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Schlagwort: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>

“che la scienza non pensa” e che il pensare equivale a “ringraziare”, come mostrano, a suo awiso, le etimologie dell’antico tedesco.Trattando del problema dell’essere e della finitudine nell’uomo, nelle ultime pa- gine della sua opera, Heidegger riprende il problema della finitudine nella sua connessione con quello del pensiero filosofico autentico che non potrà veramente scoprire la questione dell’essere se non a condi- zione che tale questione “s’integri all’essenza intima della filosofia

la quale essa stessa non esiste che nella forma di una possibilità fonda- mentale dell’uomo”(Ivi, p.281). È evidente, scrive Heidegger al para- grafo 41 della sua opera (La comprensione dell’essere e VEsserci nel- l’uomo) che noi uomini ci rapportiamo all’ente. Posti di fronte al com- pito di rappresentare l’ente possiamo sempre citare un ente qualsiasi... L’ente ci è noto - ma l’essere? Quando tentiamo di determinare o anche solo di afferrare una nozione siffatta non siamo colti da vertigine? L’es

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2004

Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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il leitmotiv della intera opera: come pué esservi una comprensione del- Lessere da parte dell’esistente o a partire dali 5 esistente, di un esistente che si costituisee come il luogo in cui l’essere “traiuce ,, ? Indagata è dunque la possibilità da parte dell esserci di accedere all’essere: in questa indagine si assiste al passaggio daile condizioni formali costituite dal soggetto a eio che rende 1 essere mamfestabile, íl livello formale di ricerca è messo tra parentesi in una interpretazione del problema

l’essenza di questa sintesi è detta da Kant trascendentale 6 . La lettura non formalistica di Kant ad opera di Heidegger è suffragata 441

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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lo in opera l’uomo si stanzia nell’attesa costitutiva, Si tratta di un’apparenza, giacché un vero testo non è semplicemente un intreccio di vocaboli, ma l’invito ad assumere un contegno costruttivo: la lettura ediflca ció che il testo custodisce. Se la lettura non legge, ovvero legge male, il testo soffre del suo forzato stare in luce, mentre chi legge è compresso nell’assenza di contegno. Rieordiamo il lega- me etimologico fra il latino texere e il greco xéxvr|, che designa un contegno

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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del 1935-36 (GA 41, 245), Heidegger scrive: “La principale difficoltà della comprensione (...) dell’intera opera [scil. la Critica della ragion pura\ consiste nel fatto che noi proveniamo dal modo di pensare quotidiano o scientifico, e leggiamo in quel contegno, Ecco perché siamo orien- tati ora su ciò che viene detto dell’indole oggetto, ora su ció che viene puntualizzato a proposito del modo in cui l’oggetto stesso viene esperito. Tuttavia, ciò che è decisivo, è di non porre attenzione né solo

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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facultas fingendi come “un’illusione per opera deirimmaginazione (eine Tàuschung durch die Einbildungskraftf (J.G. Fichte, Grundlage der gesamten Wissenschaftslehre, in GA I, pp. 360 ss.; trad. ital., Fondamento dell’intera dot- trina della scienza, introd. trad. e note di G. BoíFi, Bompiani, Milano 2003, p. 431, (368). D’ora in poi si citerà GWL, con il numero della pagina della traduzio- ne italiana, seguito dal numero di pagina (posto tra parentesi) dell’edizione della GA (Gesamtausgabe

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2004

Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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contesto con- creto, entro cui la ragione, nella sua dinamicità vivente, opera. Abbiamo spinto fino a questo punto il risultato deirinterrogazione di Kant suirilluminismo 17 , ma forse è possibile andare ancora oltre pren- dendo in considerazione il “fallimento catastrofico del soggetto moder- no” per dirla con Adorno, che non ci esime peró dal cercare delle vie di fuga meno inadeguate non diciamo a risolvere la questione, ma almeno ad awiarla a soluzione. D’altra parte è Adomo stesso a darcene un esem

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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contro (un contro-stante) nel suo star contro, la lingua italiana puó dire “controstanza” — oppure, sostituendo alla preposizione italiana “con- tro” il latino ob: “obstanza”. Gegenstand è obstanza. Opportunamente intesa, tale dizione racchiude in sé l’intera portata della rivoluzione cri- tica che Kant opera rispetto al pensiero dell’essere delí’ente come so- stanza, sebbene quest’ultima, ripensata come determinazione tempora- le, rientri a sua volta nella definizione kantiana dell’obstanza

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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potenza da indurla (quasi nietzscheanamente) ad oltrepassare, al fine di affermare i propri disegni, ogni limite naturale. E, tuttavia, osserva prudentemente Kant, la ragione non diventa preda dell’istinto, ma “pro- cede per tentativi”, mette in opera un processo di progressiva autoeducazione, di esercizio graduale dei suoi mezzi, che le consente di “passare da un grado di conoscenza ad un altro”. Si delinea già qui quella feconda, aperta tensionalità, che Kant affi- da alla distinzione tra

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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dalla prima frase della Critica, e dunque in un modo che dà il tono all’intera opera, un simile controsenso. Tuttavia, questo non è Tunico passo diretto a sostegno della tesi del primato dell intuizione sul pensiero; né puó valere come argomento a sostegno della tesi opposta (primato del pensiero) il fatto che la tratta- zione dell’estetica occupi uno spazio cosi largamente inferiore - per non dire: ai limiti dell’insignificante - rispetto a quello dedicato alla logica o alla dottrina del giudizio

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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fattispecie la prerogativa di essere appunto un’autodisciplina che non ha da “riconoscere, al di sopra di sé, una ulteriore censura” 3 ), gli si è posto soggettivamente, nel corso della propria opera, come il problema di rendere compatibili esigenze e interessi diversi della ragione, che sottopongono dall’interno a tensioni la stessa filosofia critica. Perché, non meno della metafisica che si prefigge di emendare, anche quesful- tima deve adempiere le condizioni che ha fissato nella sua

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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o un’epoca: un “tener fermo il singolo”, un “contatto con il fat- to”, come ebbe a chiamare tale atteggiamento Walter Benjamin, rife- rendosi a Konrad Burdach e Benedetto Croce, esprime il ritegno nominalistico dinanzi al fatto di far rientrare la singola opera in connes- sioni generali e costruttive. Senza rifarsi al nominalismo, ma giungen- do, di fatto, al medesimo risultato, Gerhard Schulz, nella sua Storia della letteratura tedesca tra la Rivoluzione Francese e la Restaurazione 560

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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di vista storico e proble- matico, e continua cosi: und Beurtheilung der Beweise, deren sich Herr von Leibniz und andere Mechaniker in dieser Streitsache bedient haben, nebst einigen vorhergehenden Betrachtungen, welche die Kraft der Körper überhaupt betreffen. La traduzione italiana a cura di Ivano Petrocchi, solo seconda dopo quella in spagnolo del 1988 ad opera di J.C. Arana (mancava negii anni 2000 - e forse manca ancora - una traduzione in lingua francese e inglese), porta il titolo. Pen- sieri

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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immediatamente, quasi in un batter d occhio e senza che la mente abbia bisogno di trattenersi a confrontarle, ovvero senza l’uso di un’idea media, per contrapposizione ai raziocini, che di questa idea media abbisognano”. Un tratto distintivo dell’intuire è dunque la rapidità dello sguardo, 1 ’immediatezza dei colpo d’occhio che ogni volta “ratto apprende una singolarità. “Singolare”, qui, significa: non già mediato dall’idea, la quale, invece, opera al fine di rappresentare qualcosa nel suo tratto ge- nerale

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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trascendentalmente alcune scienze, di cui Kant parla esplicitamente, oltre che in alcuni scritti di carattere scientifico, nella seconda parte delia Kritik der Urtheilskraft. Ed infatti, dopo aver messo nella prima parte dell’opera la finalità formale soggettiva alla base deH’arte (e su questo piano Kant parla esplicitamente di “deduzione trascendentale”), nel § 62, con cui ha inizio l’“Analitica del Giudizio teleologico”, egli opera sia pure senza nominarla una nuova “deduzione trascendentale

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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, pp. 89-91 (mio il corsivo).Il luogo dell’opera di Schopenhauer cui l’autore fa riferimento è ovviamente il§ 39 della sua opera capitale, Die Welt als Wille und Vorstellung (1819). 11V) Ivi, p. 90. 124

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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Einbildungskraft e temporalità dell’io: una delle diffe- renze essenziah rispetto a Kant, si potrebbe tuttavia individuare nella considerazione fichtiana della genesi stessa del tempo ad opera del- l’immaginazione produttiva. È quest’ultimo punto che segnerebbe un vero e proprio distacco di Fichte nei confronti della prospettiva kantiana sul significato del tempo esposta nell’estetica trascendentale e nella già ricordata dottrina dello schematismo. II tempo, in Fichte, diverrebbe una creazione stessa dell’io

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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vita. Tutto ció da cui le idee scaturiscono appartiene alla speculazione e non all’antropologia, e a questo princi- pio ha improntato Platner la sua opera. Da che cosa nasce l’antropologia? Dalla raccolta delle osservazioni sull’uomo di molti autori in possesso di un’acuta conoscenza dell’uo- mo; le opere teatrali di Shakespeare, ad esempio, ma anche lo Spectator inglese e gli Essais di Montaigne unitamente alla sua Vita sono libri per la vita e non per la scuola. II campo dell’uomo è già molto

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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dieono Vangeli e Apostoli, non è cristiano colui che non abbia carità e non possieda quella fede che non con la forza opera, ma con l’amore” 12 . Di conseguenza, afferma Locke, “nella tolleranza io vedo il piú importante segno distintivo della vera chie- sa” 13 . Dopo siffatte premesse, la tesi centrale di Locke è che “la tolleran- za verso coloro che dissentono dagli altri in fatto di religione è cosa tal- mente consona al Vangelo e alla ragione che è mostruoso vi siano uomini ciechi a tanta luce

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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è ii porre che, predicando l’obstantità, dà luogo alFobstanza, e dunque aun’attendlbl- le conoscenza oggettiva (ultra-concettuale)? II porre, dice Kant, è opera delFintelletto. Tuttavia, come abbiamo visto, l’intelletto pone l’obstantità conferendo stabilità alFoffrirsi di ció che esso, Fintelletto, conforma come contrada — come ob — di un attendibile obstare. Tale offrirsi si genera nelFintuizione. Di conseguenza, non ci stupiremo del fatto che 358

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problema di fondo del sentimentalismo. Tale processo puó essere osservato guardando alTarte dell’Europa occidentale dei primi dell’Ottocento; solo che la riflessio- ne su tale processo da parte dei teorici dell’arte tedeschi precede quella italiana e francese. Tuttavia, si puo supporre, con Friedrich Schlegel, che, in fondo, “ogni poesia = romantica!”. In tale prospettiva, Dante Alighieri dovrebbe essere considerato come il primo romantico in asso- luto: “La colossale opera di Dante, questo fenomeno

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Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )

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