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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1942
¬I¬ ladini dolomitici.- (Collana azzurra); 1)
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Seite 63 von 135
Autor: Filippone, Vincenzo / Vincenzo Filippone
Ort: Bolzano
Verlag: Ed. della rassegna mensile "Atesia Augusta"
Umfang: 136 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ladiner;z.Geschichte
Signatur: D II 88.190 ; II 88.190 ; II 102.516
Intern-ID: 83099
Il primo documento storico sulla esistenza delle valli di Badia e dei loro abitanti risale, infatti, sol tanto al secolo XI. E si tratta appunto del documento di fondazione del convento di Gastelbadia o Soli li enburg. Era da poco morto il conte Ottorino o Otvino, signore della Pustrissa, del Norital e di Lurn (che aveva diviso i suoi possessi tra i suoi figli Gerloch, Enrico, Hartwich, e Volcoldo, e si era poi ritirato a vita di eremita, dopo un lungo pellegrinaggio in Ter ra Santa). Il primo

dei suoi figli, Gerloch, ereditò il comitato di Lurn: il secondogenito, Volcoldo, si ebbe in eredità la rocca di Suaneburg (forse da Sühne, che significa 'espiazione', o più probabilmente da un toponimo antico in summo) o, come sì disse comu nemente di poi, Sonnenburg, insieme con le terre del torrente Gadera; ad Enrico toccò parte del comitato di Lurn; l'ultimo figlio, Hartwig, abbracciò la vita ecclesiastica e divenne più tardi vescovo di Bressa none. Volcoldo } mite e pio per natura, si dedicò

ai bassi servizi ecclesiastici, con l'ordine minore di levita: e, preso da zelo religioso, volle donare la rocca e il ca stello di Sonnenburg alle monache di San Benedetto perchè vi sorgesse un convento. Provvide anche al sostentamento del nuovo mo nastero. dotandolo di gran parte delle proprie terre e nominandovi come prima badessa la propria nipote contessa di Wichburg. Così nella dotazione del monastero di Sonnenburg furono comprese le terre della valle di Badia e di Marebbe: dal territorio di Plism

(presso l'attuale Comune di Marebbe) sino al fine Sora (presso Col- fosco) o, come altri interpretano 1 , sino al Saré (che scende da Lagazuoi e si getta nel rivo di San Cas si ano) 1 ). *) Cfr. C- BATTISTI; I nomi locali delle valli di Badia e Marebbe. Parte I, Firenze, Rinascimento del Libro, 1940, 19 sgg.

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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1920
¬La¬ passione del Tirolo innanzi all'annessione : con l'aggiunta del progetto d'autonomia presentato al governo italiano dalla Lega Tedesca (Deutscher Verband)
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Seite 92 von 192
Autor: Grabmayr, Karl ¬von¬ / C. di Grabmayr
Ort: Milano
Verlag: Vallardi
Umfang: 189 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol ; z.Geschichte 1918
Signatur: II 102.148
Intern-ID: 420137
a favore dei ladini, anche perchè una attiva propaganda italiana nelle singole valli vi si opponeva validamente. Questa circostanza è del massimo interesse e depone a fa vore del rigido sentimento nazionale ladino degli abitanti delle Dolomiti, e del loro carattere popolare intatto e ro busto. Questa fedeltà alle tradizioni nazionali e al proprio ca rattere, pure in mezzo ad altri elementi estranei, designa i ladini come tenaci abitatori della montagna e si spiega con l’isolamento quasi

ermetico della patria loro dal resto del mondo. In naturale dipendenza con la situazione geografica sta lo sviluppo dei rapporti e delle comunicazioni, in cui fu de cisiva l’influenza della maggior vicinanza della parte te desca del Tirolo e la maggiore accessibilità delle strade che ad essa conducono. Dalla. Gardena e da Badia le vie di comunicazione conducono direttamente nella Valle dellT- sargo e della Pusteria. Le altre valli ladine sono indiret tamente congiunte, per mezzo di buone comunicazioni

o per Gardena o per Marebbe, coti queste due grandi ar terie del traffico tirolese; così, Livinallongo è congiunto al nord attraverso alla profonda e facilmente praticabile Sella di Campolongo con la sorgente della Val di Badia, mentre dal Sud è separato da una profonda e incassata stretta. La Val di Fassa ha, a sua volta, nella strada del passo dì Costa Lunga, una comunicazione assai più breve con Bol zano e l’arteria commerciale della Valle dell’Isargo, an ziché con Lavis e Trento per la lunga

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