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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 356 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
di S. Martino e di S. Giorgio. Per il solo Rochenhof Hans Runs aveva pagato 95 fiorini di canone. 15 In seguito Jacob Wieser stipulö con Jacob Florian un contratto triennale (1613-1616); quello successivo ebbe invece la durata di cinque anni (1617-1622). 16 Florian doveva versare un canone annuo di 240 fiorini: la prima rata il giorno di S. Giorgio e la seconda a S. Martino. Ogni an no in autunno doveva cedere al proprietario due tregge (benne) di bietole. Doveva inoltre corrispondere all'uf- ficio

argini dell'Adi ge, affinche la proprietä e loro stessi non avessero a subire danni. Nel 1660 i fittavoli dei masi di Wieser Jacob dovettero pagare una multa di 20 talleri perche il guardiaboschi li aveva sorpresi a tagliare legna nella proprietä del Principe regionale. Nel 1584 fittavolo del maso Leonhard era Valtin Aichner di Cortina all'Adige. Fino al 1675 detto maso fu di proprietä di Daniel Feigenputz von Griesegg, giä amministratore dei Signori di Salorno. Nel 1749 gli succe- dette Carl

Feigenputz. 17 Nel Catasto teresiano del 1775 Franz Karl von Wieser figura proprietario sia del Leon hardhof che dei masi Rochen, Pf raumer e Häring. Intorno al 1600 Jacob Wieser, nativo di Ora, acquistö per primo l'Häringhof 18 e nel 1698 Jacob Wieser, avvo- cato giudiziale a Tubre, stipulö un contratto d'affito per il Rochenhof. 19 Nel 1711 proprietario di quest'ultimo era il Dr. Urban Wiser, scritturale a Tubre. 20 Il Meitlhof era stato suddiviso in due parti giä nel corso del sedicesimo secolo. Per

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 354 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
fessione traghettatore e Alexander Wieser. Essi attestarono che il defunto Clainmärtl un mese prima di mo- rire avrebbe detto che alla moglie spettava l'usufrutto perpetuo dell'intera massa ereditaria ovvero la piena proprietä di un terzo della medesima. Poiche il de cuius non aveva lasciato eredi in linea diretta , si fecero avanti altri pretendenti collaterali; con decisione giudiziaria la vedova Anna Pratter ottenne l'intera ereditä, ma si accollö tutte le passivitä connesse

- le di maiale, 1 capretto, 30 uova e due carrate di legna. Nel 1603 il possessore del maso Häring, Jacob Wiser, dovette accettare che Christoph Ruedl, funzionario del Principe regionale, proprietario del maso, procedesse alla demarcazione di un vigneto sul pendio a monte della casa, per il quäle doveva cedere metä del vino pro- dotto. Questo censo, detto ««la grande decima», poco tempo dopo passö aH'amministratore di Caldaro. Quan- do Jacob Wieser nel 1614 volle chiedere soldi in prestito alla Chiesa

fu Peter Dörfer, il quäle ® La casa colonica di Piccolongo e a fianco la cappella dedicata a Maria ausiliatrice, ricostruita nel 1957 ® Pietra tombale di Jacob Wieser, proprietario del maso Piccolongo, nel cimitero di Ora © L’Adige presso Piccolongo. A destra la nuova residenza dei Viesi costruita nel 1932 © Particolare della pietra tombale di Jacob Wieset: a sinistra (araldicamente parlan- do: a destra) lo stemma dei Wieser, a destra quello dei Piffrader

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 358 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
ed Elisabeth; il quarto figlio era morto giä nel 1708. 24 Nel 1731 Carl Ferdinand ne divenne proprietario unico; poiche perö esercitava la professione di barbiere e di cerusico a Chiusa, il maso dovette affittarlo. Nel 1763 acquistö da Niclaus Weth l'altra metä del maso e la seconda casa. 25 Nel 1769 Franz Karl Wieser rilevö a sua volta da Franz Karl Pfraumer quello che una volta fu il Meitlhof. In tal modo Franz Karl Wieser divenne proprietario di tutti e quattro i masi di Piccolongo; dopo

la frammentazione avvenuta nel corso dei secoli di- ciasettesimo e diciottesimo essi formavano ora un'unica compatta proprietä, la piü grande di Vadena. Sia Aichner che von Feigenputz, Pfraumer e Wieser hanno sempre dato in affitto i loro masi. I locatari prove- nivano in parte dal Tirolo e in parte dalla Val di Non e dalle Valli di Fiemme e di Fassa. Assai caratteristico e il nome di uno di questi fittavoli: Stefan Seltenreich. Fittavolo dell' Aichnerhof fu per alcuni anni e fino al 1675 Caspar Faschan

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Seite 136 von 404
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Ort: Bolzano
Verlag: Casa Ed.Athesia
Umfang: 395 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1 Karte
Schlagwort: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: II 122.101
Intern-ID: 134910
datazione di questo castelliere - si parla di luoghi di culto, osservatori solari (come Stonehenge), impian ti di fortificazione, edifici di rappresentanza e residenziali. Sorprendente e comunque il fatto che i vasti scavi, intrapresi da Franz Tappeiner e Franz v. Wieser alla fine del secolo scorso sul Jobenbühel 703 , non abbia- no portato alla luce alcun reperto. Solo negli ultimi due decenni sono stati recuperati alcuni oggetti, cosi che la collina non puö piü essere considerata priva di reperti

anche per l'imponente impianto fortificato suH'Hohenbühel 707 - l'altura piü grande del Monte di Mezzo. Tappeiner e v. Wieser avevano messo in luce resti di questo castelliere, in coincidenza con lo scavo del Jobenbühel, senza trovare traccia di frammenti ceramici, ossa o altri resti cultuali. Che questa constatazione, perö, fosse stata condizionata solo dai superficiali metodi di ricerca, lo si appurö durante una delle nostre ricognizioni del terreno nell'estate del 1975, quando potemmo raccogliere

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