vi erano i tre Vangeli di Matteo, Luca c Giovanni. Più probabile sembra quindi F opinione, che quando S, Girolamo, attratto dalla pietà del clero aquileiese dimorò, per qualche tempo in quella metropoli, facesse egli medesimo il dono d’ una copia del proprio Evangelario all’ amico suo, il D, Cro- mazio, Arcivescovo d’Aquilcia. Che fosse dono di quclF insigne Dot tore della Chiosa, il quale in parte tradusse egli medesimo in latino c in parte corresse le traduzioni anteriori dei Libri Santi
Marciana in Venezia \ Quanto radicata fosso nel medio evo-1’opinione clic il Van gelo di S. Marco custodito in Aquilcia fosse di sua propria mano, avremo occasiono di vedere ira breve; ma tornando dopo questo necessarie premesse alla chiesa di S. Giovanni, hannovi indizi! per dover credere, che ivi o separatamente o insieme colle sacre reliquie mentovato venisse nascosto anche 1’ Evangelario Aquileiese, od al- '-/s/Wflf, Anno V. ,J Io oblìi agio di esaminarla: sono due lastre d’argento dorato con