OROGRAFIA - ALPI DI LFDRO. ■ , 7 la costa diventa meno alta., meno selvatica; la morena riempie ogni pendio, ogni valle sulPaltipiano sovrapposto, e il verde dispiega le ricche sue tinte in tutti i toni più gai, da per tutto, e il cuore si allarga. II passetto di Muslone quasi sospeso sulla costa, tra, le mine del monte, colle nere casaccio e mi bosco di querele alle spalle, segna il confine ultimo della muraglia, che co steggia il Benaco. Passato Muslone, il monte aspro s'al lontana e culmina
in Monte Comero, a cui piedi in dol cissimo pendio popolato di case e di oliveti, scende la morena lieve lieve, tagliata da ripido sentiero che s' avvolge sul colle di S. Gaudenzio lino a Gargnano, che le inamorate aperte braccia tuffa nel lago. Su in alto Terra di Sasso e Musaga e Formaga e Piano e Zaino e Villa,vetro, in vago cerchio disposte tra, i potenti depositi morenici caprìccio- ' samento ondulati, risplendono e vezzeggiano col cielo e coll’ onda. A Gargnano comincia la strada lacuale che ora
a riva di lago, ora più interna ma sempre amena e festosa si stende fino a Salò. E la collina continua gioconda e fiorita verso la valle del Toscolano; sulla quale a sinistra 8' alza in strane guise corrugato e infranto, con guglie dentate e arditi pinnacoli e improvvise spaccature il calcareo Monte Castello. Da esso scendono copiose mine che ingombrano un lungo tratto senza erba o pianta fino a mezza costa, ■! dove ricomincia la morena vestita di vigne e di gelsi e di olivi che-scende fino alla riva
del lago. K più indietro, a destra del Toscolano, torreggia supino e minaccevole il : Pizzocolo o Gii come Titano caduto in battaglia, col. grop pone arrotondato, spesso fumante di nebbie. Il fiume scende urlando tra i dirupi che lo inceppano, e giunto all' aperto corre nella larga pianura - detta Capra - distesa, tra il monte e il lago, formata in parte dai depositi del fiume •stesso, in parte dai materiali morenici rovesciati, e diffusi, l che in epoca remota chiudevano forse la bocca della