72 — mauro e di Bonaventura Fanzino, dottore in giurisprudenza 1 ). Fecero prestar giuramento agli abitanti e li multarono di 3000 ducati d’oro. I complici della morte del signore di Nomi potevano tutti esser salvi, qualora avessero consegnato alla giustizia qualche capo della ribellione, eccetto Parisene di Negare, cui fu demolita la casa, colla proibizione agli eredi di più rifabbricarla. Battistone e Macanello da Pomarolo fu rono condotti prigionieri a Trento. Gli abitanti della Vafsugana
, Lagarina e Lungadige adun que avevano accettate le condizioni della dieta, mancava an cora d’ottenere il disarmo generale. Per arrivare a ciò si ricorse ad uno stratagemma. Per il giorno 17 settembre si invitarono tutti i rustici che avevano prestato il giuramento di fedeltà, a comparire colle armi sulla piazza di fiera a Trento, affinchè il vescovo fosse in grado di sapere sopra quanti soldati potesse contare in caso di bisogno 2 ). Essi vennero, fu fatta loro la rivista, ma quando meno
se F aspettavano, i soldati del presidio di città li circonda rono, li disarmarono ed arrestarono cica 50 individui che avevano fama d’essere stati gli istigatori della sommossa 3 ). Lo Steli ima uro non ci dà il numero complessivo dei pri gionieri condotti a Trento, ma si ha ragione di credere sieno stati molti, stantoché Bernardo desio con una sua lettera scrisse a Sigismondo de Thurin, che non sa ove custodirli, nè come iniziare la procedura. Tutte le comunità dell’ Anaunia, (come s’è visto più sopra