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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 577 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Dilettone et Altézza, et Noi, e tutti li nostri Successori Conti et Prin cipi de Tirolo, parimente Vescovi, et Capitolo di Trento sij eseguito in tutto, e per tutto in tutti li ponti, et articoli suoi debitamente, et effettualmente, et osservato in perpetuo fermamente, et inviolabilmente siccome verso Sua Dilettone, et Altezza, Suoi Eredi et Successori Conti et Princìpi de Tirol habbiamo formato ciò con scrittura, et apprèsso per la nra persona solo obbligati con giuramento, quale corporalmente

però non debba succedere ali’ hora tutto quello che tra noi ambe parti è convenuto, sij totalmente levato, eh’a Sua Dile ttone et Altezza, et a noi, se Sua Dilettone et Altezza sarà colpe vole della mora, sia reservato, et admesso a ciascuna parte d’ usar quello haurà, facoltà, et ragione. 7. Quanto poi tocca 1 ’ articulo circa il prestare aiuto per un • Vescovo di Trento a Prencipe de Tirol, Sua Dilettone et Altezza intorno a ciò con noi, è convenuta et accordata in questo modo, che questo ponto

sia osservato conforme al libello della Provincia fatto sotto l’anno 1511, et noi Cardinale Ludovico insieme col Vescovado di Trento, et Suoi pertinenti sudditi, dobbiamo, et vogliamo osservare, et eseguire.esso libello Provinciale del 1511, in quanto concerne runa, et T altra parte ledelmente, et sinceramente in fede et confirmatione di quel tutto noi predetto Cardinale Ludovico Vescovo di Trento habbiamo affisso qui il nostro sigillo, et espedito per noi in Roma àlli 2.0 d’Aprile dopo

la Natività di Cristo Signore Redentore, et Salva tore anno 1578. 8. Ét noi Decano, Canonici, et tutt’ il Capitulo di Trento recó- gnoscemo anche questa renovatione, et confermatione delia predetta obligatione scritta, et quel tanto il prenominato nostro Gratioso Signore Cardinale Ludovico Vescovo di Trento per se stesso et tutti i suoi Successori Vescovi, et Capitulo di Trento si ha obligato con giura mento, confirmato, messo in scritto, stabilito, promesso et astretto, fu fatto con nostro Conseglio

in Trento alli 3 Maggio doppoi la Natività di Christo nostro Salvatore 1578. ..Ludovico Cardinale Vescovo di Trento. Simon de Thon Decano, et il Coitolo Generale di Trento etc.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 386 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
in Vienna decise a favore del vescovo Cristo foto. I capi della rivolta furono rimandati al tribunale vescovile di Trento, J ) Relazione della demolizione del dazio in Tempesta. MSS. della Bibl. di Trento, N. 56. 2 ) Perini Carlo: Cenni citati , II, pag, 39.

del dazio. Gli arresti furono estesi a molti, e per ogni e qua lunque sospetto, tanto che venne persino arrestato il paroco di Tione, Don Antonio Sizzo, agnato del Vescovo, per avere detto di non prendersi pensiero pel fatto di quella demolizione. Venne tradotto da dodici birri nel castello di Trento, ed ai primi di agosto 1770 l’uf ficio spirituale pronunciò contro di lui quella sentenza, per la quale fu privato della parocchia e nominato in sua vece Don Paolo Bevi lacqua di Malè. I processi

liberare se non ricorrendo ai buoni ufficj dell’imperatore Giuseppe II, il quale fu a Trento nell’ occasione che ci venne l’arciduchessa Maria Amalia, sposa al duca Ferdinando di Panna. Quivi si trovarono ambidue nel luglio del 1769, accolti e festeggiati dal Vescovo principe 2 ), il quale ot tenne altresì di essere ammesso all’udienza dell’Imperatore: la-ebbe in Castello nell’ anticamera dell’ appartamento destinato per la Prin cipessa, e tanto disse di sè e delle calunnie de' suoi nemici, che

l’Imperatore se n’andò convinto della sua innocenza. Restituitosi in Vienna, depose la cosa presso i ministri di sua madre; e fu deliberato che si delegassero i consiglieri Kuen e Sench per riassumere un nuovo processo, Gli avversar] del Vescovo tornarono allora alle brighe ed agli intrighi, finché, nominato giudice in sì delicata controversia il fiscale Giambattista Duvra, ogni questione rimase appianata. Egli, fatto lo spoglio del processo, ne estese la relazione, ed il supremo tribunale di giustizia

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 301 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Più tardi si distinsero nel verseggiare Barnaba Manci di Trento, che fu pubblico notaro e compose il tetrastichon posto nel libro de peticularì febre di Ottaviano Roveretti, Nicolò Inama di Fondo che . fu maestro di belle lettere in Trento e fece i distici a Feliciano Belerà messi in fine al libro del medico bresciano intitolato : Malignarum Veriolarum et obiter etiam petechiarum tractatio (Brixiae, 1591 *) i e Tomaso Tabarelli di Terlago, che fu podestà di Rovereto 1’ anno 1529, e si ricorda

in un componimento poetico intitolato ; Familiae Fatorum prosopopea, e in un dialogo (De semita ad non inanis gloriae lauream Colloquium inscriptum Carolus coronatus Nicolò Scutelli di antichissima famiglia trentina, Eremitano nel convento di san Marco in Trento dove morì (1542), va lodato come peritis- - simo nelle lingue ebraica, greca e latina. Di lui abbiamo la tradu zione latina del libro di Jamblico sui misterj degli Egiziani 3 ), ed una vita di Pitagora 4 ). La poesia italiana sgorgò spontanea

ed affettuosa dal cuore di Cristoforo Busetti di Rallo innamorato di Dorotea d’Arsio, cui sposò l’ anno 1569. Le sue canzoni sono dettate alla maniera petrarchiana, e non videro la luce prima dell’ anno 1836 rì ). Leonardo Colombino di Terlago mise in versi la festa dei 3 maggio 1547 celebrata in . Trento per la vittoria riportata dall’ imperatore Carlo V a Mühlberg G ); e Pietro Andrea Mattioli, il commentatore di Dioscoride, quivi venuto a stabilirsi, attirato dalla munificenza di Bernardo Clesìo

, descrisse in ottava: rima il Castello destinato a sede de 1 principi vescovi ; poema che fu stampato in Venezia nel 1539 con il titolo: Il Magno Pa lazzo del Cardinal dì Trento. Bartolomeo Tachello di Arco si tenne alla prosa ed al verso 7 ), . e sono altresì lodate nelle cose di lette- . raria esercitazione parecchie donne, tra le quali le due sorelle d’Arco figlie di Nicolò, Livia ed Emilia, che si ricordano nelle Lettere di molte valorose donne raccolte da Ortensio Laudi (Venezia, l'559)> e Vincenza

. Milano 1836. e ) Il Trionfo trentino, Trento, 1858. 1) Scrittori ed Artisti Trentini , pag. 11,

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 290 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
minati suoi commissaij Nicolò de Polweiter, Luca Römer e il Doti. Antonio Schrottenberger ; i quali, come vennero a Trento, rassegna rono ai Consoli le loro credenziali. Non vi trovarono ostacolo da parte della cittadinanza -, e nell’ anno seguente Massimiliano li poneva sotto sequestro il principato, e vi nominava suo commissario Francesco Hendl. Indi rimise la causa del Vescovo al Foro imperiale residente nella città di Spira, ed ivi si fece quella nota, che venne pubblicata 1’ anno 1571 col

titolo di Notula Spirensis, e non fu accettata. Rima sero per ciò le cose come s’ erano poste ; e intanto si riaccendeva la questione per il possesso dei Quattro Vicariati. Se Io contendevano ì Madruzzi ed i Castelbarco ; e dopo lunghe contese esacerbate da vicendevoli aggressioni, vennero alla risoluzione di rassegnare la causa all’ Imperatore. Questi con lettera dei 25 settembre 1573 la unisce a quella del Vescovo e ne commette l’esame ai commissarj residenti in Trento, e nondimeno la cosa ebbe

XIII, il quale non fece tanta festa nel dì del suo esaltamento, quanta ne fece per la notizia della strage fatta in Francia degli Ugonotti nella troppo celebre notte dì san Bartolameo (24 agosto 1572). In Trento è poi da notare lo scoppio di quella pestilenza, che partita da qui, scese ad invadere la Venezia e la Lombardia. Si narra che sulla fine del marzo 1574 si manifestarono in Trento parecchi casi di peste ; ed è detto, che il contagio fosse stato portato da un . fo restiere venditore di merci

, o da un Trentino che andato alla fiera 1) Perini : I Castelli del Tiralo , II, pag. 35. 2) Manci: Annali di Trento, MSS. della Bib. eli Trento, 1, pa g. 463

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 563 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
vitori, i quali si sono giurati, parimente e ’l Castello di Buon Con seglio insieme con la Città di Trento, et tutte le altre nostre Città, Castelli, Chiuse et ufficij, et tutti] quelli che possedono tali Città, Castelli, Chiuse et ufficij, et tutti gli altri della Chiesa Vassalli et Sudditi a noi non debbano prestare ajuto di sorte alcuna, ne assi stenza, ne favore contro la nra Graziosa Signoria d’Austria, et li Suoi ; ma con questo modo, che loro anco non diano a quella nra Gra tiosa Signoria

, o. suoi Eredi aiuto alcuno, assistenza, ne favore contro noi, ma che in tutto questo caso restano fermi. 13. Ma se alcuno de luoghi forastico, et persone sia chi si voglia, niuno eccetto, pigliasse le parti nostre per aiutarci, et volesse essere contra la Gratiosa Signoria, sue Provintie et Sudditi all’ bora essa nostra Gratiosa Signoria et Eredi debbano, et possino prevalersi d’esso Castello di Buon Conseglio insieme con la Città di Trento, et parimente l’altre Città, Castelli, Chiuse et TJificij

et con tutto quello, che possedono contra quelli che per questo tempo fossero contrala Gratiosa nra Signoria, Provintie et Sudditi, li quali anco a Sua Signoria debbano esser obbedienti, et questo da noi essergli con cesso, et detta causa siano assolti dal giuramento con quale a noi sono tenuti, et per testimonio di questo diamo al Prefatto uro Gra tioso Sign. Duca Sigismondo, Suoi eredi et Successori da parte nra et Successori nri Vescovi della Chiesa dì Trento, questa lettera si gillata con

il nostro pendente Sigillo. Et noi Giovanni Andrea Decano, li Canonici generalmente, et tutt’ il Capitolo di Trento recognoscemo, che ’l prefatto nostro Gra tioso P. Vescovo Giovanni ha fatto la prefatta rennovazione, et confirma tione della prefatta obligatione scritta con nostro conseglio voluntà et saputa, promettendo ancor di voler quelle osservare fermamente, et saldamente, et perciò habbiarno posto il nro Sigillo insieme con quello del prefatto nro Gratioso Signore di Trento a questa lettera

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 398 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Santo Tolommei, bargello dei Pretorio ’)■ H Pilati arriva a Trento li 24 febbraio e circa le 7 ore di sera s’ avvia verso la casa del suo amico Bassetti in Via del Macello vecchio ; ma all’ ingresso della stessa è assalito da due assassini, che a furia di bastonate ve lo la sciano come morto. Accorrono i vicini e trasportato in casa Bassetti, gli vengono prodigalizzate quelle cure, che in capo a due mesi lo ristabiliscono in salute, fuori che nella vista, che gli rimase difettosa tutta la vita

in Trento dopo le pubblicate sentenze, e con un decreto libera il Gervasi di prigione, e concede un salvacondotto ai banditi. La cosa non poteva stare occulta agli occhi del popolo, ed era voce comune, che il Principe in quel tristo avvenimento avesse avuta la parte principale. I suoi parenti cercano pertanto di velarne l’ignominia, assegnando al Pilati un annua pensione 3 ), e respingendo fortemente le pretese del Gervasi, che, ritornato in patria, avea inta volate contro la famiglia del Vescovo

principe. E da quel momento il Gervasi cadde nell’ oblio 4 ). Nell’anno 1784, quando Pietro Vigilio era meno principe di quanti vescovi principi governarono prima di lui il principato di Trento, si sentì tratto ad emulare i monarchi del suo secolo, ordinando con lettera dei 20 gennaio al suo cancelliere Barbacovi la compilazione d’ un Codice giudiziario. Il Barbacovi se ne incarica; ma prima che il Progetto di questo codice si stampasse, arriva l’aprile del 1785* — In quest’anno, l’ultimo di maggio

, si nota l’arrivo in Trento dell'imperatore Giuseppe IL Ei ci venne da incognito e con l’inten dimento di trasportarsi in Mantova, dove doveano pur convenire il re di Napoli, gli arciduchi e le arciduchesse. Era sera, e lungo il Tratto atesino le acque del fiume aveano ingombrate le vie per la pioggia dirottissima che vi cadeva. Lo accompagnava il giovane principe di Keunitz, e in più luoghi l’Imperatore, per transitare, fu costretto di servirsi delle spalle di robusti contadini, A Trento albergò

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 121 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
121 nardo una transazione, nella quale veniva stabilito, che pagato lo stipendio dei capitani e dei custodi di Trento e dei castelli del ve scovato, tutte le rendite derivanti dai dazj, da affitti, da collette, e da altri rami d’entrata, fossero divise per metà tra loro, eccettuata però- la parte spettante al Conte, che doveva essere mantenuta senza diffalco. Di più, si convenne, che le spese di guerra siano fatte in comune, e che i proventi delle appellazioni, delle vendite, delle tu tele

e curatele siano riservati al Vescovo. Il Conte dal canto suo non prometteva che ciò a cui era tenuto come avvocato della Chiesa di Trento l )- Indi nel maggio dello stesso anno Egnone affitta per un anno la sua zecca a Belliotto dei Drobossati fiorentino per lire 300 2 ); e, nel novembre, alla presenza di Mainardo e di molti altri testimoni trasmette a titolo di pegno, per 1150 lire veronesi a Gra- lanto di Salorno la gastaldia di Fiemme con il patto di ricuperazione 3 ). Nella prima metà del 1270

Egnone ritorna a Trento, e con il consenso del Capitolo, dei ministeriali e dei cittadini, disobbliga perpetuamente, in rimedio dell’ anima sua e de vescovi suoi successori, gli uomini della cappella di Termeno e di Magrè dalla colletta loro imposta di fresco dai conti del Tirolo. Era questo un atto di sovra nità che non piaceva ai Conti, e li rendeva poco disposti a permet tere che il Vescovo rimanesse tranquillo possessore della sua sede. V’ è chi dice, che Mainardo si fosse accordato segretamente

coi Castrobarcensi, e con que’ cittadini, che disamavano il Vescovo, e avesse loro assicurata piena libertà di agire quando volessero man dare ad effetto le loro mire di sedizione 4 ). E in vero non tardarono i Castelbarco ad unirsi con ri malcontenti di Trento; e, assalito Egnone ■nèlla sua ■ sede, lo costrinsero di nuovo a fuggire. Egli si ripara -in Pine, e sotto il portico di santa Maria di quella valle, fulmina contro i Castelbarco e i cittadini loro alleati la sentenza di scomunica con

F interdetto sopra la città e su tutta la diocesi (13 ottobre 1270), e ne trasmette copia al preposito di san Michele ed ai parroci dì Fiemme, di Cembra e di Giovio, affinchè fosse resa di pubblica ra gione s ). E da quel punto il Vescovo più non si rende alla sua sede. *) Alberti : Annali cit . pag. 148. 2 ) Prima del Drobossati la zecca di Trento era stata impegnata (16 settembre 1262) a Facino Nosterio, a Turesendo Ipotecario e a Benvenuto Corogolla (Durig: Beiträge cit. pag. 93), e dopo di lui, per

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 575 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
861 eleggerà il suo sindico, con questo, che sia di buona stirpe, et ne castelli voglia Sua Serenità metter buoni paesani, che rendili buona rason et paghili i fitti a sua Serenità. N.° 17. 1578. Convenzione fatta tra il vescovo Lodovico e l’arciduca Ferdinando conte del Tirolo. (Balla Stoì'ìa inedita d’Inn. a Prato.) MSS , della B. di T. N. 4. 1. Et essendo noi Lodovico predetto Vescovo di Trento con promotione et favore del prefatto uro Carissimo. et gratioso Signore Arciduca Ferdinando

al presente pervenuto et admesso al predetto Vescovado di Trento; però in recognitione debita delle ricevute grafie et benefici], ci habbiamo da parte nra, et tutti li successori nostri Ve scovi di Trento obligato et promesso perpetuamente sopra I’ honore et dignità nostra, et ci obligiamo, et promcttemo anco per vigore della presente Lettera fermamente che tutti li successori nri Vescovi di Trento, et Capitulo costì vogliamo osservar quelle et questa no stra obligatione scritta in tutti li punti

; 2. ° Per conto della Consignatione del Castello del Buon Con- seglìo; . ' 3 . ° Per conto della prestazione d’obbedienza, obbligatione, et giuramento di fedeltade, mettere et Hcentiare li Capitani del Vesco vado, Officiali, et sudditi pertinenti ad esso; 4. 0 Per aprire la città, castelli, fortezze et luoghi del Vesco vado dì Trento, et poter dentro e fuori guerreggiare contro ciascun inimico; .

8
Bücher
Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 392 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
decano, alla quale dignità rinunciò tosto che fu al pos sesso del principato di Trento. A di 30 novembre fu consacrato da Mons. Minucci vescovo di Feltre assistito dai due prelati di Stamps e di San Michele all’Adige, dove prima avea fatti tre giorni di esercizj sotto l’apparente direzione del suo pro vicario Redolfi *) ; ma come prese in mano le redini del governo non fece buona prova di se : scelse a ministri persone poco atte a provvedere alla buona direzione degli affari dello Stato, e volle

definire immediatamente certe questioni eh’erano insorte tra la contea del Tirolo e il principato di Trento. A questo fine tenne in Trento con i commissari austriaci delle con ferenze in cui si trattò dei dazj e dei loro gravami, dell’ affare mi litare, e di altri argomenti di non minore importanza. Terminate le sessioni, si propose di recarsi a Vienna per ultimare le vertenze pen denti con vantaggio della sua Chiesa, e se ne va; ma l’effetto non corrispose all’aspettazione dei Trentini, avendo egli

, e siano osservate le tariffe del Tirolo, che cessando i dazj interni si man tengano i dazj pel vino, acquavite e tabacco, e che il Vescovo si uniformi alle disposizioni del Conte ; che 1’ ufficio capitanale di Trento avesse il diritto di ascoltare e definire le questioni e i gravami che fossero portati dalle Comunità trentine suddite vescovili intorno a steure, concorrenze militari, contribuzioni di carriaggi e di difesa dello Stato* che Termeno e Levico siano rimessi al Conte del Tirolo, e il Vescovo

9
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 331 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
16 Corte. 1 canonici, per tutte queste sue qualità, ne vagheggiavano Y elezione, e convocati per la nomina del successore, pensavano alla fortuna eh’ egli solo potea rendere al vescovato, allora ridotto a gravi angustie - non avea più di nove mila scudi d’ entrata -, la lite dispen diosissima con i Castelbarco, pel possesso dei Quattro Vicariati, pen deva ancora indecisa al tribunale dell' Impero, e poi c erano liti da intraprendere per il mantenimento dei diritti della chiesa contro gli eredi

suonò forte, malgrado che 1’ organista n’ avesse messa tutta la sua arte, ed al Castello la cam panella solita a suonare nell’ elezione del vescovo, si ruppe al primo tocco 1 ). H papa poi, senza essere con il popolo, sì rifiuta di con fermare quella elezione, e non riconosce l’Arciduca per legittimo ve scovo di Trento. E non di meno 1’ eletto si tenne fermo, ed ottenuta dall’Imperatore, suo cugino, la solenne investitura delle regalie (26 aprile 1660), prese il temporale possesso del principato

che fu firmata dalle parti il dì 27 settembre 1662. A Giangiacomo Sizzo era stato commesso il maneggio dell’ affare ; I’ arciduca Sigismondo vi si faceva rappresentare da Ignazio Weinard, ed erano deputati per il Conte Ciriaco Troies, Cristoforo Udalrico de Fach, Giacomo Fair, Giangiacomo Arparei e il segretario Haus mann. Ne furono prodotti i gravami, e posti in discussione, fatte le 1) Motivi dell’ elezione a Vescovo di Trento dell’Arciduca Sigismondo, Vedi Appendice, N. 20. 2) Mangi : Annali

11
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 438 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
como Tesino [['Aperto), Gio. Simone Bassetti (il Difeso), Francesco Felice degli Alberti (I’ Immutabile), che fu poi vescovo e principe di Trento, ed alcun altro *). L’Accademia procedette da prima fervorosa; ma dopo l’anno 1732, di cui sono gli ultimi suoi componimenti 2 ), incominciò a languire, ed a dileguarsi per intero. Alla metà del se colo XVIII più non esisteva. Anche dopo l’anno 167L non avea mutato indirizzo : continuò ad essere un istrumento ossequioso della Reazione, e come tale

fu condannata a perire. In Trento era dove questa reazione avea trovato da insediarsi, ed a mantenersi più a lungo che in altri luoghi del Trentino. Con Ì Gesuiti c’era il Vescovo che la difendeva con la sua autorità, e c’ erano i Frati francescani e minorili, nonché il Decano del Capitolo che si valevano delle proprie armi per combattere contro i nemici della medesima. F mentre così andavano le cose in Trento, a Rovereto si disponevano diversamente : era la città erede delle libertà conse guite dal governo

storici, statistici e biografici , eco. Disp, 1, pag. 11-26. 2 ) Il doppio debito scarsamente pagato dagli Accademici Accesi a S. A. lima Mons. Domenico Antonio C.te di Thunn eoe. prima loro sti matissimo Coaccademico, ed ora Clementissimo Protettore dell’Accade nda. Trento, Parone, 1732, in 4°.

12
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 464 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
149 La pubblica istruzione fu pure riorganizzata, provvedendo, che ogni cantone avesse una scuola popolare, che fosse riaperto ed am pliato il ginnasio di Rovereto, è che in Trento il Liceo fosse accre- . sciuto nelle materie d’insegnamento, ed avesse nuovi professori per le cattedre di nuova istituzione. E in ordine allo sviluppo dello spirito di educazione, che s’insinuava nel popolo, sorgevano anche nel Trentino quegli amici del bene dell’umanità, che si dicono Franchi Muratori o frammassoni

. Parecchi trentini prima ancoraché il paese passasse al regno d'Italia, facevano parte della Loggia Amalia Augusta di Brescia, e tra questi si distinguevano pel loro zelo, e la loro sapienza Francesco Filos j ), Jacopo Pederzoli, Pietro Tazzoli e Luigi Scevola, dei quali abbiamo alcuni componimenti letti nelle ordinarie adunanze' 2 ). Passato il Trentino al nuovo Regno, s’ aperse una loggia di fratelli Massonici anche in Trento. Troviamo, che nel decembre 181.0, dietro ricorso fatto al Grand’Oriente

affigliati, il piccolo numero dei rimasti rendeva inutile le ordinarie adunanze. Nel gennaio 1812 Giuseppe Leopoldo Zuccoli, membro Onorario della R, Amalia Augusta, tentò di ricostituirla, ed a questo fine ne scrisse al segretario generale Cristani ; ma il locale, che avea servito alla prima loggia, era passato a disposizione del militare, ed era impresa difficilissima il trovarne un altro opportuno, e' poi a soli sette si ri ducevano i Fratelli esistenti in Trento, e questi erano tanto attaccati all

. Le, Re. Amalia Augusta nell’ore. di Brescia negli anni della Te. Le. 5808 e 5800, Brescia, Bottoni, 1 voi. in 16°. 3 ) Vedi Lettere di Carlo Cristani al F. Zuccoli, ed altre carte sullo stesso argomento conservato nella Bibl. di Trento, N. 504.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 419 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
contemporaneamente il governo d’ Innsbruck ordina che il Consìglio Amministrativo austriaco sia ripreso. La Reggenza sì raccoglie per istabilire il da farsi, e conchiude di eseguire gli ordini dei Principe, onde avvenne che si videro in Trento stabiliti due Con sigli, due Tribunali, uno principesco e l’altro austriaco. I canonici reggenti ritirano le chiavi del Castello e degli Archiv] ; e mentre le cose andavano di questo passo, arriva al Magistrato la notizia del- 1’ armistizio conchiuso tra 1’ arciduca Carlo

e il Generale in capo del- 1’ armata d'Italia; armistizio che fu precursore della pace, i cut pre liminari furon segnati a Leoben a dì 17 aprile. Ai 19 dello stesso mese giungeva in Trento il consigliere Filippo Baroni di Cavalcabò incaricato dal governo d’ Innsbruck di assumere la presidenza del Consiglio amministrativo ; ma la Reggenza faceva ostacolo al buon ordinamento di esso. C’erano due tribunali, due autorità che si con trastavano la preminenza, e c’ era nel popolo tutto quel disgusto che inette

: Cronaca de’ falli accaduti in Trento in occasione della guerra Ira Vimp. Casa d’Austria e la Francia . MSS. della Blbl. di Trento, 11 aprile 1797. 2) Pietrapìana: Cronaca citata, 13 aprile 1797. a ) Pietrapìana: Cronaca citata , 20 aprile 1797.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 267 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
del modo di pagare le contribu zioni per la guerra. I Protestanti pubblicarono un libello, in cui di chiaravano di non avere per buono il concilio tenuto in Trento, perche città non di Germania, se non in quanto il suo vescovo è principe del- 1’Impero 2 ). E tali cose spiacevano egualmente a Roma ed in Trento, e nondimeno i legati pontifici e i prelati quivi venuti pel concilio non esitarono a solennizzare pomposamente la nascita del figlio del prin cipe di Spagna (6 agosto). Vi fu messa cantata

sera si fecero fuochi dentro e fuori la città, e, nel dì susseguente fu celebrata nuova messa, ed al Castello fu fatto nuovo lauto ban chétto imbandito da Nicolò Madruzzo fratello del Cardinale 3 ). E questo succedersi di messe e di pranzi, non era infrequente, ed ogni volta che ciò si compiva, que’ prelati prendevano occasione a tornare la mente a Dio, ed a riferirgli la meritata lode (laus Deo)., Continuavano pertanto a venire a Trento nuovi vescovi e abbati e teologi ; ma non ancora era permesso

di aprire in concilio. Il Pon tefice pareva incominciasse a pentirsi della fretta adoperata nell’ in camminarlo, si pentiva altresì d’ avere destinata Trento a sede del medesimo. Pensava poi molto all’ infeudazione di Parma e Piacenza nella persona di Pier Luigi, ed investitolo a dì 12 agosto 1545> si guardava di non disgustare l’Imperatore, il quale avea in sospetto rinvestito, e, come padrone di Milano, pretendeva a quelle città. Tornò quindi al pensiero del concilio, e ottenne dall’ Imperatore che

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 402 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
sua attività. Il re stesso Luigi XVT insieme con la moglie, il figlio, la figlia e madama Elisabetta sua sorella, s’ ; era indotto ad abbando nare segretamente la capitale (20 giugno 1791); ma a Varennes ve niva arrestato e ricondotto a Parigi, dove ebbe a firmare 1 ’ ultimo decreto della Costituente (14 settembre), che cessata, lasciò il posto all'Assemblea legislativa, durante la quale in Francia cadde definiti vamente il potere regio. Nell’ anno 179 2 d Principe vescovo di Trento nominava

. Il Barbacovi dovea esaminarlo ed intimargli il precetto ; ma la cosa mutò presto in un trionfo per l’illustre ac-' cusato. 11 Romagnosi fa la propria dichiarazione e difesa, la quale fu così splendida che nessuno osò contraddirgli, e se n’andò assolto da ogni imputazione, e con la gloria di avere superato co’ suoi ta lenti, e col suo spirito il valore dei proprj giudici 1 ). Torna al suo ufficio, e vi rimase sino ai 28 settembre, nel quale giusta le norme stabilite nello Statuto di Trento viene assunto

il nuovo podestà, che fu l’Avv. Luigi Francesco Riboldi parmigiano 2 ). Il Romagnosi rimase a Trento anche dopò compiuto l’anno del suo podestariato. Vi esercitava 1 ’ avvocatura ed era stimato e' onorato da tutti. Gli affari intanto della Rivoluzione procedevano alacremente. Bastò la comparsa di un’ armata comandata dal re di Prussia e dal duca di Brunswich sulle frontiere della Francia, perchè la moltitudine parigina tornasse a concitarsi contro il re, e macchi nasse nuovi tumulti. Il re fu costretto

a ripararsi in seno dell’Assemblea legislativa ; ma questa, decretata la convocazione d’ una convenzione J ) Manci: Annali citati , III, pag. 451. 2 ) Ciscato : Giandomenico Romagnosi a Trento . Vicenza, 1882, p. 18.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 410 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Ladrone e da ogni altro posto, occupando Storo e Darzo, e spin gendosi sino a Tione. Il quartiere generale austriaco torna a Rovereto, e il vecchio Generale tenta di chiudere ai vincitori 1 ’ ingresso nella Valle Lagarina, facendo trincerare Marco e Mossano presso Raviz zone da 20 mila combattenti sotto la condotta del Davidowich ■ indi si reca a Trento, e fa porre batterie per ogni dove, fa gremire di soldati il Doss’ Trento, ed ordina che le rimanenti truppe prendano posto a Piazzina

e Malignano, a Campo trentino, alla Fersina ed al Palazzo delle Albere. L’Àlvinzt chiede quartiere in Castello e fa occupare il ginnasio da 500 malati ; ma intanto giungono notizie sconfortanti dalle Giudicane, ed a Marco il Davidowich era costretto a ritirarsi (3 settembre), ed a volgere le Sue truppe verso Trento. 11 generale Vaubois dalle rive del Garda giungeva a Ravazzone, e gli Austriaci battuti qui e a Marco, corrono a difendere il passo di Galliano. Napoleone co’ suoi era a TJzzana

. Nello stesso giorno il Wurmser, intesa la caduta di Rovereto, prendeva il cammino della Valsugana alla volta di Bussano. Il-Davi dowich ritentò allora un po’ di resistenza al Murazzo, e poi indie treggiando, sempre incalzato dalle truppe del Massena, va a ripararsi a Lavis. All’Acquaviva s’ era appostato il generale Bonaparte, e ve nuta la mattina del 5 settembre, Massena preceduto da diversi Ussari entra con la ‘ vanguardia pacifico in Trento. Le vie erano deserte, le case aveano chiuse le porte

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 456 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
MI E mentre qui si combatteva, altri corpi di Austriaci e Tirolesi ca lavano da Trento, a destra ed a sinistra dell’Adige. Era con essi il supremo comandante Chasteller, il quale corre sul luogo della pugna, animando i suoi alla vittoria. Il combattimento fu gagliardo e san guinoso da ambe le partì, e in fine la fortuna piegò in favore degli Austriaci. Egual sorte ebbero le armi maneggiate tra gli uni e gli altri sulla destra del fiume (25 aprile), onde avvenne, che i Francesi risolsero

più un Francese nel Trentino, e da per tutto il governo bavarese avea cessato. Molti impiegati addetti allo stesso, all’arrivo degli Austriaci erano corsi a ripararsi in Ve rona, ed in Trento il commissario per Sua Maestà Cesarea, Giuseppe de Hormayr, avea ingiunto al conte Welsperg (24 aprile) d’ uscire di città entro tre giorni. 11 conte a questa intimazione rispondeva di essere nato suddito austriaco, d’avere servito l’Austria fedelmente finch’ ella tenne il Tiralo, e cesso questo alla Baviera

, dì avere usato della medesima fedeltà in servìzio del nuovo governo, e di avere per ciò fatto il suo dovere, per la qual cosa a lui non rimane che di rassegnarsi alla sorte che gli sarà per toccare 3 ). Fu tradotto a Bres sanone scortato da parecchi dragoni, e mentre era colà venivano incaricati a disimpegnare, gli affari del governo i consiglieri commis sariali, e venivano istituiti in Trento ed in Lavis dei comitati prov- visorj per la sussistenza delle truppe, e si inviavano lettere al Vescovo

18
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 447 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
ne ritrasse dei saggi e li fece studiare da chi conosceva perfettamente le lingue settentrionali, onde fu conchiuso che quel linguaggio nulla avea di comune con quello degli antichi Cimbri, ed èra pretto te desco corrotto e frammisto a vocaboli italiani.. A Trento visitò i contorni, salendo fin sopra Sardagna, e facendo i monti di Martignano e le colline vicine. Tornò poscia in città, ed ai 6 luglio partì di qua per Cembra, Fiemme e Fassa alla volta d Innsbruck l * Le fortificazioni non furono

incominciate che nell’ anno seguente. Ai primi di gennaio ne fu data comunicazione al civico Magistiato , e previsto il malcontento che per esse si sarebbe destato nel popolo, fu inviato in Trento il tenente maresciallo marchese di Chasteller con i generali Dedovich e Giulay, e numerosa truppa. E prima ancora che questi venissero furono proibite con circolare (5 gennaio 1805) le antiche Regole, od assemblee popolari, in cui venivano trattatigli affari del Comune, dichiarandole illecite combrìcole dì popolo

% Indi fu ordinato che l'Archivio principesco fosse trasportato a Vienna , e nel mese di maggio quando in Trento e fuori s’ attendeva a for tificare, venne l’archivista di Corte signor Gessler, il quale, assistito dal secretario principesco Ducati il seniore, pose mario all’ opera. L’archivio si teneva al Castello nella parte settentrionale della gran torre e conteneva oltre la preziosa raccolta di documenti risguardanti la storia del Principato, molti codici antichi di gran valore, e ne fu fatto

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