Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
« REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale-S. Matteo 287 Palle della Mare o la Mare - così la vecchia Carta austriaca del Lombardo-Veneto e quindi anche Freshfield nelle sue classiche Italians Alps. Pogliaghi scrisse che il nome di Pizzo della Mare apparteneva a quella vetta che fu da lui detta Punta Pedranzini. Imponente massiccio di ghiaccio circondato da estese vedrette, dopo il Tresero la più bella montagna, per forme, del gruppo meri dionale dell'Ortler chè, se visto da N. rimane
alquanto addietro dal suo rivale per eleganza di linee, lo supera del pari in altezza che in grandiosità dei suoi scoscendimenti di ghiaccio. Salita interessante : il più facile e spedito accesso è dalla Ca panna Gavia per la Vedretta Dosegù ; il più lungo e faticoso da Peio. La migliore combinazione è la salita al Tresero con traver sata per cresta al S. Matteo e discesa da quest' ultimo per il ghiacciaio del Forno, gita che per la sua varietà ed attrattiva con tinua, priva di vere difficoltà, trova
a stento riscontro in altre ce lebrate imprese, e giustifica pienamente la voga che gode. TOPOGRAFIA : Importante nodo orografico cessando qui la direzione occidentale del crinale del Forno che si divide in due rami: il principale continua a N-O vgrso il Tresero, l'altro scende a S-O al Passo della Sforzellina. Tra la cresta N-0, scendente con un erto spigolo di ghiaccio rialzantesi poi, prima del Tresero, nelle modeste vette della Cima Dosegù e della Punta Pedranzini, e la S-O sta la grande Vedretta
Dosegù la cui coda terminale arriva fin quasi nel fondo della Valle di Gavia. Essa vien divisa in due parti, di cui la orientale, più vasta, ammanta la parete O. del S. Matteo, da uno sperone roccioso scendente aS. dalla Punta Pedranzini. La cresta S-O di neve a sera, di neve e roccia sull'altro Iato, separa la Vedretta Dosegù da quella di Valpiana nell'alto ; poi, formata la bianca elevazione del Monte Mantello - m. 3536 - divide la prima da quella di Villa Corna (sulla c. G. erroneamente Vila Corna
). Tra il Punto 3446, detto da alcuni giustamente Cima Viilacorna, e la quota 3396 si stacca a S-S-E una dirama zione rocciosa a dividere, sotto il nome di Viilacorna, la principale Val Piana colla confluente di N-O di Viilacorna, dalla Val Umbrina (erroneamente detta Val Umbria sulla c. G.), affluenti tutte della Val del Monte (Peio); la seconda è compresa tra la costiera Viilacorna e la cresta corrente dal S. Matteo a S-O fino alla quota 3219, cui venne proposto con giusti criteri la denominazione