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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 53 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
Primo, la Città di Rovereto da, e concede alle Co munità esteriori li Lochi in Palazzo Pretorio, cioè il loco del transito, e due volti contigui ove ora detta città tiene il suo Consiglio, et li volumi del Pubblico con il loco entro il secondo volto confinante con la Can celleria et lochi alla medesima connessi nello modo, et forma che si ritroveranno, et con l’accessi, ingressi et regressi per la porta maggiore del Palazzo per andar in detti lochi ad ogni occorenza, bisogni, e piacimento

d’esso Archivio con condizione, ed obbligo espresso alla città di Rovereto di mantenere per sempre il co perto degli coppi, senza addossare le Comunità este riori di spesa veruna come non meno eli sollevare lé predette comunità da ogni carrata,ta ohe occorrere po tesse per riparo semplicemente del Palazzo Pretorio; eccettuato però delle canniate generali ohe in alcun .tempo potessero seguire de casa in casa, in tal caso le Comunità esteriori saranno tenute ed obbligate anche esse di concorrere per

la loro contingente porcione. Secondo, la Mag, ca Città di Rovereto possi in ogni tempo dando il bisogno mettere et erigere un comodo (sic) per bisogni umani nelli lochi superiori alli sopra nominati; in modo però, che non dannifichi li Volti sopra venduti. Terzo, che il prezzo et finito mercato sii di fiorini cinquecento da Ragnesi 5 1’ uno, da pagarsi dall’infra scritte Comunità alla Città di Roveredo, la metà al 8. Michele prossimo 1688 et l’altra metà al S. Mi chele 1689 in danari contanti

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 51 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
- 53 — conghmge l’Archivio colla sala centrale, ove mette capo lo scalone. v ) Al piano terra del palazzo pretorio, stanno i locali del corpo dei civici pompieri coi relativi magazzini delle pompe ed altri attrezzi di salvataggio. Si trova ancora il quartiere delle . civiche guardie, la stanza dell’ordinanza, alcune carceri e avvolti di deposito e il vecchio Archivio ora abbandonato. -) In fondo al cor tile si trova inoltre il quartiere del civico sergente e la cucina del corpo di guardia. Per

finire degnamente i ristami del nostro palazzo municipale, si dovrebbe collocare^ come venne proposto sia sul pianerottolo dello scalone o in altro luogo più acconcio, un altorilievo in marmo colla figura, del leone alato di San Marco, colla data ricordante la domina zione veneta MCCCOX.VI - mdix e seguita da acconcia iscrizione. *) Sul medesimo poggiolo òvvi 1’ uscio che mette nella sala maggióre e che un giorno si trovava in capo allo scalone. E ili Iattura veneta o porta ancora un elegantissimo

e prezioso battente (martello) di bronzo, raffigurante una donna ossia Venezia, con ai piedi due leoni, 2 ) Quando neh 1440 i Veneziani sottomisero il castello di Lizzana, tutte le scritture ivi conservate furono trasportate nel civico palazzo di Rovereto, dal quale furono poi trasferite a Venezia. Più tardi nel 1454 la Repubblica ordinava al Podestà Luca Pisani di cercare tutte le scritture che si riferissero ai fatti di Verona e del veronese (Vedi Zotti. $. V. L. voi. I pag, 256 e 334). Da ciò

si spiega la povertà del nostro Archivio di documenti anteriori a quest’epoca.

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 49 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
- 51 — l'ufficio tecnico, la camera del protocollo degli esibiti e. la cancelleria. Questi ultima li a il soffitto adornato di stucchi, l’epoca dei quali si potrebbe stabilire da tre stemmi posti negli angoli, se questi non fossero così tinti e ritinti di calce, da rendere irriconoscibili le fi gure inquartate. Dalla cancelleria si passa nella stanza del segre tario municipale: è un ampio locale posto nell 7 angolo del palazzo verso la via dei Portici, con finestre sopra la piazza del Pori està

. Ha un elegante caminetto mo derno di marmo e un affresco sul soffitto. Le pareti sono fregiate di bellissimi stucchi a rilievo e fra questi in piccole proporzioni gli stemmi dei casati Del ani, Chiusole, liosmiui e un quarto irriconoscibile. In questa stanza, dove in questi ultimi giorni venne installato 1 apparato telefonico, albergò in sul principio del se colo passato il principe Eugenio di Havoja, allorché di .passaggio per la nostra città, gradì l’ospitalità offer tagli dal Municipio. Circoli,— 1502

, Nicolò dola Zona. — 1503, Antonia do Frizo. — 1504, Andrea de M. Jatios. — 1505, Batista bagozzo. — 1506, Bonomo dola Tarsia. (?) — 1507, Gelavo do Ant° del ben, — 1508, Michel de Andrea data porta, — 1509, Bernardin Paro- fin, — 1510, Kosmin de Frizo, in luogo di sor Malia Partin. — 1511, Nic. de Mat. del Zon. — 1512, Frane 0 rj. .laconici del Ben, — 1513, Zulian q. M. An zolla, — 1514, Pero q. M. Zuan dagandin, — 1515, Batista Furor. — 1510; M° Zuan Ant batistot in luogo di Frane. -Incoino!. — I5n

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 8 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
à rti à à à à à à à c-.72 c\o c.o evi f-o c\*3 c.? r.o ch- » 4- n ‘t- C’j c\j t.v c.'.' c*y c*j c*ó co co V W W V ^ V V V ^ ^ ^ -PG V W V ^ Erezione del palazzo - Restauri e ampliamenti per opera del Podestà Pietro Venier. L'origine del palazzo pretorio di Rovereto, oggi ancor sede degli uffici comunali, è intimamente legata alla storia della dominazione veneta nel basso Tren tino. Prima di essa i Vicari o gastaldioni Castrobar- censi risiedevano nel castello di Lizzana o in quello di Rovereto

: pare anzi obe taluno di essi abbia abi tato in città, allorché per cura di Guglielmo il Grande la terra di Rovereto venne cinta di mura. Rei 1416 i Veneziani occuparono la nostra città, prima posseduta da Aldrighetto di Castelbarco e nel- b anno successivo venne qui inviato Andrea Valiterò, nobile veneto, quale provveditore e procuratore della repubblica. In pari tempo venne ordinata l’erezione del palazzo pretorio 1 ) per accogliere i pubblici uffizii, gli archìvi e l’abitazione del Podestà

. Da un operato d’estimo del 1449 2 ) risulta che pri ma di quest’anno i reggitori del comune di Rovereto, non avevano ancora una sede propria e abitavano in *) Zotti R. i Storia della Valle Lagarina, voi. I, pag. 274. / -) Conservato uell’archivio municipale. Compio un grato

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Jahr:
1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 41 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
4? 39C 4 - « v s W ^ v ‘4.' ‘A? » 4 ' * V-'' ¥ *r V? %'■ ■■£ •# ^ G ^ V V" Il cippo Marotta sul vecchio scalone - Vicende belliche - Violenze del capitano imperiale - Dramma sanguinoso in palazzo - Processo inquisitoriale - Lapide comme morativa. Focili anni fa, coloro che .salivano il vecchio sca lone che dal cortile metteva agli uffici municipali, r ) vedevano incassata nella pietra del parapetto e scolpita rozzamente una piccola croce senza iscrizione. Molti si domandavano che cosa potesse

significare quel segno, ma pochi sapevano che quella pietra ricordava un fatto di saligne, una pagina importantissima di storia citta dina, quale fu F uccisione del capitano imperiale Pietro Marotta, ivi avvenuta alle ore 8 del mattino del giorno 7 luglio 1703. -) *) 0' epoca dell’ eruzione dello scalone é incerta e nel civico Archivio non trovasene memoria alcuna. Crudo di non essere lontano dal vero nel ritenerlo opera veneta e co ri tempo ranco all'erezione della sala, quando venne ampliato il palazzo

. Ricordo che per i lavori di' collocamento della lapide Marotta venne scoperta sotto rintonaco una elegante fi nostri na ogi vale in mattoni rossi, elio dava luce al vecchio Archivio prima dell'erezione dello scalone. -) Il processo Marotta che si credeva perduto e che lo /otti accenna (pag. 235, voi. Il) come ricuperato per le cure di For tunato Zeni, venne pubblicato prima nelle appendici del Cor-

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Jahr:
1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 47 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
— 49 - al regio Istituto di Belle Arti in Venezia, dietro inca rico del podestà de Malfatti, esegui un corrispondente progetto di restauro nello stile dell’epoca, che fu appro vato dalla Giunta municipale. Principiarono i lavori, e sotto l’abile pennello dell'artista, coadiuvato efficace mente dall’allievo Ulisse Billi,*) ripresero nuova vita le sbiadite tinte antiche, si colmarono le lacune e le vec chie pitture ritornarono a far pompa della loro originale bellezza. Bi fronte a chi entra

, sopra lo stallo del Po destà, il Sezanne vi pose in un elegante medaglione il rovere cittadino in rilievo, su fondo dorato, colle let tere C. li. e contornato da una corona di fiori pure in rilievo. Più alto sulla fascia dei fiorami, in posizione simmetrica, stanno due medaglioni col leone veneto. Lo stesso professore restaurò in pari tempo le pitture del caminétto, richiamando così a nuova vita un’iscrizione quasi del tutto svanita, dipinta sotto lo stemma del podestà Navoni. che dice: GEORGIVS

• SAVO ÌSVS . DE . RIPA T HANC PR.ETVRAM .... VIT ... VS . DIE . XVII . 1VLII . ANNO M • D . L . XXXIII La sala ha due candelabri a gas in ferro dorato ciascuno da sei braccia pendenti dal soffitto che armo nizzano col carattere dell’ ambiente. i) Il Billi si distinse in questi ultimi giorni per altri suoi lavori, fra i quali va menzionato il instauro e la decorazione della chiesa d'Isera. Leggasi: Sul ristauro della chiesa di Isera; discorso accademico del cav. C T. Postiliger, letto oélla tornata

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 38 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
f.j 1 - ' - 89 — stenti intorno alle streghe dando così saggio di pro fonda erudizione specialmente in fatto di critica storica. u Ma la critica adoperata dal Tartarotti — scriveva “ il compianto Francesco Ambrosi nella sua opera Scrit- u tori ed Artisti trentini 1 ) — in i speci e nelle cose eccle- “ siastiche. non piacque agli amici del vecchio: e di “ qui la perseenzinne mossa contro di Ini dal clero di u Trento, sì regolare che secolare, e la vendetta che si u volle farne in vita e in morte

. Era stretto d’intorno “ da mille assalti, che gli facevano colla stampa, ed “ egli dopo di avere risposto agli avversari del suo “ trattato delle Lummie, scrisse la, .Lettera di un giorna- u lista d’Italia ad, mi giorna-ì irta- oltramontano sopra il libro u delle Vi nd h-ine Ho ma ni Marf.grologii, XI II Augusti S, Cas- u stani martyrì*, ere. (Lucca. 1752). le Memorie antiche di u Rovereto , ere. (Venezia. 1754) che contengono la let- u tera al signor Bar. Carlo Buffa, in cui nega la san- “ tità

e il martirio del vescovo Adaìpveto; un’àpologìà a delle stesse Memorie (Lucca. 1758), una Dissertazione u epistolare Dell’origine delia chiesa- d'Aquile-fa (Milano, u 1759). una Lettera di nn giornalista d’Italia ad un gior- “ nalista oltremontano sopra- il libro intitolato: Notizie iato- u ri co crìtiche intorno al B. M. Àdalpreto (Lucca, 1760j “ e la Lettera seconda sul medesimo argomento stam- pata in Lucca nello stesso anno; cose che mossero u al sommo sdegno ì nemici dì lui, e la Curia tren- u lina

, la quale si decise ad ordinare, che f ultimo libro ” del Tartarotti fosse bruciato sulla pubblica piazza di u Trento per mano del carnefice. L’illustre uomo ver- u sava intanto in grave infermità, e la sentenza non rimase tuttavia senza effetto. Morto a dì 16 mag- *) Pag. 4'.) s 50, Edizione 1883.

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 46 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
- 48 - rosi scaffali, dove si custodivano atti e scritture. Il caminetto colle sue belle pitture offuscate dal tempo e coperte di polvere secolare, spiccava colle sue cariatidi di marmo fra il generale squallore, e la sua tinta ar monizzava con quella del pavimento di mattoni ordi nari, deteriorati e sconnessi. Patriottico e saggio pensiero fu quello di restaurare degnamente questa sala eli e. ricorda i fasti gloriosi del dominio veneto in Rovereto, cui i Roveretani serbano tuttora grate

memorie. Vennero messi altrove i decre piti scaffali, allargata la porta principale, traspostata una lapide nell’altra sala, distrutte due iscrizioni in pittura di poca importanza. Nell’abbattere F intonaco, verso la, porta di entrata, si scoprirono delle pitture ornamentali probabilmente del secolo x vi -) consistenti in colonnati, capitelli, loggie, ere. Ma sotto un secondo strato di matta si scoprirono altri ben più pregievoli lavori, specialmente in alto fra le finestre e il soffitto. Consistevano

di resti di pitture ornamentali fatte dai Veneti al tempo della riedificazione del palazzo. Una larga fascia di fogliame e fiori, alternata da otto me daglioni fìnissimamente lavorati, correva attorno alle quattro pareti della sala. Sotto a questo girava un fe stone di fogliame con puttini nudi a cavalcioni, por tanti lo stemma Venier, alternato dal leone alato di Venezia. Il pittore Augusto Sezanne di Bologna, professore *) Nell'erezione della porta che dal vestibolo conduce in can celleria, pure

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 48 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
— 50 — H banco della Presidenza, gli stalli per la Giunta e per la Rappresentanza vennero eseguiti in legno di noce nel laboratorio del bravo nostro concittadino Eu genio Chiesura, stipettaio, e così pure il dorsale, appog giato al muro di fronte a chi entra, coronato da un elegante cornicione nel quale sta scolpita, in tutta la sua lunghezza in grandi caratteri dorati il motto: JIGNA. CKM. HE, DW1S. IRfiEKIES .TElDtl.8MMS ■ Gli stalli pei’ i Rappresentanti si stendono a destra e a sinistra

, a quattro a quattro accoppiati. Sul davanti d’ognuno di essi, spicca intarsiato in legno bianco, il rovere cittadino colle lettere C. R. Tutti questi mobili vennero eseguiti su disegni eli Sezaime corrispondenti allo stile della sala, e l'esecu zione perfetta del lavoro torna ad onore tanto dell’ idea tore quanto dell’artefice. Attualmente gli uffici municipali sono disposti nel seguente modo: nella vecchia cancelleria è installato, come si è detto, l’ufficio d’amministrazione r j e cassa. Un uscio ora

murato, metteva in comunicazione questo locale col gabinetto dell’ingegnere municipale. Segue i) Sarebbe ottima cosa se si potesse avere la serie com piuta dei Massari comunali: una carta volante del secolo xv conservata in copia nella Biblioteca comunale di Rovereto (collezione Zeni) ci conservò i nomi di alcuni che mi permetto trascrivere : 1487-80, Simon da trlviso. — 1490, Piero de M, Marco. — 1491, Nicolò de tesin, — 1492, Veronese Xbato (Serbato). — 1493, Betin Brusà. — 1494, Bari, 0 de Frisso

. — 1495, Marche de Saiaonio (sia). — 1496, M. Ant. da Cimego, — 1497. Fedele Garbili. — 1498, Zuan pase malinverno. — 1499, Ànt° del Cte (Cónte). — 1500, Ant" CZolin (Conzeli»), -- 1501, Tliomio dai

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1897
¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 9 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
— io — casa di certa Caterina Zentilini de Malfido (?) minata, in piazza del Podestà, Nella oscurità, delle memorie dell’epoca ignorasi dii eseguisse il disegno e il lavoro del palazzo pre torio; solo si 'sa clip In gora o Hoza che vi scorre sotto, esisteva prima della dominazione veneta J ) e che la nuova fabbrica era di proporzioni assai modeste in confronto all'attuale. Al Valliero succedettero nitri ventini Podestà, che funzionarono parte in casa Zen- filini. parte in palazzo, e solo

il podestà, Pietro Venier. successo al Qnirini nel 1473, trovando l'edilizio insuf ficiente allo scopo, ne diede principio alla ri fabbrina zione. occupando mi’ area, più vasta e forse abbattendo il fabbricato anteriore. Pare anzi da qualche accenno trovato nel civico archivio, che per questo lavoro ve nisse demolita o incorporati! qualche casetta, attigua. Il Venier fece a nuovo la sala maggiore e la, fece deco rare con degli affreschi, Nell'occasione dei restauri del 1892 se ne trovarono non poche

tracci e sotto rinto naco. Eresse ancora la loggia 2 ) sopra il portone per la pubblicazione dei decreti, nonché le attigue abitazioni del cancelliere e dei birri annesse al palazzo, verso la via dei Calcinar!. Nel soffitto della sala fra le travature trovasi di pinto sul legno e ripetuto ben ventiquattro volte lo dovere di ringraziare pubblicamente l’egregio areico e collega d’ufficio signor Gustavo Chiesa, archivista municipale, por avermi favorito questa ed altre notizie che mi furono utilissime

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¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 50 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
— 52 — ì)i qui si passa nella camera .dell’aggiunto che non ha nulla di rimarchevole e da questa una porticina mette nell' aula magna, dove si raccoglie per le proprie deliberazioni la cittadina Rappresentanza. Un passaggio praticato dietro lo stallo presidenziale, conduce nella stanza del Podestà, ampio locale che serve in pari tempo per le riunioni della Giunta. Qui molto tempo prima della erezione di un Teatro sociale 1 ) sul corso nuovo, venivano date le rappresentazioni teatrali, anzi

a questo scopo per cura del Municipio venne abbattuta la parete divisoria fra l’aula e la camera, e sostituita da due grossi pilastri in muratura per sostenere il sof fitto, e dividere il proscenio dal pubblico. Prima dei ristami della sala maggiore, qui si raccoglieva la Rap presentanza comunale. Una porticina mette in comunicazione la stanza del Podestà colf Archivio municipale, ove stanno raccolte in appositi armadi le patrie memorie, pergamene, atti, diplomi di valore storico e meritevoli di venir

conser vati, L’Archivio 2 ) serve in pari tempo di ufficio al l’archivista, il quale copre contemporaneamente anche la carica di commissario alle marcie militari. Un pog ginolo nuovo di pietra rossa, con cancellata dì ferro, *) Fabbricato nel 1783 per cura di alcuni cittadini su di segno dal bolognese architetto Filippo Maccari, e fu solenne mente inaugurato il 26 maggio 1784 colf opera Giannina e Bw’nardone del maestro Ci marosa. 2) Dai libri dei matrimoni custoditi nella canonica di San Marco

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¬Il¬ palazzo municipale di Rovereto : note storico-descrittive ; [fauste nozze Piscel - Sant'Ambrogio, Milano-Rovereto nel luglio 1897]
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Seite 42 von 56
Autor: Chini, Giuseppe ; Piscel, Antonio [Gefeierte Pers.] ; Sant'Ambrogio, Enrichetta [Gefeierte Pers.] / Giuseppe Chini
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 58 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 106.217
Intern-ID: 330834
— 44 — Correvano i tempi della micidialissima guerra per la successione al trono di Spagna, e nel continuo tra mestio delle belliche mosse, avveniva ohe la città era guardata da un presidio che mutava spesso e che si componeva a seconda delle circostanze di una o del l'altra parte delle milizie di passaggio. Nel 1703 tro va vasi in città un corpo di milizie austro-napoletane comandate da un capitano di nome Pietro Marotta, nomo fiero, intemperante, come ce lo descrive il Por tanza

dì loro i suoi Napoletani, ai quali ordinava di rubare, ammazzare e bastonare a capriccio e sequestrare tutto ciò che andasse loro a genio. La pazienza dei Roveretani fini per stancarsi e V ira cittadina lungamente repressa, alzò il capo forte dei suoi diritti conculcati dal prepotente forestiero. Il Consiglio municipale dopo - aver esposto in un lungo memoriale le violenze del 'Marotta, decretò il suo ar resto, Citato a comparire in palazzo, il burbanzoso na poletano si presentò con aria spavalda

, seguito da un riere del Lem . poi in edizione separata, dall’archivistamuni cipale signor Gustavo Chiesa, il quale lo rese accessibile a tutti trascrivendo in italiano quei lunghi interrogatori parte ili latino parto in volgare, che formano 1' originàls. *) Storia di Rovereto, pag. 130,

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