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Umfang: XVII, 462 S. : Ill.

Ort: Trento

Verlag: Monauni

Sprache: Italienisch

Signatur: III 103.346/1

Intern-ID: 337105

. Capo Ventefimo. 435- un Vefcòvo non è già un morir da Innocente 5 ma da uno de' maggiori fcellerati del mondo, e cofa da non poterli fupporre come materia di martirio, e nè tampoco come fcufabile, neppur giufta 1* avvifato abufo de' fecoìi dell 1 ignoranza ? Dove la buona fede in figurare pag. 112. co me a lui fuppoßo 3 che nel Calendario MS. del Meß ale Udalrìciano compa rirono benà X Vigilio , e S. Majfenza , ma non i Martiri Smunte fi , quan do e fio Calendario fa di Ior efprefia

rimembranza; Calendario , che tanto fu da lui veduto ( fe nzä che gli fi potefle fupporre una cofa per l'al tra ) quanto pag. 285. dallo fteffo Mefsale, che Io contiene, egli tra- fcrifse il Catalogo de' Vefcovi di Trento, fcritto intorno all'anno 102 1. ? (a) Ma che dico e[[o Calendario , quando nel Corpo del medefimo Mefsale Udalrìciano fi recitan i loro nomi al Fonte Battefimale, ed anche pro pria Mcffa vi fi preferive ? Quindi nè tampoco fi ommettono nel Ca lendario Adelpretano, e fi ricordan del pari

nella Letania al Fonte Bat- tdfimale, anneffa al Meffale fimilmente Adelpretano, e-fino rammentanfì nel Canone della Meffa (b) ? O egli dunque veduto avendo il detto Meffale Udalrìciano , ha veduto pur anche il Calendario MS. , che itagli alla tefta, sì, o no . Se no ; gli occhi di Tantoffo fono tutti di.lui . Se sì ; quando con gli occhi di Tantoffo non lo abbia letto, forza è il dire, che niuno abbiagli potuto falfamente fupporre, che nel Calendario MS. del Meffale Udalrìciano comparivano bensì

- intorni all' anno 1022, 5 0 pag. 2 9 j , col. i- fi afferifee, che viveva chi lo fc riffe nel principio dell' Uftdscimo Sc colo. , Certa cofa è , che febben l'epoca Ub anno * hearnationis Dai »rl Jhü Xpì M XXII. figni- fica Hljfenno dell' elezione d' Udalrico II. » Ug» pjentiarv. però addita contemporaneo lo Scrittor del Meffale » e del Dittico inferi tovi*' * * (b) Non rechi maraviglia, che nel Com- '■muHìcantes isn memorìam venerante ! {9V. del j^PMTale Adelpretano fienvi inferiti i nomi !Ìft

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 171 von 828

74 <A K N 0 T , di mano in mano fedelmente fino a > tempi fuoi derivata ; e moki lumi ritrai - potè dal fuo illustre Antena to ofntonio da Prato, uomo dottif- sich del pari che piiflìtno, merce- chè Fondatore del Moniftero della SS. Trinità dell' Ordine di S. Chia ra in Trento , e Scrittore di più Libri, cioè ( al riferir dei medefi- mo Innocenzo pag. 23 9- ) De Re publics 3 de Feudi s, de Secundts Nu- ptiis, de Ludo, de Repertorio in Bar- iboìum. Nè fi manchi ancora di ben ri flettere, che

battezzato qual Beato il nostro sAdelpreto. E chi potrà per- fu aderii, che una Chiefs, come là nostra, così dilicata e ritenuta nel riconofcer quai Beati i fuoi Vefco vi , cadeffe nella follia di negar ad altri più degni quel titolo, da està indebitamente ad sAdelpreto accor dato > Che abbia trasandati i più meritevoli per appigliarsi a chi sta to ne^ foste tuet'* affatto del mede- fimo indegno? Che abbia in ma- fZ/ONl teria di religione con la più con dannevole fuperftizione fpacciato a* fuoi Fedeli

non furonvi altri San ti ; così molto meno tien T argo mento di chi dal Culto men und verfàle , e folenne dato ad sAdeU preto , fi avanza ad arguire , che dunque egli non fu ne Martire, nè Santo. Bensì dall' <Jdelpretti Vin Beati del Dittico, e dall' Vili. là. Mari. Hic obiit ^Adelprefi 2 eß dell' annesto Calendario, penfo di poter più ragionevolmente argo mentare ^ che dunque e fu Santo 5 e fu Martire ; cominciato avendo la fua gloriofa carriera dopo la mor te di Ebrardo feguita ( come nella Nota

precedente dicemmo ) a' 18. di Giugno del 1156. , ed avendo la compiuta , e coronata col San gue fparfo per ia fua Chiesa agli 8- di Marzo del 1177. Quindi ma raviglia non è , fe in una Carta Originale del Vefcovo Egnone s che in feguito di questa nostra Raccol ta daremo ) del 1258. venne con fide-

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 116 von 828

DITTICO I lìarfi tra di loro nel fenfo già detto. Si noti eziandio ( per nulla dif* finiulare) che febbene 1 * ut àìgnm in pr adi Eia Urbe Tontificatus tertia loco fufciperet dignitatem z & Epifco- pali th'tono more apofiolico confederet 3 leggefi negli Atti dell' infigne Bi blioteca Capitolare Veronese, da cui noi ftefli li daremo in quella noftra Raccolta fotto il num. IV. fedelmente trascritti ; il Codice pe rò , dove contenganfi , non v' ha motivo di crederlo più pregevole del noftro

, di cui qui fi favella . Lo Scrittóre di tali Atti fi dimoftra certamente poco perito , nè fi fa baftantemente conoscere d' avergli scritti fuìlo fpirare del IX. Secolo , lecondochè rApplógifta noftro pre tende pag. 282. Che fé è preziofo tal Codice quanto più lo farà il noftro Dittico Udalriciano , e co me tratto da altro affai più vetufto, e come contenuto in un Libro Li turgico di gran lunga più preziofoì Che però finattantochè non fi pro durrà un Codice contrario più pre gevole del noftro

, fuffifterà mai sempre T autorità rispettabile del noftro medefimo Dittico. Da tutto il fin qui detto racco- gliefi 5 che T » Abbondanzio nel no ftro Dittico immediato Succeffòre di Giovino 1 non è il Vefccvo Trentino intervenuto at Concilio d* Aquileja del z8i.; e che perciò non v* ha ragione d' abbandonar la fucceflìo-* ne de' Vefcovi dopo Giovino , ed Abbondanzio, nel noftro Dittico re- ■ g'ft rata , e fino a S. Vigilio prodot- -y^LRici^iup: 19 ta. Il di più fi riferba ove dell* im mediato Predeceflore

dello fteflfo S. Vigilio parleremo più fotto. CLAUDIA NO. (7) Quefti non può eifere già Claudi ano Fratello di S\ Vigilio 3 e Figliuolo di S. Maßehza , perchè dagli Atti di S. Vigilio ( che non poflbn crederli ignorati dallo Scrit^ tore del noftro Dittico) fi fa, e fi fapeva , che non fu. Vescovo . L con qual apparenza di verità fareb- befi annoverato Claudiana fratello di S. Vigilio nel!* Orda Epifcoporum S. Trìdentinae Ecclefiae , quando era no* tifiimo-e prima e dopo i tempi del noftro Vefcovo

Udalrica IL , che il detto Claudiano nè fu Vefcovo, nè come Fratello di S. Vigilio lo potè tanto prima precedere ì Per nulla dire, eh* egli eflendo fiato uno di quelli , di cui dicono gli Atti dello fteffo S . Vigilia dell' anzidetta Biblioteca Capitolare di Verona , che lapidum iSìus ut grandinem fu- [ceper unì ; fed nullus ex ipfis nec li* vorem nec plagtm accepit :. qui tarnen Confefforum .praemìa meruerunt ; non farebbefi defraudato del titolo di Santo , o di Beato , Onde Y antica Iscrizione , che

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 13 von 828

Tbilaflrii } riferito nel fa- mofo Sermone del Venerabile Ramperto, provenga da' Dittici. Bensì m induco agevolmente a credere, che T Hi decern & feptem &c. dopo oifleto j e r Iß e e fi a principio XL1IL &c. dopo Hihigario y infieme con quello fi foggiunge ad Udalrico II. , fieno mere giunte fatte dal Copifta Udalriciano, fenza che punto nuocano alla foftanza del medefimo Ditti co. Non è qui luogo di parlar dello fpazio lafciato in quefto Dittico Udalriciano per la Continuazion del medefimo , anche

di piißttiii Epifcopi aferirto & Federigo ; nè tampoco può cade? Tàgronevaie dubbio fu la verità del fóri>beati y onde vien celebrato il noftro lAdelpretto. Il di più veggafi nelle Lettere jllußrate pag.5. e fegg., come pure in quefta ft e li a Du'fcr eazione num. XIX. , Vili. Non la feconda , del faperfi con ßcurezza, che Vigilio fucce~ ,dettead ^Abbondanzio ; attefo che quando bene tal ßcu? e zza fi ammetta, quefta, fe mal non m'appongo, altro non fa, fe non che T immediato Anteeeflore di S. Vigilio

^ nella foggia di più altri Vefcovi, potè avere •due nomi ; ciò, che nelle Annotazioni raccorremo da'nomi fteifi de' Ve fcovi annoverati tiell Aquilejefe Concilio del 381. , ove il nome d'tAb~ bondanzio Vefcovo .Trentinó fi legge in maniera, che fenza attribuirgli due nomi 3 non potrebbe falvarfi il numero di trenta due Vefcovi , qualor b 2 fi com-

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 645 von 828

34 § DOCUMENTI annotazioni: '(<0 CE il Tridentine Ecclefie appellafle nel pendio di ftretta Valle fopra la Chiz; non folo al Canonicus , ma anco- zola, dee ricercarli il Campus Sardis, qui ra al Trepofitus, converrebbe dire, che fupra Feronam eli, mentovato da 'Paolo Oi> la Digniia .di Trepofito unita al Canoni- cono, in cui futuri Re de' Longobardi celebro cato, foflevi in Trento a' tempi del no- le nozze colla Spofa Teodolinda. Tanto pin Uro Vescovo Federigo XVanga ; e che per che v'ha

tuttavia Chiefa di S. Leonardo conseguenza quando circa il l'Ab- presso iìBorghetto , e quivi, e non già 10 bazia di S. Lorenzo fu eretta in Prepofi- Seme , v ha il Priorato di S. Leonardo - tura, ed in Carta del 1430. vedefi com- Che fe lo Spedale in quella Carta no* parire D. Stanislaus Trepofitus & Canonicus minato foffe flato in Some fotto M,ircOj Ecclefie Tridentine, cotal Dignità non folle e fopra pia, fi direbbe inter piani & Mar- già nuova nel Canonicale Trentino Col- cum, come per appunto nel

Documefl^ legio, ma piuttofto allo flesso riftituita. to LXXII. lo Spedale eli S. Margherita ß Ciò però vien combattuto dal faperfi, chiama fitum inter Mam & Mm um. Ol' che nella Diocefi e Principato di Tren- trechè mettendo la Tavola Teodofiana , S ÌO furonvi altri Prepoliti ; e che Marti- 'Peutingeriana, come vien appellata, 2.4. mì ni v. con Bolla del 142.6. fi mosse ad glia lontano da Trento S^mi{is, tal diftao- aggiugnere alla Cattedrale di Trento la 2a fem bra convenirli a Sarno predo il Dignità

Prepofiturale a motivo, che li- Borghetto fotto Pia > anzi che al dettoSor- ■cèt DcciWatum ó' Prchidiaconatum Dignità- ne, luogo fuor di mano, alpeftre, ed in et» tes habem, Traepofiturae tarnen Dignitate to alla folenne celebrazione di 11 miß tarerei, fenza far alcun cenno, che pri- Trozze. „ • ' . ma l'abbia avuta. (0 Vegga fi fopra pag. 4?i. not. 1.9 ih) Neil' Indice del cit. Cod. Wang, tanto in rapporto a que lì' Ordine, che vien accennata quella Carta col titolo in riguardo a quello Spedale, di Carta

Hofpitalis de Sartia Vallis Lagarine, fd) Nel Glossario del Cangio per Sit' c nel margine da antica mano è notato era s intende Confecrutip. Qui però forfe epiid Burgetum. Presso al Borghetto dun- vorrà esser intefa per la Fessa principa le fotto Pia, luogo più ampio, e non le di S* Vigilio. Cosi pure ne 11 antece. già o nei diftntto di Garda, o in Som» dente Documento. £ eden go fejeovo di Trento . Si conjerva nell'Ar chivio del Caftelb di Trento. Tdreac ì ^ cn, !' cus Tridentine Ecclcfìc Dccarrus

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Geschichte , Religion, Theologie

Jahr:

1897

Regesto cronologico dei documenti, delle carte, delle scritture del principato vescovile di Trento esistenti nell'I. R. archivio di corte e di stato in Vienna

Seite 142 von 201

Autor: Dominez, Guido / Guido Dominez

Schlagwort: c.Wien / Haus-, Hof- und Staatsarchiv ; g.Trient <Diözese> ; s.Regest ; f.Verzeichnis

Signatur: II 102.538

Intern-ID: 87423

982. — 1419 Gennaio -2, Sporminore. Il V.° G. rilascia un sal vacondotto ai delegati del Duca Federico d'Austria, Gio vanni di Freundsberg ed Enrico di Randeck. in ted. 983: — 1421 Giugno 22, Roma. Papa Martino V intima per la seconda volta al Duca Federico d'Austria di restituire al nuovo Vescovo di Trento; ENRICO FLECHTEL, da lui pro posto, i borghi, le città, i castelli, ed ogni altro bene usurpato. 984. — 1422 Marzo 1, Trento. Il Capitolo del Duomo invita il Duca Federico a deporre il suo

sdegno e sollecitare la restituzione dei beni del Vescovado, l'n ted. 985. — 1424 Giugno 16, Innsbruck. ALESSANDRO Dl MÀ- ZOVJA, V.° di T., -investe il Duca Federico dei feudi spet- tantigli in qualità di Conte del Tirolo, da parte del Capitolo tridentino. Cop. aut. Seguono i formulali di posteriori strumenti d'investitura dal 1532 al 1579. Alberti , Ann. cit. p. 289 e seg\ 986. — 1424 id. Trento. Il V.° A. s'impegna verso i Duchi d'Austria all'osservanza degli antichi statuti, ed a ricono scere

. p. 292 e seg\ 988. — 1424 id. id. Il V.° A. rinnova a Cristoforo di Leonardo di Spor l'investitura de' suoi feudi aviti. A mbiarti , Ann. cit. p. 292 e seg. 989. — 1424 Luglio 31, id. Il V,° A. investe Sigismondo di Spor d'alcune decime nelle dipendenze di Castel. Campo. Alberti , Ann. cit. p. 292 e seg'. 990. — 1424 Ottobre 23, Bolzano. Il V.° A. rinnova ad Orsola, Abbadessa delle Monache di Sorinenburg, l'investitura dei beni del Monastero. Alberti , Ano. cit. p. 292 e seg'.

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Geschichte

Jahr:

(1760)

Seite 239 von 503

Umfang: XVII, 462 S. : Ill.

Ort: Trento

Verlag: Monauni

Sprache: Italienisch

Signatur: III 103.346/1

Intern-ID: 337105

zoo Noiìzìs Ißortco-Crii. del B. <Adelp. gafi la di lui Vita fcritta da Bernardo Balbo Tuo Difcepoio , e Succef- fore preffo l'Ughelli To. i. hai. Sacr. col. 1093. ac feqq. ' Vili. Ma perchè fu le predette cofe nafcer non può ragionevole dubbio, meglio fia il ritracciare ,fe a norma di quella piiflìmaDifciplina tanfi per avventura regolati i Predeceffori del noftro Adelpreto , ed egli ancora. E cominciando dal Vefcovo Udifcalco vifluto circa la metà del Secolo IX-, ne' Documenti fotto di lui

'Beati Vigìlìi Triden- „ tinae SedisEpifcopus licet indignus,pheu- „ dum dedi cuidam Regnardo de Loco „ Fornace tres partes Decimae, & dotes j, de Plebe Caldare, ufque ad exitum ani- s, mae meae , ut eflfet defenfator Sanftae j, Ecclefiae de Caldare, quia non valebam „ earn defendere contra barbaros, & infi- ,, diatoresj qui volebant deftruere eam, & 3, fic dedi ei , ut effet defenfator Ecclefiae, „ ne deftrueretur &c. „ (6) Fu fcritto il ventèlimo giorno di Dicembre del $32. da Liutfreddo Cherico

valuer it tunc volo <& fi astio, atque per banc me am pa- ginam Tefiamenti confirmo , ut pro tempore fuer'mt in Ecclefia Sonett Vigilit fita in C omit at u Tridentino, ubi Janaum cor pus ejus bumatum quiejcit, fe exinde in om nibus cum Tontìfice fuo intromittant Òv. Il medefimo Sig. Canonico Bibliotecario ivi pag . 161. ac feqq, deferire eziandio il Te- {lamento piìflìmo d* Ingelbardo Diacono della Chiefa di Verona del <?8i. , il quale fi chiama filìus bonae memorine T^orpaldo de Comitcttu Tridentino

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 112 von 828

error ihm Haere- ticorum 3 . qui tunc la t è vigebant . Che altresì il Documento del prefato Concilio non fia in ogni sua parte efatto, ed irreprenfibik, ma che in più lezioni noch abbia d J efler notato, e corretto, nella Disserta- zione previa Io abbiamo ballante- mente: avvertito. E che nè tam poco fia inconcordabile onninamen te col noftro Dittico, lo raccolgo dal 'titolo del Concilio llesso, che dic^fi formato.da Vefcovi numero triginta àuabm , e Quel che più mon ta , nello 'ftdffo ; principio

di Tinia o Tine, Citta della Bofnia . Aggiungali per tanto anche quello Vefcovo , ed ecco, che non ,già trema due fola- mente , ma bensi .trenta tre compa riscono . Come dunque falvarfi può il numero di triginta duobus assicu rato dal titolo, e dal medefimoprin cipio degli Atti? Non v' ha altro fcampo, che il dire , qualmente lo Scrittore degli Arri perfuafo essen do del numero de' z 2. Vefcovi, e veggendo , che .colla giunta dell 3 Evenzìo farebbe esso numero ere- feiuto fino a' zz., credette

intervenutie.con quello flesso Concilio vieni a con cordar ottimamente del pari il no- llro Dittico, in. cui ^Aßero , o fi a uiflerio fi fa immediato predeceflo-^ re di S. Vigilio . Si richiami à memo- fia ciò, che nella Previa Disserta-! zi.one dicemmo. Quanto poi agli Atti del mede- fimo S. Vigilio z pubblicati da' PP. Boi-

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 244 von 828

del q. Sig. Wecelone della Brenta > e quindi eflfo Niccolò anda va creditore di gl'offa fomma di da naro -, pero il noftro Vefcovo , e per gratitudine, ed anche per de bito de confcilio Dni uétebidiaconi Tri dentine Eccìefie. & alioruYn 'quamplu- ' irium Canoni corn m . & iti am de con fcilio bonorum tìmìmm de Confcilio Tridenti ad hoc fpeciaìiter convocato- rum . éf etiam de confcilio Capitami & SinàktìTum Communis Tridenti, ju re pignorh ìnvefli-uit ipfum D. Nico- lawfli de Brenta de Domo Caßri

in Tlebatu Caldenaci in Monte & in plano éc. La Car& originale fu rogata da Nicafìo di Levigo Nota lo del facro Palazzo 3 e ne fu trat ta pofeia Copia autentica da Jaco- bino figliuolo di Maftro Pace Im periale Nötajo per ordine di Jaco- bino di Cremona Giudice e Vicario del Vescovo Bartolommeo nell' anno 1307. Indizione quinta. Fu tanta la benemerenza del detto Niccolò , che il medefimo Egnone già prima nel 1257. alla presenza di Giacopì- no figliuolo di Willielmo di Belvede re, e di più altri, ebbe

apparisce la benemerenza dello fteffo Niccolò della Brenta figliuolo del q. Wecelo ne , 0 fia Wezilh , la qual beneme renza per appunto risalta „ occafìo- z, ne cuftodie & warde Domus de z, Brenta. & pro magnis & arduis „ negociis & dampno ipfi Ni- z, colao dacis AC fadlis in fuis do- ,5 mibus & turr^ejeftis inferius. in ,, Caftro Brente & in domo quam „ habebat in Vigilio in loco ubi T 2 „ dici-

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 126 von 828

, che ripur gò dal Paganefimo non folo la pro pria Diaceli, ma quelle ancora di Verona, e di Brescia. Penso, che il nostro Santo nel fuo primo in- greflfo ritrovaste la nostra Città da gli Eretici Ariani infestata , e nè tampoco affatto espurgata da tut te le reliquie del Paganefimo , e che ^ quello allora molto più nelle Alpi circonvicine regnale. Nè dee sembrar cosa strana, che vi duraf- fe tuttavia nelle medefime T idola tria circa il fine del IV. Secolo, quando vi continuò circa il fine del

VI. in parecchi luoghi del Regno di Francia. Onde S. Gregorio il Grande L. IX. Eptßol. JndiEì. 2. E piß. XI. dell' Edizione Maurina To. 2. esortò 'Brunecbilde Regina a comandare z suoi Sudditi ut idolis non immolenty Cultores arborum non exi- flant, de anintaltum capitibus facrifi- tt 's facrikgct non exbibeant , e con eiTo lei il dollc altamente per aver internet , quod multi Cbrifìimortìm , ^ ad EcckftiU occurrant , & quod di- DuiLKlL 1<AR Ü. Z I ci nefas eß , a culturis Paemonum non abfcedant . Si lamentò

era Cristiano, laddo ve Trento trovavafi per la maggior parte Gentile, ed Idolatra. Imper ciocché tanto s. Vigilio, contempo- ranco di s. ^Ambrogio , fu eletto nostro Vescovo, benché molto re nitènte, per acclamazione del Popol Trentino, quanto lo stello S. xArn* brogio , ùmilmente affai ripugnante, accia-

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 301 von 828

Annali però d' Hildesheim appellali Cbunichild nomine , in Benedizione Cunigund di- Ba. Tal Matrimonio è regiftrato dal lo ftcflo Hermanno Contratto all'an no , ove da lui fi nota la morte di 7 ellegrino Arcivefcovo di Colonia ; ma all'anno 1038.. at te- ila z che Chunibildis Regina Heinrici Regis uxor 17. Cafend. ^Augußi de funti a . ( 12 j) Cioè Conrado detto il Sa lico ^ coronato in Roma da Giovan ni XIX. a' 26. di Marzo del 1027., e morto a' 4. di Giugno dell' an no 1039., leggendoli nella Crona

Domini 139. ( leg. 1039.) Conradus jecundus Imperator fecun* do Nonas Juliì ( leg. Junii j obiit &c. Quello Imperadore dagl* Italiani fi chiama Conrado primo , ma da noi dietro gli Scrittori della Germania, e della Francia fi appella il feconda di quello nome. Egli ben meritò d'effer mentovato nei preferite Dit tico, e nel seguente Calendario 3 come molto benemerito sì del n De liro Udalrico II. , Come pur della Chiesa di Trento. Le di lui Do. nazioni fatte al medefìmo Vefcovo ; e Chiefa di Trento

, a riguardo eie' SS. MM. Vigilio 5 Sifinnio y Martiri% ed iAlejfandro vederli polfono ne. 3 ' Diplomi del io27. e del 1028. presso T Ughelli To. 5. Itàl. Saci col. 591. e fegg. Noi li daremo pofeia più efatti 5 e corretti. (128) Per mio avvilo egli e Her-* mannoT>\xcz di Suevia,. 0 fiadi.Ale- magna , parente degl' Imperadori, e de' Re di Francia y del qual legga nel Cronico di Hermanno Contrat to all'anno 1038. preffo le Antiche Lezioni d^Enrico Canifio To. z. pag r 2 66. dell' Edizione di Giacopo

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 125 von 828

28 ^ A' KOT vederli Nel To. III. delle Opere dello fteflfb S. Ambrogio elafe pri ma Epiftohr. Epìft. XIX. dell' Edi zione Maurina , ove notali fcript. circa mn. 385, ) fi raccoglie , che il noftro Santo Vescovo nel fuo primo ingreffo nel Vescovado ri trovò la fua Chiefa non peranche ripurgata dal fermento del Pagane- fimo, ma che però talmente vivea- no in pace i Fedeli con gl' Infede^ li, che tra di loro pacavano scam bievoli Matrimoni, il che lo esor ta a non voler per F innanzi a pat

Martiri precursori di $■ Vigilio » Quanto poi alla prefata Lettera , che vuoili indirizzata da S. brogio al noftro S. Vigilio circa l* anno 385., e però prima della Leg ge contra gli accennati matrimoni da Tetdoßo emanata a' 29. di Feb-« brajo del 5SS., a motivo che it Santo Vescovo di Milano non fe ce menzione d' elf a , come non peranche uscita ;. risponde il no ftro valoroso Sig. Critico de Or ig, r EccL Trid. pag. 83., che tal silen zio nulla conchiude, si perchè il Santo Dottore non volle valerli

d' autorità Umane per non derogar alle Divine: sì ancora perche potè giudicar soverchio il recarla, come troppo già nota. Ma neppur st fatta rilpofta può appagarmi del tutto sapendoli dalle Opere del mede fimo Santo, che talora ha ci tato anche Filone , ed iti un luo go fino il 38. tomo d*Apelle, che fu discepolo di Marcio ne , e nep- pur tralasciò di rapportare Platone^ Xenofonte ce. Anzi nel Libro pri mo de Abraham cap. A. dove pari mente tratta de' Matrimoni tra' Cri- ftiani , ed Infedeli , al num

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Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 129 von 828

di rendermi mallevadore intorno all' epoca de' predetti cinque Ve fco vi dopo di S. Vigilio , per mancanza di documenti. Avverto bensì, che qualor fembrafTe poco i! numero di cinque Vefcovi per empiere lofpazio del tempo pafTato tra S. Vigilio ed xXgnelloy ciò forfè avvenuto effer po trebbe a motivo, che qualche Vefcovo non meritò d'aver luogo nel noftro Dittico ; non già perchè pollano aver lo, o il Vigilio IL di Giorgio Cardofo, 0 il Lucano di Carlo Meichelbeekio,o il Vigilio uccifo l'anno

5 2 o. di Giovanni Aventino. AGNELLO (20) In un Catalogo pergamena del Secolo XIV. da feconda mano fi nota, che quefto noftro Vefc. Agnello iempore Longobardorum fuit, contempo- ramm Ingennini Epifcopi Sahionenßs , nunc Brixinenßs, & beati Gregorii Tapae. Anche in altri Cataloghi è notato, che fiorì tempore S. Ingemmi Sabionenfis Epìf:opt\ & Divi Gregari e che bujus tempere Longobardi Italiam occupale- ( Z I OH 1 \ runt . In commendazione della grati carità de' predetti due Vedovi in riscattare non pochi Schiavi

fatti j neir irruzione de' Franchi nel Ter- 1 ritorio Trentino, narra P^° P ia ' cono Lib. z. de Geßis Loft?, 0 cap. 30, , che pro Ferrup 1 ( chi pretende, che quefto Caftel* lo fia la Ferma Trentina , e chi Gii- I flel Tergine 3 che vuol fi cosi denn- ! minato dal Fiume Ferfina, e dalle 1 vicine Miniere del Ferro ) tnterce^ I dentibus Epifcopis Ingenui™ àe Sa* I Dione ( de Sabione ) y é Jptello de 1 Tri dento data eft redemptio uniufeu* j ufque 'viri folidus unus ufque ad fo* lidos fexcentos

not. i6j. recando le parole del Sig, Muratori, che fi mi gli ante rifeatto fempre fu conßderato nella Cbtefa di Dio per un atto d'in- ßgnijßma carità. E febbene ciò 'fi verifica, maflìmamente in trattandoli di rifcattare gli febiavi Crißimt dal le mani degl' Infedeli , non può ne- -garfi però, che rifplenda non dis- carità anche nel rifeatto de-

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Geschichte , Recht, Politik

Jahr:

1858

Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)

Seite 6 von 823

Autor: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar

Anmerkungen: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità

Schlagwort: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle

Signatur: II 103.173

Intern-ID: 219652

nelle lor vicinanze, e dalla memoria che di alcuni di essi ci hanno lasciata i più riputati scrittori greci e latini. Non era ancora crollato l'Impero Romano, che san Vigilio , venuto di Roma a propagare tra noi il cristianesimo, sulla fine del quarto secolo dell' era vol gare, visitando V Anaunia, valle bellissima del Trenti no, la trovò popolata di molti villaggi e castelli. Ora, la convivenza di numerose famiglie riunite porta seco la necessità di un ordinamento comune, formato dal l' accordo

delle volontà della gente, rappresentata per lo più dai seniori. Altro argomento per dimostrare 1' antichità del nesso comunale nel territorio trentino si potrebbe de durre dalla immemorabile istituzione della massima parte delle nostre parocchic e dei beneficii ad esse inerenti. Pochissimi sono i patronati di ragione privata, e quasi eccezione ai patronati comunali ed episcopali, che, allo sciogliersi del principato ecclesiastico, ricad dero nel governo generale dello Stato. E ciò proverebbe, che

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Kategorie:

Geschichte

Jahr:

(1761)

Seite 29 von 828

T R E V I <A, XXVij ßne ullo /undamento, ut pittai 5 poßerius compaBttm , ex Dt'pfjcbis non pro* deat , il rifponclere pag. 280. Apol. Quanto al non venire INTERAMEN' TE da' facri Dittiti queßo Catalogo, fc così credetti nel citato luogo , vosi credo tuttala ì si , replico, il cosi dire, e rispondere, non cohaeret et r- ramente con ciò , che egli credette nel citato luogo , ove non folo noti v'ha vestigio del non venire INTERAMENTE da' facri Dittici queßo Ca talog 0 y e dell' edere ftato tratto

IN 'PARTE .da' facri Dittici , che anzi fenza l' INTERAMENTE 9 e fenza riconofcere i noftri Cataloghi trat ti almeno IN TARTE da' Jacri Dittici , illimitatamente, e generalmente pronunziali con una negativa tutt* affatto rotonda, ed affoluta pag. io. EX SACRIS DITTYCHIS MINIME DESUMTTOS . Similmente il Con fettare pag. 2,80. Apol. , che fia molta V autorità del noftro Catalogo , ove fi tratti de' Vefeovi più allo Scrittore vicini, cioè all'anno 1022., re plico z che non cohaeret con gli esempi recati

fo nè tampoco rawifare ii cobaeret nel riconofcere soltanto pregevole f Ordìne cTe' noftri Vefcovi , QUANTO AGLI ULTIMI , e unicamente molta f autorità dello fteffo , OVE SI TRATTI VE' VESCOVI TIU* vALLO SCRITTORE VICINI, CIOÈ' ALL' ANNO 1022. Imperciocché quando non fofle pregevole , c di molta auto- rità , anche in rapporto z non ULTIMI , e non VICINI y come potreb- befi dire , che co J lumi del itiedefimo fventanß pik Vefcovi da dann Autori con poco., 0 niun fondamento alla Chief a di Trento attribuiti

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Kategorie:

Geschichte

Jahr:

(1910)

Forschungen und Mitteilungen zur Geschichte Tirols und Vorarlbergs ; 7. 1910

Schlagwort: g.Tirol;z.Geschichte;f.Zeitschrift</br>g.Vorarlberg;z.Geschichte;f.Zeitschrift

Signatur: II Z 245/7(1910)

Intern-ID: 484881

158 Literarische Rundschau. Suster Guido. Quando e da chi fii fondato il Principato di Trento? In: Àr cli pei l'Alto Adige 1909. S. 331—307. % [193] Trentino e Trentini nella storia del risorgimento ital. : L'epopea Garibaldina del 1860 (Ricordi e confidenze di Ergisto Bezzi). Hg. v. Gius, Loeatelli-Milesi In : Tridentum 1910. S. 1—22. [194] YVeìtbrei'lit Rich. Andreas Holer und der Volksaufstand in Tirol. Mit 16 Abb. Hamburg 1909. 83 S. In : Als Deutschland erwachte ; Lebens- und Zeit bilder

. del circondario d'appello di Innsbruck. In: Gazzetta d. Tribun. 1909. Vienna. No. 2. [214] — — La divisione ìnater. delle case nei circondari dei trib. di Trento e Rove reto, e nei giudizi di Ampezzo e Livinalongo. Ebenda No. 4. [215] Legge, La, scolastica alla Dieta tirolese. In : 8, Vigilio. Ann. 1,1910. S. 3—17. [216] La nuova, scolastica votata alla Dieta d'Innsbruck ai 31 Genn. 1910. Trento. Com. Dioc. 1910. 78 8. [217]

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Kategorie:

Geschichte , Religion, Theologie

Jahr:

1897

Regesto cronologico dei documenti, delle carte, delle scritture del principato vescovile di Trento esistenti nell'I. R. archivio di corte e di stato in Vienna

Seite 14 von 201

Autor: Dominez, Guido / Guido Dominez

Schlagwort: c.Wien / Haus-, Hof- und Staatsarchiv ; g.Trient <Diözese> ; s.Regest ; f.Verzeichnis

Signatur: II 102.538

Intern-ID: 87423

16. — 1180 Gennaio 1, Sonnenburg. Dichiarazione, ossia rilievo dei diritti spettanti a] Capitolo tridentino sul Convento delle Suore di Sonnenburg, fatto sul luogo dallo stesso V. ü S. f con forme a testimonianza di Berta Abbadessa, delle Religiose, e delle Ministeriali del Monastero. Alberti , Ann. cit. p. 28. 17. — 1180 Febbraio, s. d. Trento, (in ecclesìa sancii Biadi moda, palatìum tridentinum). Il V.° S. cede in enfiteusi a certo Sotiza un'area per la costruzione d'una casa nella chiusura

di S. Pietro verso un fìtto o canone annuo di 20 soldi veronesi. Cfr. n. 15. Alberti , Ann. cit. p. 81. 18. — 1180 Agosto 1, id. Alberto, Vicedomino e Consigliere del V.° S v compone una lite pendente fra Eambaldo, Arciprete di Mori da un lato, e Ronzone, tutore di Flordiana, figlia di Erunardo dall'altro,— cui l'Arciprete sosteneva perti nenti entrambi della Chiesa di Mori — dichiarandoli perti nenti della Chiesa di S. Vigilio. Bonelii , Op. cit. vol.. II, n. X1.1V. 19. —- 1180 Agosto 7, in villa Alle sub

porticu Roberti. Il V.° S. costituisce varie enfiteusi nel Vescovado in favore d'alcuni sudditi della Diocesi. 20. —.1181 Aprile 19, Pergine (in locum de Pergene a pud Ecclesia,m sancti Sisinni). Originale d'una donatio propter nuptias del cor rispondente valore complessivo di 1000 lire veronesi, che Odelrico costituisce a beneficio della sposa, di suo figlio Adelpreto, Maria d'Ottone di Pradaglia ('). Bonelli, Op. cit. vol. II, il. XLV. 21. — 1181 Maggio 31, apud flumen Alhesis mbtus Formicarium

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(1761)

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