il comatulo c, fatta iuta fossa, vi rinchiuso le reliquie elei Santi. Erano questi Giovanni il Battista e Giovanni 1’ Apostolo, i Santi Stefano e Biagio, Giorgio e Lorenzo. Nascosto aveva quel sacro deposito il cJriaro Germano , afiinc di sottrarlo al furore del re degli Ungheri, senza clic per cinquecento e forse più anni si sapesse in qual parte le ossa fossero state locato, finché per le preci e lo lacrime del virtuoso Pontefice Uklarico vennero felicemente scoperte. Ma rionde venivano
questo reliquie? Un qualche lume da rebbe a questa dimanda la già citata testimonianza di S. Giovanni Damasceno V, se a quel documento potessimo prestar fede. Egli ci dice, che, essendo mandato dall’ Imperatore Teodosio all’ Isola di Creta per combattervi un falso Profeta spacciatosi per Mosè, nella notte in cui fermossì presso la piccola cappella di S. Giovanni, il patrizio Conete, figlio della sorella di S. Martino, e Filippo cicli’Isola fanese nella Dalmazia c Simone discepolo di S. Girolamo Stri
- doncnsc, con Fucrionc vescovo lugduucnse e Vincenzo prete della Gallia e molti altri fuggiaschi, fatta una fossa sotto 1’ altare vi seppellirono le ossa di quei Beati, che portavano seco ins'eme coi loro tesori , c clic poi vengono specificati col ripetere 1’ iscrizione rammentata. A questi fuggiaschi sarebbero dunque dovute le pre dette reliquie, nascoste da loro sotto F altare. Vennero esse sotter rato di nuovo dal chiaro Germano e rinvenute dal piissimo abate Giovanni, per lo preci del Patriarca
Uklarico. Ma alcune brevi ri flessioni bastano a farci vedere quanta confusione regni in tutto queste notizie. Il Damasceno viveva nel secolo Vili e l’Imperatore Teodosio, di cui si parla, sarebbe quindi il terzo di quo! nomo, elee sedette sul.trono di Costantinopoli nel 710. Vero è che ammettono alcuni essere vissuto il Damasceno al tempo del primo Teodosio, (370-395). Allora starebbe la notizia intorno al discepolo di S. Girolamo ve nuto a S. Giovanni; ma tutto ciò non s’accorda colla vita del
Damasceno, che gli storici ricordano quale consigliere del califfo di Damasco, e die quindi non poteva essere vissuto prima che Maometto predicasse la sua dottrina e che i suoi successori sta bilissero a Damasco la loro sede. Tutto quello pertanto clic do vrebbe raccogliersi da questo documento si è, ebe fino dal secolo ottavo cioè dal tempo di S. Giovanni di Damascò, sarebbesi parlato 1 Vedi pag. 48. 11 Damasceno stesso scrisse sul culto delle immagini e delle reliquie nel suo trattato De Fide