¬I¬ tedeschismi del Trentino : opera dedicata alla strenua Società Pro-Patria
, ed infischiandosi delle censure ecclesia stiche erano cresciuti a ricchezza e splendore. Verso la fine del sec. XIII fio rivano di questa famiglia cinque fratelli: Bonifacio, Leonardo, Federigo, Al berto e Guglielmo, Guglielmo, forse causa la sua intimità cogli Scaligeri, era molto più potente de’ suoi fratelli. Coprì nel 1284, ’85, ’88 e ’89 la ca rica di podestà di Verona e come appare dai suo testamento da 1319 pos sedeva la maggior parte della V. Lagarina. Il possesso suo prediletto era Rovereto, inallora
dipendenza di Lizzana, che venne da lui munito di mura. Quivi si teneva mercato e si faceva giustizia. Gli si attribuisce verso il 1300, la costruzione in Rovereto di castel Castruncolo (oggi caserma), in riva al Leno a guardia di Vallarsa. Nel 1307 e T4 i Castelbarco s’erano rappacifi cati col Vescovo, che li, investì di ciò che avevano conquistato coll’armi, o comperato a denari, o ricevuto in compenso dai nemici di lui per ser vigi prestatigli contro. Morto Guglielmo senza prole, i suoi nipoti
si sparti rono l’eredità, originando così le linee : di Brentonico, Avio, Ala, Gresta, Liz zana, Beseno, Castellano, Castelnuovo e Castelcorno. * * * Nel 1272 pare che Mainando di Gorizia conte del Tirolo, togliesse per punizione Castel Penede con Nago Torbole ai Conti d 1 Arco — partigiani del ■.) Aldrighetto di Castelbarco ammazzò in guerra Adalpreto vescovo_ di Trento nei dintorni dì Rovereto, Per la qual cosa quest’ultimo venne dichiarato martire. Una lapide, posta sul frontone esterno dello scaleo
dei Convento dei PP. Riformati a S. Rocco in Rovereto, ricorda questo fatto, bolo cne erroneamente è collocato come avvenuto nel 1191. La ragionevo lezza dei martirio di Adalpreto suscitò nel sec. scorso la focosa polemica fra u nostro abate Tartarotti e il frate Bonelli di Cavalese, la qual polemica tanto bene apportò alla storia patria.