Il primo documento storico sulla esistenza delle valli di Badia e dei loro abitanti risale, infatti, sol tanto al secolo XI. E si tratta appunto del documento di fondazione del convento di Gastelbadia o Soli li enburg. Era da poco morto il conte Ottorino o Otvino, signore della Pustrissa, del Norital e di Lurn (che aveva diviso i suoi possessi tra i suoi figli Gerloch, Enrico, Hartwich, e Volcoldo, e si era poi ritirato a vita di eremita, dopo un lungo pellegrinaggio in Ter ra Santa). Il primo
dei suoi figli, Gerloch, ereditò il comitato di Lurn: il secondogenito, Volcoldo, si ebbe in eredità la rocca di Suaneburg (forse da Sühne, che significa 'espiazione', o più probabilmente da un toponimo antico in summo) o, come sì disse comu nemente di poi, Sonnenburg, insieme con le terre del torrente Gadera; ad Enrico toccò parte del comitato di Lurn; l'ultimo figlio, Hartwig, abbracciò la vita ecclesiastica e divenne più tardi vescovo di Bressa none. Volcoldo } mite e pio per natura, si dedicò
ai bassi servizi ecclesiastici, con l'ordine minore di levita: e, preso da zelo religioso, volle donare la rocca e il ca stello di Sonnenburg alle monache di San Benedetto perchè vi sorgesse un convento. Provvide anche al sostentamento del nuovo mo nastero. dotandolo di gran parte delle proprie terre e nominandovi come prima badessa la propria nipote contessa di Wichburg. Così nella dotazione del monastero di Sonnenburg furono comprese le terre della valle di Badia e di Marebbe: dal territorio di Plism
(presso l'attuale Comune di Marebbe) sino al fine Sora (presso Col- fosco) o, come altri interpretano 1 , sino al Saré (che scende da Lagazuoi e si getta nel rivo di San Cas si ano) 1 ). *) Cfr. C- BATTISTI; I nomi locali delle valli di Badia e Marebbe. Parte I, Firenze, Rinascimento del Libro, 1940, 19 sgg.