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Title A - Z
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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
1967
¬La¬ storiografia nel mondo italiano ed in quello tedesco: stato e problemi attuali nel quadro dell'unità culturale europea : religione ed educazione, filosofia e scienze, politica e sociologia, letteratura e arte ; atti del IV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 17 - 23 aprile 1963
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Page 640 of 692
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: 686 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Das¬ Geschichtsbild im deutschen und italienischen Sprachraum: gegenwärtiger Stand und Probleme im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Geschichtsbild ; f.Kongress ; g.Meran <1963> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Geschichtsbild ; f.Kongress ; g.Meran <1963>
Location mark: II Z 759/4(1963
Intern ID: 116798
re come un leale suddito austriaco, essendo traditori gli altri che tra- sgredivano la legge. In questa coerenza civile e legale il suo carattere è altrettanto lineare quanto quello di Confalonieri nella sua coerenza di orgoglio aristocratico ed è animato da altrettanto rigore etico. Per lui ogni rivolta contro il regime di cui era suddito era « das Unordent- liche und Unbotmàfiige » e perció non solo legalmente ma anche eti- camente da condannare. Sicché il nocciolo della sua personalità non

è affatto diverso da quello dei patrioti, solo che si estrinseca in senso opposto. Le diverse forme di espressione che prende la sostanza umana sia nella stessa che in diverse persone non deve ingannare perché « die schroffe Verànderung liegt im Grunde nur in der Form, die das Inne- re wàhlt, um sich auszudrücken ». 57 ) Sicché la sua figura è da cata- logarsi accanto a quella del Confalonieri, come del resto apparirà anche nella piú ampia biografia di quest'ultimo. * * * A1 principio di Das Leben

di Cristo è la lettura abituale dello stanco e deluso Federigo che comincia a rifugiarsi nella medesima conclusione del mistico di Kempen citata da Melzi d’Eril in quel lon- tano colloquio: « In girum imus nocte et consumimur igni ». Che que- sta opera apra la biografia del Confalonieri e spiritualmente la chiuda è un indizio molto significativo; non tanto per la convergenza delle con- clusioni del vecchio presidente della Cisalpina con quelle del giovane capo del partito liberale lombardo, quando per

il parallelismo piú so- stanziale esistente fra l'opera del mistico medievale e l'opera della Huch. E il parallelismo consiste in ciò: che come VImitazione di Cristo è un’opera di edificazione religiosa, cosi Das Leben des Grafen Confalo- nieri è un'opera di edificazione morale e civile in cui l'esempio è costi- tuito dalla vita che si narra. La quale non è quelia di un avventuriero, non è ricca di vicende im- previste e casi strani che possono destare sorpresa e meraviglia nel let- tore come si conviene

ad un argomento veramente « romanzesco ». E' invece una vita lineare che, dopo un rapido accenno a molti progetti disordinati di riforme liberali e di alleanze segrete con circoli politici piemontesi, declina nella impotente segregazione dello Spielberg da cui esce col crisma del martirio. I tre periodi di cui essa consta, prima della prigionia, prigionia e dopo la prigionia, non sono avvenimenti sen- sazionali ma piuttosto tre momenti di un processo interiore. Ma non è intenzione dall'autrice di scrivere

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics
Year:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Page 227 of 554
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 514 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Location mark: II Z 759/15(1978)
Intern ID: 62143
», assegnando all’Italia il compito di iniziatrice della nuova era dell’umanità. II primato italiano è proclamato apertamente fin dal titolo nella ce- lebre opera di Vincenzo Gioberti Delprimato morale e civile degliltaliani (1843). Anche l’idea dominante di Gioberti è quella dell’unità euro- pea, che deve superare lo stato di anarchia e di guerra; ma l’unità civile e politica gli appare impossibile senza quella religiosa. II papa è l’unico principio dell’unione, della pace e del diritto comune della

cristianità eu- ropea. Se l’Europa è cristiana, lo deve ai papi del Medioevo: il ponte- fice ha impresso il primo moto alla macchina della civiltà europea. La storia d’Italia s’identifica con quella del papato, quindi con la storia del mondo civile e cristiano. L’Italia è la capitale d’Europa, perché è la me- tropoli religiosa del mondo. Nella teleologia delle nazioni europee l’I- talia è il principio organico dell’unità europea, è sintesi e specchio d’Europa: «L’unificazione morale e civile d’Europa

II dogma della Letteratura Europea non puó scriversi che intorno al Pantheon di tutte le letterature. La legge d’ogni letteratura nazionale non puó scriversi se non nel codice che avrà in fronte quel dogma». 16) L’idea di missione tende facilmente a trasformarsi in quella di prima- to, del diritto di un popolo a guidare gli altri. E’ quanto accade in quasi tutti i paesi europei. Lo stesso Mazzini, fin dal 1834, alla tesi del prima- to francese contrappose quella dell’«iniziativa italiana

fu... per ogni ri- spetto opera italica e romana* giacché preparata da Roma gentile e guerriera, venne adempiuta effettualmente da Roma cattolica e ponti- ficale. E siccome ciò che è principio nell’ordine del tempo lo è altresi nel giro delle operazioni, e il primato logico s’immedesima col crono- logico, l’Italia viene ad essere per via di Roma ilprincipioorganico del- l’unità europea». Anche Gioberti concepisce un’unità letteraria europea, ma, con prospettiva antitetica a quella dei romantici

l’Italia è il centro». 17) II Delrinnovamento civile d’Italia (1851) sostiene la tesi che bisogna 191

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education , Law, Politics
Year:
1986
¬L'¬ unità d'Europa e il problema educativo nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco : atti del XVI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 17 - 20 ottobre 1979
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Page 382 of 392
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <16, 1979, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIX, 341 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas und das Erziehungsproblem in der deutschen und italienischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <1979>
Location mark: II Z 759/16(1979)
Intern ID: 62146
civile, limitata alla sfera di una società ristretta, spazia in un regno che allarga gli orizzonti umani restituendo alla scienza del diritto quella che egli chiama «la parte divina». Cosi, dice il Rosmini, noi crediamo di riehiamare tale scienza alla sua antica dignità, perduta nei secoli precedenti. Con ció, chiarisce, non vogliamo «ritornare all’errore della giurisprudenza pagana; ma vogliamo solo considerare Íl Diritto di ragione in tutta la sua naturale ampiezza, fuor dei limiti arbitrari

che il rendono una mera introduzione alla legge positiva della società civile, società parziale come tutte l’altre;....». (.Filosofia del diritto, IV, 488, p. 850, nota 1). È la società che auspiea il CrÍ- stianesimo e che Rosmini chiama teocratica. Essa si pone a base della società domestica e della stessa società civile, ne è quasi la premessa, a tale titolo le sostiene e le comprende in quella piu larga società in cui si uniscono le nazioni e si affratellano gli uomini per una società umana

consapevolezza di sé. L’essere è la verità, è principio unificatore delle intelligenze. Da questa comunione nella verità nasce la comunione nell’amore, ché la volontà è il momento pratico dell’intelli- genza e l’amore è proprio comunione delle volontà. Amare poi è realizzare la persona, come ció che dev’essere, nei suoi fíni, nella sua libertà e quindi nella sua vocazione. Perció quando ama, l’uomo «desidera e procaccia il bene della amata persona, senza alcuna considerazione del bene proprio, talora anche

e praticare una realtà qual essa è fuori della fuorviante individualità del soggetto umano, mentre ne costituisce la natura e vi fonda i caratteri della persona al di là di ogni individuale partico- larità, è pur vero ch’essa è tramite di unione fra i soggetti e ponte di eomuni- cazione tra gli uomini. Comunicazione necessaria e conseguente alla loro natura onde in virtu dell’essere l’uomo oltre che conoscere e amare se stesso si apre alla conoscenza e all’amore degli altri. L’oggettività rosminiana

quindi, attraverso i suoi gradi, nel rapporto tra essere ideale ed essere reale, nella sintesi cioé dell’essere morale, sollecita l’unione tra gli uomini, legit- tima e qualifica la vita comunitaria e porta a compimento la sostanza dell’essere. L’idea dell’essere, costitutiva della persona e a questa indispen- sabile per aver coscienza di sé, è motivo di comunicazione con gli altri in quanto l’apertura verso di essi entra nella stessa struttura dell’atto ond’essa, la persona, acquista tale

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Page 160 of 244
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Publisher: [k.A.]
Physical description: XII, 225 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Subject heading: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Location mark: II Z 759/10(1970)
Intern ID: 62122
, su Hegel, che un articolo, peraltro assai importante, scritto nel ‘31 in oc- casione del centenario hegeLiano per la «Rivista di filosofia», il che lascia pensare che, se quella occasione non si fosse presentata, molto probabilmente neppure una pagina di Hegel - che fu, insieme con Vico, Kant e Savigny, uno dei suoi quattro autori, e di tutti e quattro il prediletto gli sarebbe mai uscita dalla penna» (L’ insegnamento di Gioele Solari, in «II Ponte», V, 1949, pp. 1124 - 1131, ora in Italia civile

, Manduria, 1964, pp. 160 - 161. 48) N. BOBBIO, op. cit., p. 183. 49) G. SOLARI, II concetto di società civile in Hegel, in Studi storici difilosofia del diritto, con prefazione di L. EINAUDI, Torino, 1949, p. 360: «La società civile si presenta pertanto come un sistema di reciproca dipendenza e di relativa eticità». Come «sistema di relativa eticità», soprattutto, la società civile si distingue dallo Stato come sistema di assoluta eticità. 50) G. SOLARI, Diritto astratto e diritto concreto, in «Giom

forme e nei limiti delTindividuo con- creto, singolo o associato che sia, Lo Stato è etico non perché vive in inferiore homine, ma perché è esso stesso realtà e sostanza etica che non si concreta solo negli individui, ma progressivamente nella famiglia, nelle associazioni, nella na- zione, nell’umanità». Intanto, il Bobbio: «Con questa formula (idealismo sociale) egli intendeva dire anche la sua concezione era, si, idealistica, ma si distingueva da quella di Croce e da quella del Gentile, che erano

presenta per lui un autore fondamentale. Scrive N. Bobbio: Non vi fu forse filo- sofo del passato che Solari abbia studiato piü di Hegel (come sa bene chiunque abbia avuto la fortuna di valersi della sua biblioteca, dove si trovano rari testi e saggi hegeliani dalle Theologische Jugendschriften del Nohl allo Hegels Lexi- con): eppure, a parte un corso di dispense, quello del 1931 - 1932, dedicato e- sclusivamente al filosofo di Stoccarda, in tutta la vasta produzione di Solari non si trova

., crit. d. fil, it.», 1948, pp. 42-81, 51) G. SOLARI, Stato corporativo e Stato etico, Lettera aperta al prof. A. Volpicelli, in «Nuovi Studi di diritto, economia e politica, vol. III, fasc. II, marzo - aprile 1930, pp. 119 -120: «Credo errore del neo-idealismo aver deviato dalla tradizione hegeliana (almeno quale io la intendo) circa la natura e i fini dello Stato. II neo- hegelismo tende, a mio credere, verso un individualismo idealistico quando con- cepisce lo Stato non in sé e per sé, ma nelle

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Page 452 of 580
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Place: Meran
Physical description: LV, 502 S
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Location mark: II Z 759/7(1968),1
Intern ID: 116767
degli utopisti, in cui alle progettazioni del Gampanella corrispondono le iniziative dei Gesuiti nel Paraguay). L’autorità non deve infatti estrin- secarsi nella coercizione dispotica del superiore nei riguardi del fan- ciullo, ma, prima di tutto, come testimonianza ed esempio di una vita fedele alla legge morale e religiosa da parte del superiore stesso, come partecipazione altamente responsabile a un sistema che riposa sulla gerarchia, voluta quale garanzia di ordine, e cioé di perfezione civile

; e solo nell'adempimento di tale funzione e responsabilità essa ha la sua giustificazione. (Cosi il Volpicelli; «L’autorità e chiamata a rispon- dere del rispetto verso la Legge, sia essa divina, naturale, civile, politica, in quanto, soprattutto attraverso l’esempio, è chiamata ad educare al- la legge, e la legge, nei suoi molteplici aspetti si rivela costantemente legge morale».) Una tale concezione non soltanto dà rilievo all’impor- tanza formativa dell'ambiente e del costume in generale (e pone

, nonostante il significato che esso mira ad assumere nella rinnovata coscienza reli- giosa del cattolico) nelle opere che trovano maggiore diffusione in quel tempo. Non negli scritti del gesuita mantovano A. Possevino (1534—1612), ad esempio, e in particolare nel I libro della sua «Bibliotheca selecta», 382 —

sua introduzione a «II pensiero pedagogico della Controriforma», d'ac- cordo con autori come Gothein e Firpo nel considerare il periodo della Controriforma periodo di contrasti e di crisi ma non di decadenza e di oscuramento, ha osservato che la letteratura pedagogica dell’epoca, anche se non tramanda opere che abbiano la robustezza e I’organicità del trattato dell’Antoniano, è tutt'altro che scarsa e monotona (come vorrebbe, ad esempio, il giudizio del Vidari); e ció comprovano i nu- merosi

scritti di letterati, poeti, politici, predicatori e vescovi, oltre che di educatori di professione, Essa ha inoltre una indubbia origina- lità, in quanto il principio di autorità, che costituisce il suo indiscutibile fondamento, ha una struttura differente da quella medievale, giacché mira a sostenere, al di là dell’individualismo rinascimentale, il tessuto comunitario della vita civile (e secondo una linea in cui il pensiero controriformista s’incontra addirittura, per certi aspetti, col pensiero

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Books
Category:
History , Philosophy, Psychology
Year:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea di libertà nella cultura delle aree linguistiche italiana e tedesca : storia, glottologia, storiografia, filosofia, pedagogia ; atti del XXI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1989
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Page 219 of 564
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <21, 1989, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XV, 540 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Der¬ Freiheitsgedanke in den Kulturen des italienischen und deutschen Sprachraumes Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989> g.Italien ; s.Freiheit ; f.Kongress ; g.Meran <1989>
Location mark: II Z 759/21(1989)
Intern ID: 62158
dal Prof. Veneruso, e che aveva la sua valenza politico-civile nella figura e nel gruppo che lavorava in- torno al Tamburini; basterebbe citare il Degola, il Natali, il Palmieri, che, pur geno- vesi, erano strettamente legati al gruppo pavese del giansenismo lombardo. Emerge quindi il bisogno di dare alla storiografia un piü ampio ambito di ricerca, di rifles- sione, di consapevolezza e quindi di testimonianza culturale. L’altro aspetto si traduce in un sottile antifascismo. II voler trovare

e proporre invece una storiografia che affondasse le sue radici molto piü profondamente nella vita culturale e nella vita intellettuale del Paese. Di qui allora l’interesse di Rota per i problemi anche letterari che lo portarono a studiare, da storico, la poesia di Carlo Porta. Ma lo qualificano soprattutto i suoi interessi di tipo etico-religioso tradotti nei suoi studi sul giansenismo lombardo. Ed è sul giansenismo lombardo che s’innesta poi anche il giansenismo ligure molto opportunamente ricordato

Interventi sulla relazione II Prof. Italo BERTONI svolge le seguenti considerazioni: «L’ampia, dettagliata, approfondita e non distaccata, anzi appassionata, relazione del Prof. Veneruso mi ha indotto a riflettere su esperienze personali. Pur non essendo io uno storico, ho ripercorso la mia formazione universitaria, il mio impegno con la storia come settore di studi. E ho ripensato con profonda serietà alle lezioni di Ettore Rota che era allora, il mio professore di storia. Ora, proprio come

testimonianza di stima e di rispetto per il Prof. Veneruso, vorrei contribuire al chiarimento del problema da lui posto proponendo un’interpretazione, indubbiamente complessa, delTatteggiamento storiografico di uno storico come Et- tore Rota, del mondo cioé in cui la storiografia di Rota si svolgeva Ci potrebbe essere infatti, da una parte un problema di metodo storiografico - e il Prof. Veneruso va- luteràpoi, da storico, quanto valgaquesto mio contributo - dall’altra una verae pro- pria presa di posizione

nei confronti di un problema che che va molto al di là del Ri- sorgimento in quanto tale. II programma di metodo mi pare possa essere inteso come uno sforzo di liberarsi da un atteggiamento storiografico allora autorevolissimamente rappresentato dal Silva: l’esigenza cioé di allargare consapevolmente l’ambito del senso della storia, di ampliare l’orizzonte del significato dei singoli elementi costitutivi della storia stessa. Reagire cioé a quella che potremmo chiamare una storia diplomatica

7
Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 167 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
risolti, ma che tuttora sono molto scottanti, come p.e. il problema del lavoro della donna, il problema del disintegrarsi della famiglia conseguente all’ubicazione del posto di lavoro (problema dei pendolari ecc.), e il problema del lavoro in genere cosi come lo ha presentato papa Giovanni Paolo II nella sua 3 a enciclica «Labo- rem exercens» del 14-9-81 e che in occasione del «Colloquio internazionale sull’Europa», tenuto a Roma dal 3 al 7 novembre 81 è stato defínito «il noc- ciolo della

problematica europea», anche in considerazione della problema- tica sicurezza del posto, della urgente riduzione dell’orario di lavoro, della crescente disoccupazione. Anche il «problema della pace», come esso sempre piu pressantemente si presenta all’Europa stretta tra le due superpotenze, entra nella considera- zione dei valori fondamentali e della loro osservanza per quanto riguarda matrimonio e famiglia: «Oggi che la legge del piú forte, l’invasione territo- riale ed il rapimento sembrano ritornare

nella società europea e mondiale, piú che mai bisognerebbe far presente in maniera sempre piu esplicita-che il diritto in un’Europa industrializzata è la base della pace, anche di quella insita nel matrimonio e nella famiglia. Come potrebbe svilupparsi e conso- lidarsi la pace fra i popoli e gli stati europei, se all’interno delle nazioni ritorna la legge del piú forte fra le generazioni, fra i coniugi e nelle famiglie?» (vedi dichiarazione del Zdlc nel DT del 17-11-81). Ci si chiede se queste

e come i valori fondamentali menzionati corrono già dei pericoli nella Europa industrializzata, non solo a causa del ridotto e mutato ruolo del matrimonio e della famiglia nella società industrializzata, ma anche, da una parte a causa del deelassamento sociale della famiglia numerosa, dall’altra per la conseguente ostilità verso i bambini. Se nell’Europa industrializzata il processo di riduzione della fami- glia continua ulteriormente, c’é il pericolo che fra qualche decennio 127

In quell’occasione emergono poi quei problemi che da sempre sono posti alla soluzione degli uomini, problemi del tutto indipendenti dalla crescente industrializzazione dell’Europa, come p.e. la convivenza fra uomo e donna nelle monogamia indissolubile per principio, il problema della convivenza di padre, madre e figli in senso alla famiglia, nonché quei problemi che sono sorti appena in seguito alla crescente industrializzazione dell’Europa e che in qualche paese europeo stanno per essere

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education
Year:
[ca. 1975]
Ufficio della cultura umanistica tradizionale ed esigenze della vita moderna nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia e pedagogia , scienza e tecnica, teologia, letteratura ; atti del IX convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 16 - 21 aprile 1968
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Page 398 of 448
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <9, 1968, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXV, 397 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Auftrag der herkömmlichen humanistischen Kultur und Anforderungen des modernen Lebens im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Humanistische Bildung ; s.Bildungsauftrag ; f.Kongress ; g.Meran <1968>
Location mark: II Z 759/9(1968)
Intern ID: 116763
cristiano scrisse la sua opera « AXyjB^s Xóvos » — la vera dottrina — circa il 178: essa sarebbe andata perduta se Órigene non ce ne avesse con- servato degli amplissimi estratti nella sua apologetica « Ka^ra’ KéXorou » — Contro Celso. Questi aveva imputato ai cristiani, che vivono nella città xnsieme agli altri cittadini, di non uniformarsi all'ordinamento etico e politico del mondo, di essere in molti punti in radicale contraddizione con esso, contestandolo nelle sue istituzioni. I cristiani

vivono nella città, egli scriveva, ma la loro vera patria è la Chiesa ovunque diffusa, nella quale tuttavia vivono come pellegrini della città celeste, in modo tale che il loro cosmopolitismo spirituale sembra risolversi nell'acosmi- smo. Per queste ragioni Celso poneva questo dilemma: o i cristiani non si sentono cittadini dell’impero e allora debbono uscirne, o si consi- derano tali e allora debbono con cuore sincero compiere tutti i doveri della vita civile, rendere onore ai capi e il culto divino

all'imperatore: comportarsi diversamente è da ingrati, che si servono dei vantaggi di questo mondo senza assolvere i compiti che la convivenza impone (9). La logica di Celso sembrava trovare conferma in quegli asceti cri- stiani che si ritiravano spontaneamente nel deserto e parevano con- fermare con l’evasione dalla città l'inconciliabiiità della vocazione cri- stiana col mondo. La maggior parte dei cristiani rimaneva tuttavia im- pegnata nella città e nelle sue istituzioni e la Chiesa della Tebaide

co- stitux sempre una minoranza. All'inizio del terzo secolo, Tertulliano poteva testimoniare nelVApologeticum Tuniversale presenza dei cri- stiani nel mondo: «Noi siamo sorti appena ieri; eppure tutto ció che è vostro è penetrato di noi, e città ed isole e castelli e municipi, i luo- ghi delle vostre dunanze, gli accampamenti stessi, le tribü, le decurie, la reggia, il senato, il foro; i templi soli vi abbiamo lasciato... Se, in tanto grande moltitudine che siamo, ci fossimo da voi divisi, ritiran- doci

in qualche angolo remoto della terra, la perdita di tanti cittadini, chiunque noi fossimo, avrebbe infranto il vostro orgoglio di sovrani del mondo... A voi sarebbero rimasti piü nemici che cittadini; ed ora invece a voi è minore il numero dei nemici, per merito di questa molti- tudine di cristiani che riconoscono quasi tutti il dominio di Roma: ma voi avete sempre preferito chiamare nemici del genere umano i cri- stiani, piuttosto che dirli nemici dell’umano errore». (10) Con 1 ’Apologeticum

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 340 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
denziava nella contrapposizione dell’Europa alla diversa vita civile dell’e- stremo Oriente che ancora veniva awertito dapprima quale sede della iner- zia e della tirannia, poi quale conquista di una distaccata pacifica, saggezza nazionale; si manifestava nell’irrigidimento e nell’incomprensione religiosa verso il vicino oriente musulmano e verso la sua chiusa civiltà o nella esal- tazione del tranquillo riposo della sua vita pacata nell’ammirazione per la sua indagine scientifica

; si rifletteva nella immagine idealizzata del mondo dei primitivi, nel mito del buon selvaggio non corrotto dalla nostra inquieta civiltà : un rimpianto che riaffiora con insistenza in questo secolo; suggeriva la esaltazione della stessa Àmerica figlia dell’Europa, che negli ultimi decen- ni del Settecento è sentita diversa da essa ricca di linfe nuove e di una inno- cente verginità. All’opposto chiari e costanti i caratteri dell’Europa: la sua ansia di libertà individuale e la rivendicazione di libere

strutture politiche; ma anche la sua frammentazione nella molteplicità degli stati sovrani; lo sforzo di individuazione delle sue caratteristiche umane, e l’ansia del nuovo, l’insofferenza di vincoli; la sempre rinnovata capacità costruttiva. Erano ca- ratteri comuni a tutti i suoi popoli; ma contemporaneamente in questo se- colo si esasperavano le peculiarità nazionali, accentuando i segni delle diver- se tradizioni storiche che si esprimevano nella contrapposizione di caratte- rizzazione

di comportamento, che si accentuavano nella ciifesa delle diversi- tà linguistiche e si chiarivano nella varietà e nella diversità degli interessi e delle realizzazioni sociali; l’attenzione ai diversi «genie» dei suoi popoli di- venne caratteristica della cultura. Una dicotomia che di continuo affiorava non solo nell’idea, ma storica: nell’età moderna la cultura letteraria, filosofica, scientifica, artistica conti- nuava ad Íntrecciare, sempre piu complesse e determinanti esperienze e re- ciproci scambi tra

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Page 133 of 504
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: XLVII, 452 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Subject heading: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Location mark: II Z 759/6(1965)
Intern ID: 116790
chie contratte dall'umana debolezza e che non hanno meritata l'ira eterna del grand'Essere, debbono da un fuoco incomprensi- bile esser purgate; ora l’infamia è una macchia civile, e come il dolore e il fuoco tolgono le macchie spirituali ed incorporee, per- ché gli spasimi della tortura non toglieranno la macchia civile che è l’infamia?» ( 18 ). L'accenno alla tradizione cristiana, anche se non è il solo, resta abbastanza isolato nel trattato. Ma il Beccaria non si ac- corge —- o almeno non

lo lascia apparire — che egli sta sollevando una montagna. Non è il cristianesimo legato indissociabilmente all'idea del dolore come espiazione dalla colpa, sia essa la colpa d’origine o quella in cui cade anche il giusto settanta volte al giorno? O si tratta piuttosto di un mito precristiano, e sostan- zialmente anti-cristiano, che è venuto ad inserirsi surrettiziamente nella tradizione del messaggio evangelico? Se questo è nella sua pura essenza, il messaggio della carità inviato agli uomini dal «Dio

di mansuetudine», di cui si parla in altra parte del tratta- to ( 19 ), si puó pensare che la seconda alternativa sia la piú giusta. Ma allora veniva posto o doveva porsi ipso facto il problema della civiltà moderna come riforma o rinnovamento o autenticazione del cristianesimo nella società cristiana. II Rinascimento aveva finito col proporre questo problema, nei suoi termini piú decisivi con Galileo, sul piano della nuova cosmologia scientifica; la Riforma e la Controriforma l’hanno dibattuto

drammaticamente sul piano della giurisdizionalità ecclesiastica; toccava aH’Illuminismo affron- tarlo nell'ambito dell'antropologia e, come diremmo oggi, delle scienze umane. Se il principio eudemonologico, formulato cosi chiaramente dal Beccaria all'inizio del suo splendido saggio, costi- tuisce tutto il senso della civiltà moderna, l’Illuminismo, prenden- done atto, apriva, in maniera piú radicale di quelle categorie epo- cali antecedenti, il problema decisivo del cristianesimo. I nostri filosofi della

seconda metà dei Settecento non hanno avuto l’in- tuito o il coraggio di questo inevitabile affronto con l'assoluto dell'esperienza cristiana. Forse una ragione è da cercare in quel loro trovarsi a fianco, compagni nella lotta per la serietà degli studi e dell'azione, i giansenisti che anacronisticamente avevano rifiutato quel principio nella loro dura concezione di un cristia- nesimo rigoristico e penitenziale. 11 rapporto tra illuministi e giansenisti in Italia costituisce un problema di grande

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education , Law, Politics
Year:
1986
¬L'¬ unità d'Europa e il problema educativo nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco : atti del XVI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 17 - 20 ottobre 1979
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Page 386 of 392
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <16, 1979, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIX, 341 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas und das Erziehungsproblem in der deutschen und italienischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <1979>
Location mark: II Z 759/16(1979)
Intern ID: 62146
. La società teocratica non vuol distruggere la civile, ma ella vuol trarre a lei di seno il vizio dell’egoismo che la difforma rendendola ingiusta; come la società civile non volle distruggere la domestica, ma volle guarirla dallo stesso malore d’un egoismo ancor piu ristretto, di cui andava viziata» (Filo- sofia del diritto, VI, 2683, P. 1616). La società teocratica è «quell’altissima società nella quale gli uomini e Dio hanno un bene medesimo, e in comunione il partecipano e godono». L’an- tico pensiero

univer- sale predicata dalla Chiesa di Cristo». «Cosi — afferma quasi a conclusione il nostro autore — la società famigliare venne perfezionata dalla civile, non chiusa entro le pareti domestiche, e la società civile venne e viene perfezio- nata dalla Chiesa di Gesú Cristo, né da catene di montagne rinserrata, né da corsi di fiumi, né da bacini di mari, né da trattati e convenzioni umane ad un luogo legata; ma stesa altrettanto, quanto la superficie del globo, quanto l’umanità, anzi, a vero dire

mento l’aspirazione ai valori della vita: la verità, la virtú e la felicità, beni spiri- tuali il cui appagamento è reso possibile dai beni materiali necessari. Non per nulla il Rosmini distingue fme prossimo e fine remoto della società. La società teocratica, s’è visto, è principio e premessa di ogni forma di società. La domestica e la civile la presuppongono. L’uomo ha bisogno di elevarsi dalle costituite comunità che perpetuano odi, conflitti, competi- zioni, tra famiglie prima, poi tra

riconobbe che la naturale società degli uomini trae seco una società del genere umano con Dio. Cicerone, sulle orme di Platone, dice nel De Legibus (I, VII) che non v’ha cosa migliore della ragione, comune all’uomo e a Dio, onde v’ha fra i due una prima società di ragione. «Ma quelli che hanno comune la ragione, hanno comune altresi la retta ragione» (Filosofia del diritto, IV, 670, p. 898). Nel suo nome si deve compiere il pro- cesso di unificazione in virtu della legge del «progresso della carità

, universale come la verità, e la giustizia, e la carità di Dio stesso. E cosi si compiva la perfetta organizzazione dell’uman genere» (Filosofia del diritto, VI, 2682, p. 1616). L’Europa è una prima tappa di questo disegno. Essa universalizza i valori umani, eleva l’uomo stesso al di sopra delia particolarità per richiamarlo alla sua vera natura, alla sua essenza. II Rosmini invoca tale processo di unifica- zione e ne traccia le linee essenziali su una strada maestra che conduce alla comprensione

12
Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Page 275 of 504
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: XLVII, 452 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Subject heading: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Location mark: II Z 759/6(1965)
Intern ID: 116790
piuttosto si incontrassero, si corrispondessero e si arricchissero in una fitta trama di dialoghi fra consenzienti. La singolare fortuna mondiale (si può dirlo) di Beccaria ne è la prova piü autentica, Una anche superficiale anatomia della sua opera principale (ed in un cer- to senso unica) ne rivela gli innumerevoli imprestiti: Montesquieu per il diritto penale e la libertà civile, Helvétius per l'utilitarismo, Rousseau e Locke per il contrattualismo politico e quello giuridico. Ma amalgamati

questi imprestiti in un tutto coerente mercé la ricca sensibilità umana dell'autore, loperetta trova eco immediata e po- tente a Parigi, di li rimbalza in Germania, in Austria, nella allor non lontana Russia (le distanze geografiche si accorciano e si allunga- no grazie alla maggiore o minore omogeneità culturale), perviene con intatta forza persuasiva fin nella remota America del Nord. Attenuato cosi il carattere italiano del nostro Illuminismo in favore del suo aspetto europeo, ci si orienta

a ricercarne e a indi- viduarne i tratti distintivi piuttosto nella diversità della posizione dei suoi corifei e nella diversità della situazione politica, sociale, economica della penisola rispetto all'Europa. Si attenua quindi — e, ripeto, con buon fondamento — il carattere autoctonamente ita- liano del nostro Illuminismo in favore della sua dimensione euro- pea. E ció induce a sottolineare gli aspetti ideologico e metodolo- gico, lo spirito riformatore e il metodo razionalistico, al di là delle

diíferenze pur esistenti che appaion derivare piuttosto dall'empi- rica diversità delle situazioni ambientali e personali. II rapporto col Risorgimento si attenua, talvolta addirittura si rovescia, sotto l'influsso piü o meno consapevole di quella inversione del giudizio di valore che, per l’attuale diffidenza nonché solo verso il nazionali- smo, bensi anche verso l'idea stessa di nazione e di nazionalità, ea- ratterizza la recente storiografia. Non piü dunque come per il pas- sato l’IÍluminismo

anticipazione aurorale di quel fenomeno centrale per la vita d'Italia (riassuntivo del passato e base dell'avvenire) che è il Risorgimento, bensí il Risorgimento, l’ottocentesca Italia nazionale, come provinciale decadenza rispetto all'alta civiltà co- smopolitica del '700. Giudizio storiografico, sia detto tra parentesi, che si accompa- gna — anche qui piíi o meno consapevolmente — al convergente piíi che soltanto parallelo vigoreggiare in sede filosofica delle cri- tiche verso l'idealismo, verso le grandi

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Books
Category:
History , Linguistics
Year:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Page 238 of 292
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XIII, 271 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Location mark: II Z 759/14(1976)
Intern ID: 62133
, una carta d’archivio datata dell’ottobre 1552 e prodotta dallo Schöner 2) , at- testa che, in quel tempo, Andrea si trovava in Trento presso il Cardinal Cristoforo Madruzzo, il quale si preoccupava anzi di predisporre un viaggio del «Kiinstleri- schen Baumeister zu Vincenza» ad Innsbruck, con compiti non specificati dal docu- mento ma, da alcuni studiosi, riferiti alla costruzione della Hofkirche nella città au- striaca. Convien avvertire che la notizia del viaggio è attendibile: anzi

LIONELLO PUPPI L’IDEA DIROMA, ATTRAVERSO PALLADIO, NELLA CULTURA ARCHITETTONICA DEL MONDO AUSTRIACO E TEDESCO DEL XVIE XVII SECOLO È abbastanza singolare che l’incidenza di Palladio sul momento classicistico della cultura architettonica del mondo di lingua tedesca (ch’é momento, in realtà, artico- lato, complesso: e di tempi lunghi quantunque di differente accentuazione ed im- pronta) non sia stata studiata in maniera sistematica. Pure, e alla luce dei contributi, parziali ma stimolanti

, indubitabile. / libri di spesa per la costruzione delle logge della Basilica vicentina, infatti, ricor- dano, il 24 dicembre 1552, un versamento di dieci ducati pagato a Giacomo Anga- rano, amico stretto del maestro, «per tanti prestadi a... meser Andrea... quando andó a Trento dal reverendo Cardinale» 3) . Per altro riguardo, sappiamo dei legami del Madruzzo con Vicenza, attraverso Giangiorgio Trissino il quale, nel gennaio 1548 lo invitava a tomare ad Augusta dove, forse, l’aveva conosciuto l’anno avanti

4) . Una fonte solitamente bene informata - la biografia palladiana stesa da Paolo Gualdo nel 1617 per il President de Thou- assicura che l’architetto sarebbe stato «chiamato dal signor cardinale di Trento per fare il suo palazzo in detta Città» 5) ; e, su tal fonda- mento, s’é anche pensato che ragione dell’invito e dell’escursione trentina sia stato un qualche intervento nel Castello del Buonconsiglio, in realtà e alla prova di docu- menti disponibili, inammissibile 6) . Potremmo, piuttosto e piú

, offerti, in ispecie da Erich Hubala e da Gunther Schweikhart 1) , io credo sia possibile sviluppare qualche nuova riflessione in forma di appunti, nella prospettiva di ulteriori approfondimenti e di un’auspicabile sintesi organica, dalla quale potremmo attenderci chiarimenti importanti ai fini di una com- prensione piü ampia della vicenda storica della civiltà architettonica tedesca tra XVI e XVIII secolo. È, per l’intanto, da non trascurare la notizia di un diretto approccio di Palladio. In effetti

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Page 94 of 580
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Place: Meran
Physical description: LV, 502 S
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Location mark: II Z 759/7(1968),1
Intern ID: 116767
rendere noti i segni che giustificano la sua persuasione: è la speranza ecu- menica del Reminischentur, scritto appena uscito daíla dura prigio- nia durata 27 anni. In radicale contrasto col Maehiavelli (Atheismus triumphatus) e col Sarpi (Antiveneti) considera la religione come una forza spi- rituale, che rende magnanimi gli uomini, forti i popoli e intolle- ranti della tirannide. Nelle opere politiche scritte dopo la Città del Sole (1602) e cioé nella Monarchia di Spagna (1604) e nella Monarchia del

Messia (1608), nelle tesi sostenute in Francia, e av- versate da Richelieu, Campanella proclama il dominio universale della Chiesa in spiritualibus et temporalibus: «Papam esse regem et sacerdotem super omnia regna mundi» (62). Con la sua dottrina del primato civile del Cristo, Campanella rinnovava nel Seicento il pensiero di Girolamo Savonarola, che aveva proclamato solennemente Cristo re del popolo fiorentino. Fra i due domenicani esistettero delle profonde affinità, per il ri- gore morale

, il coraggio indomito, la fede inconcussa, la resistenza a viso aperto alla tirannia civile, con la conseguenza del capestro per l'uno e del lungo carcere per l'altro, L'uno e l'altro furono mossi da un'ansia profetica, tesi sino allo spasimo verso la riforma deila società e della Chiesa. Savonarola fu però sempre fedele alla piü rigida ortodossia, mentre Campanella ebbe incertezze e deviazioni. Piú. grande il Savo- narola per la riforma morale e religiosa, per il profondo influsso spi- rituale che

la cognizione addita delia rivelazione, Le due conoscenze, e le due religioni correlative, non sono antitetiche, poiché la seconda è com- pimento della prima; per Campanella «la continuazione fra l’una e l'altra forma si fa — come interp'reta l’Amerio — nella persona di Cristo che, come Dio, principia il lume naturale, e, come Uomo- Dio, il lume soprannaturale» (61), Campanella reputa prossima l'unità di tutte le genti nel cat- tolicesimo, e si rivolge ai cristiani e ai non cristiani per

esercitò con una tradizione mai spenta nei secoli. Piü grande il Campanella per la vastità dell'erudizione, per il tentativo di giungere a una nuova sintesi fra religione e cultura. Uomo del Quattrocento il primo, che predicava con la forza dell'apostolo e del martire la contestazione della Chiesa al mondo, uomo del Sei- cento il secondo, che esprimeva le incertezze del suo secolo, e si 32 —

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Page 338 of 504
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: XLVII, 452 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Subject heading: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Location mark: II Z 759/6(1965)
Intern ID: 116790
), XI, - § 2, in fine). Né lo storicismo crociano, anche nella sua ultima fase, era per concedere di piu, nell'ordine dei principi; fatta ecce- zione per una tal quale concorrenza con il metodo della illuminazione progressiva della storia. Pur considerando questa nella sua verità vitale e nella sua ragione concreta, il Croce ne voleva infatti contenuto in un mo- mento relativo e dialettico il « senso del mistero », antagonista tipico dell’Aufklarung (II Carattere della Filosofia moderna, II). II Gentile ammise

invece nella storiografia filosofica una rivaluta- zione diretta dei pensatori tipici del Settecento illuminista (ricordiamo il Locke del Carlini, e le monografie sul Leibniz del Carlotti e del Barié): ma la logica dell'attualismo codificava, per cosi dire, la critica dell'astrat- tezza illuministiea identificandola una volta aneora nella categoria del pensiero astratto e portando a coincidere con questa il momento oggetti- vo della scienza. Maggiore apertura a cercare nella filosofia illuministica

rilevare nel Varisco altra forma di illuminismo che quella propria di una sincera fede nella probabilità di accordare con la religione e la teologia i risultati di un’analisi razionale dell'esperienza umana, e di raggiungere metodicamente un concetto di Dio (dell'Uno, dell'Assoluto, del Sommo Bene) che possa valere anche 290 —

. II Croce riduceva peró l'illuminismo alla scuola di diritto naturale, e in tutto ammetteva che anche l’idealismo filosofico « non mancó di rendere al razionalismo e all'illuminismo da lui sorpassati un meritato, sebbene generico, omaggio, in quanto riconobbe che pur nella forma della ragione astratta e matematica e della libertà individualistica e ato- mica, erano state asserite, in quella scuola, la ragione e la libertà, e il nuovo umanesimo contro la vecchia trascendenza » (Elementi di Politica (1924

principi clas- sici di validità perenne si riscontra negli ontologisti attualisti; come in Pantaleo Carabellese, il qualé, attraverso una profonda analisi storica della Critica kantiana, mise in luce l'interesse precritico deU'ontologismo wolfiano e ne auspicó lo studio sistematico. Leibniz e Wolff infatti non erano stati studiati in Italia durante il secolo XVIII meno seriamente del Locke o del Condillac, sebbene con riflessi culturali piú pacifici. Basta ricordare il movimento filosofico ve- neziano

16
Books
Category:
History , Linguistics
Year:
[ca. 1991]
¬L'¬ idea universale di Roma e la sua funzione europea nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 10 aprile 1976
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Page 35 of 292
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <14, 1976, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XIII, 271 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ universelle Idee Roms und ihre europäische Funktion in der italienischen und in der deutschen Sprachwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Rom <Motiv> ; f.Kongress ; g.Meran <1976>
Location mark: II Z 759/14(1976)
Intern ID: 62133
ma stesa (tranne alcuni ultimi ritocchi) negli anni immediatamente suc- cessivi al 1308. Nella crisi politica e morale in cui è caduta la società ci- vile, cui allude la selva selvaggia, la sfrenata cupidigia impedisce di salire il colle che porta, attraverso l’ordine civile, alla grazia divina, e quindi vieta l’acquisizione della salvezza etema; tutti ne sono impediti: anche chi, come Dante, ha pure aperto gli occhi ed è desideroso di riseatto. Piú innanzi, descrivendo nel Paradiso terrestre

l’albero del bene e del male, il poeta dirà che quella pianta è stata «dimbata» una seconda volta: quasi che tutta l’umanità sia ricaduta in una sorta di seeondo peccato originale. Poiché la strada della salvezza è ormai preclusa a tutti i viventi, è necessario l’avvento di un Veltro provvidenziale che, cacciando la lupa, ricostituisca le condizioni di un ordinato vivere civile senza il quale la stessa salvezza etema è impossibile. Sono note le mille discussioni insor- te intomo ai tentativi

Camilla,/Eurialo e Tumo e Niso di ferute» (Inf. 1 106 - 108). Occorre peraltro osservare come nella prima cantica la necessità della soluzione imperiale, pur pienamente acquisita, rimanga tuttavia sfocata nel generico; e se Roma è punto di riferimento nella storia dell’umanità (il Veglio di Creta, che rappresenta appunto la storia del genere umano, volgendo le spalle all’Oriente, dove la civiltà nacque, guarda a Roma «come suo speglio»: Inf XIV 105), perché per la sua fondazione Dio pre- dispose

di precisare chi possa essere il Veltro: alla luce di quel che abbiamo detto è indubbio che a cacciare la cupidigia non possa essere che quell’unico preconizzato nel libro quarto del Convivio come libero dalla cupidigia, cioé l’Imperatore; e del resto, tutto il primo canto deWInferno, fin dalla presentazione di Virgilio come poeta dei destini im- periali di Roma, è in chiave di esaltazione dell ’lmpero e del suo fondatore Enea, mentre il Veltro «di quella umile Italia fia salute/per cui mori la ver- gine

la discesa agli Inferi di Enea si che il Redentore nascesse nell’Im- pero augusteo, e Lucifero maciulla nelle sue bocche col traditore di Cristo i traditori di Cesare e dell’Impero, il fmtto piú cospicuo dell’Impero Ro- mano è la Roma cristiana e papale (Inf II23-24: «fu stabilita per lo loco santo/u’ siede il successor del maggior Piero»). Dante dunque sembre- rebbe qui non porsi ancora con risolutezza il problema di Roma come se- de stabile del potere imperiale, di per sé posto fuori discussione dalla

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Page 401 of 504
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: XLVII, 452 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Subject heading: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Location mark: II Z 759/6(1965)
Intern ID: 116790
detentrice del diritto umano e regolatrice del bene di ciascun cittadino: l'uno e l'altro « indifferente — come osserva giustamente il Gray — al risentimento giuridico che è sempre il segno caratteristico di un diritto violato » 12 ). Intrascendibile invece, sul piano umano, è la società teocratica naturale, nella quale l’ordinamento giuridico è tale che il bene e la perfezione dell'individuo coincidono con il bene e la perfezione di tutta l’umanità. Si potrebbe dire che il fine remoto della

società civile è di contribuire alla perfezione del genere umano, attraverso il fine pros- simo del bene comune, In questa subordinazione di fini, il bene dello individuo e il bene dello Stato, il bene privato e il bene pubblico si rispettano ed equilibrano, attraverso l'inveramento e l’integrazione di tutto l'ambito giuridico, — individuale e sociale, naturale ed acqui- sito —, nell'ambito morale-teologico, mediante l’assunzione della legge morale come la suprema e assoluta regola di ogni attività

e di amare soprannaturalmente, Egualmente trasformati, cioé perfezionati e compiuti, mediante la Fede e Í’Âmore cristiani, ne risul- tano i vincoli naturali degli uomini fra loro. II Cristianesimo costituisce questa nuova socialità; la Chiesa, nella sua accezione piü profonda e completa, è la società del genere umano elevata alla vita soprannatu- rale 13 ), investita da una presenza reale, efhcace di Dio per consentire all’uomo la massima perfezione, il massimo bene, derivante dall'eser- cizio dei suoi

diritti personali e naturali. Si tratta del massimo bene dell’uomo singolo e dell’intero corpo sociale, comprese la società familiare e la civile. E nel contrasto, sto- ricamente sempre risorgente, tra diritto individuale e diritto sociale, tra cittadino e Stato, tra famiglia e Stato, tra Stato e Stato, il Rosmini piü che in equilibri convenzionali, o in compromessi contrattuali e in organismi civili e istituzioni giuridiche, ripone nell'efficacia moralmente perfettiva del Cristianesimo, ed anche

nella funzione mediatrice della Chiesa, I'antidoto contro ogni genere di egoismi — individuale, familiare, nazionale —, per l’attuazione storica « dell’universale giustizia e dello universale amore: i due possenti farmachi portati dal cielo in terra dal Maestro degli uomini » 14 ). Sono riehiami che, ripresi dalla polemica rosminiana contro l'lllu- minismo, e trasferiti nell'attuale momento storico, valgono ancora contro la rinnovata riduzione della morale e del diritto nell’ambito angusto

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1997
Individuo e rapporto comunitario nell'Europa alle soglie del terzo millennio : filosofia, storia, pedagogia, letteratura, sociologia ; atti del XXIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 6 - 8 maggio 1996
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Page 78 of 668
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <23, 1996, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 635 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Das¬ Individuum und die gemeinschaftlichen Beziehungen im Europa an der Schwelle des dritten Jahrtausends Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Jahrtausendwende ; f.Kongress ; g.Meran <1996> s.Jahrtausendwende ; s.Sozialer Wandel ; f.Kongress ; g.Meran <1996>
Location mark: II Z 759/23(1996)
Intern ID: 120377
, vol. I, pp. 273-74; cfr. anche G. MARTINA S.J., La chiesa nell’età dell’assolutismo, del liberalismo, del totalitarismo, vol. III, Morcelliana, Brescia 1984, p. 222: «...il Vaticano I non apri una nuova epoca nella storia della Chiesa, come aveva fatto il Tridentino, ma portó alle ultime conseguenze quelle tendenze che, presenti a Trento, per le circostanze storiche poco favorevoli non avevano ancora esercitato tutta la loro efficacia. II Vaticano I resta dunque in pieno nell’epoca posttri

, Ideali e prospettive storiche dal Partito popolare alla Democrazia cristia- na, Albignasego (Padova) 1990. 18) A. FAZIO, Razionalità economica e solidarietà, Laterza (il nocciolo, 21), Bari-Roma 1996, pp. X, 95. 19) Ilhd., p. 96. 20) Cfr. M. GARBARI, Vittorio de Riccabona (1844-1927). Problemi e aspetti del liberalismo trentino, Trento 1972, pp. 29-31,127-129 (Societàdi studi trentini di scienze storiche, Mono- grafie, vol. XXIV); A. STELLA, Trento, Bressanone, Trieste: sette secoli di autonomia

dell’autonomia trentina, U.C.T., Trento 1996. 24) Pierluigi Angeli (Verbali del Consiglio provinciale di Trento, vol. 1979,1, p, 425 e passim, cit. da S. FABBRINI, L’autonomia tra partiti e istituzioni: individuazione delle problemati- che politiche, in 1948-1988. L’autonomia trentina:origini ed evoluzione fra storia e diritto, Atti sessione storica a cura di P. Schiera, Consiglio della Provincia autonoma di Trento, Tren- to 1989, pp. 125-126). 25) S. BENVENUTI, Storia del Trentino, Panorama, Trento 1995

ecclesiastico, ma laieale; non di tipo privatistico attinente a persone o a famiglie, ma pubbli- co, riguardante cioè il consiglio eomunale e l’intera comunità. La novita è il particolare tipo di rapporto tra il gruppo consiliare e l’assemblea dei capifamiglia». 16) Europa/1 cit., pp. 31-39. 17) Nel 1939: «È innegabile che la complessità e la disarmonia sociale e culturale del nostro tempo ha posto in primo piano l’urgenza di riaccendere la luce chiarificatrice dei principi»; cfr. A. STELLA

ai confini d’Italia, UTET, Torino 1987, pp. 89-95. 21) In particolare, sul Programma di Milano redatto dal Toniolo alla fine del 1893 e pubblicato nel gennaio 1894, come pure sul Congresso di Padova (26-28 agosto 1896) promosso dall’Unione cattolica per gli studi sociali, si veda P. PECORARI, Giuseppe Toniolo e il socia- lismo, Pàtron, Bologna 1981, pp. 85-106, 149-173; ID., II solidarismo possibile, SEI, Torino 1995. 22) FAZIO, Razionalità economica e solidarietà cit., pp. 27-37. 23) Storia

19
Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Pedagogy, Education , Law, Politics
Year:
1986
¬L'¬ unità d'Europa e il problema educativo nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco : atti del XVI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 17 - 20 ottobre 1979
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Page 385 of 392
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <16, 1979, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIX, 341 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas und das Erziehungsproblem in der deutschen und italienischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <1979>
Location mark: II Z 759/16(1979)
Intern ID: 62146
rendosi alla condizione del genere umano: «Nihil enim est c]uam hoc genus, tam discordiosum vitio, tam sociale natura» (Ivi, 639, p. 890). Rosmini trova che ogni società si costituisce da un bene comune. Nella Filosofia del diritto ribadisce il tema già svolto ne La Società e ilsuo fine dove era detto che gli uomini si uniscono per procacciarsi un bene e che il tendere al vero bene umano è «lo scopo vero e ultimo di ogni società». Riprende nella Filosofia del diritto questo concetto del bene

di essi la ricchezza. Ché la eoncezione rosminiana, come si è visto, Íntegra nella corporeità la spiritualità dell’uomo, lo incarna nella realtà del suo corpo che è tramite tra l’io e le cose e fra gh uomini stessi. Basta ricordare che ogni sapere ha il suo punto di partenza nella sensazione e ogni intuizione fondamentale nel sentimento corporeo. II fattore corpo- reo può considerarsi un primo grado dello sviluppo spirituale. Da ció nasce l’esigenza di una giusta distribuzione della ricchezza si che

. La felicità è naturale conse- guenza della virtu. E felice colui che ama i suoi simili, perché in caso contra- rio «esclude dall’amor suo quella parte di ente e peró di bene che in loro si trova, privandosi da se stesso colpevolmente d’una parte del bene; la qual privazione maligna e volontaria costituisce il male» (Filosofia del diritto, IV, 648, p. 893). Caratteri della società teocratica naturale sono Yunità, 1’universalità e la giustizia. Sono in sostanza i caratteri che si assommano in quello slancio

di amore onde è possibile la costituzione delle società familiare, civile, teocra- tica. Questa impone all’uomo per la sua essenza il dovere morale che è ten- denza al bene, rinuncia al particolare egoismo settario, male sociale e nega- zione della natura umana. L’unione ha fondamentalmente carattere spirituale in quanto persegue i beni interiori dell’anima, essa è oggetto di quella scienza della polidca che si incentra sulla prudenza e sulla giustizia. Ma la giustizia esige un equilibrio di beni, fra

i beni utili al sostentamento del corpo siano assicurati e sorreggano nel suo persegui- 337

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 308 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
, quando la serietà della vita era fatta consistere nella pruderie ses- suofobica e nella esaltazione del lavoro come fine a se stesso. 11 nesso tra quelle due modalità cosi fortemente accentuate del co- stume vittoriano era significativo di un piü vasto e radicale pro- cesso in corso in tutta l'età modema. E' ben nota la tesi di Weber sulla parte che ha avuto l’ispirazione calvinistica nell'etica modema del lavoro: «lavorare disperatamente, per non cadere in preda al- la disperazione», secondo

la massima di Carlyle. La frenesia del lavoro è promossa e incoraggiata come il segno dell’elezione di- vina nella predestinazione della sua grazia salvifica. L'amicizia di Dio si rivela nel potenziamento terreno dell'essere degli eletti: non nella sanità delle opere, perché la sanità è soltanto il fmtto della grazia; ma nell’efficienza terrestre, nella produttività del lavoro umano che trasforma in beni di possesso e di consumo la materia del mondo. Gott mit uns! è stata l’insegna della metafisica del

fare del capitalismo moderno. Nell'orizzonte teoretico di tale metafisica si manifestano i va- lori caratteristici della nuova civiltà, che forse potrebbero essere raccolti intomo a tre nuclei essenziali dela filosofia dei secoli XVII e XVIII: il primato della soggettività, nella scoperta carte- siana del Cogito, la libertà come processo di auto-educazione, nel- YEmilio di Rosseau, e l’autonomia della coscienza morale in Kant. Gli «immortali principii» della rivoluzione francese derivano la propria

vita e verso il mondo; una categoria o una figura dell'ethos, in- somma, che può essere ed è di fatto partecipata anche da coloro che non detengono i benefici dell’organizzazione economico-sociale del capitalismo industriale. Di fronte alle opposizioni romantiche e postromantiche contro il «filisteismo» borghese, Scheler mette in guardia, giustamente, dal porre come primo fattore dello «spi- rito borghese» l'amore della vita e del piacere, come se derivassero da esso sia lo sfrenato desiderio

del guadagno sia il fanatismo di una produttività senza limiti. Al contrario, c’é prima questo fana- tismo del lavoro produttivo, questa forma moderna dell'infinito Streben quindi I'ambizione del guadagno smisurato e infine la dis- solutezza di una vita dispersa nelle attività inferiori ed animale- sche, fuori da ogni genuino, umano sapore della gioia di vivere. Nietzsche ha scritto, in questo senso, alcune notissime pagine della Gaia. Scienza, nel clima austero e puritano dell’età vittoriana

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