bramo d' infuìft giullari , cd a buccinare l a io re profonda ignoranza , e ccc-.ta m fur .il fu nere di fi !ld )< unita a(i ' na MdUrabil rj'X. tanza, € pr'tfunzion di fapcr:. Fa compatrio ti e chi krive con tanto

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(1760)

Seite 199 von 503

i6o Notizie Ißorico-Crit. del B. lAMß. Teftimonj tanti Terrazzani, o Villani, concie vediamo eifere flati tari« „ ti Uomini privati notati per Teftimonj. V. P. ha miglior critèrio „ di me ec. „ XXIV. Finalmente in data da Fano 23. Settembre 1758. fi com piacque di così fcrivermi quefto incomparabil Signore, gloria ed orna mento della Città di Fano : „ Sempre più mi riconofco obbligato a 33 far ciò, che conviene ad Uomo onefto. Debbo refutare due Docu- 3 , menti da me ftampati fenza efame fopra

la loro 'finccrità. Dio buo- 3, no ! Il Muratori 5 che tanto ha criticato il Baronie , S. Pier Damia- ,3 no, S. Antonino, e tanti altri Storici, ed ha creduti falli tanti D q . ,, cimenti, pure non ha criticato il mio del i t £ 4 , 5 e T ha ftampato 3, nelle fue Differì. Italic, med. oiev. To. 1. Aveva pure ftampato il 33 Muratori un alti a. Sentenza del 1183. nella DiJJeft. 14. 5 la cui for* „ mola ha una figura di fentenza . E come potè dare'il titolo dì „ Sentenza al noftro Documento del 1164

. , dove non V è fottoferi» ,, zione del Giudice, non vi è pena al trafgrefTore, non vi è nota del „ Regno d' Italia, nè dell' Imperio, non vi c narrativa del fatto, non „ vi è decifione del Giudice ? In fomma poteva eflferc la aftratta nar- 5 , razione del giudicato in fuccinto, o fia memoria femplice , 0 noti- 5, zia dell'Atto, ma non mai poteva dargli il titolo di Sentenza . Nè „ ad un Atto pubblico , fatto avanti ad un Imperadore , poteva fup* „ porfi, che per Teftimonj vi doveflfero effere tanti

di niun conto , e „ carattere. Finalmente era caufa d' un Vefcovo Fermano, un Vefco- 3, vo di Trento giudicava; almeno vi apparile un Principe Tede fco per „ Teftimonio. Se l'Abbate D. Luca Antonio. Gentili, che gli mandò 3, il Documento del. 1164., gli aveffe mandato l 'altro del 1165. , che ,3 pure ha -qualche figura di creare un Conte/*; , il Muratori lo ftam- 3, pava pel concetto, eh aveva del Gentili, il quale in verità era va-» lentuomo in lettere. „ Ottone Morena da Lodi trovoffi nella guerra

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(1760)

Seite 158 von 503

ri conciliati, Vefcovo alcuno, 0 Abbate della Diocefi Trentina; perchè il iloftro Àdelpreto lafciò la fua Chiefa perfettamente cattolica, ed ubbi diente :al yero Ponteiìce. Per altro alla detta Concordia intervenne, co- ine cattolico , -non pur Salomone legittimo SuccefTor d' Àdelpreto, ma ancor l'Abbate, o fia Prepofito di S. Michele, che meritò quindi di ri portarne da Alelfandro III. una ragguardevole Bolla (b). Sembra per tanto verifiinile j che Albert inus Epifcopus , nel Diploma del 1164. no- mina

Capo Ottavo. ' 119 guò T errore tantofto alla comparia di Tbeuialàus Epifcopus Vkentinus. Così tìel cafo noftro fu fuppofto ali Ughelli , che all' Atto di Fano del 1154. prefiedefle qual Vicariò Imperiale d 'Italia un Alberto Ve- fcovo di Trento; ma ora mercè il Documento più lincerò, e piì, cor retto, prodotto dal Sig. Muratori, fìamo al chiaro, che non Alberto Vefcovo di Trento, ma <Albertinus Epifcopus vi comparifce. XVI. E nell'udn^ 0 nominato <Albertinus Epifcopus , fenza farfi cen

no della Città, di cui foffe Vefcovo, vienfi, fe mal non m' avvilo, non ofcuramente a comprendere, eh' egli ( parlo nell' ipotefi di tal Do cumento ) verifimilmenre effer dovette un Vefcovo dagli Seifmatici in- trufo; non eflendo mancati in tempo di sì lungo Scifma più Vefcovi intrufi* Imperciocché riferendo Ottone Morena nel fuo Cronico Lodi- giano, che nel Concilio, o piuttòfto Conciliabolo di Lodi del 1161. i Vefcovi di Brefcia, Piacenza, Bologna &c., depofìti /nere irrecuperabili- ter, forza è che

- Cd) Il Tlacentinus effer già non pot^.nè Tfeoaf, nè tampoco Teobaldo , tutti e due Vefcovi legittimi Piacentini, molto amati da Aleffandro HI. Veg ? afi 1'Ughelli To. 2. co'' 21 .6. e fegg. ;f u dunque egli intrufo; fic- come tntrufo fi fu pur anc h e il Brixienjir. poiché ramo Raimondo , quanto Giovanni , amendue legittimi Vefcovi di Brefcia, furo no mai Tempre aderenti al vero Pontefice 4 fu di che può legger fi la Brixia Sacra del P. Giangirolamo Gradenigo pag. 2ti.e fegg. Intrufo il Fvormatknfu c/eli

us , e fors* anche intrufu il BalncoTCg'is nfu . Lo fteffo dica il del Faventinenftt, fe vero è ciò, che fi atrefta nelle Note preiTo 1'Ughelli To. 2. hai. Sncr. col. 49S. not- 1. ( b ) Comincia: jtkx.màtr T.pifcopus Ner vus S: tv or um Dei DileUis li/iis Unge/btrth 'Pr<epofito sonBi Michadìs &> fuit Fr.rtribiu i?Y. Dat.Ccnct. in Kivo ^4Ito per m-tnum Grafu- tti S.R.E. Subdiactnì Ip'H.otarii IIII. ] t i :is lndì8. Jo. Incarnai. Dow. .Anno MC I. XX I'll. V 'intervennero eziandio llcinrìcut Comes d- 'Piano

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(1760)

Seite 130 von 503

Capo Settima. 91 'effe arbitror , così tal invenzione nulla ha di verifimile; anche per quel la ragione ritoccata dal medefimo Grozio } che mimici Fridertci Barba- rojfae Imperatori* famain fparfevunt libri talis quafi jujfu tllius fcripti. Forfè tutte le calunnie, che da ninnici fi fpargono , hanno del verify mihi Se valeffe il dire cit. pag. 13J. ^Apol 3 cbe il foto efere flato cre duto capace di frommere il più empio , e fcellerato libro , che mai cadefe in mente umana , fa poco onore a quel

* Attanagio, mentre conceduto 3 che fojfe um calunnia de' fuoi nemici 3 non mai però queßi farebbero ricorfi ad un' invenzione, che non fojfe fiata almeno verifimile. Similmente nulla ebbero di verifimile le calunnie de' perfecutori Gentili, che attribuivano ad arte magica i mi racoli operati da' Santi Martiri . Il noftro valorofo ^ipologifla , giurato nemico del B. Adelpreto, quante calunnie , che nulla hanno di veri finii- le , non ha fparfe contra di lui? Quindi elleno faranno mai Tempre po co onore

, non già al Santo, ma bensi a chi ne' fuoi Libri osò di cosi fpargerle, e divolgarle- Ma checche ne fìa del giudizio del noftro Critico troppo fvantag- giofo all' Imperador Federigo, meglio fia l'attenerci al preallegato fen- rimento del Sig. Muratori i molto eflendo lungi dal vero, che in cun« Sìis a&ibus fuis Dea ó* Ecclefiae adverfabatur inique (a) , che niuna vir tù da Crifliano abbia moftrato , che abbia del verifimile almeno il fob effere creduto capace di promovere il più empio, e fcellerato

libro, cbe mai_ cadejfc in mente -umana 5 e che 5 come fembra fupporre il medefimo Critico, del di lui favore, e protezione imperiale godeffero i foli più impegnati Scifmatici; di modo che fofTe lo fteffo l'effer amato da queirAugufto ,e l'effere ging to nimico del vero Pontefice. Egli certamente dimoftrò amore e rifpetto an. Mi che . S') Porfe Deo is* Ecclefiae adnerfabatur ■ tntque 1 allorché per la nuova fabbrica del— la Chieia di S. Baffi a no in Lodi Nuovo ebtuht trìgtnta librai denarìorum

Itnperialìum, al riferir del Cronico Lodigiano.«* Oh quanto (là bene in tutto e per tutto il Terenziano 'ige at quìi «imitimi II perchè leggendofi negli Atti d' Aleflandro III. preffo il Baro«, nio all'Anno 117*- num. 7., idem Frìdt- rìcus non videbutur ad ulta bona opera indi' nari, il Baluzio vuole che fi legga , non già ad ulta bona opera , ma bensì ad alìqué betta optra-

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(1760)

Seite 207 von 503

i68 'Notizie Ißorico - Cr it. dei B. tAdeìp. '~\ Vili. E così pure non fu prefente nè allapubblicazion di ere Diplomi del 1159., l'uno dato nel Territorio di Tortona, l'altro in Modena ( a) } il terzo in Lodi (b) i nè all' efpugnazione di Crema nel mefe di Gennajo del 1160. con Pellegrino Patriarca ; nè con altri Vefcovi alla Convenzio ne folenne del 1161. tra Federigo Imperadore da una parte, e tra Ram- berto Confole Pifano dall' altra (c) ; nè al celebre Diploma Dat. ante portas Civitatis

Kalendas Septembris ; avvegnaché con più altri vi fi vegga regiftrato Vo- dalricus ^Aquilegienßs Ecckfiae eleEìus (e) ; nè con quefto medefimo Pa triarca d'Aquileja alla Traslazione del Corpo di S. Baflìano da Lodi vecchio a Lodi nuovo nel 1163. ; nè al magnifico Diploma pubblica to in grazia del nobile Moniftero di Tegernfee nel 1163. , cui inter vennero più Vefcovi, e tra quefti eziandio Hartmanno Cattolico e San to Vefcovo di Bretfanone (f) ; nè all'Inveftitura e Feudo'Imperiale perpetuo fopra tutta

l'Ifola di Corfica, e fopra le pertinenze di quel la, accordato alla Città di Pifa nel 1165. (g) ; come neppure alla rio- verofa Comitiva Imperiale formata da più Vefcovi e Principi dell' Im perio '' ' ' _ ' ■ ■! IH (a) Predo il Meichelbeckio To. 1. Hiß. Curia Imperiale celebrata in Torino par- r 'li . ' a pur anche Burchardi Éptflola appo Mar- ri 247. quardo Frehero To, i. pag. 236, inter Ger~ (c) E legnata nel To. 1. della Part. 1. manicar. B^cr.Scriptorcs ^ ed appo il Sig*Mu- del Supplimenco del

Corpo Diplomatico del ratori To. 6. Scriptor. Rer. Italicar. col. ?i2. Du Mont pag. 52. così: ABa (unt baec A. (/) ^ABa funt baec anno Dom. Incarnat. D. I. MCLXl. IndiB.lX. Reg. I).Frid. Rom. M.C. LXIII. InàìB. XL (&c. Datum Augu^ Imper. gforiofijfmi Anno Regni ejus X. Imps- flae feliciter Amen. I nomi de' Vefcovi inter rii vero VII. Datum Vapiae pofi defiruftionem venuti : Conr. Tätavienßs Epifcopuh Hartvvicus Medioìani FUI. Idtis Aprilis. Amen . For- Ratifp. Epijcopus, <Conr. AuguflanurEpifcopui

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(1761)

Seite 509 von 828

41 2 DOCUMENTI (/) Quelli nel primo Volume fi è provato Vescovo Cattolico. (m) Querto delpreto Conte di Eppan e/Ter dovette fatto fu di tutt' altro tor no da quello di Federigo ed ^Arrigo Conti A' Eppan, che nel 1158. misero sacrile gamente le mani sopra la venerabil per- fona dei nofiro Prelato. ( n ) Io lo crederei del Borgo ài Falfu- gam, Valle nominata poc'anzi in que lla medesima Carta. (0) Lo stello che il nominato Gtndol- fino nelle precedenti Carte. (p) Da questa Carta dunque autenti

cata da tanti, come pure dann due pre cedenti ( tutte c tre del nóo. h abbia mo, che il nofiro Vefcovo fi tenne mol to lontano da quell' Imperadore Scisma tico, al cui lato sempre affido pretenckfi. Si potrà dunque credere, eh' egli svelle cotanto impegno per lui, che non gii po rcile permettere d ejfere in Tremo, o al trove lungi da lui, ma che anzi i' obbli gane a corteggiarlo fempre , ed a dißin- guerfi nel favorire un lmperadore matemet- uzzato ? Vero è, che dalle predette tre Carte non

fi ha, ch'egli non potedeede re (iato presente al Conciliabolo di Pavia, che fi aprì et 5. di Febbraio d-:l 11 ÓG., e durò fino agli i l. di quel m~f: ; ma dal vedere nelle medefnne Carte, che il no- Hro Vcfcovo te ne flette entro tal anno ilalf lmperadore molto di scolio , c che seppur intervenne prima al gran Con* gretto di Roncaglia, che per altro ad é'.To Augufto cotanto premeva , come r.o tampoco all' espugnazione di Crema nel Gcnnajo del néo , e che altresì diede prima chiare riprove del l'uo mol

- tj rispetto alla Santa Sede, contra di cut nini olirà vali lo fletto Augufto non poco adirato, quindi può arguirsi, che o il noftro Vefcovo al prefato Conciliabolo «on fu presente, o le vi fi trovò, non , VV| però certamente come um de pri- Mtvißn, e de' magiari favoriti di Fe- i'nlTr ' a fianchi di I mi , e tort(77un- M'ßmpr,, ai vi fi foMofcridc Je ,oa fe con la cattolica p ròte dazióne, di cui parlammo nel Cap. IV. del primo Vo lume, e di cui scrive 1'Hanfizio To. I. Germ, Sacr. f. 317, Certa cofa

Laurishamenfe , in cui bensì, oltre Imperador Federigo , vengon lodati, coirne tuo, partigiani,.i Velcovi Merma- Ho di Verden , e Daniele di 'Praga , come pur Regenoldo Eletto dì Colonia, e Criflin- no Merfburgenfe Trepofito, ma lenza farli del Vcfcovo di Trento menomiflimo cenno. Vegga fi Chron. Lamsbamen. To. 1. Rer. Germ. S cr iptor. pag. 148. ac feq. , dove fi avverte, che non per quello il detto Enrico fi determinò per lo Scisma » ma che anzi in neutram fe partem pronior inclinavit. Egli è fuor

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(1760)

Seite 208 von 503

pofto a S. Salvatore pretto Pavia (&)., in cui i Genovefi giu rarono ad effo Imperador fedeltà . E non per tanto vi furon prefen- ti al riferire del medefimo Corio, Rinaldo ^frcivefcovo di Colonia, En* rico Vefcovo Teodiefe ( leggi Leodiefe ) Ordiebe Vefcovo Baßhefe, Ermano Vefcovo di Coflanz# , Ermano Vefcovo Fardiefe ( Vc-rdcfe ) Uto Vefcovo Uvetnburgefe ( Nurimburgefe ) Ermano Vejcovo lldefefe ( Ildenfeheraefe ) Grarfedonio ( Garfendonio) Vefcovo di Mantova ec. Non ve lo fcorgo nè tampoco nel

Diploma famofo del 1160. in data da Lodi 16. KaL Maii, rapportato dall' Ughelii To. 2. ltd. Sacr. col 371 . ac feq. , in _ cui furo-» no confermati tutti i Diritti e Privilegi a Guidone Arcivefcovo di Ra venna, febben per altro v' intervennero, quai teftimonj, alla pubblica lo n del medefimo Rumbertus Faventinus E pi fco pus , ^Albertus Reginas Epifcópus , xAlbericus Laudenfis Epifcópus &c. Non in altri deferirti dall' Hundio T. 1. pag. m. 78. 247. ec. Ne .tampoco in quelli preffo le Antiqui tales

Medii ^€vi del Sig. Muratori ; per grazia di efempio nè in quello di Lodi del 1161. ( To. 6. col. 243. e feg. ) cui per al erò furon prefenti Rainaldus Colomenßs Elecìus, Ebe? a? diu Banbergenßs E pi' feopus &c. 5 nè in quell'altro di Pavia del 1162. ( ivi col. 259. e fe<\) nel quale tra teftimonj fi annoverano Rawaldus Coloni-tnßs <_A tc biepifcopus, £tndtus Lugdumnßs <Archiepifcopus , Henricus Leodienßs Epifcópus , Ordibo- nus Baßlienßs Epifcópus, Henricus Conflantienßs Epifcópus &c. ; nè nel

terzo di S. Salvator preffo Pavia del 1104. ( To. 4. col. 257. e feg. ) ove fi nominati Conradus Maguntinus <Ar chiepifeopus s Rainaldus Coloni enfi s ^Arcbiepifeopus, Hen s ricus Leodicenßs Epifcópus &c. ; nè nel quarto di Pavia (leda preffo S, Salvatore del u6j. , riferito nello ftefl'o To. IV. col. 259. , ove tra' teftimonj ricordanti R. Coìonienfis oìrebiepifeopus & Flenricus Leodienßs E pi-, feopus &c. Volume Trimo. Y Iq ( a h lABtt funt haec anno Dom. lncar. mil- lefimo cent efimo feptuagcfmo

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(1760)

Seite 450 von 503

Capo Ve ni e fimo. 411 dihofirativa. Attefochè il P. Martene ivi non fa motto di Sinodica del Con tili obolo Lodigiano , nè reca altra Sinodica fe non fe una Sinodica infinta del Conciliabolo <Pavefi, che non merita maggior fede dell' palagi a 0 che qui andiamo ft acci andò . Sbudellato fogno , e chimera , anzi m,olti sbardellati fogni, e chimere fo no 6. pag. -25. e fil- oipol. Ho detto y che Gilberto negli anni 1164. e 116^5- efer citò in Fano l'uffizio di Vicario Imperiale, e quanto al 1164

mini ft ero 5 e da Canoni con tanto calore inculcata, e prefiritta ec. Imponìbile altreù riufiira il fi hare que ft a refidenza tra li i 8- di Giugno del 1161. e il primo di Settembre dello ftef fo anno , ne' quali periodi di tempo ^Alberto fi trovò in Lodi al C onci li ab 0« lo y e a Landriana fui Milanefi 3 fimpre a fianchi dell' Imp er adore ec. Tut ti sbardellati fogni, e chimere. Sogno , e chimera 5 che fia rimafto fimpre a fianchi dell' Imp er adore , poco curando la refidenza nella fua Chief

a 3 per altro neceffarifßma al fuo miniftero, e da' Canoni con tanto calore inculcata, e prefiritta , quegli che per altro così facilmente diftaccoflì da' 'fianchi dell'Imp er adore , fino a neppure intervenire con elfo lui 5 e con pia e più altri Vefcovlj alla gran Dieta di Roncaglia, come appunto rntefo del Diritto Canonico ( pag. 77. dipoi. ) più degli altri in quefto affare 5 e «quindi aflicurato anche pofcia prefente nella fua Diocefi da più Carte autentiche 3 e certe % Sogno , e chimera , che

fiafi trovato a' 18. di Giu gno del udi, in Lodi al Conciliabolo ; quando di ciò niun Documento 'He parla J fuorché la fogliata Sinodica del Conciliabolo Lodigiano che nè freffo il Martene y nè preffo altro Scrittore a me noto fi legge. Sogno 3 Ve chimera y che giufta il Diploma di jrefio pubblicato dall' yjmiam , in Fa- 7io/ efircitajfe lo fteffo uffizio di. Vicario Imperiale} quando fecondo il pri mo Diploma dei 1164. preffo lo fleifo ( Amianì, non già Alberto Ve- ìfcoyo Trentino efircito

l'uffizio di Vicario Imperiale , ma altro Pefiovo d'i jmme-'Mertmo ; e d il fecondo Diploma del 116.5. appo il medefimo Rimani cfprime bensì il nome d'Alberto Vefcovo Trentino, ma ora tal s j Diploma per avvifo dell* ìfteflfo Amiani è riputato illegittimo , e fpurio- Wognóy c chimem y che 1'UghcÜi non dia /' intero Documento , ma foltanto ^ fifianza nel To. 2. col. 693. , quando anzi To. 2. col. 693. e fig■ à intero in te ri {fimo co\Y Recipe Documenti/m , come ognuno può vedere F f f 2 ^ pref-

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(1760)

Seite 94 von 503

fcapo Qui ni 9 , 5 5 certamente poco onore a chi 1' ha prodotta in campo qual inefpugna» bile Achille, e dimorerebbe quindi grande mancanza o d' occhio ^ o di candore, fino a recare a più d' uno, che non ama tanta moderazio ne, e riferì}.!, la rentazion di chiamarla un' aperta menzogna , ed .impo- flura , non che una pura e pretta chimera. Chieggo dunque di nuovo, dove cosi celebre Sinodica del Conciliabolo Lodigiano fi trovi ì Rade- vico non ne fa motto , che pur ne dovrebbe parlare , qualora

il Con ciliabolo, da cui fu pubblicata, congregato Ii forte nel 1160. Non ne fa parola in quefto anno, ne di Conciliabolo Lodigiano, ne di Sino dica, neppur nel fuo Cronico Lodigiano Ottone Morena. Nulla vi leg go di tal Sinodica del Conciliabolo Lodigiano al detto anno n 6o. ne gli Annali Ecclefiafìici del Baronio , nulla nella Critica del P. Antonio Pagi, nulla nelle Coftituzioni Imperiali del Goldaflo, nulla nella Colle- e ione Labbcana di tutti i Concilj cc. Leggo folcanco preffo 1' Ughelli

caduta e fleti Jo la ».one di iai agii Vili. «JiAgofio dello fìeflo anno 1 161. nota ii Necrologio d' Aquile ja preflb il P.dr Rubeis £ceL otquììcjen. e*}. 5 %f,. : vi. Jdui Hi e T*triarcba piut Calum petsii Tefegrimt. Di lui parla con lo de auch Radcvico L. *• C-Co.,ove fi chia ma 'eir cTtiäiiut, plurimifquc Virtuiìbus ador nami, iy cui pTtttrr »fai* 'uHwìtnttm ma* gn$ fetttndiae gratia ìncr.-t. Se egli flato fìa fcgl iuolo del nollro Trentino Otrone ili I'oo, Jo diremo nel fecondo^ Volume

, produren* do il Calendario tldalriciano . Qui piova (<jU tanto il foggiunpere , eh' effendofi celebrato il Conciliabolo di Lodi per conferma del P+-

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(1760)

Seite 98 von 503

Capo Quinto. J 9 al Conciliabolo tenutofi in Lodi l'anno 1161. dall' Antipapa Vittore per confermazione di quello di Pavia? Dove la Sinodica in effo pub blicata? Dove la foferizione dell' Epifcopus T ri dentinus ? Forfè sì fatta Sinodica del Conciliabolo Lodigiano tenuto nel 1161. rinvienfi pretto il P. Martens ne' fuoi Anecdoti To. 1. pag. 447. ì Ma un Argo di cent' occhj non potendola qui ravvifare , dovrò io dire, che chi così la citò, non ebbe nè occhio, nè candore, e che fi fognò d' averla

ve duta, molto più c ^ e uno degli Avverfar; fuoi, da lui figurato qua! l'ijìon.irio , quafi che gli pare/Te di veder dappertutto una Mitra , e mol to più altresì di quell' altro dallo ftcfTo tacciato di grandi , e sbar del Liti fognt , e vaneggiamenti di cervello leggiero , e fino del maggior bollore dell* freneßa? Dirò, che la citazione di tal Sinodica è una sfacciata bugia , e come mai chi 11' ha citata così, /' ba trovata co' fuoi occbj cervieri ? La dirò menzogna fopra menzogna d' un fecondiamo

altri, e eh* è un peccato , ebe in mano di queßa foggetto non capiti maggior numero di fimili documenti , mentre tali e tante maraviglie, da altri non avvertite, ci farebbe egli con ißupore off er vare, che fenza dubbio la Lanterna Magica ne morrebbe di fame , con fimili altri gentilifliini vocaboli, di cui 1' ^Apologia del modcftifTimo Avvcrfario è fornita, ed adorna, e lavorata quafi a mufaico? Dirò in fomma, fem* brar co fa flrana, che fimil paß occhia s' abbia ingozzato il noßro erudito ^Au tore

y e tanto più ßrana , quanto che venne egli quindi a farfi conofce- re uno di que' 'Parabolani ^ da luì ultimamente derifi nella Dijfertazione Epißohr e contra il P. di S. Fiorano pag. 43. , da' quali febbene da qualche tempo in qua ß ßampano libri , ad ogni modo potrebbero contentarfi di leggere , e intendere gli ßampati'i Hon già, non già ; perchè ciò non foffre la moderazione, e modeftia, che ne' finceri amatori del vero dee fnai fempre rifplcndere. H 2 VI. Di ma carità mi fringe a pervadermi

lo ftèffo del big. Apologifta ; nè imiterò l* acerrima cenfara di quefto contro lo Hello Monfig. D.cano , fino ad avanzare pag. 6\. latte fa- -:>'e, e imptfturt, indigni del carattere ci' o- gnl uents Mtflt • Dirò bensì che anzi quefto modo di fcrivere contra talc Perfonaggio per nafeita, dignità, ed anche dottrina rif- pettabile, fi è certamente ìnÀfm dtl caratte ri £ tigni uomt 0nifit. '

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(1761)

Seite 513 von 828

416 p o c u m e n r 1 Principi ; ne vedefi nominato nel Conci- fu tenuto il Conciliabolo Lodigiani ma co- liaboloLod'igiano tenuto in appresso. An- me Sinodica del Conciliabolo Tavefcdel 1 ià zi a ?. di Giugno trovandoli il noftro Pre- Anzi il Ch. P.Domenico Manli affermo Jato lontano dai detto Augusso, non v'ha della medefima fenza cficazionc alcuna : motivo alcuno di crederlo con -effo lui EpifloLu hupts fnbfcriptionss a voratore quo- passato a Lodi , per celebrare dopo soll dam febifviatico

interpolinone plurima vitia- quindici giorni, cioè a' 18. di Giugno,tal tas ifj- • P°* ^ ^ oppofe quale pro- Concilinolo. E così pure non fu in Lo- va dimoftrativa di quella efpretfa folcri- di a' 6. d'Ottobre dello stesso anno 1161. zione: ETISCOTVS TPJDETìTlTIVS, non prefente alla Concordia feguìta tra lim- potè prenderla per Sinodica del Concilia- perador Federilo , e Giovanni Vescovo di bolo Pavefe ( non leggendoti famigliarne Padova. Ad ogni modo non nego, che foferizione espressa ncll Enciclica ,0 ssa

Si- intervcnuco non fia ad altra Concordia nodica, originale confervataci da Radevico, tra lo Actio Augufto», e Ottone Vcfcovo nè figurar potcndofi due diverfeSinodiche di Belluno, che avvenne in Territorio Me ■ emanate nel medefima Conciliabolo di Pa d/o/.^* apud Landrianam , Kalendis Septem - via ) ; ma bensì per Sinodica del Conci' bris, ^4mo Dominicae Incarnat. udì. &c. ; liabalo Lodigiano, onde poter conchiu- dico bensì, che quefta Concordia , fatta dere l'intervento perfoliate del Vcfcovo per

l'intcrpofjzione de' Principi, non fu Trentino a quello medefimo Conciliabo- men giù Ha dell anzidetra, nederogapun- lo del l161. Egli è poi molto lungi dal to al merito del nolìro Vefcovn , essen- vero, che que Vescovi, i quali compo- do alia medefima con esso lui concorfi fero quello Conciliabolo , eccettuatone Hellino Jlrcivefcovo diTreviri , ed Evirar do qualcuno, eh ebbe a rimuover/], fiati fìe- refeovo di Bambeqga , tutti e due Prelati no quegli fteffi appunto, che composto Cattolici, in quel torno

Tatriarcha, non vi fi annette nodica data a nome de' Fefcovi, eh; il Conci- però il cum Suffraganeis fuis ; anzi fi 3 (~ liabolo Lodigiano formarono, ma dataa nome ferma , aver tra gli altri il Vescovo di de Vefcovi, che il Conciliabolo Tavrf: forma- Padova incorfa l'indegnazione di > nno, ne come Sinodica del 1161., in cui dell 'Antipapa. XXXI. ;v„

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(1760)

Seite 117 von 503

7 3 Notizie Ißorko-Crit. del B. <Aàelp. il noftro Vefcovo fu in Trento pcrfonalmente prefente entro il Mefe di Maggio del 1160., come potè fkrfene in Pavia, in Lodi , ed in Lan~ driana, dal principio di Pebbrajo del 11 60. fino al primo di Settembre del 1161 ì SEMPITE a' Fianchi di Cefare ì XVI. Si dirà pag. 68. ^Apol. che ^Alberto quantunque prefente colla perfom in Tavia, fàtè per mezzo d' altri far quefle Carte? Ma nella pri ma Carta originale V in Eccleßa S. Vigila 3 e V ibiqm interrogati

(NB.) in terrogati a D. ^Adelpreto &c. , e nella feconda Carta autentica T in Saig D. E pi fco pi , e T ilio ne D. delpretus &c.; troppo chiaro dimoftrano la di lui perfonale prefenza non in Pavia , ma in Trento. XVII. Si replicherà nella fteffa pag. 68. e feg. , che darli dovea^- no tali Carte intere per offervarfi la differenza dell' \ABum , e del Da mm , termini, che come agì intendenti delia Diplomatica è noto , diver fit a di luogo, e di tempo talvolta importami Ma in entrambe le fuddette Carte chiaro

e lampante vi fi legge il FaEìum , che niuno intendente e non intendente della Diplomatica, lo diftingue da\\'<j£lum> e le prefate Carte intere darannofi nel fecondo Volume per ifventar le impofture di chi vorrebbe far credere il noftro Vefcovo perpetuamente affente dalla Tua Chiefa, per quindi figurarlo mai fempre affiffo al lato d'un Impcrado- re Scifmatico. XVIII. Si ridirà pag. 69. che ^Alberto a 17. d'aprite del 11 60* tra ficuramente in Tavic prefente alt empio atto , con cui dall' Imperador

Fe derigo fu il Vefc&vo di Bellum della dignità Vefcovile fpogliata ; eh* egli an dana corteggiando quel Monarca fcomunicato, e queff impegno non gli poteva, permettere d' effete in Trento a' 12. del mefe fegutnte, tanto pili che a' 1 8. di Giugno, ed il primo di Settembre dell' anno , che Diene appreß 'o , /' ab biamo tn Lodi al Concili sbolo yea Landr iana fui JUilanefe , da che fi vede ìa fm attenzione non per h dovuta refidenza nella fua Cbiefa , ma per fe condare l'ingiufle premure di Federigo

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1805

Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale

Seite 58 von 159

Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei

Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte

Signatur: III 102.554

Intern-ID: 255010

S' incominciò cfanqiié la guerra, cìàll^ parte del Rcrró dalle forze combinate di : austriaci , prussiani, ed altri Principi dell 'Impero. Grandi sono le vi cende , che avvennero in quelle parti, e nel cuore della Francia, vasto ar gomento d' istoria . I francési quando ebbero de 3 vantaggi a.1 Reno volsero le armi anche ad altri confini.- Occuparono- _ il contado'di- Nizza-, e già principiava- l'Italia a temer® di qualche invasione.-Passarono gli anni 1793, e J7p4< nel Genovesato , e nel

Piemonre con varia'fortuna, e la Lombar dia austriaca guernita di truppe sotto- it generale barone llevins restò co perta , e difesa per' tutto F armo 1795'. 11 generale Devins dopo un rovescio' fit richiamato-', e vi fu sostituito il barone di Beaulieu 7 il quale dopo aver militato , come generale di arti glieria ne 5 Paesi Bassi, al principio del 1796- venne in- Milano-, generale in éàpo dell' armata d' Italia. Anche in Parigi dal' Direttorio si pensò di dare il cambio al generale Schere-r comandante

1' armata francese e vi fu de stinato Napoleone Bonaparte. Da relazioni avute, quest' uomo straordina rio, c-he nel corso delle imprese e vicende- divenne tanta insànie, e gran de ,■ è ori ondo da San Miniato nella Toscana ; nacque in Ajaccio piccioli città della Corsica li 15- Agosto- dell' anno 1-769 da genitori di mediocre fortuna ; fu mantenuto nelle scuole dell' isola fino all' età di anni sedici ; indi per la protezione del marchese Maupertuis Viceré dell' Isola venne arruolato in- uno de' collegi

militari alimentati a spese del Re di Francia: in seguito della rivoluzione guadagnossi il cuore di Carnet , come pure di Sarras , ri- quale lo aveva : eonoscmto fedele, e valoroso nella difesa , e. ri presa di Tolone. Questi dunque in- età di anni ventisette creato- generale in capo con trentamila uomini provveduti di artiglieria grossa, ma in gran parte armati di soli bastoni , supera gli alti gioghi alpini, e qua! altro An nibale mostra a' suoi soldati come facile la conquista delle ridenti campa

subito la fama T e la costernazione divenne generale, WtìtO' pià , che ..le gole del Titolo meridionale erano aperte , e la stessa milizia urbana era fra m distiso. Perciò li 17 Maggio dello stesso anno J796 l'imperiai regio Governo dell'Austria superiore di concerto- colla Pro vincia tirolese fece noto , che 1' armata imperiai regia d' Italia era per en trare almeno in parte nel Tiralo , e che già in Roveredo , e ne' contor ni erano_ entrate molte truppe , e li carriaggi di bagaglio con alcuni

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(1760)

Seite 171 von 503

1^2 Notizie lßorico-Cfit. del B. vAielp. elfo Imperadore in Fanio era fenza Curia , nè era in gerader di feilten- ziare fu la rilevante ed aitai grave caufa tra Balignano Vefcovo di Fer mo, ed il Marchefe d'Ancona Guarniero; ficcome per la ftefTa ragione nulla volle rifolvere fu di ciò , che da' due Confoli Genovefi, fopra mentovati, veniva richiefto. E quindi è, che i prenominati Canonici di Fermo dovettero portarfi nella Lombardia, e prefentarfi in Pavia in avan ti di lui> fe impetrar vollero

un Imperiale favorevol Diploma. 16. Per chè forpalfa ogni credenza, che in tutta la gran Raccolta degli Scritto« ri d'Italia dell'immortale Sig. Muratori, non ci fi rechi un menamiflì«, mo cenno del pretefo noftro Vicario Imperiale. Si rammenti quello fo pra olfervammo, e fi aggiunga , che anche dall' lfloria Imperiale di Ricco- baldo Ferrarefe ( col. 572 . To. IX. Scriptor. Rer. ltd. ) fi ha, che nel tempo in cui vuolfi Vicario Imperiale d'Italia il noftro Vefcovo» Vicarj di Federico in Itßltß erari

refiuti , si il sjcono di Colonia ,, che FryyictwYio Duca d'Haecb , fenza farfi motto alcuno del Vefcovo e Principe di Tren to. Che quefti non abbia avuta parte alcuna nel 1164,. nella confecra- zione dei fecondo Antipapa Pafquale fucceduto a Vittore, ma bens* Ete rico Vefcovo di Liegi, fi ha dal Cronifta Reicherfperg;enfe allo ftefFo, anno, da Egidio di Aurea Valle nel Catalogo de' Vefcovi di Liegi, da Tritemio nel Cronico, e da più altri Sritrori. Anche nel Cronico del Morena efprimefi il nome dello

Storico nien te fofpetto, e meglio fu di ciò cfìe qualunque altro informato , e che però più minutamente degli altri deferive la calata di Federigo in Ita lia nel 1163. -, ragion vuole, che qui mettali in miglior lume. Sappiafi dunque, che per attenzione del detto Scrittore, venne, ben è vero y quell'Augufto feortato da' Tuoi primi Miniftri, e tra quefti fi annove ro bensì l'eletto Arcivefcovo di Colonia, i! Vefcovo di Verden, l'e letto Arcivefcovo di Magonza, ed altri ; ma tra' medefimi niun Vefco

vo Albertino, o di Trento, Vicario Imperiale vi comparifce . Dallo fteffo Cronico fi fa 3 ch'effo Augufto quattro giorni avanti leCalende di Novem- ^ rc 'B lorn o di Lunedi, dell 'anno predetto, pervenne a Lodi; che nel profilino Sacrato a due di 'Novembre intervenne alla Traslazione del corpo di S. iano 3 ta da Lodi vecchio a Lodi nuovo ; che a' 16. dello fteffo rnefe,

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(1760)

Seite 108 von 503

di Trento fia intervenuto a' Conciliaboli di Pavia , e di Lodi negli anni 21 60. , e il61.3 come uno de primi Miniflri, e de' maggiori favoriti di Federigo , c non per tanto fiafi ommefla l'efpreffion del di lui nome, si da Radevico, che da Ottone Morena ec. ; fe non fia anzi credibile 5 che Io Scifmatico Autore della feconda Sinodica abbia voluto autoriz zare il Conciliabolo Pavefe coli'intrudervi i nomi de'Vefcovi Cattolici di maggior grido ; e jfe in lomma nella feconda Sinodica comparendo G. cioè

Guido eìe&us Ravenna! con i Vcfcovi Faventinus, Lattdenfts , non iftareb- be più veracemente in efTa annicchiato in vece del Tridentina , il Regi* nm , giufta il Diploma di Lodi del 1160. fopra da noi ricordato, do* ve' 1 - ■ C«) l>a qui agevolmente vienfi ad inten» Cronico di FofTa t . # * , i Anno ma Te. 7. Scripter. Ufr. » Ujm, WW™ F '''- { „ ìrr puerot : e che Alel fandro III. ordirmi! Kódnlpbum pretbjterum & c6n l ccr <™ ,t tum Rpiftopum }„ Fewemmmfi Eccltßa . Parla altresì del Vcfcovo

di Fc- rentino deporto, cui foftitaito venne I* ora nominato Rodolfo, come eziandio del de porto Vcfcovo Amalfitano , e del Vefeovo Tofcolano, l'Abbate Faftrado To. 13.della prefata Collezione Labbeana col. 289. di cendo „ Confecrationem vero eundem Ofta- „ vianuro a Tufculano & Ferentina- s le, fectxt» cxcommunicatis, & Melficen- „ fc jara propter evidentes enormitates fuas, „ <juas protettati funt Rex Angliae& Epi« „ leopi c)us, ipfi Sc eompatriotac , darò na*; „ to & depofito fafcepilTc. v

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Seite 516 von 828