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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 140 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
2) L’integrazione di cui ha parlato il relatore è unintegrazione fondata sull’esperienza e sulla sua intrinseca razionalità, op- pure avviene dal di fuori, per semplici motivi esigenzicdi? 3) Quest’integrazione dà luogo ad una metafisica già in forma ri- solutiva, contenente cioé una risposta, oppure dà luogo ad una metafisica in forma aportetica, cioé di domanda? II Prof. ITALO MANCINI fa notare come sia problematico centrare l’esposizione dell’Uluminismo sul tema del lume, della luce

. Nell’Uluminismo c’e un’esperienza del buio, del dolore, del mistero, per cui il suo baricentro deve essere spostato dal tema della Íuce e visto piuttosto (come fa Barth nel suo volume sulla teoiogia diaiettica del secoio XIX) sul concetto dell’àutonomia del soggetto. All’Iiiuminismo inoltre deve essere riconosciuta, co- me ha suggerito il Prof. Abbagnano, una funzione catartica nei con- fronti del Cristianesimo, la funzione cioé di una liberazione da tutte le tendenze surrogatorie che depauperano l’effettiva

essenza della religione. Se VIiiuminismo avesse spinto a fondo la coscienza dell’ineluttabiiità e deila radicalità del male ed il senso delia pre- carietà dell’esistenza, forse ia liberazione operata daÍl’HiumÍnismo poteva essere aperta (come è avvenuto per es. in Barth) anche verso il movimento di Dio, il cherigma vero e proprio. II Prof. GIUSEPPE SEMERARI lamenta che Vandamento dei lavori abbia portato a fare un’àpologia del Cristianesimo nei con- fronti deliTiluminismo, senza tener conto che

al Convegno è pro- posto il tema prima di tutto dell’attualità deiia problematica illu- ministica neiia cultura tedesca ed itaiiana, poi del rapporto tra la tradizione illuministica e la presenza neo-illuministica, e solo alla fine del riferimento al Cristianesimo. Inoltre il confronto fra Illuminismo e Cristianesimo è stato impostato in maniera anomala, in quanto da un iato si è — giustamente — sottolineata la molte- plicità di significati del termine ’llluminismo’, la ricchezza del suo contenuto

mondana delVlUumi- nismo, dall’aitro si fa dei Cristianesimo non un fatto storico, ma una categoria ultramondana, una categoria astorica o metastorica. In questo modo il confronto non puó essere istituito con efficacia, in quanto i termini paragonati risultano essere, nel fatto oítre che nel principio, del tutto eterogenei.» Per quelio poi che riguarda la divergenza fra la posizione del Prof. Spirito e quella del Prof. Prini si tratta forse di un diverso uso del concetto di scienza. «Ho 92 —

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 337 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
SANTINO CARAMELLA FORME DI ILLUMINISMO ITALIANO E LORO FONDAMENTI TEORICI NELLA FILOSOFIA DEL SECOLO XX All’inizio del Novecento la cultura italiana non dimostró di voler in- cludere nel suo organismo storico e spirituale le dottrine e gli ideali del- l’illuminismo settecenteseo, se non in quanto esse rappresentavano au- tentiche glorie nazionali (come quelle del Muratori, del Parini, del Bec- caria, del Galiani) o erano tuttora nel contenuto programmatico di alcu- ne tradizioni politiche

. Lo stesso Positivismo, che si professava loro con- tinuatore ed estimatore sul terreno del progresso scientifico e filosofico, non concedeva all'illuminismo in se stesso maggior pregio che quello del precorrimento delle proprie affermazioni, e d'altra parte lo coinvolgeva nel suo declinare dal primato della cultura. La risorgente cultura catto- lica e la filosofia spiritualistica rinnovavano in tali circostanze la con- danna romantica delle astrattezze antistoriche, delle tendenze mate- rialistiche

e scettiche, degli atteggiamenti anticlericali deH’illuminismo: e non passarono a studiarlo e a giudicarne oggettivamente e in parti- colare se non quando, in tempi piíi recenti, quelle forme mentali risulta- rono infine abbandonate o sostituite da altre analoghe ma caratteristiche del nostro tempo. Anche gli autori della « rinascita idealistica » non furono molto in- dulgenti verso le categorie intellettualistiche del secolo XVIII: sia perché essi riprendevano e continuavano la polemica di Hegel contro

1 ’Aufklàrung e lo spirito borghese e la rivoluzione convenzionalista, e sia perché la filosofia dello spirito e dell'atto preferiva cercare le proprie origini nello storicismo e nell'umanismo di quel secolo, nel pensiero del Vico e del Goethe. La definizione abituale delTilluminismo come prevalenza dell'intel- letto astratto in conformità delle critiche kantiane e hegeliane, rimasta in vigore nella nostra storiografia generale fino alla metà del secolo, è do- vuta appunto al Croce e al Gentile e alla loro

scuola fino alla sintesi da- tane per questo lato da Guido De Ruggero nella sua « Filosofia dell'Illu- minismo ». Benedetto Croce mostró tuttavia di voler ridurre tale giudizio dell'il- luminismo a un solo aspetto del Settecento, quello che riguardava gli elementi teorici delle riforme e della rivoluzione francese, e far valere a prova del suo equilibrio storiografico l’interesse di un grande ricercatore delle idee storiciste e delle dottrine estetiche e delle bellezze poetiche — 289

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 407 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
pretendere di tradur- la in parole, perché li sorgerebbe davvero l'incomumcabiiità; mentre l'am- bito del comunicabile è l’ambito particolare, che è poi l'ambito del- l'umano. Visto che questa prospettiva, l'influsso dell'illuminismo sull’estetica contemporanea risulta diverso da quello che potrebbe essere un banale ri- chiamo a un'estetica neoclassica da contropporsi al tramonto dell’esteti- ca romantica. E' piuttosto il richiamo a un realismo analitico di contro alle grandi sintesi emotive

e fantastiche del romanticicmo. Ed è insie- me un richiamo a quell'effettivo dialogo tra letteratura e filosofia che lo illuminismo riusci davvero ad effettuare in maniera concreta, mentre il romanticismo che, da Hegel a Gentile, tanto andó predicando la risolu- zione della letteratura in filosofia, non riusci mai a realizzarlo davvero. E questo è pur comprensibile: per il romanticismo, che chiedeva alla letteratura il tripudio delle emozioni e alla filosofia il tripudio dei con- cetti, non era possibile

altro rapporto tra le due attività se non il naufra- gare della letteratura nella filosofia, cioé la scomparsa del regno dei grandi sentimenti nel regno dei concetti. Invece per un atteggiamento quale quello illuministico, secondo cui la letteratura è una presentazione critica di certi contenuti, non grandi, non eroici, ma vicini alla nostra umanità e la filosofia è pure una presentazione critica di altri contenuti delimitati e circostanziati, allora il dialogo è veramente possibile. La forma tipica

della filosofizzazione illuministica della letteratura è la stessa forma che fu già propria della filosofizzazione greca della let- teratura, cioè l’ironia. La grande triade degli ironisti del Settecento, cioé il già citato Sterne, e con lui Swift e Rabelais, presenta, in luogo della figura romantica del letterato come eroe o come genio, la piii filosofica fi- gura del letterato come buffone. Ma non nel senso per cui buffone è sino- nimo di chi non prende nulla sul serio, bensi nel senso dei clowns

sce- spiriani, ai quali Shakespeare ha affidato le parti piü concettose e piü fi- losoficamente impegnate delle sue tragedie. La figura del « buffone ama- ro », come Shakespeare definiva il clown del Re Lear, diviene nel Sette- cento la formula tipica dell'impegno filosofico del letterato. Non a caso il già citato Sterne denomina col nome di due buffoni i protagonisti del- le sue due opere principali: quello del Viaggio sentimentàle col nome del buffone dell’Amleto, Yorick, e quello del Tristram

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 353 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
, si dovrebbe dire che, ferma restando la caratterizzazione intellettualistica dell'illuminismo, nell'epoca convenzionalmente indicata come « illuministica » cominciano a svilupparsi motivi e principii anti-illuministici, che solo nel maturo storicismo trovarono piena attuazione, comprensione e applicazione, Di- rei anzi che tale interpretazione, che noi proponiamo in via ipotetica, finirebbe col trovare decisamente insufficiente l'accettazione crociana del solo Vico tra i molti nomi proposti dal Meinecke

come di « precursori » dello storicismo, E infatti, troppo limitativa ci appare l'attribuzione da parte del Croce di « meri tratti e lampi storicistici » a un pensatore come Herder, presso cui è invece evidente l’energica e definitiva rottura con gli schemi mentali dell'illuminismo ed è esplicita e dura la polemica contro le tendenze intellettualistiche degli storici del Settecento, in particolare contro Voltaire, Hume e Robertson da lui definiti addirittura « pallidi spettri crepuscolari ». Croce

inoltre non considera nemmeno il Kant degli scritti sulla storia, il Lessing e lo Schiller, presso i quali la nuova età storicistica è già vivacemente e dichiaratamente presente, onde a suo tempo noi proponemmo l’uso di un altro concetto funzionale per indicare il trapasso — avvertibile, reale e documentabile — dalla concezione illu- ministica a quella storicistica del passato in specie e del reale in genere: il concetto di protostoricismo. In questa prospettiva lo stesso Vico finisce col perdere

il suo leggendario isolamento di vox clamantis in deserto e con l'acquistare amici e compagni, inconsapevoli quanto si vuole ma necessari allo storico per una considerazione veramente consa- pevole del problema. II concetto di protostoricismo, mentre allontana le invidiose ombre del precursorismo che rende opache troppe pagine del Meinecke, agevola il superamento di un altro equivoco che si è andato addensando negli ultimi anni, stimolato forse dal noto libro del Cassirer, sull’interpretazione

dell'illuminismo, che si considera addirittura un secolo amico della storia e interessato alla valutazione positiva delle passioni e del sentimento. Si dice, a tal proposito, che l'illuminismo non fu antistorico ma antitradizionalista: e non ci si rende conto che, cosi affermando, si confonde l'atteggiamento pratico degli illuministi come eversori del passato feudale con una interpretazione teoretica della sto- ria. Le generazioni illuministiche — come assai bene ricorda il Croce sul- le orme del De Sanctis

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 436 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
in inglese): «II nazionalismo come l'intendiamo — scrive il Kohn — non risale al di là della seconda metà del secolo decimottavo. La sua prima grande manifestazione fu la Rivoluzione francese, che dette al nuovo movimento una forza dinamica accresciuta ». Queste ed altre consimili affermazioni dei maggiori esponenti della storiografia sull'idea di nazione, mentre stabiliscono un punto relativa- mente fermo, aprono una serie di interrogativi, talora anche di equi- voci. Anche se diamo per

stabilito il carattere settecentesco della dottri- na e del sentimento moderno della nazione (si vedrà poi come non manchino nella storiografia recente, interpretazioni fondate sull'esi- stenza di un sentimento nazionale moderno anche nei secoli prece- denti), rimane pur sempre da precisare quali aspetti del grandioso movimento di idee della seconda metà del Settecento ne abbiano con- sentito e favorito il sorgere. Questa precisazione ha inteso fare piu di ogni altro Federico Chabod quando, ponendo

generalizzatrici e universalizzanti, il principio del particolare, del singolo ». Secondo questa suggestiva interpretazione — ritengo che gli stu- diosi tedeschi avvertiranno subito quanto essa riveli il senso della eul- tura tedesca che lo Chabod aveva per cosi dire assorbito dal suo mae- stro Friedrich Meinecke — l'imporsi del senso della « nazione » non è che un particolare aspetto di un movimento generale, il quale, contro la « ragione » cara agli illuministi, rivendica i diritti della fantasia e del

sentimento; contro il buon senso equilibrato proclama i diritti del- la passione; contro le tendenze a livellare tutto, sotto l’insegna della filosofia e contro le tendenze anti-eroe del '700, esalta precisamente lo eroe, il genio, l’uomo che spezza le catene del vivere comune, le norme tradizionali care ai filistei borghesi, e si lancia nell'avventura. E' questa, come si vede, una concezione dell'origine dell’idea di nazione che lega strettamente quest'origine alla reazione antilluministica del primo

romanticismo, in particolare alla lotta contro la « ragione » illuministica. Essa riprende, in ció, il tema di un bel libro di Carlo An- toni, La lotta contro la ragione (Firenze 1942), il quale aveva esaminato il corso di questa « lotta» negli scrittori tedeschi e svizzeri durante l’intero Settecento: «La nazione contro le tendenze universalizzanti deii’Illuminismo..., che aveva cercato leggi valide per ogni governo, in qualsivoglia parte del mondo si fosse, sotto qualunque clima e con tradizioni

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 405 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
ARMANDO PLEBE PRESENZA DELL’ILLUMINISMO NELLE CULTURE ESTETICHE ITALIANA E TEDESCA DEL DOPOGUERRA Ciò che mi propongo in questa comunicazione è di mostrare come alcuni temi tipici dell’estetica illuministica, dopo esser stati a lungo scordati o disprezzati dal romanticismo e dagli epigoni del romanticismo, siano tornati a rivivere in maniera del tutto moderna sia nella cultura tedesca che in quella italiana del dopoguerra. Si tratta di temi che furo- no essenziali all'illuminismo storico

, ma che in genere non figurano af- fatto (o figurano di sfuggita) nelle storie generali della estetica, ancora soggette agli schemi romantici; eppure essi sono, secondo me, tra i mo- tivi oggi piú vivi, Comincero con un'idea fondamentale al Settecento inglese e che oggi torna a rivivere vigorosamente in alcuni letterati tedeschi e italiani, cioé l’estetica del sentimentale. In generale si suol confondere, nelle storie dell'estetica, la teoria intellettualistica del sentimentale, che oggi si trova

ad essere di grande attualità, con la nota estetica del sentimento di Shaftesbury, Hutcheson, ecc., la quale invece non fa che precorrere le este- tiche emozionali e fantastiche del romanticismo e, in quanto preroman- tica, si trovó ad essere, nell'Ottocento, superata dal romanticismo, e oggi è completamente invecchiata e praticamente inutilizzabile. Tale estetica preromantica del sentimento la si puó trovare dovunque nei moralisti inglesi del Settecento; in particolare chi voglia la puó veder

chiaramente espressa nella Lettera sull’entusiasmo (1737) e nella Nota alla Lettera sull’entusiasmo di Shaftesbury: in quest'ultima si trova detto che la bel- lezza consiste nel cogliere emotivamente la divina armonia dell'universo e nell’estasiarsi di questa sublimità staccandosi dalle sensazioni comuni e ordinarie. E' superfluo rilevare come questa teoria del sentimento co- me sublimità, entusiasmo, ecc., anche se sorta in ambiente illuministico, non è che una brutta copia dell'estetica romantica

, e oggi ha ben poco da dirci. Ma nello stesso mondo illuministico inglese si sviluppó anche una altra estetica, quella del sentimentale la quale sostiene proprio la posi- zione opposta al preromanticismo dell’estetica del sentimento e, anche se ignorata dalle storie dell'estetica, si trova oggi a rivivere con viva e feconda modernità. L'inventore del termine sentimentale in senso tecnico fu anche colui che con maggior acume ne svolse le complesse implicazioni, e cioé Lau- rence Sterne: il suo Viaggio

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¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 161 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
ludeva al giornalismo; di quei libercoli per dame e per eleganti conversazioni, che avrebbero alimentato i salotti del secolo deci- mottavo e temprati gli spiriti al radicalismo giacobino. Si sente in lui, qui come nel suo sistema filosofico, il cattolico che è avvin- ghiato al filosofo, il pessimista cristiano che grava sul dialettico dell'immanenza. Egli non sa scorgere il progresso nei suoi avver- sari». s ) Mi si perdoni la lunga citazione. Essa è addotta a giusti- ficare, non tanto

l'esclusione del Vico dal novero dei pedagogisti deirilluminismo, quanto la collocazione del Vico, nel secolo del- rilluminismo, tra quei pensatori i quali fan si, come nota Ernesto Lama, che generalmente il pensiero italiano quasi mai raggiunge le posizioni radicali del dottrinarismo francese, attenuando la po- lemica del passato e facendosi testimone di una sostanziale diver- sità di cultura. II Vico, aggiunge il Lama, aveva in realtà permeato di una profonda esigenza storicistica la cultura del secolo

e a quella esigenza si erano rifatti i pensatori e nuovi interpreti della vita civile e politica dell'Italia, specialmente nel Mezzogiorno. 6 ) Ritengo che piuttosto che all'influenza di un singolo pensatore, sia pure del vigore del Vico, le note storicistiche del pensiero illu- ministico italiano siano da attribuire al ritardo culturale, all'esi- genza meno vivacemente avanzata in Italia che nelle maggiori na- zioni occidentali da parte dei ceti medi in via di formazione e di rinvigorimento

, di un rinnovamento delle istituzioni e della cul- tura. A ció si deve se il Vico storicista avverte meno l'esigenza del progresso che quella della razionalità della storia, anzi se egli, come afferma il Croce a proposito del progresso storico del pen- siero vichiano, «non ne ha il concetto, e molto meno gli dà ri- lievo», avendo la sua filosofia «qualcosa di desolato e di triste», e trovandosi in lui «il carattere individuale degli uomini e degli avvenimenti... obliterato». «Individui e avvenimenti stanno sol

alle condizioni concrete dei suoi tempi e at- teggiava il suo storicismo in direzione conservatrice. Quello che il Croce ha chiamato «il crudo dualismo del contrasto tra la storia — 113

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Seite 431 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
meno» 11 )* Che la filosofia kantiana a un esame approfondito e distac- cato possa apparire assai piü complessa, non c’è dubbio; ma è indiscutibile che nella sua epoca potesse apparire e, di fatto, apparisse come una definizione irrevocabile dei limiti dell’uomo, secondo una partizione quantitativa dei campi del conoscibile, per cui risultava definitivamente e pregiudizialmente precluso tutto un campo d'indagine tradizionalmente riservato alla filosofia, e anzi veniva inequivocabilmente

mostrato come ogni ricerca in merito fosse del tutto inessenziale alla fondazione della vita morale religiosa, ossia proprio a quella « desti- nazione deH’uomo » che si è vista stare tanto a cuore all'illuminismo tedesco. La filosofia kantiana cioè veniva a legittimare nel modo piü sistematico e organico la tendenza all'ascesi intellettuale tipica dello illuminismo, nella misura in cui esso programmaticamente rinunciava a ogni ricerca che non fosse fondata sull'osservazione sperimentale o non

riguardasse immediatamente la vita pratica dell’uomo. Che la tendenza a segnare con tale rigidità di contorni il carattere del tutto umano della ricerca filosofica e intendere la limitazione umana come una partizione quantitativa di campi del sapere, dovesse provocare e abbia storicamente provocato, per reazione, la tendenza a ricuperare il significato — anche, o meglio appunto perché non scientifico-speri- mentale —, di tutto ció che in tal modo veniva considerato come frutto di fantasia o pregiudizio

o relegato nel limbo dell'inattingibile per la ragione umana, è perfettamente noto, e spiega anzi il continuo ripro- dursi del contrasto tra queste due posizioni, in modo tanto piü aspro quanto piü rigidamente esse vengono assunte. Già nell’epoca classica dell'illuminismo tedesco peró, proprio attraverso gli sviluppi del concetto di umanità, e, piü precisamente, attraverso il riconoscimento del senso unitario e articolato insieme dell'uomo e della sua storia, affiora una concezione diversa della

limitazione dell'uomo e della filosofia; concezione fondata piuttosto sull'affermazione del rapporto inscindibile tra linguaggio e pensiero, tra linguaggio e filosofia e sul riconoscimento della funzione costitutiva e mediatrice del linguaggio non solo nel pensiero, ma anche nella storia, in vista di una comprensione piü aperta e duttile degli aspetti piü diversi del linguaggio, dal suo senso storieo, a quello mitologico, poetico e filosofico. Nè si puó dimenticare che mentre Kant, filosofo critico

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 420 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
gione è criterio e la scienza realizzazione. La vicenda delle due guerre mondiali, proiettata nel piú vasto quadro della crisi di civilità in atto, ha riproposto il problema che l'illuminismo settecentesco già interpretó a suo modo: il problema di estendere al mondo propriamente umano i principi e il metodo della scienza, traendo la scienza dai confini del sa- pere matematico e fisico, in cui i fondatori della filosofia e della scienza moderna, Galilei e Cartesio, l'avevano ristretta. 2) Ció

che caratterizza il neo-illuminismo italiano è il suo pluralismo strutturale, il fatto che esso non venga rappresentato da un solo pen- satore o da una sola corrente, ma da pensatori di diversa provenienza e formazione ideologica ma, tuttavia, resi solidali da certe esigenze essen- ziali convergenti e comuni. Si tratta, in particolare, degli sviluppi delle posizioni, che al tempo del neo-idealismo erano minoritarie e marginali: si tratta, quindi, principalmente dell'esistenzialismo positivo, del

neopo- sitivismo pragmatistico e del razionalismo metodologico 6 . Nell'aperta e dialogica sistematica del neo-illuminismo italiano ciascuno di questi indirizzi rappresenta una particolare coordinata e funge come specifica tecnica di ricerca. La unità del neo-illuminismo è data appunto dalla integrazione funzionale delle sue tendenze: unità, pertanto, non prefab- bricata ma condizionata all’impiego dialettico e cooperativo delle varie tecniche nella localizzazione, definizione e risoluzione dei

problemi. Altro carattere del neo-illuminismo italiano è il suo professato empirismo, che non significa, secondo quanto potrebbe far pensare la tradizione se- mantica del termine, una certa scelta relativamente al problema della conoscenza, ma piuttosto un atteggiamento generale, onde ci s'impegna a considerare i problemi dell'uomo, della sua esistenza, del suo mondo, della sua società e della sua storia restando rigorosamente nell'orizzonte umano e nulla asserendo che non possa in qualche modo essere

dell'esistente nel suo rapporto eon la situazione. L'impianto coerentemente empiristico con- sente al neo-iHuminismo di recuperare la verità del positivismo, — im- possibilità di comprendere l’uomo fuori dall'orizzonte naturale e so- ciale —, liberandola tuttavia dalla pesante metafisica naturalistica pro- pria del vecchio positivismo e, nel contempo, di riautenticare la verità dell'idealismo, — impossibilità di prescindere dal soggetto , senza peró barare e far passare per soggetto una finzione concettuale

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 448 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
La memoria del Muratori è dunque viva tanto nelle tesi discusse all'università di Pavia quanto nelle riforme politico-ecclesiastiche di Giuseppe II quanto in quelle liturgiche del sinodo di Pistoia. C’é una eredità muratoriana che muove le aspirazioni e le realizzazioni del se- condo '700 e della quale si deve fare il dovuto calcolo per capire le linee di continuità che compaginano il tramontante secolo e lo collega- no al successivo. Rosmini sarà per piü di un aspetto legato alla tradi- zione

muratoriana. II grave aspetto negativo fu nel fatto che l’eredità muratoriana fu costretta, per affermarsi o anche soltanto per deter- minatamente sopravvivere, a delimitarsi in via polemica subito al suo primo proporsi: e ció diede luogo a precise e assai pugnaci correnti ideali. NOTE ’) Fonti precipue della presente nota sono le corrispondenze dirette al card. Fortunato Tamburini, già compagno di studi e intimo amico del Mura- tori, giacenti presso la Biblioteca dell'Abbazia romana di s. Paolo fuori

le mura (e al cui studio fui ammesso dalla cortesia del padre don Iide- fondo Tassi, che mi è grato qui ringraziare). Si tratta di tre volumi: uno comprende le lettere di Camillo Àffarosi_ e di altri benedettini (V, 351); un altro comprende le lettere dell'inquisitore Filippo Boceadoro (VI 351 A); un terzo — il piü importante — le lettere di Gianfrancesco Soli Mu- ratori, nipote dello storico (3611 XI 7). Spero di avere presto occasione di pubblicare molti di questi testi inediti. 2 ) G SALVIOLI

, La legislazione di Francesco III duca di Modena, « Atti e Memorie della Deputazione di storia patria per le antiche Provincie Mo- denesi », IV-IX (1899). 3 ) B. DÖNATI, Lodovico Antonio Muratori e la giurisprudenza del suo tem- po, Modena 1935 (« Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza dell'Uni- versità di Modena»), cap. II: « La formazione del Codice Estense del 1771 e altre riforme nel Ducato a seguito dell'opera di L. A. Muratori». 4 ) Biblioteca civica di Bassano, Epistolato Zaccaria-Remondini

: lettera da Modena 10 dicembre 1754. 5 ) Notizie sono nelle carte Loschi dell’Archivio di Stato di Modena, Archivio per materie, Letterati, 30. 6 ) ibidem, 67 (proibizione ducale), 30 (autodifesa Zaccaria). 7 ) Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 9059, f. 142. 8 ) Vedi le citate carte Loschi neH’Archivio di Stato di Modena. 9 ) Sull’episodio napoletano: A. MORSELLI, Una data da correggere nella « Vita del Proposto L. A. Muratori», « Atti e Memorie della Deputazione di storia patria per le antiche

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 143 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
Cristianesimo doveva condurre l'approfondimento del tema delFll- luminismo; ma Fllluminismo è fallito perché si è arrestato, perché non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo in questo appro- fondimento del suo rapporto col Cristianesimo.» Questo è il limite tanto delFllluminismo classico come del neo-iliuminismo attuale; ed è un limite che si è conservato in tutta l'eredità illuministica dell'ottocento. «Noi oggi forse siamo nel momento migliore per riprendere quell'approfondimento del

eudemonologico, del bene del maggior numero, della felicità massima, in che senso puó avvenire quest'integrazione? Spirito dice: non ce bisogno d'integrazione; al progresso moderno, al moto della scienza è già intrinseco quest'aprirsi a tutte le possibilità dell’assoluto, della to- talità. Egli non accetta la contrapposizione che solitamente vien fatta tra una scienza intesa parzialmente, come pensiero parziale, ed una scienza intesa invece come il sapere totale, la totalità stes- sa del sapere.» Certo

se intendiamo la scienza come tale che rac- coglie in sé la totalità dell'uso della ragione, la totalità del nostro ideale razionale, e quindi come tale che implica anche la religione e la metafisica, allora è facile poi attribuire tutto alla scienza. «Ma se assumiamo la scienza in quell’accezione per cui è Fattività ca- ratteristica del fisico, dello psicologo, del sociologo, ecc.; in quel- l'accezione per cui c’é un certo aspetto irrenunciabile del pensare scientifico, la rivedibilità dell'esperimento

, la ripetibilità dell'os- servazione, la verificabilità, allora possiamo dire che ci sono set- tori dell’esperienza che non possono essere ricondotti alla scien- za. II mondo del religioso, il mondo morale piü profondo, il mondo dell'intimo in cui propriamente viviamo, questo mondo è inacces- sibile al metodo della verificabilità, della ripetibilità, al metodo in- somma della scienza.» La posizione di Spirito è accettabile nel senso che la scienza deve aprirsi al massimo delle sue possibilità; non

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 378 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
so. Ed è proprio questa vasta gamma di influssi religiosi e pastorali che il kierkegaardismo contribui a purificare trascendentalmente. Risulta ora piü chiaro in che senso si possa parlare di influsso illuministico in Barth. Si tratta di un influsso nel .quadro della concezione cristiana, e nel momento in cui si tratta di mettere « da parte l'insolente teologia dell'identità », come dice Barth in sede di bilancio del contributo feuerbacheriano (cfr. La teolo- gia dialettica e il pensiero

di Feuerbach, in K. B., Antologia a cura di Riverso, Milano 1964, p. 134). Per allargare i termini della questione, proporrei di continuare la ricerca sulle fonti piü propriamente illumi- nistiche con questo interrogativo: è solo per il motivo della rottura e del dualismo fra cristianesimo e uomo che il Barth si rifà e rivaluta l'espe- rienza illuministica o non anche per il successivo motivo della positiva determinazione dell’essenza del Cristianesimo? In altre parole: Overbeck e Feuerbach sono soltanto

coloro che hanno messo in crisi la teologia dell’identità, propria del neoprotestantesimo, o non hanno anche posi- tivamente contribuito alla concezione propria della teologia dialettica? Prima di vedere da vicino il modo barthiano di rivalutare a livelli diversi queste due figure tipiche, sarà bene proporsi una necessaria obie- zione. Nella nota Vorgeschichte inserita da Barth nel suo volume Die protestantische Theologie im 19. Jahrhundert (Zollikon-Zürich, 1947) sembra che Barth smentisea questa

preferenza per la dimensione illu- ministica in quanto concepisce l'essenza dell'uomo del Settecento come quella « dell'uomo assolutista » (p. 19), l’uomo potente, fiducioso, espan- so in tutte le direzioni. Ma vediamo le cose da vicino. In realtà, Barth non vede gravitare l'età illuministica intorno al tema della luce e della ragione, il Settecento non è per lui un secolo di lumi, ma il « secolo del segreto e del mistero » (p. 18), Non è l'uomo illuminato che costituisce il perno del secolo tanto

attento alle dimensioni irrazionali e misteriose dell’esperienza, ma 1’« ein wenig alles könnende Mensch » (p. 24). In que- sta sicura e pretesa onnipotenza, in questa rivendicazione « come suo del mondo ... diventato smisuratamente grande » (p. 21), nella filosofia po- litica che ha nutrito l'assolutismo dei principi prima e poi della bor- ghesia, nello sviluppo della pedagogia con il segreto proposito e l'ambi- zione di creare l'uomo perfetto, l’uomo plasmabile in ogni modo sol che se ne conosca

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 406 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
l’Italia (1768) lancia per primo il suo nuovo termine tecnico. L'atteggia- mento « sentimentale » è proprio l'opposto dell'estasi sublime di Shaftes- bury, ma è invece l'atteggiamento vigile e attento al particolare, spietata- mente lucido d'intelletto ma aperto di umanità di chi, viaggiando, non cerca i monumenti celebri, le famose opere d’arte di fronte a cui estasiar- si (come volevano i teorici del sentimento), ma si sofferma a guardare e a riflettere sulle piccole cose: uno storno

in gabbia, un asino morto, la cameriera di una locanda. E’ « sentimentale » solo perché vuol essere aperto all'umanità dell'uomo, ma non per evadere sulle strade del senti- mento, che anzi si propone di controllare ogni proprio moto deil’animo con le fredde tenaglie dell'intelletto. In questo senso è interessante esa- minare un punto dei quarto libro del capolavoro di Sterne, Vita e opinio- ni di Tristram Shandy, di pochi anni anteriore al Viaggio sentimentale: in esso s'incontrano dieci pagine bianche

, al termine delle quali Sterne chiarisce ch'esse avrebbero dovuto esser occupate da un capitolo parti- colarmente eccellente, ma siccome la sua eccellenza raggiungeva vette troppo sublimi, essa avrebbe nuociuto anziché giovare al romanzo. Le dieci pagine bianche di Sterne sono appunto la controffensiva del senti- mentale contro il sentimento, cioé la controffensiva di chi vuol rinun- ziare senz’altro ad essere sovrumano, perché ci tiene troppo a non perde- re la sua umanità. Si ricollega cosi, al tema del

« sentimentale », un altro tema moder- nissimo di Sterne, quello cioé del viaggio, della deambulazione, dell'ex- cursus. Sterne ama citare una frase di Plinio a proposito di una sua di- gressione: non est excursus hic, sed opus ipsum est. Cioé sono le digres- sioni che fanno procedere un romanzo, cosi come la vita stessa, e non le strade maestre, Quest'estetica della digressione viene sviluppata in un altro magistrale capitolo del Tristram Shandy, dov'é detto che il suo ro- manzo è contemporaneamente

« digressivo e progressivo », e riesce ad essere progressivo soltanto grazie al suo coraggio di seguire le deviazio- ni, le incongruenze, le forze centrifughe della vita, rinunziando all'imma- gine armonica, proporzionale, ordinata della vita, che è propria di uno sguardo superficiale e non dello sguardo del letterato. Per mostrare subito la viva attualità nelle culture italiane e tedesche di questi due temi, quello del sentimentale e quello della digressione (o deambulazione) basterà che ricordi quel

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 461 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
ma importante. Per gli economisti (i « fisiocratici ») la futura felicità dipenderà daH'incremento della ricchezza, per il gruppo degli enciclo- pedisti, stando alla formulazione del d'Holbach, dalla massima abbon- danza di oggetti piacevoli insieme alla massima libertà di goderne. Per- sino Rousseau, cui, a rigore, si deve invece l'idea di regresso, in realtà, condannando la società civile condannava uno status quo che limitava il progresso dalle classi privilegiate: la sua Arcadia era

in buona parte un espediente euristico, mentre l'intento fondamentale rimaneva quello di propugnare una riforma della società per la quale gli uomini tutti potessero realizzare quanto l'artificiosa ineguaglianza di fatto limitava a pochi 4 ). Comunque sia, fu il piü giovane degli Enciclopedisti, il Condorcet, a fare del progresso il filo conduttore di una ricostruzione storica uni- versale dello spirito umano. Condorcet intese descrivere le varie fasi dello sviluppo umano. Ormai non si trattava piú

. solo di affermare il dogma del progresso e in generale la certezza del futuro benessere sociale, ma di indagarne la natura, la direzione e la meta. Egli distingue dieci periodi della civiltà, l’ultimo dei quali è quello futuro, che rappresenta la meta finale della storia, l'epoca della verità o felicità: il filo conduttore lungo il progresso sociale è il progresso del- la conoscenza. Gli errori etici e politici sono stati dovuti a idee false. Scienza significa libertà, virtü e rispetto dei diritti

naturali. La storia dell’uomo è storia del sapere umano. Mentre non si puó non rimanere commossi leggendo queste pagine entusiastiche e vibranti di amore dell'umanità soprattutto pensando che sono state scritte in esilio nel periodo del Terrore, e quando l’autore sentiva ormai di avere ancora poco tempo da vivere, non si puó tuttavia non rilevare la mancanza di senso storico e anche la superficialità di certe argomentazioni. E tuttavia non mancano visioni profetiche in qualche modo confermate dalla

storia successiva, come la fine delle guerre e l'eguaglianza dei sessi. Ma, in verità, ció che mancava alla concezione del progresso, in tutti i suoi fautori ed anche e soprattutto nel suo piu ardente apostolo, il Condorcet, era una determinazione piii chiara dell'idea stessa di pro- gresso, e sarà questo il punto di giuntura con una vera e propria scien- za della società, la cui esigenza, in tale contesto, era proprio quella di trovare una legge, e quindi una determinazione certa inerente al pro

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¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 291 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
Replica del relatore Àlcuni interlocutori hanno ricordato pensatori appena accen- nati nella relazione o addirittura trascurati, come il Carli, il Gra- vina, il Maffei, il Roberti, il Tomasini. Bisogna pero tener presente che la relazione si proponeva di presentare un’interpretazione del- rilluminismo italiano nelle sue tendenze di fondo, trascurando de- liberatamente gli autori del «preilluminismo» e quelli che per ragio- ni diverse non possono esser considerati illuministi pleno iure. Qui

torna opportuno rispondere alla questione del Prof. Gentile. Nell'Italia del '700 vi sono pensatori ai quali la storia interessa come storia e non per altri scopi? La domanda è assai suggestiva e complessa. In generale gii illuministi veri e propri non sono af- fatto teneri per la storia. In altri scrittori predomina ii gusto per l’erudizione, per lo piu locale, spesso epigrafica, quasi sempre fine a se stessa. Ma ce chi, per esempio De Giuliani, sembra recepire l'approccio drammatico di Vico

e Montesquieu: la storia come ci- clicità, come ritmo di grandezza e decadenza. In questa prospettiva la storia interessa in sé, e non per intenti pragmatici. Don Mancini mi ha proposto il caso del Giansenismo. Ora, io non metto in dubbio che il Giansenismo rappresenti un momento importante e positivo del pensiero del '700, ma nego che sia ridu- cibile allTIluminismo. Sul piano personale e talora su quello poli- tico, in Italia, soprattutto dove i confini fra le varie posizioni sono poco netti, vi sono

stati incontri e collaborazioni fra giansenisti e riformatori e mi pare di averlo detto. Ma sul piano speculativo l'opposizione non potrebbe essere piú netta: è impossibile conci- liare la dottrina della grazia e del peccato, l'antipelagianesimo del Giansenismo con il deismo e il naturalismo o il razionalismo etico dell'Illuminismo. E qui desidero chiarire a don Mancini che quando ho detto che rillummismo non è realista intendevo riferirmi a un realismo antropologico, che riconosce la limitatezza

e la fallibilità umana, un realismo insomma antiperfettistico. Ora il programma politico-giuridico e, piú in generale, l'orizzonte etico dell'Hluminismo sono chiaramente perfettistici e quindi, a mio parere, antirealistici. L'intervento del Prof. Sciacca sul tema della libertà mi trova pienamente consenziente. 11 tema della libertà politica tanto come partecipazione dell'individuo allo Stato, quanto come autonomia deH’individuo dallo Stato, mi pare, tutto sommato, assente dal pen- siero illuministico italiano

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Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 483 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
intrepida di Pitirim Sorokin 6 ),che smaschera la sedicente matematica della sociologia positivista come «pseudo-matematica», meriterebbe che le prestassero molto piu ascolto. Altro segno della diffusione universale dei pregiudizi positivisti nella sociologia moderna è la predominanza del cosiddetto «Social Control», cioé del controllo sociale p.e. negli scritti del Ross, del Cooley e del Gurvitch. Lo sviluppo della sociologia nella Germania e nelYAustria segui quasi le stesse orme: Max Weber riducendo

il diritto alla « chance » di una coartazione dà nel piii schietto utilitarismo 7 ). Leopold von Wiese interpretando gli enti del gruppo e delle corporazioni come « finzioni» e lo Stato come « pensiero » diede con ció nel piú schietto nominalismo 8 ). Hans Kelsen nella sua « reine Rechtslehre » volendo «purgare», come credeva lui, il concetto del diritto dal « giusto» e dichiarando il diritto essere indipendente dalla morale e seguendo la scia del Feuerbach e del Freud, identificó il concetto di Dio

coll'ordine universale ed il concetto del diritto collo Stato, strozzando in sul loro nascere le riaffioranti tendenze giusnaturalistiche 9 ). Per i dettagli e le sfumature diverse deirideologia illuministica introdottasi nella socio- logia tedesca, sia permesso di rimandare soprattutto al secondo libro del nostro volume « Linguaggio - Società - Mistica », Monaco 1963 10 ). Laonde e abbastanza chiaramente provato che il positivismo socio- logico e giuridico, avendo mosso dal pregiudizio erroneamente

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 289 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
diffusione medi- tata, sapiente, italiana, del sapere ». II Prof. UGO SPIRITO, dopo essersi dichiarato d’accordo col relatore a proposito del giudizio dal lui dato sull’Illuminismo italia- no, si domanda: « Che cos'e questo Illuminismo italiano che si lega ad un pensiero cattolico come quello di Vico e che sfocia in un pensiero cattolico come quello dello spiritualismo italiano del se- colo XIX? L’Iliuminismo itaiiano ha dei limiti fondamentali rispet- to all’Illuminismo francese e non può confrontarsi

con esso, perché manca di quel mordente ateistico che è caratteristico del secolo dei iumi in Francia. Quest’Uluminismo è allora anticipatore dell’attua- le cost detto neoilluminismo? L’Iiluminismo italiano puo conside- rarsi anticipazione di quel laicismo che sarebbe agli occhi dei neo- illuministi una caratteristica fondamentale del pensiero contempo- raneo? La questione di fondo, alla quale il Prof. Cotta non ha risposto adeguatamente, viene ad essere proprio questa: ha valore l’HluminÍsmo

, e fino a che punto ha valore? Occorre riprendere quella tradizione, o occorre riconoscere che le ragioni che hanno spinto l’Itaiia a non avere un vero liluminismo, come poi a non avere un vero positivismo (il che vale anche per la Germania) sono ragioni valide proprio in quanto Italia e Germania hanno in- teso, sia pure in modo diverso, le esigenze di una metafisica che non si conciliava con un laicismo illuministico nel senso radicale della critica alia tradizione ». II Prof. MICHELE FEDERICO

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 442 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
poraneamente si ripropongono pubblicamente le vecchie pretese estensi su Ferrara; nel 1773 avviene la soppressione dei gesuiti; nel 1774 è resa obbligatoria la riduzione delle feste di precetto attinenti al eiclo santo- rale, decisione che rinvia alla pubblicistica muratoriana di trent'anni prima; nel 1776 sono privati del diritto di asilo i ladri, i falsari, gli assassini, i falliti, i disertori, ecc.; nel 1779 è abolito il s. Uffizio. Lo stesso anno Francesco III moriva e gli succedeva

il figlio Ercole III che, nella corrispondenza stessa delle date, subito col 1780 assumeva un indirizzo « giuseppinista » 2 . Nel quadro di questa politica vengono a collocarsi due eventi giu- ridici di singolare importanza: il nuovo Gridario del 1755, preparato da uomini di indirizzo e di intenti muratoriani, uno dei quali addirittura, cioé il segretario di stato Domenico Maria Giacobazzi, già intimo amico del defunto storico; poi Forganico Codice Estense del 1771. Se il Gri- dario puó essere detto

opera di fattura e di taglio muratoriani (non a caso infatti vi compaiono temi rivelatori, quale ad esempio quello della disciplina delle feste, che certamente il Giacobazzi aveva piü volte trat- tato a voee con lo stesso Muratori), il Codice del '71 è indubbiamente opera della generazione successiva. Eppure i lavori preparatori del '68-71 furono animati dal giurista Bondigli, che puó essere considerato in larga misura scolaro del Muratori; inoltre la Commissione per la codifi- cazione, sostituitasi

alla precedente Commissione per la compilazione, sotto la guida di Bartolomeo Valdrighi accettava un indirizzo comples- sivamente muratoriano, nel quale infatti si individua e si estolle la scuola giuridica estense. I trattati muratoriani del '43 e del '49, cioé I Difetti della giurisprudenza e la Pubblica felicità, sono da ritenersi presupposti e capisaldi all’azione di rinnovamento giuridico e politico dello stato estense; e anche del rinnovamento culturale. La restaurazione dell'Università

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 344 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
presenza del piacere nel momento della perfezione non impedisce a Malebranche di affermare la primalità dell'ordine che regola tutta l'iniziativa divina, mentre l’impegno dell'uomo ad ascendere dal primo al terzo grado di co- noscenza si compie, in Spinoza, nel progressivo allargarsi dalla visione passionalmente antropocentrica, all'esatta conoscenza sub specie mathe- seos, e, infine sub specie aeternitatis. In ogni caso il centro è l'ordine, la razionalità. Strumento e non piü centro, l'uomo sembra

, si accom- pagna a una nuova ontologia, che se propone mondo e mente nell’indi- scutibile validità del ritmo meccanico e del criterio matematico, tutta- via impone nella forza della nuova evidenza la primalità di una razio- nalità ontologicamente sussistente e responsabilmente operante. La filoso- fia acquisiva, è vero, dalla scienza la nuova metodologia, ma nel garantirla criticamente le assieurava quella dimensione e quella forza che non con- sentivano una riduzione scientista, o positivistica

dell'uomo, ed instau- ravano una misura piú complessa e nuova della dimensione esistenziale, un’accezione metafisicamente e moralmente piú vasta del compito umano. L'influsso del sensismo condillachiano non contrasta con quanto diciamo a proposito delle componenti razionalistiche dell'illuminismo, in quanto la delineazione e ricostruzione genetica dello spirito nell'assom- marsi e comporsi delle idee secondo una precisa sperimentata evidenza obbliga a una fondatezza di considerazione e di disposizione

dei dati uma- ni diversi che nè ignori quei primi elementi né ne trascuri le indicazioni metodologiche. Anche in questo caso riduzione scientifica non signi- fica eliminazione di umana responsabilità. Questo senso nuovo del valore e del compito dell’uomo pare a noi chiarisca le ragioni del rapporto e dell'influsso della cultura inglese. Essa si presenta come affermatrice di questo motivo, per antonomasia, nel- l'eminenza del problema politico e della ricerca pubblicistica. Ma la re- sponsabilità

e la dignità deH’individuo nei confronti dello Stato è insie- me coscienza della responsabilità delle proprie idee, di quel conoscere di cui si è indagata con estrema acribia e paeatezza la genesi e la di- sposizione. Conoscere è esperienza di sentire e riflettere, è connessione ordinata di idee complesse e di termini, è costante avvertimento della pri- malità dell’idea semplice come indice e contenuto del nostro conoscere. 296 —

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Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
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1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 439 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
suH'analisi che il Salvemini fa dell'espressione « idea di nazione ». Posso notare soltanto che egli accetta la tesi dello Chabod, se questa significa che « l'idea di nazione non esisteva e non poteva esistere prima del se- colo XIX nella forma precisa che ha assunto nella realtà e nel pensiero politico del secolo XIX », in quanto « il sentimento nazionale,... co- me tutti i sentimenti umani, assume forme diverse nei diversi periodi storici »; ma nega che si possa affermare che prima del

romantieismo l'idea nazionale non esisteva, anzi non poteva esistere, perchè ció im- plicherebbe il principio che per «idea nazionale» si debba inten- dere « quella sola forma che appare nel romanticismo del secolo XIX ». In realtà — osserva il Salvemini — collocare nell'età romantica la scoperta di un'« anima nazionale » (intendendo con ció la volontà di ottenere per la propria nazione un'organizzazione politica nazionale) è giusto nel easo della Germania, ma non in quello dell'Italia (dove tale

che verrebbero ad aggiungersi a quelle ricordate allo inizio: «nazionalità», «nazionalismo» ecc. L'unico punto che mi limito qui a rilevare è che le osservazioni del Salvemini, indubbiamen- te assai meditate e tali da aprire ampie prospettive, tendono a legare l’origine dell'idea di nazione — lasciamo ora da parte il significato del termine — all'età del Romanticismo nella sola Germania, mentre direi che anche in Italia essa è in buona parte un retaggio — pur tardo — di quella età. Va comunque

riscontrata la tendenza della storiografia contempo- ranea a riconoscere due principali concezioni della nazione sviluppatesi nel corso del secolo XIX; concezioni che qualcuno ha chiamato — a mio avviso impropriamente — concezione « latina » e concezione « te- desca », e che altri, piü propriamente, ha chiamato concezione « natura- listica » e concezione « volontaristica », a seconda che pongano in pri- mo piano elementi naturali come l'ambiente geografico e la razza o che diano invece la prevalenza

ai valori spirituali deila coscienza e soprattutto della volontà di essere nazione. Ho nominato qui queste due principali concezioni dell'Ottocento se non addirittura del Nove- cento perché si rifanno entrambe all'epoca storica discussa in questo convegno e il farlo costituisce un'ulteriore indicazione della complessi- tà del problema delle origine dell'idea di nazione; seguirne e caratteriz- zarne il corso ci porterebbe, attraverso tutta la storia contemporanea, ad un'epoca assai diversa, assai vicina

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Kategorie:
Geschichte , Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Sprachwissenschaft
Jahr:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Seite 443 von 504
Autor: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Ort: Meran
Umfang: XLVII, 452 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Schlagwort: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Signatur: II Z 759/6(1965)
Intern-ID: 116790
ria, fossero parimenti stampate a Modena. II duca vuole « che queste stampe siano libere per tutti », ripeteva il nipote del Muratori, Gian Francesco Soli Muratori. In tal modo le correnti d'idee vi si potevano definire con tutta chiarezza, e pari diritto di asilo vi potevano avere i muratoriani e gli antimuratoriani. In tale contesto di desiderata liberalizzazione della cultura — se il termine non è eccessivo — vuol essere inteso il favore prestato dal duca ai gesuiti. Teologo ducale

è un gesuita, il Bardetti; gesuiti sempre saranno i bibliotecari ducali, eredi, almeno in questo, del Muratori: Zaccaria anzitutti, poi per breve tempo Granelli, infine il grande Tira- boschi. Gli è che piacevano al duca il senso critico mostrato su piano teologico e culturale in genere dallo Zaccaria nella Storia Letteraria, e quel tanto ancora di apparente liberalismo — mi si consenta ancora l'espressione — congiungente ed anzi fondante le prospettive teologiche su solide premesse naturali. Cosi avvenne

che, nel pieno della polemica teologico-morale fervente tra le scuole domenicana e gesuitiea, il duca, « prevenuto » a favore dei gesuiti, come commentava amaramente l'in- quisitore domenicano, si trovó che la stampa di eerte Lettere a sapore probabilistico (dovute alla penna del gesuita Balla) avversanti le tesi rigoristiche di Eusebio Eraniste (cioé del domenicano Gian Vincenzo Patuzzi) e, in via riflessa, del maestro di questi Daniele Concina, era stata « comandata» dallo stesso duca

. II duca di Modena è governatore imperiale di Milano e la vivace circolazione delle idee lega il nome, la tradizione, la scuola muratoriana alla capitale lombarda: Francesco III valorizzerà infatti una cospicua figura strettamente legata alla tradizione muratoriana ed anzi legata alla persona stessa del non di- menticato maestro, cioé Carlo di Firmian, il quale diventerà primo ministro in Milano di Maria Teresa, uomo di fiducia di Giuseppe II ed artefice delle fortune del giansenismo lombardo. Sulla

linea della tradi- zione giuridico - politica muratoriana potrebbe forse essere visto, almeno in via ipotetica, il trattato del Beccaria Dei delitti e delle pene. Del resto è un fatto che, quando lo Zaccaria, nel dicembre del '54, cioé poco dopo il suo arrivo e insediamento a Modena, invitó l'editore Remondini di Bassano a « mandare » nella capitale estense « una colonia di cinque o sei torchi co’ suoi operai », egli non solo prometteva ottimo lavoro e tutti i privilegi ducali e la stessa

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