— 37Ö difesa le città e fortezze del Litorale. Con Venezia guerra aperta non c’ era; ma non potendo questa acconciarsi alla perdita di tanti luoghi friulani e della fortezza di Gradisca, non mancava di profittare degl’ imbarazzi dell’ Imperatore distratto da tante guerre,, per continuare ad inquietar l’Austria colle violenze che vi eserci tavano i confinanti, e coll’ appoggio che le dava la nuova fortezza di Palmanova. Anche Giovanni Filippo, che d’indole era abbastanza fiero, fu involto
, o se Gianfi lippo non perde nulla della sua reputazione presso la corte, dovette renderne grazie alla costante sua protettrice Eleonora, moglie dei- fi Imperatore '. Dell’opera di Gianfilippo si valse il governo nella sollevazione dei rustici avvenuta nel 1G35 su quel di Piuca, dove s’ erano cominciati a depredare i castelli e le signorie. Unitosi a Giovanni Ferdinando Porcia c ad altri nobili, collo forze l'accolte in Silier Tabor fu addosso ai seicento ribelli, che rimasero sgo minati \ Duino intanto
porto di S. Giovanni, ora per confini, ora per violenze dei sudditi; e spesso v’entrava la lesione dei diritti del principe, per cui le cause si avocarono a Graz. Quantunque il Litorale, come si disse, fosse a quel tempo in quiete, dovette però concorrere a risanare le piaghe portate all’ im pero ed all’ Austria. L’ esausto erario sopra tutto aveva bisogno di essere rifornito, o contribuzioni straordinarie furono pubblicate in 1 Arci), di Duino, lettere dell’ Imperatrice. * Archeogr. Triest