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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 136 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
allora nel recare al tribunale del nuovo Pontefice le loro pretese * ma il più astuto la vinse. Maìnardo ottenne che fosse rimessa la cosa ad una delegazione composta di prelati tedeschi, vale a dire di Volfango vescovo di Augusta, e di Corrado abbate di Wiltau Questi nel mese di gennaio 1295 intimano al decano della cattedrale di san Vigilio, ed al preposito di san Michele all’Adige -di citare ìl Conte ed il Vescovo a comparire nel duomo di Trento nel giorno decimoquinto dalla datta della citazione

. Vi compare il Conte (12 feb braio), ma non il Vescovo, il quale inviava un suo procuratore con la facoltà di appellare, e non di prestare mallevarla. Il Conte pro mette di consegnare ai delegati ogni cosa che appartenesse al ve scovato di Trento, e se ne obbliga per sè e i suoi figliuoli. Enrico di Rottemburgo ed Enrico di Gerenstein, suo cognato,' se ne costitui scono garanti ; e fatto ciò, e ricevuti dai delegati in pegno conven zionale i castelli di Thaur, di Friedenberg, di Ombres e di Rottem burgo

, condannano in contumacia il Vescovo, ed assolvono il Conte i vassalli, ì sudditi ed i fautori, da ogni censura di scomunica, anatema e interdetto 3 ). Maìnardo n’ usciva vittorioso; ma della vittoria potò godere poco Nello stesso anno 1295, in nome suo, fu fatta dal suo vicario Cale pino di Fiavò la legale designazione dei boschi delle Fenestrelle e dei monti del Comune di Trento e delle ville esteriori 4 ); e fu ultimo atto dell’autorità esercitata da lui sul principato trentino. Reduce' egli

di Carinzia cadde infermo gravemente nel castello di Greifen burg, e presenti molti prelati e uomini d’armi, fatti venire a sè i SUq j tre figli, Ottone, Lodovico ed Arrigo aggiunse al suo testamento due codicilli, comandando con il primo la restituzione di tutti i beni tòlti alla Chiesa di Trento, e con il secondo, provvedendo all’ indennità di Jacopo Vitagnone di Bolzano, a cui erano stati usurpati parecchi 9 Alberti : Annali cit. pag. 194. 3 ) Alberti: Annali cit. pag. 194. 3 ) Alberti : Annali citati

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 554 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Enrico, vicario. — 1279 Odorico Panziera, gastaldo. — 1281 Marcobruno de Collo di Vicenza, podestà. — 1282 Jacopo de la Dona, vicario. — 1284 Uto, podestà. — 1284 Adelpreto di Trento, vicario. — 1286 Lixe- prando de Formigario, podestà anche nel 1287. — 1287 Giovanni di Cavedine, vicario. — 1287 Jacopino, vicario. — 1289 Calocco, podestà. — 1290 Filippo de Mero, podestà. — 1295 Sicherio di Arsio, podestà anche nel 1297 e 1299. — Nonlis, vicario. — i3o3 Sondo de Luca, vicario. — 1804 Guarniero

de Teblato, podestà anche nel l3o5 e 1306. — 1304 Troiaio de Caldesio, vicario — l308 Enrico de Roxemburg, podestà. — 1315 Bonaventura Scutelli di Trento, podestà. — l3l7 Volchemario de Tirol, podestà. — 1325 Enrico de Senano pod. — 1325 Marte de Caldario, vicario anche nel 1326. — 1330 Giovanni de Castris e Waldorff, pod. — 1333 Lodovico de Metis nipote di Giovanni de Castris, capitano. — 1336 Pocello di Bolzano, pod. — 1337 Corrado de Senano pod. anche nel 1328. — 1337 Giovanni, notaro, figlio

di Bertoldo da Ripa, vi cario anche nel i338. — 1340 Francesco de Palanchis di Trento, pod. anche nel 1341. — 1340 Nicola, notaro, figlio di Ribaldo di Riva, vicario. — 1841 Beluxele di Trento, vicario. — 1849 Cle mente de Porcellinìs di Padova, pod. — 1849 Trentino de Toculis di Ledro, cittadino di Trento, podestà e detto anche castellano. Dominazione degli Scaligìerì. 1349 Trentino de Toculis di Ledro, pod. anche nel 1351. — 1870 Giovanni di Calavino, pod. anche nel 1372. — 1876 Giramonte dal Verme

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 120 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, appr offittaildò di ( l uc3te circostanze a lui favorevoli, scaglia la scomunica sull’usurpatore e interdice la città di Trento. Il vescovo di Cremona conferma la pronunciata episcopale sentenza (8 feb braio 1268 ); per la qual cosa Mainardo sbigottito s’appella a Roma.- Fu delegato a comporre la vertenza il vescovo di • Coira ; il quale nomina in sua vece Corrado decano di Bressanone. Il nostro -Ve scovo è invitato a comparire dinanzi a lui, e vi manda Emericò sa cerdote in qualità di legato

; ma Corrado non lo riconósce, ed Egnone è condannato in contumacia. E tuttavia la cosa qui non si ferma: il Vescovo ricorre di nuovo alle anni spirituali; Corrado torna ad in sistere, perchè Egnone si portasse al suo tribunale personalmente, o per mezzo di procuratore, e fa che l’intimazione sia porta dal maestro Giovanni -Ungaro (15 luglio), nuncio di lui; giudice delegato del ve scovo dì Coira; ma il Vescovo non se ne dà per inteso, ed è di nuovo condannato in contumacia (26 agosto). Se non che dopo que

di Trento, che a dì 15 febb. 1269;, per mezzo de* suoi procuratori, giura ad Egnone di stare a’ suoi comandi v e promette di essergli ubbidienti sotto pena-dì 3000 U re veronesi.* Mainardo le fa da mallevadore, eil Vescovo, fatti bàttere i detti procuratori, ed altri cittadini, da Gennaro priore di santa Maria Coronata collibro dei salmi, assolve l'intera città e la riamette alla partecipazione dei sacramenti 3 ). Non rimane a Trento;-e ritenendo la pace conchiusa con ì conti del Tirolo più sincera

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 134 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
minarlo, ed a consacrarlo vescovo di Trento, fu papa Nicolò IV, che era tenerissimo di que' frati e zelante sostenitore della sacra. Inquisizione *)• Ma Filippo, che più temeva da Mainardo che dagli eretici, non vuole entrare nella sua diocesi, se prima non fosse assi curato d’ una solida difesa; ed a questo fine ricorre al patrocinio della Santa Sede. Il papa indirizzala Bernardo vescovo, di Padova, all’ abbate di Pedolirone, e al primicerio di san Marco di Venezia una bolla, con la quale

di Ricovrando, bergamasco, in loro procuratore; e-questi, prestato il giuramento nelle mani del vescovo padovano, mosse alla volta di Trento, recando seco i monitorj, le citazioni ed altro. Dovea fare l’intimazione prescritta al Conte del Tirolo, ai baroni, ai soldati © a tutti i detentori di beni spettanti a quella chiesa 4 ) ; ma Mainardo avvertitone, se ne risente e invia per mezzo d’ Ivano Veronese suo procuratore, un atto ampolloso di appellazione (3 marzo 1290) a l vescovo di Padova. Se.non che

quell’alto non poteva apportargli che conseguenze funeste; onde s’affretta a ripararvi, segnando an cora entro il marzo un mandato di procura a Corrado di Schroven- stein, perchè fossero tosto riconsegnati in nome suo al Capitolo; ©d alla Chiesa di Trento, la città, il borgo di Riva, 1 castelli di Tenno di Stenico e di Volsana, le valli di Non e Sole, le Giudicane e Fiemine * e poi ordina al suo capitano di Trento, Federico di Trebensteìn al podestà di Riva, ai capitani di Tenno, di Stenico e di Volsana

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 143 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
di avere prestata mano nella strage de’ Templari, uno de’ piu odiosi delitti che avessero insudiciata la storia, fissò la sua residenza in Avignone (1309)? dove, per lo spazio di circa 70 anni, apparvero papi che si dissero vicarj di Cristo, e furono sordi ai lamenti ed ai rimbrotti della cristianità. . A coprire la sede vescovile di Trento fu eletto, per opera deir Imperatore, Arrigo III Lorenese di Metz (1510), un frate cister cense e cancelliere di Arrigo VII, il quale fu riconosciuto dal pon tefice

Clemente V tosto che si obbligò a pagare al collegio dei cardinali il consueto sussidio 2 ). Nella vacanza della sua sede Daniele pievano dì Cles, per commissione del cardinale Napoleone Orsini, legato apostolico nella Marca Trevigiana, avea effettuata l’incorpo razione dell’ospitale di san Nicolò presso Trento, con l’abbazia di san Lorenzo. Gargia, moglie del fu Montanari da Vicenza, avea ri nunciato a Stefano di ser Rigolino, collettore delle rendite episcopali per il conte Ottone, a tutti i. suoi

vescovili, e adope randosi presso il suo capitano in Mantova, perchè la Chiesa di Trento riacquistasse il registro intitolato il Libro di san Vigilio, che si trat teneva colà in mano dei Minoriti ' 1 ). E nondimeno il Vescovo prima di venirci manda alla sua Chiesa Nicolò, tesoriere di Eichstat e no- taro della Corte cesarea, e un fra’ Corrado, con facoltà di ricevere dalle città di Trento, Bolzano e Riva, e dai ministeriali, vassali e j ) Dante : Inferno , canto XIX, v, 82. 2 ) Alberti : Annali cit. pag

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 51 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
51 (iQ 26), e per Trento e Verona giunge a Milano, dove, e in Monza, viene incoronato. Nei piani di Roncaglia al Po, presso Piacenza, convoca una dieta generale, nella quale detta una costituzione in materia feudale che rimase celebre nella storia. Arrivato a Roma, ottiene da papa Giovanni XIX (26 marzo 1027) la corona dell’Im pero ; e poi, contento di questa, nomina l’arcivescovo Ariberto suo vicario, e torna in Germania. Nell’ andarvi, in Brescia (31 maggio) segna un ^diploma, con il quale

concede in perpetuo, ed a rimedio dell’ anima sua, ad Udalrico II vescovo di Trento, il Comitato Tren tino con tutte quelle utilità con le quali aveanlo goduto i duchi, i conti ed i marchesi. Vi eccettua soltanto le cose appartenenti alla chiesa di Feltre, il cui dominio, nel temporale, avea per confine la chiesetta di san Desiderio in Campolongo 1 ). Questa chiesetta si ri corda nel nome di un piccolo casale che dista circa cinque chilom. da Levico ?) ; ed è a supporsi che la donazione del temporale

fatta al vescovo di Feltre sia anteriore a quella conferita al vescovo di Trento ; ma di essa non è memoria. 3 ) Indi Corrado, continuando il viaggio di Germania, al monte Ritten dona allo stesso vescovo Udalrico le contee di Bolzano e di Venosta; e giunto a Stegen presso Bruneck (7,giugno), concede ad istanza del vescovo Artvigo, alla chiesa di Bressanone il comitato una volta tenuto da Guelfo, guerriero ambizioso e tiranno, che resosi ribelle era stato spogliato de' suoi beni e bandito dall

al viaggiatore , Borgo, 1880, pag. 86. 3) Montebello : Notizie citate , pag. 26. - 4 ) Malfatti : I confini del Principato dt Trento , pag. „ 12 e seg. 5 ) Bonelli : Notizie hlorica-critiche eco. II, pag. 371. 6 ) Egger. : Geschichte Tirols, I, pag. 180.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 89 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
lombarde, continuava a manifestarsi in Trento, e nel rimanente principato trentino. In esso veniva ordinato, che nessun potesse edi ficare od erigere torri senza permesso del vescovo Corrado, e dei suoi successori ; che le torri esistenti potessero venire devastate ad arbitrio di lui, e che nessuna società o congregazione si avesse da fare senza che il vescovo non desse licenza *). E con questo decreto, e con le concessioni ottenute dall’ Imperatore Federico I, confidava di potere esercitare piena

autorità anche sul Comune di Trento, che più di qualsiasi altro sapeva mantenersi libero dalla soggezione episcopale. Ma non ci riesce; e sempre concitato per nuove discordie, tenta pacificarsi con i Castelbarco, che al tempo di Adalpreto li furono contro il vescovo nel difendere i diritti dei liberi Comuni ; e cerca un appoggio nel Comune di Riva contro i signori d’Arco, che aveano pervertito il carattere di amici e-difensori della Chiesa trentina. Con cede perciò ai Rivani il diritto di trasporto sul

di Trento tentano ;<T insorgere ( 1200 ); onde avvenne, che quel tentativo di sommossa fu presto soffocato, ma non lo spirito che lo. animava, il quale rimase più vivo di prima, e fu cagione, che non tardassero a farsi palesi nuovi .guai, e quei dissensi, che trassero il Vescovo à nuove angustie. '11 Comune di Trento s’ accorda con i Veronesi, Odelrico d’Arco ne : segue 1’ esempio, e tutti d’ accordo brigano contro il potere del Ve scovo ; il quale, impotente a resistere, s’ affretta ad acconciarsi alla

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 90 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, e fa, che il Comune di Trento, prendendo animo dalla nuova di scordia, s’ accordasse con lui nell’ attendere dal tempo 1’ opportunità necessaria per irrompere contro gli autori della pace. Il Vescovo si trova per ciò di nuovo impacciato ; e, viste le difficoltà che si op ponevano per ricomporre il suo Stato all’ ordine ed alla quiete, prende la risoluzione di andarsene e di abbandonare per sempre le troppo difficili e infortunate cure del principato. Passa I’ alpe, e nel borgo di Eniponto (Innsbruck

), presenti il conte Egenone di Ultimi, Ermanno di Livo, Ottone di Formiano, Musone e Pelarino di Trento, Arrigo Suappo di Livo ed altri, il giorno IO marzo 1205, si dichiara di avere statuito di servire a Dio, facendo voto di entrare in una comunione religiosa. Respinge energicamente ogni preghiera diretta a farlo de sistere da tale determinazione, e, protestando di non ricevere altro dono dalla mano degli uomini, fuorché per volere o comando del suo superiore, l'abbate l 2 entra nel monastero di san

, e i magistrati della città, risoluti di nulla concedere al Vescovo, ne cu rarono T amministrazione, e dì concerto con Alberto conte del Tirolo, allora nominato podestà di Trento, s’ opposero ad ogni tentativo, che Corrado faceva nell’ intendimento di riacquistare il rinunciato domìnio. E finalmente il Pontefice, condannando le pretese di quei Vescovo, ordina al Capitolo della Chiesa trentina, per mezzo de’ suoi legati Visone, vescovo di Treviso, e Alberto, prete mantovano, di nominare il nuovo pastore entro

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