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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
[1857]
¬Il¬ viaggio imperiale
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Seite 20 von 37
Ort: Lipsia
Verlag: Weber
Umfang: 32 S. : Ill.. - 2. ed.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano
Schlagwort: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857
Signatur: IV 1.107
Intern-ID: 209509
sugli stessi detenuti cadde anche qui, come nelle altre Città, la ru giada salutare. Quanti per l'occasione del viaggio imperiale risorsero come a vita novella! Quanti cuori vennero infiammali da nuove speranze! Quanti, pria nuotanti nello squal lore, or vivono lieti e contenti! Non ebbe in t'aiti torlo quell' Italiano, che parlando dell' Imperatore Francesco Giuseppe ì. così si espresse: «sotto l'Egida di tale Monarca non può che sempre più fiorire il grande Impero dell' Austria ». Che se Trieste

, Venezia, Padova, Vicenza, Verona ed altre città dell' lllirio e del Veneto solennizzarono l'arrivo dell' augustissima Coppia Imperiale ed esulta rono per le tante grazie particolari delle Loro Maestà, come per la sorprendente amnistia dell' Imperatore; non avvenne punto meno nelle Province Lombar de, le quali con ansietà forse maggiore aspettavano il momento di poter otl'rire al Loro He ed alla loro Re gina i tributi più eloquenti di gratitudine, di all'etto, di devozione e di sudditanza. Ti prepara

stata adornala d'arance e di cedri, e vi si trovavano le Autorità del luogo con Sua Ecc. il Luogo tenente della Lombardia, Dr. de li urger, che v'era giunto da Milano per riverire l'augusta Coppia. Appena spuntò il treno, s'alzarono le grida di gjoja d'un*'infinità di po polo. La Coppia Imperiale volle corrispondere a quella viva esultanza e smontò. L'accoglimento non avrebbe potuto essere più amoroso: su tutti que' volli vedovasi stampato il piacere, come se avessero avuto fra loro dopo guerra

. I Bresciani tanto in questo giorno, come durante la per manenza nella loro città dell' Imperatore si distinsero veramente; e secondo molle provo, che dimostrano ad evidenza il carattere leale do'Bresciani, giova sperare, che anch' essi, conosciuta la via, che fra dolcezze e speranze lì conduceva al precipizio, ritengano final- niente per basi del loro ingrandimento e d'una vita tranquilla l'amore, il rispetto, l'obbedienza all' Ausilia, a Francesco Giuseppe I., il quale, come nulla fosso nell' addietro

avvenuto, die loro la mano, e li colmò di grazie. Le Loro Maestà smontarono al palazzo del Conte Fenaroli. Ben puoi idearti, o lettore, che avanti la Reggi» s'erano radunate alcune miglia,ja d'uomini, cite lungamente gridarono a Viva il nostro Imperatore! viva la nostra Imperatrice!» per prorompere poi in grido più generale e più sonoro alla comparsa al balcone della giovane Coppia Imperiale. Generosi e nobilissimi sono i Bresciani! Eccotene una prova. - Eglino in seguo d'esultanza per l'arrivo

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
[1857]
¬Il¬ viaggio imperiale
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Seite 25 von 37
Ort: Lipsia
Verlag: Weber
Umfang: 32 S. : Ill.. - 2. ed.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano
Schlagwort: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857
Signatur: IV 1.107
Intern-ID: 209509
sala profumata e paradisiale. In realtà la fu una festa di famiglia, e festa sì bella, sì armonica, sì gioconda, sì brillante, che ne passerà la memoria ai posteri. Le eccellenti doti personali dell' augustissima Coppia furono ben conosciute dai Milanesi: e come mai può sfuggire a sguardo attento e giusto la serietà dell' Imperatore che palesa risolutezza, fiducia, volontà e bontà? come non restar convinto della Sua esperienza nel maneggio degli affari e del Suo zelo in stancabile? E chi non

di buon mattino il '22. a Monza per prendere parte assieme ai Suoi serenissimi Fratelli ed al Suo eccelso Cognato ad una caccia. Ed ora non voglio trascurare dì dirti poche parole su questa cittadella, che dista ben poco da Milano e dal magnifico Lago di Como. Essa abbonda di fabbrichejli cappelli, di fazzoletti di tela e di lana, e si distingue molto nella concia delle pelli. Monza conserva ancora oggi delle tracce d'antichità. Vi si vedono rimasugli del la pompa che dominava in Italia avanti molti

a 34 Re Longobardi? Chi a veder questa corona, ornata di gemme preziosissime, rimarrà insen sibile pensando alle gravi, ardite parole del gran Napo leone allorché se la pose in testa: »Dio me l'ha data; guai a chi la tocca»? Questa preziosità, che esiste dal sècolo VI per cura di Teodolinda in occasione della co ronazione del di lei marito Agilolfe fu adoprata per l'ul tima volta nel 1838 dall' ottimo ed augustissimo Impe ratóre d'Austria, Ferdinando I. Che pòi a Monza vi sia un grandioso Palazzo Impe riale

. Gita di Francesco Giuseppe I. a Pavia. Pria dello spuntare del sole Sua Maestà l'Imperatore fu oggi in vier gio per Pavia, città discosta poche ore dalia Capitale, confinante col Piemonte, posta al Ticino ed una delle più antiche d'Italia. Al convento della Certosa, celeber rimo in tutto l'universo, e la cui Chiesa è ricca di monu menti rarissimi, l'augusto Personaggio fece sosta e vi trascorse un' ora nell' esaminare questo capo-lavoro dell' architettura e i molti tesori, che vi rinchiude. Qual

di studenti, il cui numero ascende solitamente a 1600. L'Imperatore pria di lasciare quest' ameno e pomposo soggiorno delle Sci enze degnossi assicurare il Rettore Magnifico, il quale raccomandò l'Università all' esperimentato patrocinio Imperiale^ che .questa sarà sempre un oggetto del Suo amore e della Sua premura. Nel dopopranzo Sua Maestà fece una visita ne' Tri-; bunali, nelle Prigioni, ed in altri Uffici; finalmente re cossi nella Cattedrale, edificio grandioso, che contiene i? sepolcri del sommo

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
[1857]
¬Il¬ viaggio imperiale
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Seite 35 von 37
Ort: Lipsia
Verlag: Weber
Umfang: 32 S. : Ill.. - 2. ed.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano
Schlagwort: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857
Signatur: IV 1.107
Intern-ID: 209509
Sovrano, e tanto sul progresso degli scolari come suH' ordine della Scuola Egli espresse al Sigr. Direttore la Sua soddis fazione. - In vero il nuovo piano d'organizzazione ginnasiale del sapiente Ministro Conte Thun produsse' già ottimi resultati nella gioventù studiosa del Lombardo-veneto, essendo ora l'istruzione non solo più estesa dèi passato ma anche più scientifica. Da questo Istituto passò Sua Maestà all' Orfanotrofio maschile ed in egual ora movevasi dalla Corte l'augu stissima Sua Consorte

e de' rari monumenti - di »àntova — La Còppia Imperiale si compiacque en trare in diverse delle Chiese più belle della Città, e v'ammirò i preziosi dipinti, come i capolavori dell' im mortale Canova. Mantova è* ricca di magnifici edifici e g' Augusti entrarono nell'.antichissimo della Dogana, e nel palazzo del Te, costrutto precisamente nella forma d'un T, dal quale esso ebbe il nome. Corso straordinario^ — La sera non potea trascorrere più brillante, più serena, e più dilettevole. L'intera Città venne

nuovamente illuminata, ed ebbe luogo in onore della Presenza Imperiale il gran Corso de' Mocco— letti. Un* infinita quantità di carròzze vestite, io dirò, d'una luce screziata, e forse 40,000 persone con moccoli - accesi percorsero su e giù per molte ore il Corso, e Sua Maestà, sempre benigno, vi assistette prima in carrozza assieme alla leggiadra Imperatrice, e poi Egii comparve nella stessa compagnia ed in quella àncora della Famiglia Granducale e del Suo Seguito sul balcone dell' imponente Palazzo del

Marchese Strozzi, •t>er meglio vedere dall' alto quell' incessante bru lichio . e quella festa, unica, io credo, di tal sorta nel inondo. Sino alla mezzanotte risuonarono nelle vaste Con trade di Mantova le grida più entusiastiche, e nel cuore di tutti resterà impressa la memoria di sì gioconda serata. 6 Marzo. Caccia. — Poco dopo lo spuntar del dì l'augusto Monarca recavasi alla caccia sul Lago superiore. Ben ESO battelli carichi di cacciatori, fra i quali distingue- vansi Personaggi della Corte

di Toscana, S. Ecc. il prode Commandante della Fortezza, T. M. Barone Culoz, pa recchi nobili e cittadini, facevano corteggio aS. M. l'Im peratore, che ebbe occasione di cogliere molta preda. Sulla sponda del Lago era stato preparato un ele gante padiglione per un déjetìner. Gli illustri cacciatori si TetociUarono colà, e ripresero poi la caccia, donde furon#di ritorno alle \ 0 della stessa mattina. Fartensa da Mantova. — Ricevuti gli omaggi dalle Au torità d'ogni ordine, e dalla Nobiltà, l'augusta

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Seite 37 von 50
Autor: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Ort: Pisa
Umfang: 40 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Schlagwort: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.494
Intern-ID: 236700
nella Posteria, So vrano in Langenstein e Hohenkrahen, signo re pignora tizio in Laudeck e Naudersperg, gran cuciniere e scudiere del Tirolo, Luogo- tenente della Svevia austriaca, del Tirolo e del Vorarlberg, Consigliere intimo, Presi dente governativo e ciambellano di sua Mae stà Cesarea, figlio primogenito di Cristofo- ro-Sigismoodo nacque il 2 Giugno 1655; passò la sua gioventù in Italia, e si trovava ivi allorquando morì suo padre nel 1675. Gli vennero deputati per tutori Gian-Gior- gio Conte

sera eoi territorio de’ Principi de Fiir- slemberg, verso settentrione colla Svevia austriaca, verso oriente coi territori del Principe-Vescovo di Costanza e dell’Ordine Teutonico, e verso mezzogiorno col territo rio dei liberi cavalieri d’Impero del circo lo di Radolfzell. Comprendeva le borgate di Osigen, Duchfmgen, Danenburg.Volkerts- bansen, Eigeiliogen e Beuren, e moltissimi villaggi. Era residenza dei Conti il magnì fico castello di Langestein, e centri milita ri della contea erano

il castello di ITomboll e la fortezza di Hohenkrahen, la quale go deva fama d'inespugnabilità. Il suolo era diviso in questa contea in cinque categorie. Chiamavasi dominio, ciò che era d’ esclu siva proprietà del Coite; Megale ciò che apparteneva bensì al Conte, ma che dovea però fruttare a vantaggio dell’amministrazio ne civile, militare e politica della contea. Chiamavansi inoltre Terreni urbariali quelli sopra i quali spettava il dominio al Con te, ma che appartenevano per mezzo del- Dl WELSPERG

inlimo, ed indi lo fe ce Luogotenente del Tirolo, del Voralberg e della Svevia Austriaca affidandogli in que sta guisa un territorio esteso dalle fonti del Danubio sin alle fonti della Piave ed al lago di Garda. Nei tempi disastrosi delle guerre francesi ed in ogni questione d’im portanza Guidobaldo seppe sempre eminen temente distinguersi e crebbe sempre più nel favore dell’ imperatore. Nell’ anno 1790 Leopoldo I innalzò in favore di Guidobaldo an che la giurisdizione della Pusleria al ran

go di Contea, e con diploma del 18 Aprile 1693 venne conferito da Leopoldo I a lui ed a tutti ! suoi discendenti maschi e femine il titolo e rango di conti del Sa cro Romano Impero in welsperg, Lau genstein e Primiero. Questo diploma impe riale, net quale sono enumerati tulli i me riti e la discendenza principesca della fa miglia Welsperg, dai più antichi tempi sin a quell’anno, fa testimonianza dell’alta sti ma che professavano gl* Imperatori della casa (l’Austria per questi dinasti. Quel di ploma venne

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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1908
¬Il¬ Tiroler Volksbund e la sua opera : traduzione dall'Almanacco pel Volksbund Tirolese per l'anno 1908
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Seite 6 von 16
Autor: Lega Nazionale / Sezione Tridentina / per cura della Lega Nazionale (Sezione Tridentina)
Ort: Trento
Verlag: Scotoni
Umfang: 15 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: k.Tiroler Volksbund
Signatur: III 266.674
Intern-ID: 491450
•mettono 'alcun dubbio sugli scopi, ai quali mira no, appoggiano tutte queste tendenze antipatriot tiche con dimostrazioni di simpatia -e con ricchi mezzi, e mandarono agitatori, conferenzieri, re dattori ed altri «fratelli» oltre i confini. Per fino il clero del Tirolo italiano dopo la morte del principe vescovo Valussi, che era alieno dai partiti e d'animo mite, -adottò in gran parte que sto andazzo o prese 'apertamente a collaborarvi dopoché un pajo dei più noti nemici dei tedeschi . furono

chiamati a Trento ad occupare .alte ed influenti ic -ariche ecclesiastiche. ■Contemporaneamente fu accesa un'agitazion-t intensa, e fu tenuta viva. con tutti i mezzi atti ad illudere il popolo, allo scopo di scindere l'unità - della provincia e di ottenere .un'amministrazione - italiana aiitonoma per i distretti del Tiralo di ventati pel momento linguisticamente italiani. Agli 'italiani è riuscito perfino di .guadagnare fra i tedesc-hi potenti patrocinatori e zelanti pro motori di questa «autonomia

provincia equipollen te messa accanto alla provincia del Tirolo.od a dirittura contrapposta ad esso ostilmente. E an, che i temerari ultimi scopi di tutto questo trame stìo furono confessati apertamente tanto da sin goli caporioni quanto anche dal complesso della stampa irredentista. I circoli governativi cercarono di conciliarsi gli italiani con innumerevoli favori in linea nazio nale ed economica, cosa che riuscì tanto più do lorosa ai tedeschi, siccome essi dovevano per lo più farne le spese

. Senonchè questa polìtica del governo produsse l'effetto opposto. Quanto più gli italiani ricevevano, tanto più diventavano malcontenti e ricalcitranti, siccome crescevano per essi le probabilità di venir di nuovo «con ciliati» con altre e maggiori concessioni. Mentre prima alla dieta tirolese aveano semplicemente fatta l'opposizione, e poi s'erano astenuti dall'in- tervenirvi, dopo, impedirono ogni utile lavoro mediante l'ostruzione; apparvero appelli -aperti a ' combattere gli «austriacanti» nelle

parti italiane della provincia; i «non redenti» intrapresero •pellegrinaggi ai monumenti di Garibaldi ed alle diverse riunioni irredenti®te in Italia, ed alla fantastica «provincia italiana del Trentino» ne misero accanto urna seconda la ^ «provincia italia na dell'Alto Adige», i cui confini a settentrione devono estendersi fino alla catena centrale delie Alpi; senza reticenze fu predicata la pertinenza al regno d'Italia anche idi queste parti tedesche e ladine del Tirolo, e fu pretesa e promossa

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Seite 83 von 159
Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Ort: Roveredo
Verlag: Marchesani
Umfang: X, 144 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.554
Intern-ID: 255010
- „ te le notizie ufficiali giunte da diverse parti , che 'il nimico , minaccia, i j, confini tanto settentrionali , che meridionali del Tirolo , e che questo „ non solo per la Baviera , e Syevia, ma ben anche su molti punti per la 5 , Svizzera, e in forze considerevoli si avvicina al Tirolo , e un corpo di „ questo di già è penetrato a 2,8 Maggio per_ Vercelli verso il, Milanese ; „ in conseguenza essendo stato espressamente indicato da parte del general comando de' Grigioni per il possibile distornamento

di qualunque mira ' del nemico il celere avanzamento de' cacciatori tirolesi ai confini meri- ,, dionali del Tirolo, specialmente verso Bormio, e. PEngadina; così si è „ trovato confacente da parte del Governo concordemente colla Provincia „ del Tirolo di erigere immediatamente le Deputazioni di difesa del Pae- „ se tanto, per il Nord, che per il mezzodì ; e. che queste debbano rego- „ larsi dietro le prescrizioni , _ che furono osservate negli anni 1796 , 3797, „ e J799, e eh' ebbero un esito così felice

. Tutti gli affari concernenti la „ difesa del Paese dovranno quindi d'ora innanzi essere partecipati alle De- „ putazioni di difesa in Innsbruck 5 _ e Bolzano. Inoltre senza perdita di „ tempo tutte le compagnie de'cacciatori tirolesi, che potranno venir eret- „ te, dovrai no esser pronte, onde alla prima intimazione della Deputazione „ di difesa partire per i luoghi- destinati. Parimente dovrà venir, organizzata 3 , nei.diversi Circoli la leva in massa, acciocché possa venirne fatto queir ,j uso

, che richiederanno le circostanze . Il rapporto sopra questi due ulti- „ mi punti risguardanti le misure di difesa dovrà esser fatto più presto „ che sia possibile dalle Superiorità alle sopraddette Deputazioni di. difesa. , 9> In tal incontro vengono eccitati con calore tutti gli. Ecclesiastici, in. cu- ra, d s anime di adoprarsi secondo il lor , dovere mediante prediche, accon- „ eie e con alte adattati mezzi per conservare nella sua energìa lo zelo 4 „ e il coraggio dei bravi- difensori del

Paese, che coir a'juto dell' Altìssimo „ combattono per la Religione-, per il Sovrano, e per la Patria. Si è inol» „ tre pienamente convinti 5 che anche in quest' epoca la tanto fedele , e » bra- (<j) Lo aveva egli promesso prima di partir dall' Italia lì 14 Novembre 1797: Gli ordini del mio Governo t ed un pericolo imminente per la Repubblica. Cisalpina } soltanto mi farebbero ritornare fra voi: sono sue paròle. Istor. dell'anno 1798 Lib. V. pag. 189. • (&) G. T. B'ùsching Geog. Tom. V. pag

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1908
Vita Trentina nel Cinquecento - Conferenza tenuta a Trento nella Sala del Palazzo della Filarmonica il 25 Aprile 1908
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Seite 6 von 25
Autor: Oberziner, Giovanni / Giovanni Oberziner
Ort: Trento
Verlag: Ed. Trentina
Umfang: 23 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; z.Geschichte 1500-1600
Signatur: II 192.774
Intern-ID: 258463
VITA TIÌKN'L'IXA SKI. aXljUXCEXTO 5 .ziono di neofiti, )e ossa de' santi in più decorose urne, tutti sono uomini rotti a ogni maneggio politico, fanno guerre, firmano paci, difendono sem pre i diritti dell'impero sull'Italia, anche quando questi sono contrari •alla, politica pontificia. La stori a de' principi, -dico, ci è 'nota. Ma chi ci sa dire, coila stessa precisione, i fremiti del popolo, che singulto con fede non meno ardente sotto le stesse cupe arcate della cattedrale? Chi ci sa •dire

delle ba lestre di vicari o emissari imperiali, e lasciarono indelebili impronte le fiamme e le ruberie di un Ezzelino da Romano, di un Mai nardo; conte del Tirolo, di un Mastino della Scala- Ma sono casi più unici che rari che il principe faccia causa co- •mune col popolo ; in complesso quello è il rappresentante della volontà imperiale, e per sostenersi più saldamente di rimpetto al popolo, nomina -i vicini conti del Tirolo avvocati, o difensori del'Ia chiesa tridentina. In complesso quindi vita

agitata e grama era quella del popolo, 'Quando in Italia le signorie avevano equiparato le ragioni di tutti i par titi, che avevano finito per logorarsi fra di loro, anche da noi, pare, .il popolo si rassegnò alla sua sorte, e assistette impassibile .agli eventi po litici, che più riguardavano gli interessi del principe che i suoi. Vide ■convegni famosi, come quello de' ghibellini d'Italia, convocato, nel 1327, 'da Ludovico il Bavaro; vid'e una coalizione di Visconti, di Scaligeri e di altri signori

italiani favorire l'imperatore Carlo IV a conquistarsi il pos sesso della nostra città; vide a lui sostituito il marchese di Branaen- burgo; vide il ritorno de' principi vescovi, ma ridotti a un'ombra di po- 'tere, che in realtà era abusivamente esercitato da' conti del Tirolo. 11 popolo, che continuava per conto suo a godere le franchigie comu nali, era indifferente che il potere sovrano fosse in maino dell'uno o del l'altro, dal momento che il principe non era che il rappresentante d'una ■autorità

a lui estranea. Tanto è vero che, come nel moto del Belenzano, il popolo evidentemente a tale uopo con subdole arti preparalo, congiu rava in favore del conte del Tirolo, Federico dalla rasch moia, così -quando i A 7 eneziani, già padroni di gran parte del Trentino meridionale, ■donde ripetutamente avevano volte le loro mire alla nostra città, fecero,

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Seite 64 von 159
Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Ort: Roveredo
Verlag: Marchesani
Umfang: X, 144 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.554
Intern-ID: 255010
tìasio'j ed il' seminàrio'- vescov ife'_ per., formar ospedale' erano stati'evacuati. Aveva il generale .Joubert sotto li z Piovoso' del nuovo-' calendario' france- se ( a) .Qzf Gerinajo^di nostro'stile), fatta'- una ; prodainaz ion©, nella'quale assicurava cogli- ordini precisi- del generale in capo- Bonaparte, di avere - ,,s tutti li „ riguardi per. gli abitatiti ; di non fare- alcuna ; requisizione' in' danaro ; ma soÌanàeófe : quella- delle' sussistenze' Mantenne- egli la- parola

- da? onesto capitano;,-e' la. sua» umanità' venne r encomiata;'- tanto-' più 1 , che- divèrso assai fu jt contegno di chi fece'la prima invasione 'nella quale furono-levati tutti gli argentie preziosi mobili' dèi castello , e del 1 monte santo, la cassa civica, e' li danari' steuralf rimasti addietro .- A Lavis seguì fiero combattimento colla 1 brigata:'del francése' generale 'Vialr ma convenne al- generale Liptay ,. che' comandava il centro',. ritirarsi a Salorno,- e- già ai 3> di l'ebbrajo

bruciate le case verso- il ponte ; moltissima pati la Prepo situra de J canonici regolari di sari- Michele •- E ran le stati depredati nella .prima invasione' gli', argenti nascosti y manifestati da- im- iniquo al coman dante' francese .- Ma in questa seconda invasione , 'essendo stata più lunga la permanenza de 3 posti avanzati f più lunghi furono li guai con guasti, e requisizioni continue-- Li ponti sull'Adige erano stati tagliati sino aTerla. Nacque qualche sconcerto tra li generali austriaci

fare molte offerte per mezzo del cittadino Monge, che da essa furono ri- ( a ) Questo calendario fa introdotto in Francia 1' anno 1793 nel mese di Set tembre , quando fu sanzionata la nuova costituzione , ed incomincia air equinozio autunnale de' 22 Settembre,

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Seite 158 von 503
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XVII, 462 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/1
Intern-ID: 337105
ri conciliati, Vefcovo alcuno, 0 Abbate della Diocefi Trentina; perchè il iloftro Àdelpreto lafciò la fua Chiefa perfettamente cattolica, ed ubbi diente :al yero Ponteiìce. Per altro alla detta Concordia intervenne, co- ine cattolico , -non pur Salomone legittimo SuccefTor d' Àdelpreto, ma ancor l'Abbate, o fia Prepofito di S. Michele, che meritò quindi di ri portarne da Alelfandro III. una ragguardevole Bolla (b). Sembra per tanto verifiinile j che Albert inus Epifcopus , nel Diploma del 1164. no- mina

Capo Ottavo. ' 119 guò T errore tantofto alla comparia di Tbeuialàus Epifcopus Vkentinus. Così tìel cafo noftro fu fuppofto ali Ughelli , che all' Atto di Fano del 1154. prefiedefle qual Vicariò Imperiale d 'Italia un Alberto Ve- fcovo di Trento; ma ora mercè il Documento più lincerò, e piì, cor retto, prodotto dal Sig. Muratori, fìamo al chiaro, che non Alberto Vefcovo di Trento, ma <Albertinus Epifcopus vi comparifce. XVI. E nell'udn^ 0 nominato <Albertinus Epifcopus , fenza farfi cen

no della Città, di cui foffe Vefcovo, vienfi, fe mal non m' avvilo, non ofcuramente a comprendere, eh' egli ( parlo nell' ipotefi di tal Do cumento ) verifimilmenre effer dovette un Vefcovo dagli Seifmatici in- trufo; non eflendo mancati in tempo di sì lungo Scifma più Vefcovi intrufi* Imperciocché riferendo Ottone Morena nel fuo Cronico Lodi- giano, che nel Concilio, o piuttòfto Conciliabolo di Lodi del 1161. i Vefcovi di Brefcia, Piacenza, Bologna &c., depofìti /nere irrecuperabili- ter, forza è che

- Cd) Il Tlacentinus effer già non pot^.nè Tfeoaf, nè tampoco Teobaldo , tutti e due Vefcovi legittimi Piacentini, molto amati da Aleffandro HI. Veg ? afi 1'Ughelli To. 2. co'' 21 .6. e fegg. ;f u dunque egli intrufo; fic- come tntrufo fi fu pur anc h e il Brixienjir. poiché ramo Raimondo , quanto Giovanni , amendue legittimi Vefcovi di Brefcia, furo no mai Tempre aderenti al vero Pontefice 4 fu di che può legger fi la Brixia Sacra del P. Giangirolamo Gradenigo pag. 2ti.e fegg. Intrufo il Fvormatknfu c/eli

us , e fors* anche intrufu il BalncoTCg'is nfu . Lo fteffo dica il del Faventinenftt, fe vero è ciò, che fi atrefta nelle Note preiTo 1'Ughelli To. 2. hai. Sncr. col. 49S. not- 1. ( b ) Comincia: jtkx.màtr T.pifcopus Ner vus S: tv or um Dei DileUis li/iis Unge/btrth 'Pr<epofito sonBi Michadìs &> fuit Fr.rtribiu i?Y. Dat.Ccnct. in Kivo ^4Ito per m-tnum Grafu- tti S.R.E. Subdiactnì Ip'H.otarii IIII. ] t i :is lndì8. Jo. Incarnai. Dow. .Anno MC I. XX I'll. V 'intervennero eziandio llcinrìcut Comes d- 'Piano

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1921
¬Il¬ Tirolo, unità geografica? : studio di geografia politica
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Seite 118 von 151
Autor: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Ort: Firenze
Verlag: Ed. "La Voce"
Umfang: 145 S. : zahlr. Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturangaben
Schlagwort: g.Tirol ; z.Geschichte
Signatur: II 88.776 ; II A-3.986
Intern-ID: 155047
nura (1). Venivano così sbarrate tutte le vie eli e, per le Giudicàrie, per il lago di Garda, per la Val Lagarina, la Tal cL'Astico, e la, Val del Brenta, dal nodo strategico di Trento si diramano nella» pianura padana ; si creava, fin sull orlo di questa, un campo trincerato a sostegno del predominio austriaco in Italia (2). Morto r imperatore Ferdinando 1 (1564), al contea del Tirolo passava a suo figlio secondogenito, l'arciduca Fex- dinando, il quale impose alla città di Eovereto di giurare

fedeltà direttamente ai conti del Tirolo e voleva attuare alcuni vecchi compattati strappati coercitivamente ai ve scovi Egnone ed Arrigo di Trento, per i quali i vescovi rinunciavano alla loro sovranità temporale, rimettendola ai conti del Tirolo. Il vescovo Lodovico Madruzzo ricorse all' imperatore Massimiliano II, e nel 1571, la dieta di Ba tisbona fece obbligo, bensì all'arciduca Ferdinando di ri conoscere integralmente i domini dei principi vescovi di Trento e Bressanone, ma però sotto

l'amministrazione ti rolese, con quelle che furono dette le Completata tirolensio rum del 1571, pubblicate a Trento solo nel 1578 (3). (1) Il vescovo Bernardo di Cles, protestò contro questa eston siva interpretazione del compattato del 1532 ; protesta per c e fu sanata colla successiva dichiarazione, del 20 luglio 1536, a oiduca Ferdinando, conte del Tirolo. Kendona e Primiero man tennero i loro liberi statuti (Cfr. M ayk (M.)? Welschiiro., ci pag, 85). . 7 (2) Gli autori tedeschi, e soprattutto il Mayr

(We se ito , cit.j pag, 84), sulla base di tali concessioni vescovili, anno tentato di negare 1'unità storica del Trentino, la quale qui 11071 Bai sembra sia in questione, giacché esempi simili di tali conces^ sioni si riscontrano anche in altri principati ecclesiastici i a lan (Cfr. Solmi (A.), Le leggi più antiche del Comune di weenm « Arch. Stör, lt.», 1915, pag. 125). (3) Cfr. Ambrosi (F.), Il Trentino mi Cinquecento, cit., pag. 4ö .

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
Popolazioni e costituzioni antiche di Valsugana, Primiero, Fiemme, Fassa, Cadore, Ampezzo e i Sette Comuni Vicentini
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Seite 10 von 85
Autor: Rizzoli, Giulio / Giulio Rizzoli
Ort: Feltre
Verlag: Tipogr. Zanussi
Umfang: 80 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; z.Geschichte
Signatur: II 104.059
Intern-ID: 151174
si raduna vano in Pergine, e quivi trattavano gli oggetti e li decidevano a mag gioranza di voti, sotto la presidenza del gastaldo di Pergine, che per onoranza si chiamava sindaco maggiore, I voti erano nove ; imperoc ché i gastaldi di Pergine e di Viarago, atteso il maggior numero di fuochi da essi rappresentati, godevano il favore di doppio voto. Da un documento del 1426 si rileva, che per riguardo alle annue collette da pagarsi al vescovo di Trento o al Castello, la giurisdizione era divisa in tre

parti, di tre voti ciascuna, e ogni parte era tassata di annue mar che diecinove, tre lire e un grosso. La Notula delle antiche consuetudini, godimenti e esenzioni, con fermata da Leopoldo duca d'Austria e conte del Tirolo in data « Oen- niponti die Veneris post Sanctam Pentacosti diem » (a. 1401), che si conserva nell'originale nel? archivio comunale di Pergine, dice che le grazie, ì privilegi, le buone consuetudini erano state confermate già da Leopoldo zio del concedente duca d'Austria e conte

del Tirolo; d'onde questo statuto è anteriore al tempo della sua conferma. Secondo questo statuto tenevasi nel Borgo di Pergine ogni anno una adunanza (Regola) generale della Comunità, col consenso del capitano del Castello, dal sin daco maggiore, assieme ai sindaci delle gastaldie esteriori, alla presenza degli uomini della Comunità, nella quale veniva eletto il monaco ( santese) della Chiesa parocchiale, il sindaco del Borgo del Pergine, i sindaci delle Gastaldie esteriori ; si decideva senza

formalità di procedura, ad occhio, secondo la frase d'allora, nelle controversie e nelle cause di ordine comu nale, con appello al capitano di Castel Pergine: forme queste di diritto comunale di mistura italiana-germanica. Lo Statuto, in 34 articoli, è lar go di diritto autonomo, con giurisdizione comunale sul fondamento del diritto romano sui quasi delitti (quasi ex delieto), come era praticato in allora in Italia. Contiene all' articolo -30 la prescrizione alla Canonica di Pergine di provvedere

un cappellano germanico per la cura d'anime della popolazione tedesca del Perginese. Ma questa forma unitaria della

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Seite 184 von 503
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XVII, 462 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/1
Intern-ID: 337105
Capo Uono. 145 moleftia a Carbone Cattolico Vefcovo?, e a tanti altri che lo feconda vano? Renderaffi credibile, che la Citta di Fano, quantunque onorata per lunga pezza di tempo dalla Refìdenza del predetto Miniftro Impe riale , ad ogni modo fpalleggialfe il partito della Chiefa contra 1 Anti papa Pafquale ? Ne fi ommetta ancor di riflettere fu quello che circa il fine del precedente Capo offervammo, cioè che i due Diplomi del pretefo Vi cariato Imperiale efercitato dal Vefcovo di Trento

fempre l'im- feradore mal fi confà con quell'altra dell'Apologifta medelìmo pag. 25. che Alberto negli anni 1164. e 1165. efercitò in Fano V uffizio di Vicario imperiale. Si offervi in oltre, molto ftrana cofa fembrare, che Balignano Ve fcovo di Fermo abbia negato uno de' Feudi fpettanti alla fua Chiefa, a Guarniero Marchefe d* Ancona, giufta il Diploma del 1164. ,• e non pertanto, giufta il fecondo del n5j. , ne abbia prodigamele conce duti ad un Conte novello. Poffibile che fiafi dimoftrato cotanto

libe rale con quello, e così riftretto con quello, avvegnaché di carattere af fai fuperiore? Anzi nel fecondo Diploma del 1165. parlandofi di mera conferma, che fuppone la concezione del Feudo fatta prima, pare, che quando nel primo Diploma del 1164. fu decifa la controversa tra'l Mar- ehefe Guarniero, e tra'l Vefcovo Balignano, quefti da sì fatta Impe riai Sentenza favorito, penfalle di volerli disfare de' Feudi, nel tempo ftelfoj che per elfi tanto zelo moftrava in avanti a Federigo l'Augufto

, ed al fuo Vicario Imperiale. VII. Chi per tanto fard così tondo di pelo, e così dolce di fale , che non oftante da una parte la mancanza dell' Originale, e le fole Copie rimafte , per più capi molto diverfe, e difettofe, ed anche nulla auten tiche, anzi fofpette, e dall'altra la predetta Legge del Codice de Fen~ dis , ed il Documento del 1164. preflo il Sig.Muratori, meno fofpctto, che combattono col contenuto nelle medefime Copie, non oftante, diffi 5 tutto quello, voglia dar fero una cieca credenza

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1886
Delle invasioni francesi nel Trentino sino alla secolarizzazione del principato : ricordi storici ; (1796 - 1802)
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Seite 17 von 24
Autor: Ambrosi, Francesco / di Francesco Ambrosi
Ort: Trento
Umfang: 23 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Estratto dal ""Giornale d'affari e di famiglia"" per l'anno 1887 "; Xerokopie;
Schlagwort: g.Trentino ;" z.Geschichte 1796-1802
Signatur: II 129.905
Intern-ID: 65090
maggiore bisogno. Riesce a farvi mutare la costituzione, sostituendone una conforme al genio dei Francesi sempre versatili e pronti ad applaudire ad ogni colpo di scena. Trasferito il corpo legislativo a S. Cloud (18 bru maio = 9 novembre), Bonaparte si maneggia a suo profitto, compiendo quel colpo di stato che volgeva da tempo nella sua mente: fa cadere il Direttorio, e sulle ruine di esso sorge rinnovata la Repubblica; ed egli si trova alla testa di lei insignito del titolo glorioso di primo

Console. E poco dopo questo avvenimento, i cardinali, rifuggiti in Venezia, apersero il conclave (1 decembre) per la elezione del nuovo pontefice, e solo a dì 14 marzo 1800 sortì eletto il cardinale Barnaba Chiaramonti di Cesena, che si disse Fio VII. E non era ancora, nominato questo pontefice, quando giunse in Trento la notizia non aspettata della morte del nostro Principe vescovo. La mattina dei 17 gennajo spirava, per soffocazione di catarro, nel suo castello in Ànaunia, ed a quella notizia

i canonici, radu nati in Capitolo, delegarono i Monsignori baroni Taxis, Buffa ed Èyrle a recarsi in Castel Thunn per la solita cerimonia del riconoscimento del ca davere. La salma fu dipoi trasportata in Trento, e sepolta (22 gennajo) nell’ avello fatto costruire dal vescovo Francesco degli Alberti 1). Indi il' Capitolo, che, come sede vacante, subentrava nei diritti del vescovo Prin cipe, si teneva quasi sicuro, che il Consiglio amministrativo dismettesse le proprie funzioni a profitto della Reggenza

; ma a di 24 dello stesso mese un decreto del governo d’Innsbruck vietava che nell’ amministrazione venisse fatta' alcuna novità prima che la Corte di Vienna non l’avesse ordinato. Ài 23 marzo si venne all 1 elezione del nuovo vescovo, e v’inter vennero, oltre i canonici, i commissari cesarei barone di Bissingen e il consigliere Schenk. Nel primo scrutinio l’elezione seguì divisa tra il cano nico conte Spaur arcidiacono, e il suffragando conte Emanuele Maria di Thunn; al primo aprile fu rinnovata la votazione

, e fallita anche questa, si tornò a nuove votazioni, finche il giorno 2 sortì eletto con nove voti il conte di Thunn, che avea allora 36 anni di età. Fu tosto proclamato al popolo, complimentato dai canonici e dalla nobiltà accorsa a felicitarlo del suo' innalzamento al- soglio principesco ; e poi si fecero feste, è mille esternazioni di giubilo,, e un pranzo solenne che fu dato in castello, è una conversazione la sera in tutta gala nel palazzo- di Sua Altezza, un’ acca dèmia istrumentale e di canto con

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1886
Delle invasioni francesi nel Trentino sino alla secolarizzazione del principato : ricordi storici ; (1796 - 1802)
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Seite 13 von 24
Autor: Ambrosi, Francesco / di Francesco Ambrosi
Ort: Trento
Umfang: 23 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Estratto dal ""Giornale d'affari e di famiglia"" per l'anno 1887 "; Xerokopie;
Schlagwort: g.Trentino ;" z.Geschichte 1796-1802
Signatur: II 129.905
Intern-ID: 65090
stissìmo Podestà Clieluzzi rimesso nella sua carica !). Egli prese alloggio in casa Sardagna, uvea seco il consigliere Glanz, e dietro a lui giunsero i conti Wolckenstein, Thonemberg e Welspergh, il primo capitano della città, e l’ultimo vice capitano del Tratto atesino. Il dì 24 si raccolsero in conferenza. V’intervennero tra gli altri anche il de Balter cancelliere del vescovo di Bressanone, e per la parte di Trento, il barone Moli e il conte Alberto degli Alberti, senza però essere

al cominciare del nuovo anno arrivavano nuovi rinforzi agli Austriaci che erano in Italia, e nondimeno Bonaparte, giunto a Verona (18 gennajo 1797), riesce a far occupare le alture di Bivoli. L’Alvinzi si impiegava a circuirlo in questa posizione, e si combattè accanitamente, tanto che gli Austriaci dovettero in fine abbandonare san Marco e vedere le forze del Proverà disgiunte da quelle del Wurmser, che fu costretto a rientrare in Mantova, Quel combattimento durò tre giorni (14-16 genuajo)' e finì con

quell’ orribile strage che decise delle sorti austriache, e di quelle di tutta l’Italia. Gli Austriaci costretti a risalire precipitosamente l’Adige, si ripa rano da prima in Ala, e poi a Trento. I Francesi li inseguono, e presto ritornano padroni del Trentino. A dì 30 gennajo (2 ore'poni.) entrano per la seconda volta nella nostra città: n’è primo il generale Yial, ed a sera vi giungono i generali Joubert comandante dell’esercito, Dugoulot e Bo- nian designati il primo al comando del Trentino

, ed il secondo a quello della Piazza. 2) Il governo mutò in Consiglio centrale, e furono chiamati a sedervi gli stessi consiglieri ed il .ministro, che funzionarono al tempo del generale Vaubois, Il Consiglio si dà, prima di tutto, ogni premura per impedire che il morbo petecchiale sviluppatosi in città avesse a dilattarsi e ad insinuarsi in altri luoghi del Trentino. Ordina, che siano ripuliti e rimbiancati gli spedali, che di sera si facciano profumi con pece, che le strade, le vie e i cortili vengano

puliti, che i parroci annuncino ogni giorno le morti avvenute, e fa altre prescrizioni, e nulladimeno il morbo non isce- ma e si sparge per tutta la pretura e fuori nelle valli : in Lagarina, Giu dicane, Ànaunia, e nel Pergine.se, e in Valsugana. La ^ città versava per questo malanno in non poche angustie, ed altre poi le si aggiungevano da parte dell’annata, il cui mantenimento piombava a carico del^civico Magi strato. Erano frequentissime le requisizioni di generi ; il Magistrato dovea provvedere

14
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Seite 499 von 828
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XCVI, 730 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/2
Intern-ID: 337106
402 D 0 C U 3 „ ks homines , ex inferiori 1{obHium or- „ dine ccn fen tur.,, Su di che fi rappor ta l'autorità del Glossario del Cangio, e le parole d'un Diploma di Federigo I. Imp. dell'anno MCLIII. Nel Glossario al To mo primo del Frehero Scriptor. Rer. German. fi fpiega il Mnifieriales per Faffalli , qui fenda quae dam. pofßdebant ,pro miniflerio quod praeßabant. (0 11 Vescovado diTrento allora avea. Palazzo, e Cappella di S. Vigilio in Son- neburgo nella Pusteria. Si richiamino a memoria

le cote notate fui Documento n. XI. Che fe il B. ^Adelpreto fi trovava col B. Hartm.inno in Sonneburgo, quan do fu fatta questa Carta , non era dun que affilio al lato dell' Imperador Federi- S° QO La lìgia R. per avvito del prelo dato Sig. Ab. Refchio, lignifica Reinberto. (/) Richen fu pofcia Vefcovo di Bref- fanone. (m) Quantunque manchino a questa Carta le note Cronologiche, non per questo rigettarti dee come fai fa » ed in finta , essendovi moltissime altre Carte fine ulla nota chronolegica

, delle quali non pertanto fidem faciunt inmimerae Ecckßarum tabulae apud Terardim Jam inde a fiecttlo duodecimo ad decimum tertimi . Vegga fi Giulio Fontanini in Find. Diplom. L. z. c. il. w. z. pag. ij9- Vero è però, che mancando alla nostra Carta tali note Cro nologiche, non può accertarsi quando il presente Concambio fia feguito. Ma essen- do morto il B. normanna a 2-z. di Di cembre del 1164., forza è che prima fe guito fi creda. Bensì potrebbe farfi, che per avventura fucceduto folle in occafio

- ( E N T 1 ne del Congresso di Ratisbóna del 1156. cui intervenne infiememente con lostef- fo B. Hartmanno anche il nostro B.yAdel- preto. Da altra Carta de' 5. di Febbra io 1157. fi ha, che questi era già Ve fcovo. Se non che in qualunque anno avvenuto fia il predetto. Concambio , da questo apparisce la stretta alleanza , che tra' medefimi ßß. Vefcovi passar dovea. Negli Archivj di Trento non mi riufcl fin ora di poter ifcoprire riguardo al Santo nostro Pastore alcuna Carta del 1156. 1157. e 1158. Per altro

certa co- fa è, che il nostro Vefcovo non fu pre fente alla gran Dieta di Roncaglia te nuta dall'Imperador Federigo nel 1158., e che in questo fteflo anno continuò la £ua refidenza eatro la fua Diocefi, ove accolte con tutto il rifpetto i Nunzj Pa- pali, glufcortò, e essendo con esso loro caduto nelle mani di due Conti, che stavano in agguato per assalirli , dalle me- defime singolarmente egli venne tratto per Divina 'Potenza ; laddove gli altri furono rilasciati per opera del Duca di Baviera

15
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Seite 201 von 503
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XVII, 462 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/1
Intern-ID: 337105
lös Notizie Ißorico - Crii, del Ti. ^Adelp. „ Epifcopos reheììes ei depo fui t (rt) 3 ali is in locum corum fubrogatis. 55 de mißt in Italiam clariftmus Imperator quaß circa Feßum S. Andreas „ Her ma-,mum Verdenfem Epifcopum de Saxonia, deditque ei poteftatem, ,, de omnibus caußs Italiae, fóm (/e principalibus, quam de litibus appella- 55 tionum fu a vice cognofceret 5 eafque legi timo tramite definirei -, qui & ip- }ì 'fe partim Laudate, partimque in aliis tam Mar chi ae , gwàw Lombardiae

, fequenti menfe Septembri Im perator cum Imperatrice caufa collìgmàì exer- citum , in Terram Teutonicam cum omnibus fe re qui fecum erant ex Teutonicis , perrexit. Si ha dalla Lettera, che fcriffe un Ano nimo ad Alefifandro III- , eh' Hermanno Vefcovo, di Verden intervenne al Conci liàbolo d'Erbipoli del 1105. Intanto 1'Ial pe radore , a detta dello fteffo Morena , fuos MiJJos Isn Vrocuratores per omr.es fere. Lombardiae Civìtates, qui fila , fuafque ra- tìones, quas in Lombardia habere debebat, col

- Ugerent, dimifit. B qui pure nulla dice di Fano. Simili Uffiziali raccoglitori de'Da- zj, e Tributi fpettanti al Fifco Imperiale, facevano eftorfìoni così diforbitanti, eh' efi- gevano fette volte più del dovere : 'Plus de fifptem ( lo ftelfo Morena .) quam Impe ratori debetur, ab omnibus injufie excutiebant. Su tali fmoderati tributi ed aggravi > dalla foro avidità inventati , per arricchire lor fteffi, ed impoverir le Città della Lombar dia, veggafi il medefimo Acerbo Morena, c SireR

au i f 0 .6. Script. K er- ita!. Ciò però fi crede contra l'intenzione d'elfo Imperado- conforme avvifa il Sig. Muratori negli d'Italia all'anno 1165. Con mag gior certezza fi f a c he il noftro Adelpre- l X?T a - u ?? di que' Melfi , ed Uffiziali iron cotanto con eftorfioni sì agevolmente rac- corii da quello, che nel fine del VII Ca po dicemmo, eliminando il Kploroa dcl E ciò tanto e vero, che i fuddetti 9 ed^ altri accreditati Scrittori , parlando dì P'^Mcfiì, Uffiziali, e Vicari Imperiali, del noltro Vefcovo

di Trento non hanno mat tetta parola. Il perchè febben accerta la Cronaca di Fofia r nuova di Giovanni da Ceccano, che l'Imperadore nel 1165. man do di nuovo in luogo sua Criftiano eletto intrufo Arcivelcovo di Magonza col Con te Gotolino, e che coftoro ceperunt Mariti- warn & Campaniam praeter JLnagniam-, quam devaßaverunt, &> incendsrunt, C iß em am & Cttßrum, & fecerunt jurare tot am ten am ad fidelitatem Tafchaüs & Imperai oris , is* ßc redierunt in Tufciam ; nulla però dice nè di Fano, nè del

16
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Seite 35 von 50
Autor: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Ort: Pisa
Umfang: 40 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Schlagwort: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.494
Intern-ID: 236700
IX. 32 LA STIRPE DEI CONTI DI WELSPERG. ministrazione della giustizia, e perciò il go verno fece conoscere ai singoli dinasti es ser espresso desiderio dell’ Imperatore che volessero cedere questi diritti, che ormai si ritenevano per rimasugli del medioevo. 1 dinasti tirolesi, cioè i Conti di Welsperg, di'Wolkenstein, di Spaur. di Thun, di Trapp, di Lodron e d’àrea non lo fecero volontier!, ma quasi costretti dovettero risolversi a cedere all’ Imperatore i diritti di giurisdi zione, di esigere

de Thurn-Taxis, la seconda che spo sò il 7 Gennajo 1893 fu Carolina contessa de Wolkenstein-Troslburg, vedova del con te di Colonna-Vels, e figlia del conte Giu seppe-Francesco de Wolkenstein-Trotsburg Poìmont e di Marianna contessa d’ Àrz. Carolina morì il 20 Febbrajo 1825 improle ; il suo marito la seguì nella tomba il 29 Febbraio 1840. Lasciò una grande sostan za (900000 fiorini) di cui la più parte pas sò agli eredi delle sue sorelle, cioè ai conti Lodovico, Giuseppe e Marquardo de Sarn- thein

, Gabriele conte Kuen ed ai fratelli conti d’ Arz, ed mia parie a suo cognato Carlo conte de Welsperg-Raitenau, il quale assunse in allora il predicato di Primiero, ed adì i feudi situali in quella valle. Pas sarono egualmente a Carlo conte de Wd- sperg-Raiteaau gli onori di Maresciallo di Bressanone, di Patrizio di Baviera, di Pa trono del Decanato di Primiero e del prio rato di 8. Martino di Castrozza. La casa appartenente a Giovanni conte de Welsperg in Innsbruck era stala ven duta. Un’ altra casa

signorile che possede va in Bolgia no passò ai conti d’ Arz. Una possessione con villa signorile a Fonzaso nel Veneto passò ai conti di Sarnthein. Marquardo li Conte de Welsperg , fra tello di Giovanni nacque il IO Ottobre del 1776; fu Canonico in Bressanone e Priore di San Martin di Caslrozza, e morì ancor in età adolescente. L Conti de Welsperg-Boitenau Conti-immediati di Langen- stein e Dinasti nella Pusteria. Sigismondo V, Barone de Welfsperg, Dinasta nella Pusteria e nella Yalsugana, Gran Cuciniere

e Gran Scudiere del Tirolo, terzo figlio di Sigismondo IV e di Chia ra Contessa d’IIohenems nàcque nell'anno 1594, passò la sua gioventù in Italia, e fu poscia per 3 anni consigliere intimo e Ciambellano dell’Arcivescovo-Sovrano di Sa lisburgo. Nell'anno 1618 divise con suo fra tello Jacopo-Annibale le giurisdizioni e pos sessioni della famiglia in modo clic a suo fratello restarono la giurisdizione di Primie ro ed il feudo di Caldonazza, ed a Sigi smondo V le giurisdizioni de Welsperg, Thurn

17
Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Seite 152 von 503
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XVII, 462 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/1
Intern-ID: 337105
Capo Ottano. ìi ^ VII. Convien dunque ricercare il Vicario Imperiale d* Italia del 2164. in un Documento più efatto, _e più (incero di quello dall' Ughel- li prodotto. Ecco che ce lo porge il Chiariflìmo Sig. Lodovico Anto nio Muratori nel To. I. Divert. VI. Antiqua. Medii ^Evi pag. p 5 . o Sententia lata in Aula Federici Imperatoris , & ejus praefentia , iti s; caufa inter Epifcopum Firmanum ex una , & Marchionem Warnerium » parte ex altera anno 1164. „ In nomine Sanftae^ & Individuae

S. Michaelis jdnr.o Cbrißi MCL111I. Ha •jafciato il Ft . Blaxiut , o il Copifta piutto- fio, nella penna il X. dopo il L. , e dee- fi, non v'ha dubbio, leggere MCLXHir. ; snentre Adelpreco non era Vefcovo nel 1154. Oltreché qualora legger fi doveffe, e rite nere il il54., la Confecrazione della Chie fa di S, Vig'.iio di Moena non farebbe fia ta pofteriore a quella della Chiefa di S. Va lerio fotto Cavalès . Marinamente che nel 1164, cadde appunto l'Antivigilia della Fella di S. Michele nel

in Trid. iti vece di Ducenteßma Vtgeßmo quarto, ove però non uno, ma due die-« ci nella penna del detto Notajo rimafero. L'autorità del noftro Fr. Blaxiut tanto dee- fi fui fatto delle predette Confecrazioni giu dicar più pregevole ( malgrado la poca efat'- tezza delle note numerali ) quanto egli di moerà d' aver vedute le Reliquie e Carte degli Altari, e Chiefe confacrate.; Quot fece- runt ( dice ) Sanili Epifcopi cum mr.gna fac ilitate & immilliate cum Sar.8is Re/iquiit San- Horum

. De e or um Corporibut multe verijjimc Reliquie funt pofite in Eccleßis & Mtaribus Ecclrßarum Wallis Flctnnrum a fupradiFlii Epi- fcpis. Qui multum dilexerunt Homines ißius Vallis prout ego Frater Blaxtus de Tridcnto in vento in Cbronicis quampluribus antìquis ir Cartis. Non è poi maraviglia, fe , n f om j.. glievoli Carte , parlandoli del noflro Ve fcovo ancor vivente, non fe gli dà il titolo di Beato .

18
Bücher
Kategorie:
Geschichte , Recht, Politik
Jahr:
1948
¬Das¬ Optantendekret : italienischer Originaltext und Übersetzung.- (Unterlagensammlung ; 14)
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Seite 9 von 23
Ort: Innsbruck
Umfang: 21 Bl.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Schlagwort: g.Südtirol / Option <1939> ; f.Quelle
Signatur: D III A-3.683/14 ; III A-3.683/14
Intern-ID: 174655
Art» 14 Avverso il decreto del Ministro por 1*interno, emanato ai sensi dell’articolo precedente } è ammesso soltanto il ricorso per legittimità al Consiglio di Stato che» se accoglie il ri corso» pud assegnare al Ministero dell’interno, un nuovo termine per la rinnovazione del provvedimento» Il Consiglio di Stato, ai fini della decisione di tali ricorsi» può conoscere anche delle questioni pregiudiziali o incidentali concernenti lo stato di cittadinanza. Gli effetti della pronuncia sono

regolati dall 1 art. 28».comma secondo, del testo unico 26 giugno 1924* n. 1054. Il riacquisto della cittadinanza italiana importa il diritto di ristabilire la residenza in Italia., Art. 15 Agli effetti dell’applicazione dell’art. 11 la residenza non s’intende stabilita all'estero da coloro che vi si sono recati temporaneamente per ragioni di studio» di/àffari o altre analoghe* ovvero per chiamata alle armi o al servizio obbligatorio del lavoro. Si considerano invece stabiliti all’estero coloro che

del comma precedente è pronunciata dal Ministro per 1'interno in qualsiasi tempo su parere conforme del Consiglio di Stato. Art. 17 Gli effetti della revoca o della mancata revoca della opzione, per la cittadinanza tedesca a’ sensi dell’art* 1 e quelli della dichiarazione o domanda di riacquisto della cittadinanza italiana a’ sensi degli articoli 2 e 11 si intendono estesi ai figli minori non emancipati sui quali il dichiarante esercita la patria potestà c alla moglie non legalmente separata

semprechè posseggano la cittadinanza rispettivamente del padre e del marito. La disposi»* ziono non sé applica alla moglie che, a* sensi della legge 21 ago sto 1939» n. 1241, e degli accordi italo-tedeschi del 1939 e degli anni successivi, abbia esercitato personalmente il»diritto di opzione ; in tal caso la moglie esercita personalmente le fa coltà previste dagli articoli 1, 2 e 11- del presente depreto.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Seite 86 von 159
Autor: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Ort: Roveredo
Verlag: Marchesani
Umfang: X, 144 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: III 102.554
Intern-ID: 255010
, e fratello del primo Console , e da parte dell' Imperatore il Conte Luigi di Cobenzel, ministro di Stato, .che aveva pure .trattata la pace a Campo formido, il -.quale effettivamente si .mise in viag gio alla volta di Luneville alla metà di Ottobre.. _ Tra queste circostanze 1'Ar.ciduchessa Elisabetta abbandono Innsbruck, -£ si recò a Vienna, -perchè a'20 d'Ottobre veniva a spirare l'armistizio. Ma-altro gran male minacciava il Tirolo , e 1' Italia -ancora , il qual ■•era la fame. Era bensì riuscito

buono il primo raccolto de'grani; ma un' orrenda siccità , tanto in Italia che nel Tirolo meridionale , principiata alla metà di Luglio, e-continuata sino verso li ,20 di Agosto, diseccò il se condo raccolto! , che fu scarsissimo a segno , ; che le rape , per altro sì ab bondanti in queste Valli, si pagavano trenta xarantani lo staro , la tassa del frumento fu fissata a .troni quindici ,.e.della segale.a troni dodici Io staro trentino : nè questo bastò , perchè iu anche scarsa la raccolta del vino

: le tante pioggie cadute in tempo , che le uve fiorivano , .le fecero cadere ; e la siccità sopraggiunta diseccò in gran parte le non cadute ; .talché la tassa s&nza .esempio in .tetta questa istoria fu fissata a troni ottantacinque la mi sura di vino di queste Valli , che equivale .a .dieci bacede trentine. Si te meva , che consumato il primo .prodotto del -grano , ,aì consumo del quale ajutavano sessantamila ospiti , tanto calcolata 1 ! intiera truppa esistente nel Tirolo, la più minuta gente

-ne .dovesse -mancare nella ventura primavera.. Lentamente procedevano i trattati a Luneville , perchè ..la trancia ri cusava di ammettervi altre Potenze , e principalmente 1' influenza dell'Jn- -ghilterraa segno, che nel Dicembre di nuovo incominciarono le ostilità. L J eletto Vescovo di Trento aveva bensì ottenute le bolle per il Vescovato col ribasso del terzo delle solite tasse dal regnante Sommo Bontc^ce Pio VII.; ana 11011 era stato ammesso al possesso del Principato: onde credette a pro posito

di ritirarsi ; e ,con picciolo seguito si trasferi a Gorizia , ove rimase sino alla conclusione della pace. Il Consiglio imperiai regio amministrati vo spedì frattanto ordine nelle Valli di riscuotere un' annua sreura per la provvisione della necessaria legna. Di fatti'era caduta quantità-di neve, in one zzo .all' inverno un .battaglione -doveva sempre dimorar .ne'-casoni alla custodia del .posto , e il monte consistente in .praterie non .somministrava •legna bastevole. La spesa del taplio, e le-condotte

20
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Seite 189 von 503
Autor: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: XVII, 462 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: III 103.346/1
Intern-ID: 337105
J jo Notizie IßoricO'Crit. del 23. ofàtlp. fi, che dì Cotanto famofo Vicariato d'Italia , di cui avrebbe rifuonat© il Mondò, neppur il nome iìa rimafto negli Archiv) di Trento ? Qui sì, che vien molto in acconcio il detto del Launoyo lodato dall'Apologe fta pag. 153. Infigne fa&um, è 1 quod memoria dtgnum fuijfe ponitur , fi tarn generali obruitur filentio, cauffam nullum habet, qua fiat credibile . E che il fatto ,, di cui ora difputafi, lìa infigne fa&um , lo provo tanto da parte del noftro

Yefcovo, quanto da parte dell' Imperadore. Da par te del noftro Vefcovo, perchè afferma l'Apologifta pag. 77. che ^ aU ietto foßenne in Fano per interi anni la carica di Vicario Imperiale , e che quelli fi ha fatto conofcere un uomo efperto 3 fvegliata , intefo del Diritto Civile ^ e Canonico , e che per confeguenza ne doveva fapere più degli altri in queßo affare. E febben egli dice di lui pag. 132. per gran Santo , eh' e fojfe, non godeva già egli la prerogativa d'edere nello fteffo tempo in due

diverfi luoghi , forza è ad ogni modo s che confeifi, efTere flato $ qual Sant'Antonio , replicato in diverfi luoghi, e per foflener in Fam interi anni la carica di Vicario Imperiale , e per andar tutt* un tempo nel la Lombardia, e Germania, corteggiando fempre l'Imperadore , è ftandogli fempre a' fianchi , attefo il di lui non fognato attacco al medefima - Da parte dell' Imperadore j perchè qualora foflfe flato col noftro Vefcovo s pretefo fuo Vicario, in Fano nel Febbrajo del 1164. ( mentre, a det

le parole molto chiare ed efprefle : Albertus Dei gratia Epifcopus Tri« dentinus ; vegga bene di non ingannarfi col cantare il trionfo prima della vittoria, e di non rafTomigliare a quell' altro, che rimafe fuo fe- pultus triumpbo . Rifponda in grazia a quefto mio quefito , che ora gli fo, fe per avventura egli ftima di maggior pefo ed autorità il Codice di Fermo, che l'antico Codice di Pietro Piteo nelle: note fopra i De cretali^ onde rilevali , che la figla <Jl. del Can. Quoties Frater nofler

3 * 1' 5' notato all'anno 1131. , porta il nome di xAdelpretus Epifco- put Tvideminus , eh' è 1' Adelpreto Primo predeceflor d'Altemanno ? Non1 poffo credere, che voglia egli attribuire cotanto ad un MS. di j-V ^ unc l ue °iò nulla oftante 1* ^àelpretm del per altro pregiato Codice del celebre ed accreditato Piteo altro non efprime fuorché una fai-

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