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Books
Year:
1900
Elenco cronologico dei libri, opusculi ecc. stampati a Rovereto : (dal 1673 al 1898).- (Materiali per una bibliografia roveretana ; P. 1)
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Page 60 of 191
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Roveretana
Physical description: 196 S.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Programma dell'i.r. Scuola Reale Superiore Elisabettina di Rovereto ; 37-40 (1895-1899). - Mehr nicht erschienen!
Location mark: II 102.601/1
Intern ID: 328337
Mazzetti (Antonio) Avvocato. — Deduzione pei Signori Fratelli Schasser di Caldaro in sostegno della sentenza in favore delle loro ragioni emanata nel Tribunale di Prima istanza nella causa civile ad essi mossa dai creditori della cessata detta Dalla Vcecilia e Battisti attori ed appellanti diretta alla Corte d'Ap pello sedente in Brescia, Povere do. Dalla Stamperia Marcliesani (1818) pag, 22 in 4°. Sani D. Giulian Bartolommeo. — Ode. Per gli fausti imenei del Signor Dottor Carlo Bigotti Giudice

di pace di Mori colla Signora Teresa Tonelli di Rovereto. Ode del Signor Dottor Gin lian Bartolommeo Sani Avvocato e Giudice supplente nella Corte di Giustizia Civ. e Crini, di Trento, Sozio dell’Accademia degli Agiati di Rovereto. Rovereto. Dalla Stamperia Marche- sani 1818. Sartori Zaccheria. — Scrittura di difesa in favore di Pietro Perini nella causa criminale pendente sulle forme di vec chio metodo per imputazione d’omicidio nella persona di Borto- lommeo Bernardi dell’Avvocato Zaccheria Sartori

ora patrocina tore addetto alla Corte di Giustizia dell’Alto Adige patentato dal Big. Podestà di Trento in data 8 Giugno 1813 al Nro 248. Rovereto. Dalla Stamperia Marcliesani 1813. pag. 11 in 8°. Tranquillini Ah. Carlo (Prof, di Rettorica nel Ginnasio di Rovereto). — Il Oampanon di Rovereto. Canzonetta. Rovereto. Dalla Stamperia Marchesani 1813. 1815 . Anonimo. — Al Molto Reverendo Signore D. Francesco Sar torari da Verona Predicatore Chiarissimo clic, compie i suoi Spi rituali Esercizi nella

Chiesa Archipres. di S, Maria del Carmine di Rovereto. Sonetti. Rovereto. Per Luigi Marcliesani Stamp. Imp. Reg. 1815. pag. 16 in 4°. Anonimo, (Beltrami Giampietro Prete). — Inscriptiones in tintmnabulis D. Marci Roboreti a Carolo Emmanuele Sardegna viro reverendissimo vice sacra antistiti^ indentili orimi solemni ritu in eodeiri tempio ex indulgenti a Pontifìci s Maximi dedicati s Prid. Id. Dee. A. 1815. Roboreti. Ex officina Marchesiana (1815). pag. 6 in 4°. Anonimo. — Per lo applauditissimo

quaresimale del Molto Reverendo Padre Pietro Zamboni da Vicenza dell’ Inclito Ordine

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
¬La¬ Valsugana climatica : note
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Page 11 of 61
Author: Gramatica, Gustavo Adolfo / di Gustavo Adolfo Gramatica
Place: Rovereto
Publisher: Tipogr. Roveretana
Physical description: 58 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Val Sugana ; s.Heimatkunde
Location mark: II 109.730
Intern ID: 202170
spettante al primo, a quelli 1 di Madrano, e Negare - toccanti per dominio al secondo, Giangiacomo del fu Giovanni Callavino dei Gayfis notare di Trento roga vasi sotto la data 13 Ottóbre 1527 in Trento nella cancelleria del Castello del Buon Consiglio dell’atto di divisione. Ivi sotto là presidenza di Giovanni Gaudenzo di Madruzzo alla presenza dei testimoni Cav. Tommaso fu Paolo de Fatis di Terlago, Giovanni Etinger segretario vescovile Girolamo Gironimi altro segre tario vescovile, e Francesco

IO Tezze per riaprirsi nella nota Vaistagna appartenente alle provincie della Venezia. Ma se nei tre punti cardinali accennati sono fissi ed incontrastati i confini della Valsngana, altrettanto non può dirsi del confine occidentale pretendendo gli uni che il confine della stessa deva stabilirsi poco di sopra di Lavico, e precisamente al Merlezzo, dove una volta come risulta da un documento dell’ anno 1215 1 era il con fine fra le proprietà del Comune di Levieo, e quelle del Comune di Pergine

, mentre altri lo spingerebbero addirittura al ripiegamento di quei monti che partendo dall' altipiano di Pine circuiscono ad occidente il distretto 'di Civezzano e lo dividono, e nettamente il deliminano dal distretti di La vis e di Cembra posti in vai d’Adige. Storicamente parlando non posso condividere nò 1’ una nè, 1’ altra delle due opinioni. .■Non vi c chi non sappia chè fino al 1537 la giurisdizione di , Civezzano apparteneva al Principe-Vescovo di Trento, mentre quella di Pergine spettava

al Conte del Tirolo quale subingresso del signore di Pergine decaduto dal feudo per ragione di fellonia; non vi è chi non sappia che per titolo di permuta là città di Bolzano una volta, proprietà del Principe-Vescovo passò nelle mani del Conte del Tirolo verso cessione fatta da questo a "quello'della giurisdizione perginese. . Le son cose note, almeno fra noi. Ma forse non si conosce che vertendo differenze fra il Principe- Vescovo, ed il Conte del Tirolo, rispettivamente fqa il Comune di Pine

di Pietro Paolo da Terlago intervengono Giacomo del fu Vilotto sindaco di Madrano, Giacomo del fu Cristallo dalla Casa Granda sindaco di Nogàrè,'. Sandro dei Sandri da Sternigo, Vigilio Periati da Vigo ed Urbano dai Tre Laghi come snidaci, e delegati della università degli uomini pinetani onde stabilire i limiti del reciproco diritto fra le due autorità. Sotto la principesca denominazione del Vescovo, non allora ancor Cardinale Bernardo desio una questione era sorta, quistione pel godimento di beni

2
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Page 34 of 44
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/10
Intern ID: 165265
nel tribunale di Valtelina, di Rovereto e di Bolzano. Ai 20 di marzo del 1806 fu nominato aggiunto a Rovereto, nel 1807 capitano nella milizia locale e il 10 dicembre 1808 commis sario provvisorio di guerra per il tempo che durava il passaggio delle truppe, fu poi nominato dal governo di Napoleone I con decreto dei 26 novembre 1808, segretario presso il tribunale del dipartimento dell’Alto Adige e con altro decreto dei 21 agosto 1810 dal gran giudice ministro di giustizia in Milano a cancelliere

cri minale presso la corte di giustizia in Trento, carica che tenne fino al 1813. Nel 1816 passò segretario provvisorio d’appello, indi con sigliere del tribunale criminale di Rovereto. Dall’ impetatore Francesco I, con lettera dei 20 novembre 1822, Giulio a nome anche dei suoi fratelli Luigi e Pio, ottenne l’in vestitura delle decime di famiglia, e dopo la morte dell’imperatore Francesco, il suo successore Ferdinando I 1’accordava con decreto dei 20 gennaio 1837, a Giulio e a suo fratello Luigi

Orazio s’accompagnò a Marianna, figlia del conte de Arsio e Vasio e di Elisabetta de Sporo e Valer. I ritratti dei due co niugi ad olio sono conservati nella sala del palazzo Pizzinì. Orazio morì ai 4 di novembre 1819, e lasciò dietro di sè i seguenti figli: Notburga coniugata col barone Francesco di Nicolò Todeschi, Giulio, Luigi, Adamo e Pio Angelo. Giulio, primogenito di Orazio, fece gli studi universitari fre quentando la facoltà giuridica, compiuti i quali incominciò la pra tica forense

. Giulio morì ai 15 gennaio 1840. Fu marito della contessa Fleride, figlia di Bernardino Santi del Monte del Nove di Brescia. Dopo la morte del marito si ritirò a Timoline di Brescia coi figli Enrico Orazio, Bernardino e Riccardo, mentre a Rovereto rimase il solo figlio Edoardo. Delle due figlie Anna Notburga s’accompagnò col nobile Lizzari, Luigia col nobile de Gasperi. Luigi, secondogenito di Orazio, percorse la carriera sacer dotale e nella verde età di circa 14 anni (13 anni, 10 "mesi e 8 giorni

) fu con decreto dei 20 ottobre 1792 dall’imperatore Leo poldo I, eletto canonico della cattedrale di Trento. Fu accolto dapprima come chierico per essere ammesso l’anno successivo (1793).al possesso del canonicato, dopo averne ottenuto laj di spensa per la giovine età con bolla pontificia dei 6 marzo 1793. In seguito fu creato dal re di Baviera ciambellano visse a Mo-

3
Books
Category:
History
Year:
1904
Storia di Rovereto
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Page 116 of 226
Author: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte
Location mark: II A-582
Intern ID: 102507
si compì con solenni servizi divini, ai quali intervennero sempre le autorità civili e militari, e l’ultimo dì con solenne Te Deum ; decantato è pure l’addobbamento, e la sfarzosa illuminazione della nostra chiesa di S. Marco. La parte civile fu multiforme. Nella Piazza del Podestà era splendidamente esposta su d’una piramide, tronca l’aquila impe riale, presso la quale due gran vasi fumanti diceano colle annesse epigrafi come i cuori dei Roveretani ardevano d’amore caldissimo per la venerata casa

poi, 7, 8 e 9 con un triduo solenne si confermò religiosamente la gioia del ritorno sotto gli auspici dell’augusta casa austriaca. Non sì tosto però determinossi la condizione di Trento : il corpo d’armata austriaco, che subentrava al francese, v’entrò minaccioso come in città conquistata, forse perchè la si riguardava ancora come capitale d’un principato non imperiale; onde convenne venire a patti provvisori!, per cui il castello era occupato dalie milizie, la città lasciata ai suoi liberi

magistrati, e ad una cotal guardia civica, la quale fungeva l’ufficio dell’ordine pubblico; poco di poi Trento restò affatto libera di guarnigione, e presidiata fu invece Rovereto, la quale fu sempre tenuta come possesso imperiale nato per libera dedizione fin dal principio del secolo XVI. Ma nei trattati di Luneville era accennata, e con posteriori convenzioni eseguita la secolarizzazione dei principati ecclesiastici ; onde anche Trento, come Bressanone un anno appresso alì’incirca, divennero

, e di fatto e di diritto principati imperiali come tutti i paesi della monarchia. Gentile ed obbligante, come vedremo fu il congedo, e la partenza dei francesi, per la nostra città; ma la venuta degli au striaci fu tripudiante : e il patrio giornale, che cortese fu cogli ospiti francesi, fu altamente giulivo nel descriver le feste per la restaurazione dell’auspicato dominio austriaco. I giorni del tripudio furono il 7, 8, 9 e 12 d’Apfìle, e la festa fu sempre religiosa e civile. La parte religiosa

regnante. In piazza di S. Marco un tempio ottangolare ^orgea dedicato alla pace, e dipintovi intorno l’abbon danza, le arti, l’agricoltura frammezzo ad armi confusamente in frante con leoni ed agnelli dormienti' in sicurtà l’un presso l’altro. Nella piazza delle Oche un gran trofeo con simboliche figure ed iscrizioni. Ma sopra tutto grandioso era l’apparato posto sul Corso Nuovo colla statua dell’arciduca Carlo coronato di gloria: al me-

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Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Lindegg e le signorie di Lizzana, Mollenburg, Weissenberg, Marbach e Arndorf.- (Famiglie nobili trentine ; [1])
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Page 23 of 35
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 28, IV Taf. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/1
Intern ID: 109502
Vicereale 15 giugno 1810, in base alla quale qualunque vincolo fedecommessario vigente sotto qualsivoglia denominazione venne annullato, e le sostanze vincolate, divennero libere nella persona del possessore, che ne poteva disporre come di ogni altra sua propria sostanza. Passato di nuovo il Trentino nel 1814 al governo austriaco, col 1° ottobre 1815 entrò in vigore bensì il codice civile austriaco senza però abrogare con una legge speciale gli effetti di quella del 6 Termidoro anno V; e la legge

12 maggio 1869 di chiarò sciolto ogni nesso feudale nel Trentino, Gasparo nel 1819 fu nominato podestà di Rovereto, come ne fa fede una iscrizione che esiste nella vecchia cancelleria del nostro municipio. Morì nel 1868, lasciando al pronipote Gasparo, figlio di Melchìore i possedimenti di Lizzanella col castello e la casa di Rovereto, ai nipoti Melchìore e Gasparo fu Baldassare i pos sedimenti di Marco e Serravalle. Baldassare fu l’ultimo che godette la possessione della signoria di Mollenburg, essendo

in possesso di Mollenburg, del quale prese possesso nel 1814, come appare da una lettera scritta alla famiglia di Rovereto, Egli fu ben lieto, appena ne fu signore di aver potuto cancellare tutte le somme che caricavano la signoria di Mollenburg. Gasparo invece ebbe il fedecommesso di Rovereto, Lizzana e Marco. Incorporato il Trentino nel 1807 nel Regno d’Italia sotto il nome di dipartimento dell’Alto Adige, entrò in vigore la legge napoleonica, 6 Termidoro Anno V, (24 luglio 1797) col decreto

stata aggiu dicata per via di licitazione e col permesso della giunta nel 1839 all' imperiai regio fondo patrimoniale. La signoria di Mollenburg era composta nel 1835 di diversi poderi rurali della complessiva estensione di 413 jugeri (1 ju- gero = 5754.642 m-; 413 jugeri - ettari 237,666), con territorio di caccia, di pesca, con diritto di decime, di grano e vino, e di 67 case di vassallaggio nella borgata di Weiten e di altre 52 case disperse. Morto Baldassare nel 1849, la gazzetta ufficiale

di Vienna M. 309 dei 28 dicembre 1851 pubblicò il concorso alla successione del fedecommesso pecunario di Mollenburg, il quale nel 1853 fu aggiudicato al figlio di Baldassare, Melchìore. Morto Melchìore nel 1896, il feudo passò al figlio di lui, il vivente Melchìore.

5
Books
Category:
History
Year:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Page 18 of 22
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 17 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/14
Intern ID: 165293
in pia zza dei Vò. A rogiti Pietro Malinverno. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1696 dicembre 2. — Carta di dote di Anna Maria di Gio Battista Pan zoldi, sposa a Gio Battista Baldovini di Trento. A rogiti Andrea Tabarelli. j (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1697 aprile 20. — Testamento di Gio Battista qm Leonardo Panzoldi scritto di proprio pugno e inserito nei rogiti del 1697 di Andrea Tabarelli de Fatis. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale

1654 ottobre 28, — Caterina del Bene, vedova di Leonardo Panzoldi, no mina a suo procuratore Carlo Telarli. A rogiti Matteo Segalla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1665 maggio 24. — Carta di dote di Orsola figlia di Leonardo Panzoldi moglie di Bortolomeo figlio di Francesco Capra di Vicenza. A rogiti Gio Bat tista Passerini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1665 giugno 12. — Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e conte del Tirolo, conferisce

ai due fratelli Gio Battista e Ferdinando Carlo Panzoldi per sè e loro successori il titolo di Cavaliere del sacro romano impero. (Presso Eugenio Seeber in Bludenz). 1667 novembre 6. — Carta di dote di Teresa qm Antonio Baroni Caval- cabò moglie di Girolamo figlio di Antonio Panzoldi di Bogliacco. A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1674 novembre 14. — Carta di dote di Vittoria figlia di Leonardo Pan zoldi moglie di Valeriane qm Giorgio Angeli

di Feltre, A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. 1679 febbraio 2. — Testamento di Caterina Del Bene, vedova di Leonardo Panzoldi. A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1680 agosto 17. — Codicillo di Anna Caterina Del Bene, moglie di Leo nardo Panzoldi. A rogiti Michele Saibante. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1683 novembre 3 — Gio Battista Panzoldi nomina a suo procuratore il dottor

Gio Francesco Martinelli, figlio del notaio Francesco Maria, documento scritto in Innsbruck di proprio' pugno e inserito nei rogiti del 1683 del notaio Francesco Maria Martinelli. (Archivio notarile Rovereto, tribunale di Rovereto). 1684 agosto 17. — Inventario dei beni lasciati da Girolamo qm Antonio Panzoldi di Sacco. A rogiti Pietro Malinverno. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1693 febbraio 6. — Gio Francesco Panzoldi di Sacco compera da Alberto Donazini una casa situata

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Books
Category:
History
Year:
1910
¬La¬ famiglia Vannetti di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 20)
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Page 22 of 24
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 18 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: San Marco ; 2,4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/20
Intern ID: 165298
Salvetti di Trento e Gloseffa'andata sposa a Benedetto de Sardagua pure di Trento, Le due sorelle stipularono tra loro e l'arciprete di Mori in data 3 dicembre 1807, a rogiti Antonio Scoltini ( 4 ), una con venzione per l’esecuzione del legato perpetuo dì far celebrare messe per le anime dei membri delia famiglia Vannetti e per la scelta del sacerdote, che le celebrasse a Molina di Mori, Ravazzone, Mori e nella chiesa della Madonna delle Grazie. Quésto diritto doveva passare dopo la morte di esse

13, 20 e 27 febbraio 1797, inseriti nei rogiti del notaio Giuseppe Bottini, in parte firmati di proprio pugno dalla testante. (’) Lasciò erede della propria sostanza il nipote Giovanni, figlio di Gio Felice Saibante. Dall’inventario dei beni, in data 7 marzo 1797, risulta che tutta la sostanza lasciata da Bianca Laura arrivava all’importo di troni 12.376 ( 2 ). Dopo la morte di dementino, Bianca Laura Vanhetti rimase erede dei beni esistenti nel vicariato di Mori, affrancati dopo la morte del

al seniore delle due linee Salvetti e Sardagna. ' Rovereto nel marzo 1910. Q. Perini (9 Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. (-) Archivio -notarile di Rovereto, atti bavari N. 585. ( 3 ) Archivio notarile di Rovereto tribunale dì Rovereto. (b » " * - »

7
Books
Category:
History
Year:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Page 7 of 30
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 24 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: San Marco ; 1,3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/19
Intern ID: 165297
di Rovereto dalla prepotenza del capitano di quel presidio, Francesco Breisach ( 3 ). Nel 1535 Francesco era medico di Riva. Tanta fama diffuse del suo sa pere e dell’arte medica che ben presto fu chiamato a Trento come medico del cardinale Cristoforo Madruzzo e di suo fratello Nicolò. Il decano della cattedrale di Trento, Ottone barone de Waldburg, nominato vescovo e poi cardinale in Augusta, lo volle nella sua nuova residenza. Dopo la morte del fratello Bernardino (1549), ritornò in patria, ma i suoi

1565 fu ascritto alla matricola tiro lese. Nel 1568 soggiornò di nuovo a Rovereto, dove in data 10 giugno in stadio meodo mas propre Ecdesiaem St. Marci. ( 7 ) scrisse p- 2 ) Archivio, notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( 3 ) Tamsnini Enrico : Una pagina gloriosa di Storia Roveretana, Trento 1908. (43) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( e ) Presso la famiglia Partini di Rorria. 0 Archivio notarile di Rovereto, archivio dei nobili 1/3.

.. Nel 1561 gli morì, la moglie Maddalena, - figlia di Frizzo Frizzi, capostipite .della nobile famiglia Frizzi, che aveva testato in data 6 giugno 1557, con codicillo 4 novembre 1560 a rogiti Marco Porta ( 5 ). L’imperatore Ferdinando, per premiare i molti meriti di Fran cesco Partini, con diploma in data Vienna 9 settembre 1561, gli concesse per sè e suoi discéndenti e nipoti (erano cugini) figli di Partine, la nobiltà del sacro romano impero collo stemma genti lizio ( 6 ), e in data 13 ottobre

8
Books
Category:
History
Year:
1910
¬La¬ famiglia Vannetti di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 20)
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Page 10 of 24
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 18 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: San Marco ; 2,4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/20
Intern ID: 165298
dei 7 gennaio 1692, a rogiti Pietro Malinverno, Giuseppe Vannetti comprava la casa Gritti con tintoria situata nella via del Santo Monte e sotto i Portici (oggi proprietà e sede della Congregazione di Carità), per l’importo di fiorini novemiladodici e 50 carantani ( 2 ). Questa casa era stata ceduta da Pier Antonio Mazzucchi a Francesco Maria. Gritti. A rogiti Carlo Vincenzo Cobelli in data 5 gennaio 1694, il Vannetti comperò da Caprini una tomba nella chiesa di san Marco posta tra gli altari

di san Bernardino c sant’An tonio col banco'posto sopra la sepoltura ( a ). ■ Ai 13 aprile 1695 fu.investito, dal vescovo di Trento del di ritto di. usufruire le miniere di ferro in Besagno; questa .investi tura fu riconfermata a Giuseppe Vannetti ai 10 luglio 1699 e nel dicembre 1721 ( J ). .. ." Nel 1697 per t'allargarsi, della sua-azienda prendeva in pi gione dai congiunti Giuseppe e Daria Spinelli il filatoio situato nel borgo di san Tomaso, come da rogiti Carlo Vincenzo Cobelli in data 6 maggio

Vannetti, che trovasi nellìnvéntario del 1721. ' ( 5 ) Archivio notarile di.Rovereto, tribunale . do Roveréto. M Archìvio notarile di Rovereto, giudizio di Non. . .

alla bocca, che sonij in detta Coppa e che da quella escano due Coccole o siano baie d’aria che si formano dal fiato del Leone con detta Pivello; il scudo dalla parte destra con festoni neri, rossi et Bianchi, et dalla parte Sinistra Turchini, giali, et neri con sopra un Elmo socchiuso , et contornato da due fusele bianche e turchine volanti a mano sinistra sopra detto elmo un Aquila in moto di volare. Il diploma è inserito nei rogiti del notaio Pietro Malinverno del .1691 ( x ). , Con un alto

1697 ( 6 ); Il giorno 10 luglio 1706, a rogiti Carlo Rigotti, il comune di Tiefno, e il giorno 20 marzo 1710 quello di Molina di Mori, a rogiti Antonio Fedrizzi ( fs ); inscriveva nell’albo dei suoi cittadini Giuseppe Vannetti. in data 9. gennaio 1710, a rogiti Gio Batta Mascotti, Giu- F) Archivio notarile di Rovereto, tribunale.di Rovereto. ' (-) » • r . n . » ■ " ”* ' . ' , ' ( ) n . » n ■ » . - * - . (^ Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto, nell’elenco delle scritture di casa

9
Books
Category:
History
Year:
1904
Storia di Rovereto
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Page 64 of 226
Author: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte
Location mark: II A-582
Intern ID: 102507
—. 66 - agli usurpatori de’ popolani diritti. 11 vescovo di Bressanone ridu ceva il conte del Tirolo a giusti limiti nelPesercitare il suo potere, il vescovo di Trento gli iacea rispettare i giusti confini fra il Ti rolo e il Trentino, e le giuste limitazioni fra la giurisdizione religiosa e civile, il che produsse la preservazione della fede cattolica nei nostri paesi minacciati da vicino della setta pro testante. 11 conte, ch’era- allora l’Arciduca Massimiliano sostituito a Mattia d’Austria

, dovette essere e buono e giusto, come fu pre muroso nell’ufficio suo. Esso possedeva il Roveretano come feudo del principato di Trento, e si adoperò sollecitamente per tutelarvi la pubblica moralità con opportuni statuti, e la pubblica quiete con rette intelligenze da parte della repubblica veneta sulle determi nate frontiere veneto-lagarine. Una cotale autonomia esso lasciava ai Roveretani, e questi prudentemente governandosi emendarono molti mali, produssero molti beni anche materiali. E veramente

davano ben sopra alle quattro migliaia d’anime. La vigilanza dei Magi strati e la severa applicazione del rigido statuto penale frenò anche il mal costume, sostituendovi la moralità, l’onestà, e la assidua laboriosità. Passarono così in pieno ordine e quiete parecchi anni, e null’altro di notabile avvenne in Rovereto, se non le nuove forti ficazioni al suo castello ordinate dall’arciduca e conte Massimiliano

la posizione stessa di Rovereto era opportunissima per avvantaggiarsi d’industrie e di commerci. À contatto immediato coi Vicentini, coi Veronesi, coi Bre sciani avean larga via per importazioni ed esportazioni d’ogni maniera, e seppero anche saggiamente valersene, aumentando le loro industrie per supplire con queste alla insufficienza delle pro duzioni agrarie. 11 vino si può argomentare che fosse al di là del bisogno, ed essendo anche pregiato se ne faceva esportazione, ma tutto il resto dei prodotti

agricoli era insufficiente, e convenia farne importazione dalle vicine contrade italiane, e per le carni dal Ti rolo. 11 1600 trovava Rovereto in condizione assai florida. 1 mulini, gli edifici serici (benché ancora in sul venire) ed altre industrie idrauliche eran sostenute con 36 ruote sulle tre gore di Rovereto, Sacco e Lizzana. 1 fuochi del circondario sommavano ad oltre 2600, che nelle numerose famiglie d’allora accennavano a ben 26 mi gliaia di capi: e Rovereto solo ne aveva oltre a 360, che

10
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 41 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
de Castellcttis, proditorio modo. Omnes ad bannum capilaliler damnantur. (Reperlorium Archivi Episcopali Tridentini nella Ribi. Coni, di Trento). 1577 marzo 21. — Lettera scritta dall’arciduca Ferdinando al doge di Ve nezia Alvise Mocenigo per far levare la condanna a Dario Castelletti, reo d’omi cidio nella persona del vicentino Paolo de 'l’essadii. (I, R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1579 novembre 2. - Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, as segna con investitura a Dario de Castelletti

1537 ottobre 24. — Teodoro Rusio seniore della famiglia presta giuramento di fedeltà nelle ninni del principe vescovo di Trento, Bernardo desio, per essere investito dei feudi di famiglia. (Codex 'desiano, XIII, fot. 116, all’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1540 ottobre 7. — Cristoforo Mndruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio per sè e per i suoi fratelli, Ippolito Gio Pel legrino e Gio Francesco il feudo di Nomi. (Libri feudali, XIV, fol

. 15, nell'i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1546 dicembre 11. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio la decima di Campegnaga o il piano de Cam- pegnaga situata sopra divezzano. (Libri feudali, XIV, pag. 249, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1548 giugno 25. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cede a Teodoro Castelletti, per la sua villa in Cognola, l’esenzione della giuri sdizione civile e l’asilo

d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

11
Books
Category:
History
Year:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Page 6 of 30
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 24 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: San Marco ; 1,3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/19
Intern ID: 165297
ed intestato il giorno 10 mag gio 1549. Si era sposato in primi voti a Maria Zimmérman di Trento, la quale testò in data 20 maggio 1528, a rogiti Marco Porta ( 9 ), a favore del marito, in secondi voti ad Antonia qm Ber nardino Frizzi — carta di dote 31 ottobre 1532, a rogiti Gio Iacopo 6--') Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. (!>) Archivio notarile di Rovereto, archivio dei nobili 1/3. ( 7 - 9 ) Archivio nptarile di Rovereto, tribunale di Rovereto,

beni in fede- commesso. Aveva preso in moglie Oliva, figlia di Domenico For- tis, da Torre Belvesino (distretto. di Vicenza) — carta di dote in data 8 giugno 1500, a rogiti Giovanni Ascola ( 7 ) —la quale testò in data 4 maggio 1528, a rogiti Marco Porta ( 8 ). I due coniugi furono sepolti nella tomba di famiglia nella chiesa di 8. Maria del Carmine. Matteo fu padre del celebre dottore Francesco, di 'Bernar dino e di Biagia, cjie sposò Lodovico Palma di Salò. Bernardino morì senza prole

. Un’altra lite fra le due cugine e Frizzo Pàttini fu pure appianata in data 30 gennaio 1604, a rogiti lacobo An tonio Camelli ( 5 ). Matteo, un altro figlio di Antonio, si dedicò come il padre all’arte farmaceutica, e la esercitava nella propria casa sul Mal- canton. Nel 1510 occupava la carica di massaro della comunità di Rovereto, Morì il'giorno 3 luglio 1517 ; testò in data 31 marzo 1517, a rogiti Domenico Frizzo (°), a favore dei figli Bernardino e Gio Francesco, lasciando ad essi parte dei suoi

12
Books
Category:
History
Year:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
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Page 35 of 42
Author: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Place: Rovereto
Publisher: Marchesani
Physical description: 40 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.612
Intern ID: 321774
fieli 5 anno 1271 Metz viene appellato Plebalus cioè Par* cocchia, (a) Questo documento estratto dall’archivio di Trento è riportato dal Bar. Hormayr al N 202, Parte I. divi sione IL della Storia del Ti colo , pag, .4^9, Per non recar tedio col dilungarmi di soverchio mi limito ad indicare le pagine, in cui si possono riscontra le questi medesimi nomi pubblicati in altri documenti dal P. Boneìli. (b) Nella Storia di Trento manoscritta del P. V. Fran cesco- Felice Alberti di Enne si trovano

, quella che ha un proprio significato, e che fu sempre usata dalla Curia Vescovile di Trento , Ufficio incontra stabilmente il più antico nel Tiralo, E siccome questo vocabolo proviene dai tempi della corrotta latinità, cosi non devesi ricercarne la spiegazione nella lingua del La-, zio , ma nel Glossario della media e ìnfima latinità del Du Cange, Questi spiega la parola Medium per Campus fiut pianifica. - Chiunque conosca la posizione dei due paesi con verrà facilmente, che il nome di campo

documenti tratti dall 5 archivio capitolare di Trento in cui agli anni 1 455 , 1482, 1 5 t ricorrono i nomi di Medium antiquum per Mezzolombardo, e di Medium novum per Mezzotedesco. Si annoia che San Pietro e Santa Maria Coronata sono i titolari delle due parrocchie, e che in una caver na scavata alle falde del monte sopra Mezzo tedesco sus siste una chiesuola dedicata a San Gottardo, e da lui nomata. Di queste varie, lezioni di Medium di Metium e di Metz la vera è fuor di dubbio quella di Medium come

e di pianura perfettamente vi corrisponda, imperciocché ambitine giac ciono in uno dei piani più spaziosi del montuoso Tren tino , e questa concordanza del nome colla fisica posizione («) Pkbaius, corae spiega il Dn Cange, Districtus f vd tcriioiium <]'?/*■ unius plebani sed plurium. (£>) Monumenta, Eccl Trifientipce pag. 208, 22 1, 2p, U7

13
Books
Category:
History
Year:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Page 19 of 22
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 17 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/14
Intern ID: 165293
curatore il dottor Gio Francesco di Gio Antonio Panzoldi di Salò. A rogiti Mat teo Voltolini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1697 novembre 26. — Assicurazione di dote ad Eiena di Cristoforo Aria- ger di Bolzano, moglie di Gio Francesco Panzoldi di Sacco. A rogiti Matteo Voltolini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1700 luglio 14. — Gio Francesco Panzoldi e suo nipote Giuseppe Antonio ebbero la cittadinanza nella comunità di Sacco. A rogiti Andrea

Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1703 gennaio 3. — Carta di dote dì Anna Vittoria di Gio Battista Pan zoldi, sposa a Pompeo Antonio Sardagna di Trento. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1703 gennaio 9. — Carta di dote di Anna Eleonora di Gio Battista, sposa a Melchiore di Gio Battista Parlini di Rovereto. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1705 ottobre 13. — Riconoscimento

Battista Panzoldi, durante l’esilio di lui in Italia. A ro giti Giovanni Segalla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1709 novembre 17. — Raimondo Panzoldi nomina a suo procuratore il cognato Melchiore Partirli. A rogiti Antonio Stroemer inserito nei rogiti del 1709 di Pier Rinaldo Manzoli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1709 dicembre 11. — Raimondo Panzoldi vende al cognato Dott. Melchiore Partirli la casa signorile situata nel sobborgo di Santa Caterina

. A rogiti Pietro Manzoli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1721 maggio 30. — Inventario dei beni del fu Francesco Panzoldi di Sacco. A rogiti Gio Battista Cheller. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1740 ottobre 12. — Testamento di Giuseppe Antonio qm Girolamo Pan zoldi di Sacco. A rogiti Bortol. G. Battisti. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1744 dicembre 4. — L’imperatrice Maria Teresa concede il feudo perpetuo

delle spese pagate da Anna Claudia Panzoldi, vedova Baldovini, per liberare dal carcere suo padre Gio Battista. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1706 ottobre 4. — Specifica delle spese pagate per il processo Marotta dal notaio Andrea Tabarelli per conto di Gio Battista Panzoldi. A rogiti Fabri zio Segalla. (Archivio di Rovereto, tribunale di Rovereto). 17Ó6. ottobre 14. • - Resoconto delle spese pagate da Andrea Tabarelli de Fatis, procuratore di Gio

14
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Page 30 of 44
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/10
Intern ID: 165265
Comandar di qua e di là ; Come un uom di qualità □ridarebbe può far ( x ) di Dio Gran Signore che son io, Venderebbe per malizia Ogni affare di giustizia, Dio ci guardi, o cari figli, Di cader fra questi artigli. Orazio Lodovico, primogenito di Gian Giulio e fratello del canonico, nacque in Rovereto il giorno 4 novembre 1749. Finiti regolarmente'gli studi, con decreto 7 maggio 1774 ottenne dal- l’imperatrice Maria Teresa l’onore di passare nella cancelleria di corte per apprendere

la pertrattazione degli affari riguardanti la contea del Tìrolo. Con decreto della cancellerìa aulica di Vienna addì 11 febbraio 1775, fu nominato vice commissario ai confini d’ Italia col titolo di consigliere superiore di stato. Nel 1777 fece parte della commissione per la delineazione dei confini fra il Trentino e la Repubblica veneta e si segnalò in modo speciale nell'adempimento scrupoloso del difficile incarico. (Relazione della Commissione dei 17 dicembre 1777). Il principe vescovo di Trento, Pietro

dei boschi della Valsugana e della valle di Tesino. Con decreto dei 24 agosto 1796 nella prima invasione fran cese Grazio quale commissario ad latus .del maresciallo baron Da- widowich e del generale Wurmser, ottenne da quest’ultimo i più atti poteri ed incarichi, che dal Rizzini furono compiuti con piena sodisfazione del governo, come appare da vani decreti rilascia tigli. Passato il Trentino nel 1806 sotto il governo bavarese, il re di Baviera Massimiliano nominava, con documento

15
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 23 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
lettera d’investitura del 1 ottobre 1559, assegnò la miniera anche ad altre persone, che sono citate nel documento. À Cognola Teodoro aveva comperato una villa perchè ser visse alla sua famiglia di soggiorno estivo. Nel 1545 vi ospitò il cardinale de Monte, che era venuto a Trento, per prender parte alle sedute del Concilio. In data 25 giugno 1548, Cristoforo Ma druzzo concedeva alla dimora di Teodoro l’esenzione della giuris dizione civile, e asilo d’immunità a’ rei di omicidio non preme ditato

Teodoro fatto maggiorenne, quale seniore della famiglia, ai 24 ottobre 1537 prestava nelle mani del principe vescovo di Trento, Bernardo Clesio, giuramento di fedeltà, per essere investito dei feudi di famiglia. Dopo la morte del Clesio il successore Cristoforo Madruzzo confermava a Teodoro de Busio per sè e i suoi fratelli Ippolito, Gio Pellegrino e Gio Francesco il feudo di Nomi con documento 7 ottobre 1540. Gio Francesco un valoroso soldato, morì a vent’anni pu gnando nelle Fiandre. Ippolito

fu famigliare del vescovo di Trento, Cristoforo Madruzzo. Egli intervenne all’apertura del concilio di Trento. Sposatosi con Angela contessa Capra di Vicenza, morì senza lasciar discendenti. Teodoro si unì in primi voti a Maria de Sparir (Sporo), in secondi ad Elisabetta a Prato dei signori di Segonzano. Anch’egli come il fratello non lasciò eredi. Da Cristoforo Madruzzo, prin cipe vescovo di Trento, Teodoro ebbe diverse investiture. Con atto 11 dicembre 1546 gii fu assegnato la decima di Campegnaga o piano

. Da questo documento si rileva che Teodoro occupava la carica di capitano della valle di Flemme. Quando nel 1551 fu riconvocato il Concilio nella cattedrale di Trento, Teodoro Castelletti era presente alle sessioni di quel- l’illustre assemblea.

16
Books
Category:
History
Year:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
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Page 195 of 198
Author: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Place: Rovereto
Publisher: Stamperia Marchesani
Physical description: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Marianus, Valerius Gaius
Location mark: III 39.802
Intern ID: 215787
abbia mostrato Marco Aurelio Imperatore, e insieme gran concetto, di Valerio Mariano destinandolo non solo Sopranten dente in Trento alla militar vettovaglia della terza legio ne italica, ma costituendolo eziandio, come sembra Giudice degli Scelecti nella Colonia. Quanto poi alla Prefettura de’ Fabbri è u- gualmenle onorevole per Trento se la rigirardiam per un corpo ci vile che militare. Se civile 1 , non picciola Colonia vuole essere slata la Trentina, ove tante persone applicate alle diverse

abbiam riveriti i Duumviri, i Censori, gli Edili, i Decu rioni, cbe un giorno reggevano questa Città. Conoscevamo un Se viro augustale di Trento, e altri Se viri augustah del territorio Tren tino in Avio, ma la nostra-Iscrizione rende completo il Culto d’Au- gùsto in Trento mostrando in Valerio Mariano il Flamine di Roma e d’Augusto. Niente meno d’onore alla Colonia trentina debbono recare i giuochi Quinquennali, de’ quali Valerio si mostra Prefetto. Queste sono solennità, cbe non a tutte le città

stanziala, mostrerebbe, che della Legione terza Italica qualche altra parte principale stanziasse in Trento , ma di ciò ne assicura già, e insieme porge un nuovo testimonio d’onore alla città di Trento, l’altra Iscrizione di Cajo Giulio In genuo del tutto simile a quella di Mariano, dalla quale palese-

C A PO X X. S U P P 1 E M- E N T O. 17I che civili, e delle statue alle persone imperiali innalzate, o pure al merito de’ cittadini. Altri pubblici monumenti abbiamo osservato nel basso della città , e precipua attenzione qual Colonia Romana a se richiamava il'Campo . Marzo e l’Anfiteatro. VI. Queste sono cose, che in generale la lapida di Mariano ci 'condusse a cercare. Ma ella stessa di molte altre prerogative della Colonia trentina ci porse diritta notizia. Per lei dicendosi Trento Colonia

possono convenire, perchè richiedono grande apparato, e grande spesa. Che vi fosse un Collegio d’Auguri in Trento, sapendo che era Colonia si pote va bensì congbietlurarlo, ma la sola nostra Iscrizione ci dà questa notizia precisa. Più e più ragguardevole poi diventa questa Colo nia, perché oltre alle proprie diede anche ricetto alle sacre funzio ni di straniere città, quali furono le Tusculane per antichità e ve nerazione assai celebrate. Una cura singolare poi della nostra Co lonia si può crédere

17
Books
Category:
History
Year:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Page 9 of 30
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 24 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: San Marco ; 1,3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/19
Intern ID: 165297
e archiatro alla corte cesarea, morto nel 1577 d’anni 77 e sepolto nella cattedrale di Trento, collaboratore del Dioscoride, lo chiama medicus apprime eruditus et in omni stu diorum generi optime versatus. Francesco è ricordato come celebre medico dal Mangeti' nella sua opera : Scriptorum medicorum veterum et recentiomm, Genua 1731 , dal Bonelli volume III, pa gina 428, dal Tartarotti, dal Chiusole e da altri.- Il professore don Eleuterio Lutteri dettava a Francesco la seguente epigrafe: FRANCESCO PARIMI

Questa lapide sormontata dallo stemma gentilizio di famiglia è ora murata nell’atrio attiguo alla chiesa. Nella biblioteca civica di Rovereto, di Francesco è conser vato un codice cartaceo legato in pergamena, che contiene \ con sulti medici e lettere medicinali. Dì lui si conosce uno stampato. Consulto medico contenuto nel libro di Giorgio Girolamo Velo- chio : Curationum exoticarum chiliades duae et consiliorum me dicinalium centurae. 11 suo amico Pietro Mattioli da Siena, l’in signe botanico

. FU ARCHIATRO AGLI IMPERATORI CARLO V, MASSIMILIANO II E FERDINANDO I COADIUTORE AL DIOSCORIDE DEL MATTIOLI /.AMICO AL FRACASTORÒ E ALLO ALESSANDRINI PIÙ DELLA GLORIA AMÒ LA TERRA NATALE OVE RICOVERATO A SALUTE DI MOLTI SESSANTANOVENNE MORÌ NEL 1569 (') I figli di Francesco, che dopo la morte del padre passarono sotto la tutela di Baldessare de.Lindeg, furono: Melchiore, Otto ne, Anna, che sposò Gasparo Brocchetta, Bernardino, Felicita, Frizzo, Oliva, che sposò Baldassare di' Nicolò Lindegg f— carta di dote

in data 20 maggio e 8 dicembre 1561, a rogiti Marco Porta ( 2 ) — Matteo, Nicolò, Gio Battista e Maddalena, sposa in primi voti a Erasmo Bonfioli di Sacco : — carta di dote in data 20 febbraio 1589, a rogiti Vincenzo Figaroli ( 3 ) — in secondi a ( l ) Il Mutuo Soccorso. Strenna. Rovereto, Caumo 1863. F) Archivio notarile di Rovereto, tribunale, di Rovereto. ( 3 ) Archivio notarile di Rovereto, giudizio di Nogaredo.

18
Books
Category:
History
Year:
1904
Storia di Rovereto
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Page 119 of 226
Author: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Place: Rovereto
Publisher: Grigoletti
Physical description: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Language: Italienisch
Subject heading: g.Rovereto ; z.Geschichte
Location mark: II A-582
Intern ID: 102507
quale sì altamente aveano invocato il dominio del l’arciduca conte del Tirolo contro i commissari vescovili, di cui aveano tanto a dolersi. La secolarizzazione del principato ecclesiastico di Trento, ebbe per seguito immediato l’introduzione del codice austriaco : per il penale fu subitanea, mercechè ne lunghi, nè molto difficili vi sono i processi e forse allora non n’era in corso nessuno; ma nelle cause civili a forza d’e ;ami di prove e contro-prove e pro roghe e protocolli sogliono

, e la repubblica francese dei 26 dicembre 1802, esso aveva occupati, e pienamente, ed immediatamente uniti al restante della sua fedelissima provincia tirolese li distretti di Trento e di Bressanone con illimitata superiorità territoriale, della quale i diritti principali già gli competevano in qualità di conte princi pesco del Tirolo ». , • ■ Rovereto nulla vide per sè di nuovo in questo proclama, perchè sempre s’era tenuto come reale, ed ordinario sudditto dell’imperatore romano-germanico; ma in altre terre

del Trentino fu un vero cambiamento dì condizione ; e fra tutti si distìnsero i valligiani dell’Anaunia, con feste e tripudii celebrando, il giorno 6 di Marzo, la loro ben augurata incorporazione all’impero: si fecero a Cles solenni servizi religiosi, gran pranzi con brindisi e discorsi, illuminazioni, musiche, mascherate, archi, iscrizioni, poesie perire giorni continui, coronando le loro gioie con dispensa di larghe beneficenze ai poveri. Rammentavano forse la deplorevole guerra rustica, nella

19
Books
Category:
History
Year:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Page 41 of 61
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 56 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/17
Intern ID: 165296
Rimasta vedova e senza figli si ritirò a Rovereto, dove con Bernardina Floriani (venerabile Giovanna Maria Della Croce) fondò il monastero delle Clarisse di San Carlo, e il giorno 8 maggio 1650 vestì l’abito di monaca sotto il nome di Anna Maria. Morì nel convento ai 13 luglio 1663 e fu sepolta nella chiesa di San Carlo annessa al monastero. Nel registro dei morti di Villa è ricordata con queste parole : morì .... fondatrice del monastero di San Carlo di Roverè, chiamata la madre Anna Maria

di Gesti con grande santità. E ricordata insieme col marito in un legato di sessanta messe annue che vengono celebrate nella chiesa di Villa, legato chiamato Massimiliano e Sibilla. Testò il giorno 31 agosto 1653, con codicillo 24 settembre 1659, a rogiti Antonio Malinverno, ( ] ) lasciando erede della sua sostanza il monastero di San Carlo. Carlo, secondogenito di Gasparo, morì celibe a ventotto anni il giorno 20 luglio 1607, come risulta da una lettera dei 13 agosto 1607 del conte Antonio al conte

Nicolò : Ho ricevuto a di 5 stante a Passavia due di V. S., una dei 19 e l’altra dei 21, nella prima ho inteso la infermità del signor Conte Carlo, e nel l'altra la morte, il che mi ha spiaciuto oltre modo, ma ho avuto piacere haver inteso la sua morte così santa, con buone dispositioni dell’anima la quale N. S. babbi in gloria, non potendo altrimenti sperare da una morte con così buone dispositione fatta. ( 2 ) Testò in data 25 luglio 1606, a rogiti Francesco Pedroni ( s ); figura nell’investitura

dei 28 maggio 1607. Alfonso, terzo figlio di Gasparo, voleva dapprima avviarsi al sacerdozio, ed ebbe anche un canonicato nella cattedrale di Trento ma poi cambiò pensiero e rinunciò nel 1606 a favore di suo cugino Paride, elevato poi alla dignità di arcivescovo di Sa lisburgo. . - Si sposò due volte in primi voti con Maddalena di Sigis mondo Thun, e in secondi, dopo il 1636, con Orsola contessa d’Arco, vedova di Francesco marchese Bevilacqua. Alfonso morì la notte dei 19-20 Maggio 1647

. (*■) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( 2 ) Archivio parrocchiale di Villa. ( 3 ) Archivio notarile di Rovereto, giudizio di Nogaredo.

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Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Page 31 of 58
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/3
Intern ID: 109552
Invitato Marc’ Antonio dalla famiglia Betta, cointeressata, a presentare l’inventario dei beni di Eleonora, ne depositò uno nella cancelleria di Verona incompleto e destituito d’ogni requisito le gale, in quanto che. esponeva un forte importo per spese incon trate nel funerale, per legati pagati e per spese d’eredità pagate a Trento, Rovereto, Verona e Parma. Dopo la morte di Cassandra avvenuta nel 1618, Marc’ Antonio si rifiutò non soltanto di restituire i duemilacinquecento ducati dati

da Cassandra in dote a Eleonora, ma bensì anche il fide- commesso che Cassandra teneva come usufruttuaria di suo marito. La famiglia Betta non soddisfatta dell' inventario presentato da Marc’Antonio e irritata di questo suo procedere, gli intentò una lite, la quale durò fino al 1696 con la emissione di ben otto sen tenze e tre arbitrati. Nella prima sentenza giudice Alberti, detta sentenza Alberta, del 1619 Marc’ Antonio del Bene fu condannato alla restituzione del fidecommesso alla famiglia Betta

. Nel 1624 ai 11 marzo, la famiglia Dal Ben propose di eleggere degli arbitri, avanti i quali ambo le parti dovessero presentare le deduzioni e pretensioni del loro dare ed avere. Ai 21 giugno 1624 tu conchiuso questo compromesso e di comune accordo in presenza di Giulio e Giuseppe figli di Antonio Betta, Giorgio figlio di Andrea Betta, Giuseppe Saibantc e Gasparo Samoli, come tutori dei figli minorenni di Alvise Betta da una e Marc’ Antonio Del Bene dall’altra parte, si nominarono gli ar bitri

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