re dei Romani con giubilo di Papa Clemente Vi, che aveva scomunicato e dichiarato privo dell'Impero Lodovico il Bavaro. Il nuovo Cesare Carlo, risoluto di riacquistare Feltre e Belluno con altre città già occupate dal Bavaro, per vendicare anche le offese ricevute nella persona di suo fratello Giovanni, marito ripudiato dalla contessa Margherita del Tirolo, in abito sconosciuto se ne venne a Trento da quel Vescovo Bruno, suo connazionale. Ivi, raccolte le truppe au siliarie inviategli dal Carrarese
e da altri Signori di Lombardia, passò a Merano col divisamente di catturare nel castello del Tirolo la con fessa Margherita; ma l'impresa gli falli perchè quel castello era stre nuamente occupato e difeso, e perchè Lodovico di Brandeburgo col figlio impedì a un corpo militare boemo il passaggio in Tirolo attra verso la.Baviera; onde fu giocoforza che egli nel mese di luglio del medesimo anno facesse ritorno a Trento. Ma in compenso di questi svantaggi patiti in Tirolo, Re Carlo ebbe la soddisfazione
al Carrarese, lasciando però il go verno di Feltre a disposizione di quei nobili cittadini. Lungo questa seconda signoria boema in Italia, Re Carlo con diplòma segnato in Trento nel mese di luglio 1347 conferì al suo fido fautore Giacomo da Avoscano e a' suoi successori la capitaneria di Agordo e Zoldo, ri confermò formalmente, dopo di avere in realtà soppresso il dominio temporale dei Vescovi di Feltre, a quel Vescovo Gorgia di Lusa gli antichi privilegi, e con ogni verosomiglianza diede a Bonifacio de Lu-