98 Ergebnisse
Sortieren nach:
Relevanz
Relevanz
Erscheinungsjahr aufsteigend
Erscheinungsjahr absteigend
Titel A - Z
Titel Z - A
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_42_object_5241312.png
Seite 42 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
ÀNXI DI CRISTO 4245. Investitura concessa dallo stesso podestà a Riprando d’Arco, * . 4244. Concessione della castellala di Yigolo, data dal ve scovo Aid righetto, 4255. Investitura concessa ad Udalrieo dal Ponte. 4261. Permesso di stabilirsi in Trento, dato dal vescovo Egnone agli Agostiniani. 1262. Consenso a ciò dato dai cittadini di Trento, ad istanza del Vescovo e del Conte del Tirolo. 4266. Testamento di Cubitosa d’A reo. 4275. Laudo dell’imperatore Rodolfo. 4277. Sentenza del medesimo

. 4279. Compromesso del vescovo Enrico e. di Mainardo conte del Tirolo nel Vescovo di Felire, 4279. Istruzioni dale ad un messo del Comune di Verona per il Conte del Tirolo, 1279. Composizione tra gli ambasciatori del Vescovo e del Comune di Trento, e tra il Connine di Verona. 4287, Pace tra la città di Trento e di Brescia. 4507. Investitura dei feudi Castrobarcensi. 4543. Diploma di Enrico VII a favore dei Trentini e del Prin cipe Vescovo, 1379. Aggiunte allo Statuto di Trento. 1395. Carta inserita

nello Statuto intorno ai molini. 1412, Sentenza sindacale inserita nello Statuto. 1415. Legalizzazione del vicario ossia podestà di Trento. 1433. Istruzioni date dal Magistrato Consolare di Trento a due deputati, riguardo a varii aggravii contro il ve scovo Alessandro. 1434, Diploma del vescovo Alessandro, con cui conferma i diritti della città e ritratta le usurpazioni da lui faLLe. 4434, Nuova dedizione dei Trentini al vescovo Alessandro, e giuramento di fedeltà prestato per convenzione. 4437

. Attestalo del Capitolo di Trento a favore dello stesso Vescovo.

2
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_41_object_5241311.png
Seite 41 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
— B — ASSI DI CRISTO 1208. Compra della metà di Castel Beseno fatta dal vescovo Federigo di 'Vanga. 1208, Dedizione dei Ferraresi ad Azzone marchese d’Este.' 1210. Solenne riconciliazione tra il vescovo Federigo di 'Vanga ed alcuni fuorusciti trentini, 1210. Carta, in coi apparisce il consenso prestato ad un prov- • redimento dal Comune di Trento, 1210. Diploma di Ottone IV. a favore del principe vescovo Federigo di Vanga. 1210. Diploma di Ottóne IV, rispetto al governo di Parma. 1215. Diploma

, con cui l’.imperatore Federigo costituisce Vi cario d’Italia il principe vescovo di Trento, Federigo di Vanga. ■ 1215. Investitura della Chiesa e dello Spedale di San Leonardo. 1220. Solenne investitura della carica di giudice della Curia Trentina. 1220, Investitura della torre di Riva. '9 1222. Decreto di Jacopo Blaneemano giudice in Trento. 1222. Laudo dei vassalli della Curia Trentina. 1222. Laudo di Gerardo arcidiacono di Trento a favore del Comune. 1222. Transunto di una carta anteriore

, fatta per ordine di Àdelpreto conte del Tirolo, podestà di Trento. 1222. Carla, nella quale si nomina il medesimo podestà, 1221. Decreto di Àdelpreto conte del Tirolo, assessore del Vescovo.- 1235. Consenso dato dai cittadini di Trento per l’introdu zione dei Frali di San Domenico, 1240. Imposizione d’un dazio fatta da Soderigo di Tito, po destà di Trento, per parte dell’Imperatore. 1240. Carta del Codice Vanghiano, in- cui si nomina 1‘ isLesso podestà. 1241. Ricuperazione fatta dal vescovo Aid

righe Ilo di quanto era impegnato in Termeno. 1242. Sentenza di Soderigo di Tito, podestà-di Trento.

3
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_55_object_5241325.png
Seite 55 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
— n — forma di governo. Cmterum ( dice egli parlando ancora dì quei tempi) omnium citerioris Italice, $ed maxime Lombardia} civitatumeadem ferme Reipublicm ratio fuit ; nam magistratus fere eosdem creaverunt. Ciò premesso, non potrebbe dubitarsi che Trento, prima del diploma di Corrado,, fosse città libera e si governasse col mezzo de’ suoi Consoli, se non che nel caso che non fosse stata compresa in citeriori Italia e nella Lombardia, Senza avere ricorso a quei geografi che, sotto i romani

imperatori, pongono Trento nella decima re gione d’Italia, non solo si ricava da Paolo Diacono, che Trento col suo territorio formava un ducato del regno dei Longobardi, nominandosi da lui, tra gli altri duchi dì Trento, Evino, Gaicloaldo ed Àlachi; ma di più, che questo ducato era uno dei più ragguardevoli di tutto il regno. Poiché, narrando clic, dopo la morte del re Clefo, comandarono in Lombardia solamente i duchi, egli non ne adduce che cinque, quasi che i soli degni di considerazione, e fra questi

Evino duca di Trento, il quale fu in grado di distruggere un esercito di Franchi, che voleva calare in Lombardia. E aggiunge poscia, che Alachi, duca di Trento, colle forze proprie, non solo superò un conte bavarese li mitrofo , ma pose in foga il suo re medesimo. Finita la dominazione dei Longobardi, Trento fu considerato come città di Lombardia anche sotto gli imperatori franchi e tedeschi ; ed allorché il suo vesco vo, essendo stato dichiarato principe dell’Imperio con volo e sessione, venne

4
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_72_object_5241342.png
Seite 72 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
— 59 — Di quell 5 anno medesimo accenna il Bonclli a una carta, dalla quale si rileva, essersi dal Connine di Trento, in plena concione sive consilio , pulsata cam pana Comunitatis, assentito a un provedimento, colle vere il popolo ad alta voce gridato: sia, sia. Facendo Briano di Castelbarco violentemente pagare un dazio ai Trentini che sull’ Adige passavano per Ravazzone, non fu già il Principe Vescovo che gli intimò di de sistere da tale angaria, ma il Magistrato Civico, clic in seguito

ne rimise la decisione a Gerardo arcidiacono del duomo, siccome arbitro; il quale pronunziò il suo laudo contro il Castelbarco nel 1222. Da un documento pubblicato dallo stesso' Bonelli si ha, che desiderando il vescovo Aldrighetlo nel 1258 introdurre in Trento i frati domenicani, domandò prima ai cittadini se n’ eran contenti, e n’ebbe il comune consenso: civibus cla mantibus sia, sia. Da un’investitura, pubblicata pure dal Bonelli, che il vescovo Egoone concesse nel 1259 a Graziadio di Campo, rilevasi

, clic questi promise di difendere il Vescovo e il Comune di . Trento contro chiunque del Vescovo e della Chiesa e del Comune di Trento fosse per dichiararsi contrario e ribelle. Dopo una guerra accesasi tra la città di Trento e di Verona Fanno 1279, Glazesio dei . Carbonesi po destà, e Alberto della Scala, capitano generale, c gli anziani di Verona, giurarono sugli evangeli! di mante nere ferma e inviolabile la pace conchiusa tra il Ve scovo, il Comune di Trento e il Comune di .Verona. Nello stesso

5
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_45_object_5241315.png
Seite 45 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
Dopo questa donazione, sino al 1182 , non appa risce vestìgio alcuno di governo che i Vescovi abbiano avuto della città di Trento, nè si può esso compro vare con alcun documento anteriore ; laddove non pochi ne furono pubblicati dal Bonelli (1) che fanno testi monianza dì giurisdizione esercitata nel contado, prima di quell’anno, dai vescovi e da molti loro feudatarie Il Bonelli, da un documento del 1171 , risguardante il castello di Stcnico, in fine al quale si citano i nomi di coloro clic

vi furon presenti, e si aggiungo et cmlerì Consules , crede poter dedurre, pel loro inter vento ad un alto vescovile, che la città di Trento sin da quell’anno ubbidisse al vescovo. Ma la presenza alla pubblicazione d’un istrumento, a norma del co stume del tempo, se dà indizio di grado talvolta rag guardevole, non prova alcuna dipendenza dei testimonii. Nemmeno i titoli di duca, di marchese, di conte, che varii vescovi di Trento portarono avanti il 1182, in vigore della clausola inserita nella

donazione dì Cor-: rado, provano eli'essi ne avessero già esercitata la si gnoria. Portava i titoli di duca, marchese e conte anche scia, I’ ultimo di Maggio 1027, concede in perpetuo alla Chiesa di Trento, della quale era vescovo Udalrico, il Comitato Tri dentino con tutte le sue appartenenze e con quelle utilità, che fino allora ne aveano avuto i duchi, ì conti ed i marchesi; eccettuandone quelle cose, entro i confini del Comitato, che' per consenso ed istanza del vescovo di Trento, erano state

concedute alla chiesa di Feltro. (I) Notizie storico-critiche della Chiesa di Trento. Ivi, Mo- nauni, 17(50-05. Voi. 4 in 4. u

6
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_69_object_5241339.png
Seite 69 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
dedizione spontanea della città di Trento al suo Ve scovo. Ma, siccome cotesto punto è uno dei più rile vanti tra quelli che mi sono proposto di chiarire, sarà bene a maggior conferma di dare un’ occhiata anche a ciò che avveniva in Trento negli anni seguenti. Mentre le città d’Italia eran libere, cercavano di allargare quanto più potevano i loro distretti; e parco chie, non contente di avere acquistato tutto il contado, procuravano di tirare alla loro obbedienza le più de- boli città vicine

; onde potenti divennero specialmente Milano, Genova, Firenze, Bologna, e, più di tutte le altre, Venezia. Venuto il secolo decimotcrzo , vale a dire, venuto il tempo dei principi, per naturale cupi dità di dominio, si posero aneli’essi a spogliarsi l’un l’altro. Di qui nacque, che i Vescovi di Trento, acqui stato il dominio della città, ne furono ben presto pri vati, e non lo ricuperarono con qualche stabilità prima del 1306. In quel lasso di tempo i Trentini furono soggetti a varii dominatori

* a Ezzelino da Romano, agli Scaligeri, ai Conti del Tirolo, ai Padovani; sicché si può dire con pieno fondamento che la signoria dei Vescovi sopra la città di Trento, da Federigo di Vanga sino a Bartolomeo Quirini, eletto nel 1504, non è stata che passeggierà. Ma passiamo, ora ad esaminare con quali patti e condizioni la città di Trento si diede ai suoi Vescovi. 11 Muratori, dopo aver dimostrato, che nel secolo decimoterzo la maggior piarle delie città libere di Lom bardia trasferirono in un solo

7
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_65_object_5241335.png
Seite 65 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
sialo il marchese d’Este, come abbiamo veduto, -su bito dòpo la stessa pace, nominato Nunzio delle ap pellazioni anche della città di Trento, ne viene per conseguenza:» eh’ essa vi fu pure compresa. Stabilita questa verità, agevolmente ne segue, che i capitoli di quella pace, che riguardano tutte le città in essa com prese, si riferiscono anche .ai Trentini* Uno di essi è questo: « Privilegia omnia , et data et concessiones,■ qim in prmjudicium aut damnum urbium et locorum aut personarum

Societatis , occasione belli , ad alicujus injuriam a Nobis aut a Nunciis nostris indulia sunt, deleantur, » 11 decreto, con cui Federigo I. concedette al Vescovo di Trento il dominio della città, non po teva da essa non riguardarsi come pregiudiziale. Se col suddetto articolo della pace di Costanza si ritrat tano tutte le concessioni fatte da Federigo stesso , du rante la guerra, in pregiudizio delle città libere della Lega, egli rivocò dunque anche la concessione da lui fatta, in tempo della stessa

guerra, al vescovo Saio- mone in pregiudizio della libertà dei Trentini ; dovendo di tutte le grazie accordate alle città della Lega par tecipare a più giusto titolo anche le città amiche. Provato, che la città di Trento non fu compresa nella donazione di Corrado, e ch’era libera e indipen dente dal Vescovo, tanto prima che dopo il decreto del il82, cade ora in acconcio d i parlare della -giu- riedizione c he i Consoli vi es ercitavano. Essi ne avevano tutto il governo: imperocché, per far passare

il do mìnio della città di Trento nelle mani del Vescovo , l’Imperatore Federigo !, volle, come vedemmo, che

8
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_74_object_5241344.png
Seite 74 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
proibire io stabilimento di delti padri, sia dentro, sia fuori delle mura della città. Nell’anno 1287 fu giurata solennemente la pace ira le città di Trento e di Brescia; e ne abbiamo au tentica copia, rilevata nel 1507. Fu trattata cotesta pace, per parte della città di Brescia, dal fiorentino Lotto degli Agli podestà, e dal modenese Guidone Guidoni, capo del popolo e del comune della città e distretto eli Brescia, come pure da Framondo di Biva, sindaco e procuratore della stessa città

di Brescia; e per parte del comune di Trento, da Àicbebono figlio di Sor Jacopo degli Aicheboni, sindaco e procuratore della città medesima. Ebbe parte eziandio nel trattato Mainardo Conte del Tirolo; dal che si raccoglie che lo stesso conte, che escluse intieramente dal governo della città di Trento il vescovo Enrico, e n’era allora in pieno possesso, riconobbe e rispettò nel Connine della città medesima un'autorità non indifferente. Rischiarati abbastanza, come mi lusingo , i principii sui quali posa

il sistema del governo trentino, potrei dispensarmi da ricerche ulteriori. Ma siccome in ma teria di gius pubblico è invalsa oggidì la massima, che alle cose molto vecchie poco o nulla delibasi at tendere, non sarà fuori di proposito il discendere an che a tempi da noi non molto lontani. Nel 1454, ebbe luogo un atto importante tra il Comune di Trento e il Principe Vescovo Alessandro di Mazovia; il quale, non contento di avere introdotte molte novità pregiudiziali ai Trentini, era giunto a sconvolgere

10
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_64_object_5241334.png
Seite 64 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
ponitore, comprese nella pace, ci sembra tuttavia nori potersi dubitare ch’ella fosse di quésto numero. Oltre le città mentovate nel suddetto diploma, si nominano Imola, San Cassiano» Bobbio, Feltro, Belluno e Ceneda, colla dichiarazione che queste sei città non abbiano come le altre a partecipare degli articoli della stessa pace. Ora» se tra Valice civitates non si voglia com prendere Trento, non si saprebbe a quale altra città di Lombardia queste parole si riferissero. Ardisco di più

conghietlurare, che tale clausola sia stata aggiunta in riguardo della sola città di Trento. Al tempo che in Costanza si concertarono gli articoli di quella pace, non poteva a quei principi non essere nolo e palese il decreto pregiudiziale alla libertà dei Trentini» spe dito V anno avanti dal medesimo Imperatore, beneplacito Principum et Curia 1 , nastrai Sapientum. Col nominar Trento nella pace, Federigo veniva a disdirsi troppo apertamente ; perciò presumerei, che invece siasi preso il ripiego di apporvi

la suddetta clausola « et alice civitates qum sv.nt et fuerunt in parte 'nostra, » Ma lasciamo da parte le corighielture, giacché con un argomento positivo si può dimostrare che an che Trento fu compresa in quella pace. Alle città di Lombardia, che vi furon comprese, Federigo confermò T inveterala loro libertà con certe condizioni accennanti a qualche dipendenza dall’ Imperatore ; e tra le altre, quella delle appellazioni delle cause, per maggior prova del suo dominio supremo ; purché si trattasse

11
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_15_object_5241285.png
Seite 15 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
Trento, dice esso altrove, non fu mai una repub- Mica nè antica, nè moderna. Che poi la giurisdizione' del Magistrato consolare sia ad esso derivata unicamente dalla concessione dei suoi principi, in di cui nome e vece dev essere esercitata, non è già un erronea sap posizione, marna massima celia, incontrastabile e più evidente del giorno . « Epperò alla riforma dello Statuto non sarebbe già necessario V unanime consenso del Principe e del Magistrato, come vuol dare ad inten dere il Sig

. Canonico. Forse egli crede, che la costi tuzione politica di Trento non sia punto inferiore a quella della Gran Bretagna, ove il diritto legislativo risiede essenzialmente nella Nazione rappresentata dal Parlamento, ed ove le leggi, maturate e conchiuse nelle due Camere, ricevono poi T ultimo suggello dall’ appro vazione e sottoscrizione del re. Il diritto legislativo in Trento, e por conseguenza la podestà così di far nuove leggi, come di correggere o cangiare le antiche, spetta al solo principe

. « Per ciò che concerne le disposizioni dello Statuto riguardanti le civili o le criminali materie, che per loro natura sono mutabili e bisognose, col cambiare de’ tempi e delle circostanze , di cangiamento e di riforma, il prin cipe di Trento seguirà bensì V esempio de’ suoi predeces sori ascoltando, pria di passare a quella emendazione che gli sembrasse opportuna t il parere e consiglio del Magistrato rappresentante la sua città capitale, ed ec citando a proporre egli stesso, ed a stendere la con

12
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_66_object_5241336.png
Seite 66 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
— 55 — i fossero per sempre aboliti. Ma quando passò veramente il governo della città di Trento dalle inani dei Consoli a quelle del Vescovo ? E questi come 1’ ottenne ? Nel 1207 essa era ancor libera. Ciò si rileva dal diploma di quell’anno, altrove accennato, nel quale leggesi, die il Marchese d’ Este era nunzio delle appellazioni anche in Trento; sapendo noi che non si portavano appellazioni ai nunzii imperiali se non dalle città libere. Che i Trentini fossero lìberi anche nell’anno seguente

deducesi da un documento del 1208 , riferito dai Mu ratori al Cap. XXXIX della prima parte delle Antichità Estensi, nel quale trovasi la clausula : « Salvo honore Imperii el salvis sacramentis factis Comuni Manium , Comuni Ferrarim , Comuni TarvisU et Venecim et Tri- ilcntinis, y> L’ righelli era egualmente persuaso, essere stato Federigo di Vanga il primo Vescovo di Trento che acquistò il dominio temporale della città. Così si esprime nella sua italia . sagra : , « Mie (Fridericus) Tri- dentinum

di Lombardia, lacerate da intestine fazioni. Che in tale condizione agitata si trovasse anche Trento, sullo spirare della sua libertà, si ricava dal docu- ù

13
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_62_object_5241332.png
Seite 62 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
Da un documento del 1 200, riportalo da Ambrogio Franco, s’impara che i Trentini in quell” anno guerreg giavano contro il vescovo Corrado, che li volea sotto mettere coH’ajuto promessogli da Odolrico d’Àrco, così per questa come per qualunque altra guerra che fosse per avere nel Contado di Trento. Il vescovo Corrado era d’un carattere stravagante e bizzarro. Ànnojato del mondo, per causa delle turbolenze che avea su scitate, rinimziò al vescovato nel 1 205 e si fece mo naco di San Giorgio nella

Valle dell’Enno. Tentarono prima certi suoi vassalli di fargli mutar consiglio ; ma egli rispose che più non voleva impacciarsi negli af fari della Chiesa di Trento, alla quale non vorrebbe neppure dare il successore, se a lui toccasse di nomi narlo tra i Canonici tridentini. Dopo dì essersi espresso di non voler vedere mai più alcun trentino* uscì di lì a poco dal monastero, e fece tutti gli sforzi per ricu perare il Vescovato; ma i Canonici, troppo contenti di essersi di lui liberati, fecero

ricorso alla Santa Sede, e col consenso di essa, elessero Federigo di Vanga d’onorevolissima ricordanza. Del resto, che il diploma del 1182 non abbia avuto il suo effetto, e la città di Trento continuasse nell’in dipendenza dal Vescovo, non deve destare gran mera viglia. Sappiamo dalia storia d’altri paesi, che non sem pre venivano eseguiti i decreti imperiali. Il Muratori nella L. ma Dissertazione scrìve « che l’imperatore En- » rico nel 1195 concedette un amplissimo privilegio * ai Pisani

17
Bücher
Jahr:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/331652/331652_7_object_5241277.png
Seite 7 von 98
Autor: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Ort: Trento
Verlag: Monaui
Umfang: XXXI, 64 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 89.159
Intern-ID: 331652
neamente alla Repubblica Romana, erano ai tempi di Au gusto compresi nella decima regione italica. In Trento, già certamente città ragguardevole ai tempi di Vespasiano, fu dedotta una colonia militare. 1 diritti e gli ordini municipali erano conformi a quelli delle altre città d’I talia, come si ricava dai monumenti che tuttora esistono. I proprii magistrati conservò sotto i Goti , e con qualche restrizione, anche sotto i Longobardi, i Franchi e i pri mi imperatori alemanni, che governarono

mediante duchi , conti e marchesi il Trentino, il quale fu sempre ascritto ali Italia. Passato questo, per donazione imperiale, V an no 1027 , in potere dei Vescovi, la città continuava per quasi due secoli a reggersi a popolo coi proprii Consoli, ad onta dei decreti imperiali ; e quando aneli* essa si diede volontariamente ai suoi Vescovi, fu colla condizione di vivere eolie proprie leggi formate dal popolo o dai suoi rappresentanti e sottoposte alla sanzione del principe. Il principato di Trento era

dunque monarchico tem perato, che i moderni chiamerebbero costituzionale, .cosi in riguardo a molti distretti e comuni del territorio, co me principalmente in riguardo alla città e pretura di Trento. Ad essa V autorità sovrana non poteva imporre nè leggi nè contribuzioni o balzelli di sorta, senza il consentimento e V approvazione del consiglio municipale. E se i principi vescovi erano soliti, in date circostanze, di pubblicare certi ordini, detti proclami, ne pubblicavano dal canto loro anche

20