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Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 41 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
1537 ottobre 24. — Teodoro Rusio seniore della famiglia presta giuramento di fedeltà nelle ninni del principe vescovo di Trento, Bernardo desio, per essere investito dei feudi di famiglia. (Codex 'desiano, XIII, fot. 116, all’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1540 ottobre 7. — Cristoforo Mndruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio per sè e per i suoi fratelli, Ippolito Gio Pel legrino e Gio Francesco il feudo di Nomi. (Libri feudali, XIV, fol

. 15, nell'i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1546 dicembre 11. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio la decima di Campegnaga o il piano de Cam- pegnaga situata sopra divezzano. (Libri feudali, XIV, pag. 249, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1548 giugno 25. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cede a Teodoro Castelletti, per la sua villa in Cognola, l’esenzione della giuri sdizione civile e l’asilo

d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

de Castellcttis, proditorio modo. Omnes ad bannum capilaliler damnantur. (Reperlorium Archivi Episcopali Tridentini nella Ribi. Coni, di Trento). 1577 marzo 21. — Lettera scritta dall’arciduca Ferdinando al doge di Ve nezia Alvise Mocenigo per far levare la condanna a Dario Castelletti, reo d’omi cidio nella persona del vicentino Paolo de 'l’essadii. (I, R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1579 novembre 2. - Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, as segna con investitura a Dario de Castelletti

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Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 40 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
mila fiorini del Reno, col patto della reluizione. (Miscellanea Alberti, Tomo V, fol. 245 nella Biblioteca civica di Trento). 1500 giugno 8. — Il principe vescovo di Trento, Udalrico IV de Lichien- stein, assegna con investitura a Pellegrino q. Petri Busio de Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti Tomo I). 1507 dicembre 2. — Giorgio III di Ncudeck, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Pellegrino de Busio-Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti, Tomo ìli, fol

. 222, nella Biblioteca civica di Trento). 1511 marzo 2. — L'imperatore Massimiliano I vende a Pietro de Busio- Castelletti, il feudo di Nomi per l’importo di ragnesi 10.800. (Miscellanea Alberti, Tomo V, fol. 245 nella Biblioteca dì Trento). 1516 ottobre II. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Pietro q. Pellegrino de Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti. Tomo !, fol. 69, nell’ i. r. Archivio dì Luogotenenza, innsbruck). 1525 agosto 21. — Bernardo

desio, principe vescovo di Trento assegna con investitura :! feudo di Nomi ai fratelli Teodoro ed Ippolito per sé e per ! loro nateli! Pellegrino e Giantraneesco, rappresentati dai loro procuratori, il medico Girolamo Bre-zio e il dottore Bonaventura Fanzini. (Miscellanea Alberti, Tomo I, fol. 151.) 1524 '"aggio 20. — Pietro Busio-Castelletti informa Antonio Guelfa, con sigliere dei vescovo Bernardo desio, che il conte Andrea Lodimi, aiutante a Sant’Antonio, fabbrica monete false. (Miscellanea

Alberti, ionio VI, fol. 177, nella biblioteca civica di Trento).

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Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 43 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti rappresentati dal loro procuratore Gio Antonio Geremia, il feudo di Nomi. (Libri feudali, XVIII, fol. 1, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti, rappresentati dal loro procuratore, Gio Antonio Geremia

, la cava marmorifera sul monte Pe- denzana in vai di Flemme. (Libri feudali, XVIII, fol. 2, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti, rappresentati dal loro procuratore Gio Antonio Geremia, La miniera di ferro sul monte Fronte. (Libri feudali, XV111, fol. 1, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1612 aprile 10. — Ferdinando e Cristoforo Dario

de Castelletti vendono a Paolo Ceschi di Santa Croce, una casa con molino situata nella contrada delle Beccherie a Trento. (Biblioteca Comunale di Trento). 1613 giugno 12. — Ferdinando de Castelletti vende diversi poderi sul tenere di Volano, Chiusole e Nomi, a Baldessare Costioli di Rovereto, a rogiti Gasparo Paganini. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Rovereto). 1614 ultimo gennaio. — Divisione di beni tra i fratelli Ferdinando e Cri stoforo Dario de Castelletti. Al primo toccò la giurisdizione

di Nomi, al secondo quella di Kònigsperg. (i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1643 aprile 20. — Lettera con la quale Ferdinando conte Castelletti con ferisce il diploma di nobiltà coi predicato di Grienperg, a Rocco Reicli. (Presso la famiglia Reich in Trento). 1644 febbraio 12. — Lettera con la quale si conferisce lo stemma da Fer dinando conte Castelletti al cittadino negoziante di Bolzano, Giorgio Oberi. (Museo Ferdinandeum in Innsbruck). 1646 maggio 25, — Testamento di Ferdinando conte

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Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 18 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, assegnava, con lettera d’investitura degli 11 ottobre 1516, il feudo di Nomi al detto Pietro. Le discordie fra i Lorìron e i feudatari di Nomi durarono anche quando i beni passarono nella famiglia dei Castelletti. I Lodron pretendevano, che la giurisdizione di Nomi terminasse al Covelo di Àldeno, e sostenevano che il territorio sopra di esso verso Trento fino al ponte di Plmitander, e al termine di Preabot spettava alla Giurisdizione di Castellano

e di Castelnuovo, di pro prietà della casa Lodron. La pretesa era fondata sul fatto, che nelle divisioni fatte il 23 giugno 1333 fra i fratelli Federico, Marcabruno, Azzone e Guglielmo q. Aldrighetto di Castelbarco, i confini del feudo di Nomi erano già stati fissati al Covelo di Al deno, e questi erano stati ratificati nell'atto dei 25 e 26 agosto 1494 anche dal canonico Giovanni Repar, delegato del principe vescovo di Trento, Udalrico di Lichtenstein. Pietro Busio-Castelletti da parte sua sporgeva denunzia

al vescovo di Trento, Bernardo Clesio, contro i fratelli Giovanni Fran cesco, Nicolò, Agostino ed Andrea di Lodron per atti violenti com piuti da questi nel paese di Aldeno e nei luoghi circonvicini. Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, tenuto conto della denunzia, con sentenza 2 maggio 1520 risolse la litea favore del Busio giudicando che la giurisdizione di Nomi dovesse abbrac ciare i confini dal Rivo di Piazzo fino al Plantander e Preabot. Ma i Lodron non si dettero per intesi e continuarono

le rappre saglie e guerricciole, in una delle quali riuscirono a smantellare il castello Covali o Castelbarco nuovo, che esisteva sul dosso del Covelo di Aldeno. ( J ) Pietro Castelletti con lettera 20 maggio 1524 informava An tonio Quetta, consigliere del vescovo Bernardo Clesio, che il conte Andrea Lodron, abitante a Sant’Antonio di Pomarolo fabbricava monete false e le spacciava, a mezzo dei suoi sudditi in Trento e altrove. Nel 1525 dilagò in tutto il nostro paese la sollevazione dei contadini

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 23 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
Teodoro fatto maggiorenne, quale seniore della famiglia, ai 24 ottobre 1537 prestava nelle mani del principe vescovo di Trento, Bernardo Clesio, giuramento di fedeltà, per essere investito dei feudi di famiglia. Dopo la morte del Clesio il successore Cristoforo Madruzzo confermava a Teodoro de Busio per sè e i suoi fratelli Ippolito, Gio Pellegrino e Gio Francesco il feudo di Nomi con documento 7 ottobre 1540. Gio Francesco un valoroso soldato, morì a vent’anni pu gnando nelle Fiandre. Ippolito

fu famigliare del vescovo di Trento, Cristoforo Madruzzo. Egli intervenne all’apertura del concilio di Trento. Sposatosi con Angela contessa Capra di Vicenza, morì senza lasciar discendenti. Teodoro si unì in primi voti a Maria de Sparir (Sporo), in secondi ad Elisabetta a Prato dei signori di Segonzano. Anch’egli come il fratello non lasciò eredi. Da Cristoforo Madruzzo, prin cipe vescovo di Trento, Teodoro ebbe diverse investiture. Con atto 11 dicembre 1546 gii fu assegnato la decima di Campegnaga o piano

lettera d’investitura del 1 ottobre 1559, assegnò la miniera anche ad altre persone, che sono citate nel documento. À Cognola Teodoro aveva comperato una villa perchè ser visse alla sua famiglia di soggiorno estivo. Nel 1545 vi ospitò il cardinale de Monte, che era venuto a Trento, per prender parte alle sedute del Concilio. In data 25 giugno 1548, Cristoforo Ma druzzo concedeva alla dimora di Teodoro l’esenzione della giuris dizione civile, e asilo d’immunità a’ rei di omicidio non preme ditato

. Da questo documento si rileva che Teodoro occupava la carica di capitano della valle di Flemme. Quando nel 1551 fu riconvocato il Concilio nella cattedrale di Trento, Teodoro Castelletti era presente alle sessioni di quel- l’illustre assemblea.

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Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 17 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
e all’ingiro di esso vi sono scolpiti i nomi di due Prinetti. Pellegrino Busio-Castelletti prese possesso del feudo e della giurisdizione di Nomi nel 1499, e con lettera dei 8 giugno 1500 era investito dal principe vescovo di Trento, Udalrico IV de Lich- tenstein, del dosso e castello di Nomi. Avendo poi in seguito mi gliorato le possessioni con nuove fabbriche, il principe vescovo di Trento Giorgio de Neudegg, con documento 2 dicembre 1507 gli confermava il feudo aumentandone il pegno. Pellegrino dalla

moglie Clara de Bacini di Vicenza ebbe un unico figlio Pietro. Morì nell’anno 1509, Pietro dopo la morte del padre comperò per il prezzo di ragnesi diecimila ottocento,-dall’imperatore Massimiliano I, come appare dal documento datato da Friburgo il giorno 2 marzo 1511, la giurisdizione e castello di Nomi, feudo della chiesa episcopale di Trento, con tutte le sue superiorità, signorie, mero e misto imperio e con tutte quelle ragioni, ch’erano possedute dai fratelli Castelbarco, per sò e per i suoi

discendenti maschi e femmine e con le facoltà di disporre liberamente dello stesso anche per la vendita, colla condizione però che egli lo riconoscesse come feudo della chiesa di Trento. Dal documento di nobiltà rilasciato nel 1593 alla famiglia Castelletti si rileva che l’imperatore Massimiliano I, con diploma 19 settembre 1512, confermava a Pietro Castelletti l’antico stemma di famiglia concesso già ai suoi antenati da Enrico I, re di Francia, sostituendovi al cigno bianco soprapposto alla torre

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Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 19 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
dell’odio della bassa popolazione contro i ricchi e feudatari e nel medesimo tempo una vendetta dei soprusi e delle ingiustizie sof ferte dai contadini e vassalli da parte di quei prepotenti signorotti, che erano protetti dagli ecclesiastici, dai principi e dai regnanti. Anche la nostra valle ne imitò l’esempio sollevandosi. Pietro Busio-Castelletti lasciata la sua dimora in Trento, dove possedeva un bel palazzo, si recava a Nomi per persuadere quei villici a porre fine ai moti sediziosi

preda del vorace elemento. Le torme de' rivoltosi gridano impre cazioni, e vanno istigando gli altri alla crudeltà coll’esempio di si atroce pena , decretata al povero Pietro Bus io. La notte del 3 di luglio 1525 stese il denso suo velo su quella scena d’orrore ed il sole del giorno successivo non illuminò che le mine della superba dimora dei feudari di Nomi.“ La notizia della morte di Pietro Busio fu portata subito a Trento, come si rileva dai seguenti documenti per la guerra rustica, che sono

posseduti della biblioteca di Trento e furono pubblicati dal compianto Carlo Giuliani e da Gio Battista Sardagna. 3 luglio 1525. Per rusticos tumulti,.'là.-? pnrfim snbditos Nmnij, et pnrtim alios coliadc- rentcs fuit combustus Mngn. D.nus Petrus Busins Dominus Numij in quodnm cjus turriciila. (Archivio Comunale di Trento, N.° 3869). ( j ) Pincio: De Gestis etc.

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Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 20 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
et arma, (Archiv io Com unale di Trento, N.° 16). Alla notizia della triste fine di Pietro l’arciduca Ferdinando, conte del Tirolo, dà l’ordine con sua lettera 5 luglio 1525, che „il Paese all’Adige si unisca per assistere a castigar la disob bedienza e prepotenza dei Villani di Nomi che abbracciarono nel suo castello Pietro Busto e devastarono quella giurisdizione. (Archivio Comunale di Trento, N.o 288, 822). In data, Innsbruck 13 luglio 1525, l’arciduca scriveva al ve scovo Bernardo Clesio

: Episcopum Tridenti hortatur ob mortem atrocem Petro Busio a rebellibus Numij illatam, in castro seu villa Nurnij idoneum Capitancum ponat, qui jura pu pillorum ab eo relictorum servet, ac defendat, donec ad aetatem provectiorem perveniant : quod si id facere D. Episcopus gravetur, ipsum Archiduccm admoneat de sua opinione, cum cupiat ne dictis pnpilis inter hos tumultus ultra patris cala mitatem in bonis et juribus ab crnulis fraus ulla contingat. (Archivio Comunale di Trento,- N.° 2187). In un’altra

lettera lo stesso arciduca scriveva da Tubinga 18 agosto 1525 al principe vescovo Bernardo Clesio : Certiorem reddit Episcopum de data commissione prò executione contra illos de Nimio et alios rebelles; cani vero intellexerit villam Numij fuisse combustam, informari petit ., quid, secutum sit. (Archivio Comunale di Trento, N.° 13). Il conte d’Grtenburg con la medesima data scriveva pure da Tubinga al vescovo Bernardo, che adoperasse i soldati reduci dal- ' lltalia, per castigare i ribelli di Nomi.

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Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 24 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
Teodoro era uomo di genio e di grandi imprese. Alle inve stiture delle miniere di marmo e di ferro, aveva ottenuto dal prin cipe vescovo di Trento Cristoforo Madruzzo, in data 12 marzo 1559, il privilegio per50 annidi poter confezionare il pane in compagnia di Alessandro de Franceschini di Vicenza, secondo una loro nuova invenzione (novus confictendi panem modus). Nel 1565 Teodoro uccise a tradimento un Baldironi e fece assassinare da un certo Giovanni Troletto, colla cooperazione del nipote

Bario, la propria moglie Elisabetta, colpevole d’infedeltà. A sua volta poi Bario si vendicò pure del drudo delia zia, Giu seppe Vidaschi di Trento, facendolo ammazzare. Dal podestà di Trento, Pogellini cavaliere d’Imola, con sentenza del 1565 ( J ), Dario Castelletti fu condannato a morte. Giovanni Pellegrino, un’altro figlio dell’infelice Pietro s’avviò alla camera militare, fu capitano al servizio di Carlo V e coman dante di due compagnie, pugnò valorosamente nella giornata degli li aprile 1544

al mio onore e alla mia vita; temendo ancora di peggio per i miei figliuoli, per mia madre e consorte, voglio che la mia famìglia viva lontana da loro in Ceinbra o in Kòntgsperg. Parlando poi nel detto testamento della succes si Deve essere del 1563, perchè appunto in quest’anno Pogellini figura come podestà di Trento.

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1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 33 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
, si facesse dopo la morte, e per que sto fondo dispose di tutte le condatianze , che si farebbero dopo la sua morte, obbligando i padri a suffragare l’anima sua, volendo che ogni anno nell’anniversario della morte, due di loro si recas sero a Nomi a celebrare la santa messa. A sua madre ed alla consorte lasciava Fusofrutto del castello di Nomi e di Königsberg e del molino che possedeva a Trento, alla figlia Isabella quattromila scudi, altrettanti alle altre figlie, e per di più assegnò loro l’importo

Ferdinando e Cri stoforo Dario, ed esecutori testamentari, Ippolito dei principi Gon zaga, Guglielmo da Borgo e Carlo Marquardo de Freiburg. Ferdinando, conte del Tirolo, con diploma dei 3 settembre 1593 riformò a Dario Castelletti l’antico stemma di famiglia inquar tandolo, cioè 1 e 4 aquila imperiale 2 e 3 tre gigli. Il giorno ultimo di maggio del 1594 in sala magna Castri Corna presente come testimoni il dottor Livio Pompeati di Trento, Roberto Malfatti di Brentonico e Simone Ventura d’isera, a rogiti

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Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 35 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
Nel castello di Kònigsperg, il giorno 10 aprile 1612, presente il notaio Michele qm. nob. Gasparo Coret dì Cembra, Dario Castel letti vendeva sotto certe riserve a Paolo qm. lacobo Ceschi a Santa Croce una casa con molino nella città di Trento nella via delle beccane. 11 fatto che il Ceschi vendette poi alia sua volta il molino a Francesco Febo conte a Torre, a rogiti Bernardino Bonporto, suscitò una lite fra lui e i fratelli Castelletti. Unite all’incartamento, conservato nell’archivio civico

di Trento al numero 1309, si trovano delle procure dalle quali si rileva che a quel tempo era vicario a Kònigsperg, per i fratelli Castelletti, Alessandro Visintainer ed a Nomi, Martino Martinelli. Alla procura rilasciata nel 1615 dai fratelli Castellétti ai loro vicari, oltre alla firma autografa, vi è apposto e impresso il sigillo dei due fratelli, quello di Ferdinando porta lo stemma concesso nel 1593, ed è anepigrafe, mentre intorno allo stemma di Cristoforo Dario, si legge anche l’iscrizione

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