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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1860
¬La¬ questione del Trentino
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Seite 15 von 48
Autor: Gazzoletti, Antonio / [Antonio Gazzoletti]
Ort: Milano
Verlag: Boniotti
Umfang: 47 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Irredenta ; z.Geschichte 1860 ; f.Quelle
Signatur: II 278.526
Intern-ID: 517936
m in sè compiutamente gli ordini deliberi comuni lombardi ; ed anzi sopravvissero in Trento alla caduta delle italiane libertà. Prima che un diploma di Federico Barbarossa dell'anno 1182 rialzasse in Trento il potere de'vescovi suoi fedeli, convien ritenere, che la città godesse di tutte quasi le prerogative e franchigie di libero comune italiano. E se non pare verosimile, che, posta, com' è, a 5 confini di Germania, e rattenuta allora da vescovi di fede ghibel lina, abbia potuto associarsi

alla Lega lombarda, come qualche suo storico opinò, è per lo manco indubitato, che il suo nome non si legge tra quelli delle città aderenti al Barbarossa, e che allora, e sempre poi, il comune trentino si mostrò alieno dalle parti imperiali. Non basta; fra le città italiane Trento fu prima ad insorgere contro la tirannide di Ezzelino da Romano, che, come Vicario dell'imperatore, s'era intruso nel possesso del principato ; prima a scuotere il giogo di quella abborrita signoria. Frequenti poi

le leghe offensive e difensive del comune di Trento con altri comuni dell'alta Italia; con Verona, Pa dova, Vicenza, Treviso, Mantova, Ferrara, ecc. (1); bat tuta la moneta trentina (anno 1150-1350) colle norme del sistema italiano, ed accettata nelle altre piazze d'Italia (2); per ultimo chiamati d'Italia i vicarj o podestà, che d'anno in anno sedevano giudici civili e criminali nella Pretura di Trento; dei quali un lungo catalogo pubblicò il conte Pom peo Litta dall'anno 1159 al 1803 (3). (1) Yedi

T. Gar, Episodio del medio evo trentino. Trento, 1856. (1) Brunaceio, De re nummaria patavina , cap. 7, f. S9. — Statuto di Brescia del 1257. (3) Ci è grato ricordare fra gli ultimi podestà di Trento Gian Domenico Romagnosi, che vi sedette l'anno 1791. Uscito dì carica, fece la no stra città suo soggiorno di elezione, e vi passò parecchi anni. In Trento scoperse c pubblicò colle stampe i fenomeni fondamentali dell' elettro magnetismo.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1860
¬La¬ questione del Trentino
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Seite 13 von 48
Autor: Gazzoletti, Antonio / [Antonio Gazzoletti]
Ort: Milano
Verlag: Boniotti
Umfang: 47 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Irredenta ; z.Geschichte 1860 ; f.Quelle
Signatur: II 278.526
Intern-ID: 517936
La storia di Trento e del suo territorio comincia dal se colo d'Augusto, allorché i figliastri di lui Droso e Tiberio 10 conquistarono all'impero, o, come ancora dicevasi, alla repubblica di Roma. Venne aggregato alla decima regione italica, e ascritto alla tribù Papiria o alla Papia : innalzata la città all'importanza di Colonia romana. In appresso il Trentino formò parte del regno de' Goti (a. 476-557) (1), poi di quello de'Longobardi (a. 569-773), durante il quale ultimo reggimento la nostra

città fu sede di uno dei trentasei duchi, fra cui venne diviso il territorio del reame, e non certo del meno potente ira loro (2). Rovesciato dalla spada di Carlo Magno il trono de' Lon gobardi (a. 774), sotto il dominio de're ed imperatori fran chi, italiani e germani, Trento formò costantemente parte del regno d'Italia come ducato, marchesato, o contea di confine, governata da duchi, marchesi o conti, ai quali sem bra che i re la accordassero a titolo di beneficio, ossia feudo rivocabile

ad arbitrio del concedente. Nel 1027 Corrado li, il Salico, in virtù di diploma, actum felicüer Brixiai pridie ìtalendas juntas , lo raffermò in Udal- rico vescovo e suoi successori in perpetuo, i quali lo ten nero con titolo, prima di duchi o marchesi, poi di principi. Tale origine ebbe il principato ecclesiastico di Trento, 11 quale da Udalrico, primo concessionario, fino a Pietro Vigilio dei Thun o Tono, ultimo principe vescovo (a. 1802) durò quasi otto secoli ; se non sempre di fatto, sempre al meno

di diritto, autonomo ed indipendente. (1) In una lettera di Gassiodoro, ministro di re Teodorico, si parla di fortificazioni da costruirsi nella città o nel contado di Trento. (2) Vedi Paolo Diacono, Lib. IV, cap. I e 2, e Denina, Eiv, d'Italia, Lib. VII, cap. 4.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1860
¬La¬ questione del Trentino
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Seite 23 von 48
Autor: Gazzoletti, Antonio / [Antonio Gazzoletti]
Ort: Milano
Verlag: Boniotti
Umfang: 47 S. : Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Irredenta ; z.Geschichte 1860 ; f.Quelle
Signatur: II 278.526
Intern-ID: 517936
e ne doveva seguire e dividere le fortune. ÀI che noi rispondiamo innanzi tutto, che in ogni caso un primo arbitrio male si citerebbe per giustificarne un se condo; poi osserveremo, che, quantunque, per ciò che spetta all'interna amministrazione, l'ex-principato di Trento fosse pareggiato e raccolto sotto un solo governo con una pro vincia straniera, politicamente però e innanzi alla diplomazia europea esso conservava ancora il suo nome e la sua per sonalità; e ne faccia fede lo stesso atto finale del

Congresso di Vienna, che all'art. XCIII enumerando i paesi, di cui, per accordo delle potenze, l'imperatore d'Austria ripren deva possesso, enuncia distintamente i ducati di Milano e di Mantova, il principato di Trento, la contea del Tirolo , ecc. ; e ne faccia fede la dichiarazione stessa del governo austriaco data, come sopra, a protocollo nella decimaquinta seduta della Dieta di Francoforte (6 aprile 1818) e ripetuta poi neWAtto finale delle Conferenze ministeriali tenute a Vienna per completare

e consolidare l'organizzazione della Confede razione d. d. d5 maggio 4820 (4): ove l'Austria, annet tendo alla Confederazione il Tirolo, stimò necessario ag giungere specificatamente i domimi di Trento e di Bres sanone. (i) V. Neumann, Tom. III, N. 734, pag, 525 — Martens, Tom. IX, N. R. t Tom, V, pag. 467.

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