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Kategorie:
Sport, Spiel
Jahr:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Seite 323 von 566
Autor: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Ort: Milano
Verlag: Tipo-Litografia Ripalta
Umfang: XVII, 482 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Signatur: I 234.281
Intern-ID: 402496
258 REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo guito alla costruzione della Capanna Vioz quasi in cima, permet tente pure di compier« comodamente due delle più belle traver sate per cresta del gruppo intero : quella dal Cevedale al Vioz e quella da questo al Tresero, facile la prima, meno questa, causa un breve tratto della Rocca S. Caterina. Da Peio alla vetta, sen tiero ; le altre vie sono lunghe e faticose ma senza gravi difficoltà. TOPOGRAFIA : Piuttosto complicata. Forma

il punto in cui la catena circon dante il bacino del Forno più s'inflette ad E. Dal pianoro della vetta che è alquanto spostata ad E. della linea spartiacque, si staccano le due creste di questa: una a N-O larga, 1' altra a S-O più affilata e sostenente, poco ad O. della vetta, un' al tra di circa 12-13 metri più bassa quotata 3619 sulla c. P. (che attribuisce m. 3631 alla culminante) e da Payer ritenuta 13 metri più bassa ; sulle carte recenti essa non viene invece indicata. La prima cresta cala

Crozzi di Vallenaia (m. 3220 e 3164) e della Pala della Donzella (sulle carte la dizione di Palla è errata) (m. 2760, 2749 e 2747) e terminante poco sopra al Piano di Venezia nel corno roccioso del Tov di Male - quotato m. 2578 ma senza nome sulle carte it. -; limita esso il Iato meridionale della Vedretta Rossa e quello N. di quella minuscola di Vallenaia, che vien alla sua volta separata sui suo lato meridionale da una breve diramazione pure di rocce sfa sciate, staccantesi dalla cresta S-E del

Vioz circa al Punto 3518 e corrente ad E. fino alla Rocca Marcia - m. 2790 - indice della costituzione delle sue roccie, dalla ancor più minuscola Vedretta di Zampil, alla testata della Valle omonima, tributaria di quella della Mare. Proseguendo a S-E, la gran cresta-dosso del Vioz diventa di sola roccia, contrariamente alla maggior parte delle carte che danno qui la cresta nevosa - in estate la neve manca totalmente - come esattamente dà la c. P., e forma l'ardito Dente di Vioz (m. 2900) da cui

degrada fino alla insignificante Cima di Vioz (m. 2502) ergentesi di poco dai prati. PANORAMA : Sebbene alquanto più limitato che dal Cevedale o dal Palon della Mare, 1' occhio abbraccia il magnifico bacino del Forno dalle ondulazioni maestose, circondato da una sfilata di piramidi coperte di ghiaccio, dal Cevedale al Tresero, colla coda del ghiacciaio simile ad un lungo e tortuoso serpe, domi nato dal Confinale all' indietro ; vicinissimo l'enorme Palon della Mare, la Taviela, poi, più lontano

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Kategorie:
Sport, Spiel
Jahr:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Seite 332 von 566
Autor: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Ort: Milano
Verlag: Tipo-Litografia Ripalta
Umfang: XVII, 482 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Signatur: I 234.281
Intern-ID: 402496
REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo 267 Enorme massa, in gran parte di ghiaccio, ergentesi a S-O del Col Vioz e formante, se visto dal Forno, un tutto unito colle Punte di Peio e la Rocca S. Caterina, mentre invece da Peio par isolato colla sua forma conica, svelta ed elegante. Il Rifugio Man tova sulla facilissima cresta S-E lo ha reso frequentato e favorisce pure la traversata al S. Matteo o al Tresero che va prendendo sempre più voga. TOPOGRAFIA: La vetta del Taviela

(m. 3613 c. I. G. al 50.000) trovasi all'in contro della cresta circondante il bacino del Forno con quella S-E della montagna dividente la Val Vioz dalla Val Taviela; la parte media di questa cresta S-E massiccia e rocciosa, quasi pianeggiante per un tratto, è detta Crozzi Taviela (Crozzi = teste rocciose), sui quali sorge il Rifugio Mantova (v. av.). Dal Col Vioz la cresta di roccia e neve sale erta a S-O ad un'anticima rocciosa (m. 3543 c. P. - 3538 della Carta dell'A. V., non quotata nè indicata

sulla c. G.) da cui si parte a S-E un costolone roccioso mar- catissimo (sulla c. G. troppo poco evidente) dividente in due parti la Vedretta Saline superiore, per continuare pianeggiante ad una seconda anticima nevosa - m. 3563 (m. 3571 c. P. - 3557 c. I. al 50.000)- (da cui si stacca verso N-O un costolone in gran parte nevoso sul bacino superiore del ghiacciaio del Forno) e, volgendo a S-S-O, alla vetta, ammantata di ghiaccio sul versante N-O di Valfurva. La cresta continua nevosa in lenta

discesa a S-O, poi esattamente a S. verso la Punta di Pejo (v. 163). PANORAMA : Uno dei più belli delle vette che circondano il bacino del Forno. Splendida la veduta giù sulla Valle di Peio colle sue due diramazioni ; poi tutta la catena dell'Ortler-Cevedale e uno sconfinato anfiteatro di monti, tra cui attirano sovratutto l'attenzione le bizzarre guglie e torri del Brenta contrastanti, colle loro sfumature bruno-rossastre, coli'abbagliante biancore delle nevi eterne. Da nessun'altra vetta del gruppo

. BIBLIOGRAFIA : Erschl. p. 164. — Zeit. 1907 p. 242. ICONOGRAFIA : Vers. N-O: Sella (M. Vioz col lago Manzina); id. dal M. del Forno. — Boll. Alp. 1907-8 p. 23. — Corti. — Silvestri. — Vers. S-E : Boll. Alp. 1907-8 p. 122; id., p. 124; id., p. 127; id., 190S p. 33; id., p. 121. — l'nterverger. — Sella (dalla Presanella). a) Da Peio per la cresta S-E - ore 6 i[2. Di gran lunga la più facile e seguita. Raggiunta, come per 1' itinerario 152 b), da Peio la morena laterale sinistra della Vedretta Saline

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Kategorie:
Sport, Spiel
Jahr:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Seite 406 von 566
Autor: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Ort: Milano
Verlag: Tipo-Litografia Ripalta
Umfang: XVII, 482 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Signatur: I 234.281
Intern-ID: 402496
336 REGIONE DELL' ORTLER — Sottogruppo Venezia TOPOGRAFIA : È la vetta culminante di quella Vedretta di Careser (tedesca mente Moosferner) che « par un enorme mastello piatto di latte, riempito fin quasi all'orlo, occupato da un colossale campo di neve rotondo e piano, dal quale le oscure creste spiccano all' intorno come un basso orlo regolare. Solo verso mezzodì l'orlo del recipiente ha una larga apertura, dalla quale defluisce all'ingiù la lingua (W. Hammer)». Dall'Hohenfernerjoch la cresta

con arco di cerchio in direzione N. dalla Terza Cima Vene zia e al di là del quale è il vasto Schranferner. STORIA ALPINISTICA: /.» ascens . : Julius Payer con Johann Pinggera - 24 settembre 1867 dall' Hohenfernerjoch per la cresta S-O. — i. % ascens. per la cresta S-O raggiunta dalla Vedretta di Careser : Silvio Dorigoni e A. Petrolli con Domenico Veneri - 17 agosto 1877, con discesa per la sella tra la Cima Rossa (Hintere Rothspitze) e il Plinto 3171 (c. A. V.) a Rabbi. — i ° percorso della

cresta N-E (in discesa) e j * ascens. della Seconda e Terza Cima Venezia : Theodor Christomannos, Albrecht von Krafft e Robert Hans Schmitt - 21 agosto 1891. (1.» traversata delle tre Cime Venezia). — /.» ascens. italiana -. Michele de Sardagna con Domenico ed Ignazio Veneri - agosto 1875. BIBLIOGRAFIA: Erschl. p. 151. — Zeit. 1905 p. 309. ICONOGRAFIA: Vers. N. : Würthle, N. 868. — Zeit. 1905 p. 304; id., p. 312. — Grati, N. 2420. — Vers. S.: Boll. Alp. 1907-8, p. 128, dal Vioz. PANORAMA

: Estesissimo e variato, forse migliore di quello del Cevedale sui gruppi dell'Adamello - Presanella e sul Trentino. Attirano, più che le lontane forme dei monti, le immediate vicinanze con punti di vista quanto mai dilettevoli sulle verdi valli di Martello e di Peio e con quadri di ghiacciai strani oltre ogni dire : il più curioso, sebbene non veramente imponente , è quello della Vedretta Careser che s'allarga a S-E della vetta. A N., una lunga catena di larghe vette nevose; giù nel basso, sopra un'oasi

di verzura, la Capanna Zufall colla lunga valle di Martello e al di là l'imboccatura della Valle Venosta ; l'imponente Cevedale ad occidente col- l'immane fiumana di ghiaccio della Vedrettta Zufall; a mezzodì, in basso, il Rifugio del Cevedale e le grandi vette e le vedrette che scendono ad esso maestose. a) Dall'Hohenfernerjoch per la cresta S-O - 314 d'ora a 1 ora. Dal valico la cresta affilata ma ben percorribile, di rocce affatto inoffensive, sale con media inclinazione alla vetta della Cima Mar

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Sport, Spiel
Jahr:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Seite 305 von 566
Autor: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Ort: Milano
Verlag: Tipo-Litografia Ripalta
Umfang: XVII, 482 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Signatur: I 234.281
Intern-ID: 402496
p. 263; id. 1905 p. 13. ICONOGRAFIA: Vers. N.: Erschl. p. 112. — Zeit. 1907 p. 232. — Spemanns A. K. 1909 p. 28; id., 1907 p. 29. — Grati, 2411. — Wurthle, 1846. — Silvestri. — Cresta N. Punta N-E: R. M. 1905 p. 7. — Vers. O. : Sella, 346. — Vers. S. : Boll. 1907-8 p. 22; id. 1911 p. 13. — Vers. S-E: Zeit. 1907 p. 240. — Un terveger, 633. o) Dalla Capanna Cedeh pel Passo del Cevedale, il versante N-0 e la cresta N-E - ore 3 ij4 - dal Passo ore 1 e 3(4 - dalla Ca panna Halle ore 2 e ip - dalla Zufall

ore 5. /.» ascens. Payer, 1865. Facile e, se guidati, alla portata di tutti. Raggiunto il Passo del Cevedale (vedi 142) si volge a S-E a rimontare la larghissima cresta spartiacque tra Martello e Cedeh, tenendosi alquanto a sinistra (E.). Continuando poi per le dolci ondulazioni dell'altipiano superiore della Vedretta Zufall (qualche rara crepaccia) si volge alla insellatura tra la vetta culminante e la centrale per un pendio di neve che va man mano divenendo più erto, dapprima tenendosi

della cornice). Venendo dalla Capanna Halle non è necessario spingersi tino al Passo del Cevedale; ad una certa distanza da esso (v. 142 b) si piega a S. in modo da guadagnare per il largo pianoro supe riore del Langenferner, comodissimo, la via precedente a metà circa tra il Passo e la vetta. Nelle belle giornate dell'estate vi è sempre, su questo percorso, una larga traccia.

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Jahr:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Seite 374 von 566
Autor: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Ort: Milano
Verlag: Tipo-Litografia Ripalta
Umfang: XVII, 482 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Signatur: I 234.281
Intern-ID: 402496
di Val Umbrina. STORIA ALPINISTICA : /.* ascens. : Oscar Schumann e Adolf Gstirner con Antonio Veneri - 27 luglio 1894 - per cresta N-E scendendo per quella S-O. BIBLIOGRAFIA: Zeit. 1907 p. 254. — Mitt. 1895 p. 8. ICONOGRAFIA: Cavaleri (da S.J. — Zeit. 1898 p. 275. — Bertarelli. a) Dalla Sella (m. 3408) vedi 180 a), una cresta nevosa di media inclinazione ma sottile conduce a tre elevazioni del crinale in forma di spuntoni dei quali il culminante è il P. 3446 a S. - 35 minuti dal Monte Mantello

. b) Dal Pizzo di Val Umbrina per la cresta S-0 - ore 1 1(4. Dalla vetta del Pizzo di Val Umbrina ('vedi sotto) si segue, sca valcando il Punto 3396, senza alcuna difficoltà tutta la cresta, per breve tratto rocciosa e pianeggiante, poi comodo filo di neve di media . inclinazione e ovunque raggiungibile dalla Valle Umbrina per detriti, blocchi e neve con qualche fatica. c) Da Peio per la cresta S. - ore 6 i[2 circa. Raggiunto, come per l'itinerario 185 b), lo sbocco della Val Umbrina, la si risale per

di Val Umbrina m. 3219). TOPOGRAFIA : Dalla Cima Villacoma lo spartiacque tra Val del Monte e Val di Gavia perde sempre più in altezza e si trasforma in una uniforme cresta di detriti racchiudente, dopo il Pizzo di Val Umbrina, con un grande arco di cerchio l'estremo angolo meridionale della Vedretta Dosegù e dividentela dalle Valli Umbrina e Bormina. Payer, nella sua opera più volte ricordata sulle montagne meridionali dell'Ortler, cita il nome di Pizzo di Val Umbrina che probabilmente vuol riferire

al P. 3219. Niep- mann (vedi Zeit. 1907 pag. 252) lo propone definitivamente per la quota 3219. Quota c. I. G. al 50.000 m. 3253. L'ultima elevazione della cresta S-O del S. Matteo che ancora presenti spiccati caratteri che possano farla ritener vetta a sè. Di nes-

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Kategorie:
Sport, Spiel
Jahr:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Seite 372 von 566
Autor: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Ort: Milano
Verlag: Tipo-Litografia Ripalta
Umfang: XVII, 482 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Signatur: I 234.281
Intern-ID: 402496
REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo 305 I8O.1 Monte Mantello (m. 3536). Il nome deriva forse dal gran manto di neve del versante N-O. Molto strana la quota c. P. 3353 (forse 3553 ?). Modesta vetta, elevandosi essa solo di poco e con lente linee dalle due selle quotate - m. 3505 e 3408 - nella cresta S-O del S. Matteo ; affatto trascurata. Merita invece una visita traversandola per cresta alla punta predetta, con partenza od arrivo al Rifugio di Gavia, percorso questo ricco

le sue lente chine rotte da alcune grandi crepacce si è presto alla base di un pendio di neve, piuttosto ripido e spesso difeso da una non difficile fenditura, per il quale si perviene alla sella, che taluni vollero, per analogia col Col degli Orsi, Col Cadini, Col Yioz dire Colle di Val Piana, costituendo essa un non arduo passaggio alla valle predetta. Siccome però alla stessa stregua si dovrebbero arricchire di un nome tutti i nu merosi passaggi sulla cresta S-O del S. Matteo, cosi si crede

piccola Vedretta Villacorna, ristretta e mansueta ; attraversato poi un breve tratto del ghiacciaio, pia neggiante, per un pendio di neve di media inclinazione si raggiunge senza speciali difficoltà la sella, da cui si gode una bellissima ve-

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