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Title A - Z
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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 109 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
ebbe ad albergarli nel suo castello, nel suo palazzo, con tale munificenza che ne rimase fama nella storia. Ciò portò molto in alto il prestigio e la potenza di casa Madruzzo: sicché, alla morte del cardinale Cristoforo, avvenuta in Tivoli presso Roma nel 1567, gli fu nominato a suc cessore nel principato vescovile di Trento, il suo congiunto Lodovico, che tenne il vescovado per la bellezza di trentadue anni. A lui succedettero, come per diritto di eredità acquisita, altri membri di casa

al 1772). Poi si ritornò ai tedeschi col conte Antonio Domenico di Wolkenstein, per oltre trent’anni. Il terzultimo ed il penultimo dei principi vescovi di Trento furono ancora italiani, cioè, un Francesco Felice dei conti di Enno, ed un Cristoforo Sizzo di Noris: e l’ultimo, Pietro Vigilio conte di Thunn, fu un tedesco — e sotto il governo di costui, il dominio temporale venne tolto ai vescovi di Trento senza che avessero a fare lo strepito che per uguale cagione fecero i papi. Le bandiere gloriose

della rivoluzione francese, sotto il cui passaggio si sfasciavano le putredini della vecchia Europa monarchica e semi-feudale, giunsero a Trento il 5 settembre 1796, ultima tappa di quella marcia epica, cominciata a Dcgo e Montenotte, che fondò la fortuna di Bonaparte e collocò in alto il suo nome gettando le basi del cesarismo moderno : marcia trionfale, che nella storia del nostro secolo non ha peranco avuto riscontro, e speriamo per bene dell’umanità non l’avrà più; e se mai dovesse averlo, sia

per lo stesso principio, contro la coalizione dei privilegi e delle reazionarie dinastie d’Europa. Le necessità della guerra in Lomba.rdia e nella Venezia, fecero ritirare dopo due anni d’occupazione le truppe francesi da Trento: e tosto gli Austriaci vi si insediarono, «istituendovi-uh I. R. Consiglio d'ammini strazione- Ma pochi mesi dopo, vinti gli Austriaci a Rivoli (1 6 gennaio 1797), Bonaparte mandò Joubert a rioccupare Trento: che rimase.cosi sotto il governo dei Cisalpini, con un Consiglio

centrale per gli affari interni e della regione, altri tre mesi-Rialzatasi, colla partenza di Bona parte dall’Italia, la fortuna degli Austriaci, Trento fu nell’aprile del 1797 di nuovo sgombrata dai Francesi e rioccupata dagli Austriaci, che vi stettero per più di tre anni, fino a che la eco e le (Conseguenze luminose della vittoria repubblicana di Marengo, non li ricacciarono G. Chiesi — Italia Irredenta. H

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 104 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
gente a nuova vita con un nuovo popolo — popolo multiforme perché ad ogni città era diverso — sentivasi attratta. L’Impero die mano valida ai vescovi nel compiere la loro rivoluzione — e tra i favoriti fu Udalrico li che vide dall’imperatore Corrado il proprio vescovado di Trento trasformato in principato, con dominio temporale, con giurisdizione estesa per tutta la valle dell’Adige e dipendenze, dalla Chiusa di Verona a quella superiore di Bressanone. E di questa importante fase della storia

italiana, preparatrice dell’era comunale, il principato vescovile di Trento è forse l’unica istituzione che sia sopravvissuta fin quasi ai nostri tempi: cioè sino alla fine del secolo scorso. Sotto il governo dei vescovi, conti o marchesi o principi, a seconda dell’importanza delle loro città o chiese, cominciarono vitalmente a sorgere le istituzioni comunali, preludio al periodo più glorioso dei tempi di mezzo nella storia della vecchia Europa. Ed in Trento, come nelle altre città dell’Italia

romane eransi conservate in maggior purezza ed integrità che non altrove, ond’è che le istituzioni municipali di Trento — siccome risulta dalle antiche memorie e dagli Statuti — ritennero in gran parte del carattere liberale e popolare del municipio latino. Infatti, per molto tempo, non Comune fu detto — come nel rimanente d’Italia — bensì, Magistrato consolare come s’usava ai tempi di Roma: cosa bella anche questa a sapersi per coloro che si fanno beffe del diritto storico, od impugnano quello

di razza. Il Magistrato consolare di Trento, godeva diritti stabiliti e riconosciuti in precedenza di quelli dei principi vescovi: prendeva con questi parte ai pubblici affari, a seconda della loro natura con voto consultivo o deliberativo: aveva un proprio e largo statuto riconosciuto e confermato dagli imperatori che succedettero a Corrado il Salico, esclusi però Barbarossa e Federico II di Svevia .suo nipote, i quali, nelle peculiari circostanze in cui si trovò l’Impero, per causa loro, di fronte

al movimento comunale, credendo, salvare le prerogative imperiali coll’opporsi ad esso, attirarono invece sull’Impero e su di loro medesimi quei mali, quelle disgrazie che tutti sanno e che condussero in Italia ed in Germania all’estrema rovina la casa di Svevia. T Delle franchigie di cui godeva il Magistrato consolare di Trento di fronte all’autorità •vescovile, la più gelosa era quella del diritto di presentare al principe vescovo la terna delle

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1910
¬Il¬ Trentino : guida pratica
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Page 28 of 196
Author: Battisti, Cesare / C. Battisti
Place: Trento
Publisher: Soc. Tipografica Ed. Trentina
Physical description: 178 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; f.Führer
Location mark: II 89.154 ; II A-18.349
Intern ID: 71486
Decima regione italica. Monumento insigne della romanità del Trentino è la Tavola Clesiaua contenente l'editto con cai l'im peratore Claudio conferiva la cittadinanza romana agli anauniesi. Augusto comprese Trento e il Trentino nella Regione italica , e in tal posizione essi rimasero per circa mille anni. Dopo la caduta dell'impero romano, il Trentino formò parte del regno degli Ostro goti ed era ascritto alla Ve nezia ; poi del regno dei Longobardi, nel quale Trento fu sede di uno dei 3 duchi

di quella monarchia feudale. Rovesciato dalla spada di Carlo Magno il trono dei Longobardi, sotto il dominio de' re ed imperatori franchi, italiani e germani, Trento formò costantemente parte del Tavola Otesiana. Regno d ! Italia come ducato, marchesato o contea dì confine. In appresso quando gli imperatori romano-germanici pen sarono di assicurarsi che nei vestiboli dell'Italia non si pian tassero delle grandi signorìe feudali o delle monarchie ereditarie, l 'imperatore Corrado li il Salico, islituì

nel 1027 il principato vescovile di Trento, che durò fino al 1796, quando l'ultimo principe abbandonava il potere dinanzi all'invasione francese comandata dal Bonaparte. Visse per quasi 1000 anni questo principato in continue lotte col vicino Tirolo, e con altri signoiotti; ma ebbe anche periodi di pace e di splendore, specie sotto Bernardo Clesio (1514-1539) e Cristoforo Mad ruzzo protettori delle belle arti ed ospiti signorili dì imperatori, principi e prelati che convennero a Trento per

lo storico concilio. Malgrado il dominio dei vescovi che si eleggevano bensì dal capitolo, ma che più volte furono stranieri o asserviti ad una politica contraria all'integrità nazionale del paese, si ebbero sempre a Trento e nel Trentino delle potestà municipali che nei loro statuti ritraevano compiutamente gli ordini dei liberi comuni lombardi. Frequenti poi furono le leghe offensive e di fensive di Trento con altri comuni dell'Alta Italia; dall'Italia erano inoltre chiamati i vicari o podestà che

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1921
Guida di Trento
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Page 15 of 40
Author: Federazione Concorso Forestieri del Trentino / ed. dalla Federazione Concorso Forestieri del Trentino
Place: Trento
Publisher: Scotoni e Vitti
Physical description: 36 S.
Language: Italienisch
Notations: Nebent.: Trento
Subject heading: g.Trient;f.Führer
Location mark: I 109.100
Intern ID: 311743
Trento fu occupata dai Romani cento e più anni avanti l'èra volgare. L'Imperatore Augusto aggregò tutto il Trentino e l'Alto Adige alla decima regione italica. Nel famoso editto dell'imperatore Claudio del 46 d. C. che concede la cittadinanza romana agli a- bitanti delle valli del Noce, Trento è detta splendido municipio. Dopo la caduta dell'impero romano, il Trentino formò parte del regno degli Ostrogoti ed era ascritto alla Venezia; poi del regno de' Longobardi e Trento fu sede di uno dei

36 duchi di quella monarchia. Rovesciato dalla spada di Carlo Magno il trono de' Longo bardi, sotto il dominio de' re ed imperatori franchi, italiani e germani, Trento formò costantemente parte del regno d'Italia come ducato, marchesato o contea di confine. In appresso quando gli imperatori romano-germanici pensa rono di assicurarsi che nei vestiboli dell'Italia non si piantassero delle grandi signorie feudali o delle monarchie ereditarie, l'impe ratore Corrado II il Salico, istituì nel 1027

il principato vescovile di Trento, che durò fino al 1797, quando l'ultimo principe abban donava il potere dinanzi all'invasione francese comandata da Bonaparte. Visse per quasi 1000 anni questo principato in continue lotte col vicino Tirolo e con altri signorotti; ma ebbe anche periodi di pace e di splendore, specie sotto Bernardo Clesio (1514-1539) e Cristoforo Madruzzo protettori delle belle arti. Nel 1802 Trento cadeva sotto il governo austriaco. Nel 1805 per i! trattato di Presburgo il Trentino assieme

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